Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: Himi87    06/01/2008    4 recensioni
AU.Paring:Apollo/Silvia.Ispirata(anche se non molto)al film La leggenda degli uomini straordinari.
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringraziamenti:

Dreamer21: Ecco il terzo cappy!! Ed entra in scena un nuovo personaggio!!! Grazie del commy tesoro, un bacio e Buona Befana!!^^

Roby: Secondo me non è così male che i fratellini siano vampiri, rende tutto più divertente!!^^ ( Si per te forse...=.=) Se vuoi ti do la ricetta per ' Sirius arrosto con patate al forno e un goccino di Barolo' ricetta di mia invenzione!^^ Buon anno anche a te e Buona Befa!!!^__-

Aquarion89: Grazieeeee sono felice che ti piacciano!!^^ Per sapere tutti i fatti di 5 anni fa si dovrà aspettare ancora un pò, non voglio svelare tutto subito! mhuaaaaaaa (Questa è fuori...) Facciamo così tu lo ammazzi e Roby lo cucina - vedi sopra il nome della mia personalissima ricetta - Buona Befa anche a te!^__-

Laicachan: ahahah carina quella del rapporto sanguigno, ma da dove le tiri fuori queste battutine a me non vengono mai! Cmq come già detto per sapere il rapporto che avevano Apy e Silvy 5 anni fà si dovrà aspettare. Hai un frassino bene! Così completiamo il tutto per la ricetta del ' Sirius arrosto con patate al forno e un goccino di Barolo' . Alla prox shore e Buona Befana!^^ (Certo che ci sono tante Befane quì! ) * Apy viene colpito da tutte le lettrici*

 

CAPPY 3° - " JUN LEE " -

 

Biblioteca Centrale di Londra.

Jun Lee, un ragazzo di vent'anni moro e con gli occhiali, lavorava ormai da cinque in quel posto. Aveva cominciato come addetto alla caldaia per finire come Capo Bibliotecario. Frequentava l'Università, voleva laurearsi in Scienze. A detta di tutti era un ragazzo normale, volenteroso e studioso, ma lui non era normale. Era un mezzo demone! Sua madre, una dolcissima signora sulla quarantina, era umana e da giovane si innamorò di un demone minore che viveva ormai da anni fra gli esseri umani. Purtroppo il padre di Jun era morto cinque anni prima e lui aveva iniziato a lavorare per pagarsi gli studi ed aiutare la madre. Jun aveva il potere di vedere oltre la materia e di percepire le cose. Ci riusciva grazie ad un terzo occhio che a suo comando gli compariva in fronte. Jun, da dietro il suo bancone all'ingresso della biblioteca, ripensò al suo primo incontro con Apollo. Il rosso era stato appena dimesso dall'ospedale dopo essere stato ferito alla guancia destra, e lui mendicava un lavoro. Apollo si accorse subito della sua natura mezza-demoniaca e lo portò da Fudo. Fù proprio grazie al vecchio Gen che Jun trovò lavoro alla biblioteca. Il Signor Lee, padre di Jun, era in buoni rapporti con Fudo, per questo il comandante ritenne opportuno aiutare il volenteroso figlio. E fù così che il piccolo Cinquocchi, come lo chiamava Apollo, rimase in debito con Gen e adesso era ora di saldarlo.

 

- Ehi Cinquocchi! -

Jun si voltò verso l'ingresso vedendo arrivare i suoi due amici

- Ciao ragazzi! ^^ Dov'è il terzo moschettiere? -

- Baron è rimasto alla base. Jun, abbiamo bisogno del tuo aiuto! - disse Apollo serio

- Dai Apolluccio non essere così teatrale ^^ - scherzò Pierre

- Zitto idiota! Non abbiamo molto tempo. Jun c'è un posto tranquillo dove possiamo parlare? -

- Certo! se aspettate cinque minuti che sistemo queste carte poi ho finito e possiamo andare a casa mia. -

- Va bene! Ma tua madre c'è vero?? - chiese speranzoso il rosso

- Sì certo!^^ Ora scusatemi torno subito. - e si allontanò un attimo

- Evvai! Speriamo che la signora Lee abbia qualche buona leccornia in casa! *ç* " Cibooooo *ççççççç*" -

- Già! Apollo hai proprio ragione, ma la signora ha sempre qualcosa di buono fatto in casa! Quella donna è fenomenale! E' buona, dolce, gentile, cucina divinamente, ed è anche bellissima! OçO - Pierre sbavò all'ultimo pezzo della frase.

- Pervertito! ÒÓ- disse dandogli un pugno in testa

- Aihaaaa!Ç _Ç - ( Ma sti due parlano a suon di pugni???Õ_o???)

Dopo pochi minuti Jun fù di ritorno e insieme si diressero verso casa sua. Per fortuna non era molto lontana. Abitavano in quella villettina da circa un anno, sia lui che sua madre avevano fatto molti sacrifici per comprarla e alla fine il loro sogno si era realizzato.

- Mamma sono a casa! Abbiamo visite! - urlò l'occhialuto appena varcata la soglia.

- Ciao tesoro! Sono in cucina venite! -

I tre si diressero in cucina

- Salve signora Lee. - salutarono cordialmente Apollo e Pierre

- Salve ragazzi! - rispose la donna con un sorriso - Jun fai accomodare i tuoi amici in salotto. Io arrivo subito con thè e biscotti. ^^ -

- " Si mangia!! *ç*" -

In salotto Apollo e Pierre spiegarono la situazione al moro

- Domattina salpiamo per andare a cercare gli altri membri del gruppo. - concluse Apollo

- Va bene accetto! - rispose deciso Jun - Ho un grosso debito con il comandante ed è giunta l'ora di saldarlo. -

Il resto della serata fu tranquillo; Apollo e Pierre si fermarono anche a cena dai Lee, ma non poterono trattenersi a lungo. L'indomani mattina sarebbe iniziata la loro missione.

- Tesoro mio, stai attento mi raccomando. - la signora Lee era giustamente preoccupata per il figlio e una volta che i due ospiti se ne furono andati espose i suoi timori.

- Non devi stare in pena mamma! Me la so cavare! ^^-

- Hai ragione tesoro, per fortuna che ci sono anche Apollo, Pierre e Baron con te! Saperti accanto a loro mi rende più tranquilla! ^^ Bè buona notte caro. - lo salutò con un sorriso

- 'Notte mamma!  " Io non sarei così tranquillo a sapere mio figlio con quei tre pazzi svitati, specialmente con quel matto di Apollo! " - penso depresso il ragazzo.

 

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Al quartier Generale della DEAVA Baron Black aspettava in una sala comune della base che i suoi due amici facessero ritorno. Era un pò preoccupato per Apollo. Sapeva che avrebbe dovuto rivederla e svolgere la missione con lei; si chiedeva se era una buona idea affiancare quei due. Cinque anni prima c'era stato quel casino...Alla base solo lui, Fudo e la dottoressa Sophia erano al corrente di tutto. Lui era il migliore amico di Apollo e quando ha scoperto tutta Quella storia rimase un pò deluso sul fatto che il suo migliore amico non gli aveva confidato niente, ma poi capì che Apollo non poteva permettersi di confidare il suo segreto a qualcuno, nemmeno a lui.

- Baron. - il ragazzo si voltò sentendosi chiamare

- Apollo. Pierre. Finalmente, ma quanto ci avete messo a tornare? -

- Scusa, ma siamo passati a casa di Jun e sua madre ci ha offerto da mangiare. ^ç^ - rispose Apollo con la bava alla bocca al solo pensiero del cibo

- Ah ora capisco! - disse Baron ricordando i mega pranzi, cene e colazioni della signora Lee. - Comunque ora sarà meglio andare a dormire, dobbiamo essere pronti e scattanti per domani. -

- Sì hai ragione - Pierre si stiracchiò sbadigliando - Sono proprio stanco -

- 'Notte ragazzi. - disse Apollo avviandosi verso la sua camera.

 

Apollo entrò in camera. Era una stanza relativamente grande, con bagno privato, grandicello anche quello. Dando le spalle alla porta, sulla destra c'era un letto matrimoniale. Davanti alla pota c'erano, una accanto all'altra una porta-finestra e una finestra.

Il rosso non accese nemmeno la luce, iniziando a spogliarsi. Si tolse il mantello, sfilò la spada dal suo fianco e si tolse gli stivali. Iniziò a slacciarsi la camicia tirandola fuori dai pantaloni, finchè una voce lo bloccò.

- Hai cambiato camera. Non riuscivo più a trovarti. -

Apollo si girò verso la porta-finestra. Una ragazza dai lunghi capelli biondi e un vestito lungo nero era lì di fronte a lui.

- Non pensavo che saresti tornata in camera mia un giorno. - fece quello sorpreso

- Nemmeno io. -

- Che ci fai quì Silvia? - chiese lui

- Veramente non lo so nemmeno io. - rispose quella avvicinandosi al ragazzo, notando solo ora i muscoli del petto ben definiti del ragazzo non riuscendo a distogliere lo sguardo

- No! Non avvicinarti così tanto a me! - disse lui agitando le mani in avanti

- Di che hai paura?Di me? - chiese lei divertita dalla reazione del ragazzo, mentre continuava ad avvicinarsi e lui ad arretrare.

- S-silvia...As-aspetta se ti scoprono...- ormai lui era arrivato con le spalle al muro

- Ti preoccupi per me? Non sei cambiato affatto, Apollo. - disse la bionda con un dolce sorriso avvicinandosi sempre di più a lui

- Però - continuò lei più maliziosa - fisicamente sei parecchio cambiato. Una volta avevi un fisico niente male per un tredicenne, ma non avevi tutti questi muscoli. - concluse passando l'indice destro sul petto del ragazzo. Lui non ci vide più. Afferrò la ragazza per il polso attirandola a se e baciandola. Lei rimase un pò stupita, ma ricambiò quel bacio che da tanto aspettava. Apollo la strinse per i fianchi, mentre lei gli passava le mani attorno al collo insinuando la lingua nella bocca del ragazzo.   Silvia fece scivolare le mani sul petto del ragazzo iniziando ad eccitarsi; lo aveva desiderato così a lungo in tutti quegli anni. La bionda gli sfilò dolcemente la camicia lasciandola cadere sul pavimento. Lui portò le mani sul fondoschiena della giovane, intanto passava dalla sua bocca al collo, ma lì si bloccò, ebbe come un flash. Un giovane ragazzo steso a terra in fin di vita, una ragazza più o meno della stessa età in lacrime e poi...

Apollo si staccò di scatto dalla ragazza - No! - disse col fiato corto

- Perchè no? -chiese lei con gli occhi un pò socchiusi e pieni di desiderio

- Ci siamo già passati, lo sai. Finirà come l'altra volta e lo sai anche tu. - la ragazza ci pensò un secondo: lui aveva ragione. Avrebbero fatto un altro disastro, ma questa volta oltre a loro due c'era un'altra persona, una persona pari ad importanza solo ad Apollo per Silvia, una persona tanto importante per lei. Davanti agli occhi della ragazza apparve un viso: occhi azzurri come i suoi, ma dal taglio diverso e un nome passo nella sua testa " Mathew "

- Hai ragione. Scusami. - disse lei allontanandosi da lui - Dimentica tutto. Perdonami. -

- No, è stata anche colpa mia. Scusa. -

- Niente. -

Tentarono di sorridersi entrambi. - Allora a domani. - lo salutò lei

- A domani. -

Silvia uscì dalla stanza passando dalla porta-finestra (Si sono invertiti i ruoli. ^^ Nell'anime è lui che usa le finestre, o le sfonda dipende dai casi. XD)

Apollo non dormì quasi niente quella notte, così come Silvia, pensando a quello che era successo e maledicendosi per esserci ricascato. Ma non sarebbe più capitato, non l'avrebbe più permesso.

 

fine 3° cappy

  
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