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Autore: Andry_Loves1D    23/06/2013    0 recensioni
Hope, una ragazza con fianchi pieni, capelli ricci, castani e con alcuni riflessi sul rosso, occhi verdi smeraldo, è stata segnata da atti di bullismo e da pregiudizi. Un ragazzo, di nome Liam, la salverà, l’aiuterà e le cambierà la sua vita. Si innamoreranno, si separeranno, si riuniranno di nuovo. Lui inseguirà il suo sogno, nel frattempo Hope va a trovare sua madre, trovando una migliore amica, Blair. Entrambe si ri-innamoreranno.
Amori intrecciati, tra tre ragazzi perfetti, dei migliori amici di cui potersi fidare. Avventure emozionanti e nuove esperienze stanno aspettando questi ragazzi.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“buongiorno Christine” dissi con testa bassa e voce tremante.  Lei era la mia unica amica fidata che mi ero riuscita a fare a Wolverhampton. La mia timidezza e la mia insicurezza mi impediva di far amicizia. Ri mase scioccata “Hope, cos’hai fatto?’ disse preoccupata. Non potei  alzare il vaso, quei bastardi mi avevo sfregiato un’altra volta! “Niente.. andiamo in classe”. Appena in classe dissi ciò che mi successe alla professoressa di turno, lei mi disse che si sarebbe risolto tutto e che dovevo parlarne con qualcuno, ma era quello che cercavo di fare sempre. La giornata passò, io fui abbastanza frustrata dal fatto che non potevo neanche alzare il viso per paura che qualcuno mi giudicasse ancora. Christine mi diede un passaggio a casa.
“Ecco a te fanciulla, mi raccomando, riguardati e non fare pazzie” mi disse con un sorriso stampato in faccia “se non le faccio.. è per voi e i miei genitori” la strinsi a me, sentendo il solito nodo in gola. Entrai a casa. Crollai, passai come un fulmine per il corridoio, con le lacrime che bagnavano il tappeto rosso e mia nonna che mi guardava sbalordita, troppo anziana sia per muoversi che per capire in che situazione stavo. Lei era una donna importante per me, come una seconda madre.. però non gli dicevo tutto. Si chiamava Domenica ed era la madre di mia madre. La mia origine è tutto un miscuglio di italiani e inglesi. La parte di mia madre è completamente italiana, invece la parte di mio padre inglese. Poi ci sono io, l’anglo-italiana della famiglia.
La giornata passò noiosa come al solito. Con i soliti compiti e i soliti pensieri e chiaccheratine con me stessa.
Sono sempre stata giudicata per il mio corpo, non essendo magrissima come le altre, e per il mio carattere chiuso e forse troppo timido. Nessuno mi conosce ma mi giudicano. Ho passato la mia vita sotto gli sguardi degli altri e per questo ormai sono così. Ma non sanno che io in realtà sono simpatica, aperta anche se non sembra, solare, giocherellona e dolce. Io mi considero così.
Ogni mattina i miei compagni si divertivano a spingermi, e avvolte anche a farmi cadere così da far ridere tutti i ragazzi che mi stavano intorno. Ogni mattina mi sentivo a pezzi pensando a tutte le cose che mi hanno fatto nei giorni precedenti. Può sembrare stupido ma, anche se sono delle parole, mi hanno comunque ferito. Ogni volta è così ma una bella mattina, con il sole fortissimo e neanche una nuvola, mentre mi stavo dirigendo all’interno della scuola quattro ragazzi si stavano avvicinando a me, io facevo finta di niente. All’inizio per scherzare, poi hanno incominciato a strattonarmi facendomi cadere a terra, buttandomi tutte le cose in giro per il piazzale e a prendendomi in giro. Tutto ciò durò circa 5 minuti e, dopo che loro mi avevano fatto cadere a terra come una bambola, un altro ragazzo si aggiunse. Questo ragazzo era più alto degli altri, intravedevo capelli castano chiaro. Sentì una voce bassa urlare “Avete finito di prendervela una ragazza più debole di voi?!” e subito dopo vidi questi ragazzi correre via, poi lui si mise a raccogliere le mie cose. C’era un gruppetto di ragazze che stavano guardando ma non fecero niente come al solito. Poi si avvicinò a me, era una situazione abbastanza strana. “Mi dispiace per come ti hanno combinato, spero non lo faranno più. Scusa ora devo scappare” io non sapevo cosa fare, ero praticamente nel panico. Alzai lo sguardo e mi resi conto che lui era il ragazzo di cui parlava Christine, uno dei ragazzi per cui aveva una cotta. Ne ero sicura, anche se non ricordavo il nome. Intravedi i suoi occhi color mandorla e il suo sorriso incantevole mentre se ne tornava in classe.
Non avevo mai provato quella sensazione, mi sentii protetta per un secondo. Sarà per la sua altezza e la sua bellezza. Comunque sia.. tornai  a casa, non ce la facevo ad andare in classe facendo finta di niente, dopo un altro ingiusto attacco. Mio padre quel giorno stava a casa. Appena entrata fece una di quelle facce che mi facevano tremare. “tesoro, sono uscito prima da lavoro per te, cosa diamine ti hanno fatto?!” io non risposi ma mi diressi in bagno, per vedere le mie condizioni. Anche se non sembrava, nel farmi cadere, mi causarono graffi sulle mani e una sbucciatura al ginocchio, come a quand’ero piccola. Mio padre portò un bicchiere d’acqua e mi mise a letto. L’unica cosa che sentì prima di addormentarmi era “Domani andrò a scuola e parlerò personalmente con la preside, mi hanno stufato, quattro ragazzini non possono ridurre mia figlia così”. Dopo queste parole mi addormentai cercando di dimenticare ciò che ormai succedeva da anni.

SPAZIO D'AUTORE. Ragazze, questa è la mia prima storia che pubblico su efp e non ne sono tanto sicura di come sia. Per favore, lasciate una recensione e ditemi cosa ne pensate. Tutto, da ciò che non vi piace a cio che vi piace. Fatemi sapere se vi è piaciuta così metterò il resto dei capitoli. Grazie comunque per aver letto il mio primo capitolo, spero mi seguiate (:
   
 
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