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Autore: La Kurapikina    23/06/2013    0 recensioni
Due giovani cantanti vanno a fare una vacanza al mare, ma siamo davvero sicuri che la paura di Gabe per gli squali non sia fondata?
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ho detto di no!” strillò il ragazzo con una nota isterica nella vocetta acuta: “Ma perché mi vuoi costringere? Maledizione a te! Vuoi forse farmi morire giovane?”

Nonostante quel discorso il moro che aveva davanti continuava a sorridere con un’espressione a metà fra il dolce e il divertito.

“Gabe, non ti succederà niente!” disse stringendo leggermente l’avambraccio dell’amico, che stillò: “Signor Tapso, per te che vuoi farmi sbranare!”

Il moro rise abbracciandolo per pochi secondi e scuotendo la testa, poi: “Va bene, signor Tapso, andiamo a fare questo benedetto bagno!” disse, e cominciò a trascinarlo verso il mare ignorando le sue urla e i principi di svenimento; si fermò solo quando furono sul bagnasciuga.

“Matt, non mi fare questo…” Gabriele fissò i suoi occhi in quelli dell’amico, con espressione dolce e spaventata contemporaneamente: “Per favore…” aggiunse con un adorabile broncetto.

Per un attimo Mattia rischiò di cadere nella trappola del biondo, ma alla fine, con uno sforzo che aveva del sovraumano, riuscì ad allontanare lo sguardo da quel visino perfetto, ed esclamò fissando la sabbia: “Non ci provare! Non fare il cucciolo bastonato con me!”

Gabriele sbuffò riprendendo la sua espressione irritata ed allontanandosi dal moro con l’aria di chi sta premeditando l’assassinio del proprio migliore amico.

“Tu, bellissimo Gabriele Tapso entrerai in quel dannato mare o non mi chiamerò più Mattia Rigamonti!” e così dicendo afferrò il biondo per le spalle e lo trascinò di peso in mare fino ad avere l’acqua al collo: “Visto? Nessuno squalo è in agguato per usarti come spuntino…”

“Sì, sì, come no! Ci sbranerà entrambi! Io non ci vengo mai più in vacanza con te…” si lamentò con voce flebile Gabriele, appiccicandosi a cozza all’altro, che lo abbracciò ridacchiando ed affondando il viso nei suoi capelli morbidi.

“Ma dove me lo sono trovato un migliore amico così?” sussurrarono in contemporanea per poi scoppiare a ridere.

Il tempo passò rapido e tranquillo, tanto che persino Gabriele sembrò dimenticarsi del pericolo squalo in costante agguato, fino a quando il moro esclamò, guardando verso uno scoglio poco distante da loro: “Gabe, quello cos’è?”

Il biondo seguì il suo sguardo e rimase pietrificato sul posto dal terrore: aveva ragione.

Eccolo: alla fine era arrivato a prenderlo. Il suo marchio di distinzione si avvicinava sempre più, famelico, ma lui non aveva nemmeno la forza di scappare. Quella pinna era mortale.

“Matt,” riuscì a sussurrare il biondo con voce roca: “Se ci sbrana, io ti uccido…”

Mattia lo afferrò per un braccio tirandolo verso di sé e sussurrando che c’era sicuramente una spiegazione, che quello non poteva essere veramente uno squalo e che sarebbe andato tutto bene, ma si vedeva che anche lui era spaventato.

Nel mentre, la pinna nera continuava ad avanzare, anzi, puntava proprio loro!

Gabriele aprì la bocca per urlare, ma la voce gli morì in gola, quindi cercò riparo fra le braccia del moro, nascondendo il viso sul suo petto; sorrise, come in un addio, quando si senti stringere con forza protettiva.

Poi, successe: lo squalo si levò dall’acqua, pronto a fare la sua mossa e, con movimento rapido, estrasse una macchina fotografica subacquea ritraendo i due ragazzi abbracciati mentre esclamava: “Questa va in prima pagina!”

Altro che squali, i paparazzi con pinne di gomma erano il vero problema!

 

 

 

 

 

 

 

Sono indecisa se iniziare una long-fic su questi personaggi, che tratti magari di come si sono conosciuti… voi che dite? Grazie a tutti!

 

  
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