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Autore: i love kurt    23/06/2013    1 recensioni
"Presentatore: e ringraziamo Austin Mahone per la sua esibizione!!
Dal pubblico si levò un applauso. Tania e Francesca cominciarono a saltellare per il corridoio.
Francesca: questo è il giorno più bello della nostra vita, i nostri due idoli suonano allo stesso concerto!!"
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff Francesca....
Era inutile agitarsi, era più forte di me, e non avevo nemmeno i miei poteri, mi sono lasciata trascinare fino alla loro prigione.
Austin: certo potresti anche camminare...
Io: scordatelo! Non voglio passare gli ultimi istanti della mia vita camminando!
Austin: che passione la pigrizia!
Ci mettemmo un bel po' ad arrivare alla loro base, Austin era al quanto stanco, aveva il fiatone e gli sudava la fronte.
Austin: ho trovato una maga, fatene cosa volete.
E mi scaraventò ai piedi di due guardie. Mi sollevarono e mi trascinarono dentro. Prima di mettermi in prigione mi portarono in una stanzina, simile a quelle che si vedono nei film dove ci fanno gli interrogatori.
Mi accomodai su una sedia ed entrò un tizio spaventoso.
Tizio: allora... Giovane maga, dove si trovano i maghi superstiti?
Io: e io che ne so, non mi avete neanche dato il tempo di trovarli!
Sputò in terra. E oltretutto era la sua di base, che gente...
Tizio: non scherzare ragazzina, questo non è un gioco!
Io: crede che non lo sappia?! Ma davvero non ho idea di dove siano, ogni giorno cambiano luogo di ritrovo per non essere scoperti.
In realtà lo sapevo, ma dovevo rimanere in silenzio, tanto avrei fatto una brutta fine comunque.
Tizio: e dove potrebbero nascondersi?
Io: non lo so, il mondo della magia è così vasto...
Il tipo losco chiamò dentro una guardia robusta.
Tizio: lei non ci serve più, rinchiudetela nelle segrete fino a nuovo ordine.
La guardia mi sollevò di peso ma ancora volevo capire una cosa.
Io: che cosa ne sarà di me?
Tizio: non hai sentito cosa ho detto un attimo fa? Ancora non ho deciso!
Io: ma almeno sarò circondata dai miei coetanei, vero?
Tizio: no, sei stata la nostra prima cattura, congratulazioni!
Fantastico, ero perfino da sola, e io odio state da sola!
Rimasi in quella cella per giorni, non potevo fare niente, non avevo nessuno con cui parlare, e mi annoiavo a morte. Cosa aspettavano a decidere cosa farne di me?
Era una sera fredda, congelavo dal freddo e non avevo nulla con cui tapparmi. Ero rannicchiata nel letto quando qualcuno entrò.
Io: è inutile che mi controlliate, tanto non posso scappare, avere perfino rivestito i muri di plastica!
Erano stati molto meticolosi.
Austin: in realtà era una visita di piacere...
Mi misi a sedere sul letto.
Io: piacere un cavolo...
Tese la mano verso di me e mi porse una coperta di pail, la mia salvezza. Mi ci raggomitolai attorno, come un gattino con il proprio gomitolo. Austin girò i tacchi e se ne andò
Io: aspetta.
Austin: si?
Io: rimani a farmi compagnia? Mi annoio qui tutta da sola.
Fece segno di si con la testa e si sedette accanto a me. In realtà non parlavamo, stavamo in silenzio a guardarci intorno.
Io: perché non mi hai fatto fuori nella foresta? Mi avresti risparmiato tutta questa noia.
Austin: non ce l'ho fatta, se devi morire non sarà per mano mia.
Era un discorso macabro, però ci lessi un che di dolce.
Tremava dal freddo, gli allungai un lembo della coperta e ci si avvortolò anche lui.
Io: potevi portarne due di coperte.
Austin: pensavo mi avresti cacciato subito dopo.
Io: la solitudine gioca brutti scherzi.
Sorrise, dopo guardò l'orologio.
Austin: sono le undici e undici, esprimi un desiderio.
Chiusi gli occhi e lo espressi, dopo battei undici volte le mani e ci soffiai sopra.
Austin: che stai facendo?
Io: è così che si fa quando esprimi un desiderio, non lo sapevi?
Austin: no...
Io: fallo anche tu.
Batté undici volte le mani e ci soffiò sopra.
Austin: che cosa hai desiderato?
Io: non posso dirtelo, altrimenti non si avvera.
Austin: ti fidi più di me o di un orologio?
Io: almeno l'orologio non mi sta portando alla morte.
Austin: ho capito... Quindi da qui in avanti sarò solo un porta guai ai tuoi occhi?
Io: ma è quello che sei! No sarei qui se mi avessi lasciata andare.
Austin: non saresti qui se voi maghi non ci aveste cacciati dal vostro mondo!
Io: vedi? È questo il problema, ci giudicate per quello che hanno fatto alcuni maghi migliaia di anni fa, noi nemmeno ci pensiamo a voi!
Austin: me ne vado, non si può ragionare con una come te!
Io: no ma perché il problema sono io, ovvio!
Austin: vuoi sapere che cosa ho espresso?
Io: si, certo.
Austin: ho chiesto che tu mi creda una volta tanto, ma fai sempre di testa tua!
Io: non ci vuole un genio per capire che hai sbagliato!
Se ne andò senza nemmeno rispondermi.
Però ne avevo abbastanza di tutte queste guerre, che me ne frega se un vecchio vampiro voleva comandare e non ci è riuscito, che me ne frega se i maghi hanno cacciato i vampiri con crudeltà.
Che desiderio ho espresse alle undici e undici? "Vorrei solo che tutto finisse"
  
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