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Autore: Flaine    23/06/2013    5 recensioni
[Classificata terza al contest “Let’s go have some craic” di Caffelatte e Bloody Alice]

Da piccolo amava un sacco le storie dove i ragazzi dal cuore puro vestiti di stracci passavano fra pericoli, trappole e scoprivano pericolose caverne che conducevano ad un piedistallo che reggeva una lampada, di solito illuminata da uno spiraglio nella roccia.
Il ragazzo puliva la lampada, lavava via il tempo e la polvere dall’oro liscio e un genio esaudiva tre desideri. Aveva sempre voluto trovare una lampada di quelle, aveva cercato dei miracoli nelle stelle cadenti.


Spero tanto vi piaccia -inchino-
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Nathan/Ichirouta, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Flaine

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Prompt: Desiderio.

Pairing: Kazemaru/Fubuki. Perché non ci scrive su davvero più nessuno. Non è crack da parte dell’anime, perché già il loro tiro combinato dà un pretesto, ma è crack dalla parte del fandom. Le fanfiction in totale su di loro penso che siano questa più una raccolta e altre due. Insomma, nel fandom italiano è davvero una coppia strana e snobbata, diciamo. D: Sono due personaggi che da soli sono così tristi e malinconici, invece insieme fanno come meno per meno in matematica, più. Rilassati e contenti, insieme.

Parole: 462 secondo Word – senza le parole della canzone.

Eventuali note:  Ringraziamo tutti l’ispirazione fulminante delle 15:38 davanti al foglio bianco :’D Oppure l’ispirazione fulminante in generale. Insomma, è così bello quando non si sta facendo una beata e l’ispirazione si presenta così, a random. Beh, spero che questa casualità dell’ispirazione non mi abbia fatto scrivere una schifezza – anche se è piuttosto probabile – E sono così agitata per il contest ommioddio ho letto le altre partecipanti, sono meravigliose. Ho paura. E non dovrei postare una roba così—sempliciotta. T_T
Ma ormai mi sono buttata.
Oh, grazie mille alla mia sposA e a Mya per aver indetto il contest sui crack pairing, era davvero da tanto che non se ne vedevano in giro.
Questa roba l’ho scritta ascoltando questa canzone, è così rilassante çuç

Comunque sono contenta di essere tornata e soprattutto di aver ricominciato anche a recensire.
Sono agitatissima, ma spero tanto che piaccia ;v; -vaivia- *si defenestra*
Lo dico qui, grazie mille a chi legge e recensisce. ♥
*inchino*



 

 


 

 

tender bodies.

*

And you want three wishes:
One to fly the heavens
One to swim like fishes
And then one you're saving for a rainy day
If your lover ever takes her love away



Sentiva le sue mani accarezzare lentamente la sua pelle ruvida e rovinata dal sole, massaggiando timido per evitare di fare male oltre.
Shirou inspirò, giocando con la sabbia bianca che si nascondeva fra le dita dei piedi, canticchiando la canzone preferita di Kazemaru a labbra serrate.
Non dondolava con la schiena, però, altrimenti le scottature gli avrebbero impedito di sorridere; odiava quel fuoco di aghi sotto la pelle e l’abbondare di Ichirouta con la crema.
L’ultima cosa però, più che altro, lo faceva ridacchiare.
La sua preoccupazione per delle scottature sulla schiena era così goffa che gli aveva fatto cadere più di una volta il barattolo di crema nella sabbia, l’aveva costretto a lavarlo e lavarsi le mani, un po’ di acqua era entrata nella confezione.
Erano bastate quelle risate a stendere un velo di sollievo sulla schiena del Fubuki, ad ammorbidirgli i nervi pesanti da quello che succedeva ogni estate, ogni volta che sfidava il sole.
Aveva le mani appiccicose, scie dolci lasciate dal succo di quella pesca un po’ ammaccata che si erano divisi per merenda.
Shirou non cantava particolarmente bene, ma aveva una voce così morbida che tranquillizzò anche il ragazzo che con le dita affusolate gli sfiorava la pelle rossa.
I suoni delle onde e delle urla stridule dei bambini gli sfumavano nelle orecchie, e la voce di Kazemaru che gli chiedeva come andava regnava padrona, mentre aggiungeva altra crema.
Un ciuffo di capelli dell’altro gli sferzò le schiena come una frusta, nonostante si fosse poggiato delicatamente, ma non disse nulla. Lasciò che fosse di nuovo l’altro a scusarsi e a farlo ridere un altro po’.
Shirou amava le giornate di pioggia, fresche, le coperte autunnali che pungevano leggermente le ginocchia e lasciavano scoperta la punta dei piedi, dispettose.
Non le mani incollate e bollenti, i granelli di sabbia annidati sotto le unghie, i capelli apiccicati al collo e l’oceano che non aveva davanti, ma sulla schiena, di crema.
Kazemaru gli appoggiò l’asciugamano umido sulla schiena.
Le grida assordanti e il caldo che assopiva.
Affondò lentamente fra le braccia di Kazemaru.
Da piccolo amava un sacco le storie dove i ragazzi dal cuore puro vestiti di stracci passavano fra pericoli, trappole e scoprivano pericolose caverne che conducevano ad un piedistallo che reggeva una lampada, di solito illuminata da uno spiraglio nella roccia.
Il ragazzo puliva la lampada, lavava via il tempo e la polvere dall’oro liscio e un genio esaudiva tre desideri. Aveva sempre voluto trovare una lampada di quelle, aveva cercato dei miracoli nelle stelle cadenti.
Eppure tutti quei minuscoli dettagli, pensava, con i piedi nella sabbia calda, andavano a creare qualcosa che aveva cercato con un’ossessione così pesante, per trovarli in un attimo, avrebbe detto insignificante poiché era solo un secondo.
Non era insignificante, era perfetto.




And you want three wishes:
You want never bitter
And all delicious
And a clean conscience
And all it's blisses



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