Insanity
Prologo:
The beginning of Insanity
Il sangue. Un ragazzo. La pioggia.
Strano come i ricordi arrivino nei momenti più inaspettati.
Il sole estivo.
“Shikamaru!”. Un
bambino sbuffa, sdraiato in un prato.
“Shikamaru!” Una
bambina bionda si avvicina di corsa, lasciandosi cadere di fianco all’amico.
“Dobbiamo tornare in
classe, o Iruka-sensei si arrabbierà!”
“Io non vado”
Shikamaru sospira, seccato, senza staccare gli occhi dalle nuvole.
“Non vai?”. Ino lo guarda
stupita, sgranando gli occhi azzurri.
“Non ho voglia”.
“Oh, Shika, posso
rimanere con te?”. Nessuna risposta, Shikamaru chiude gli occhi.
Ino si sdraia vicino a
lui, alzando gli occhi alle nuvole, per una volta senza parlare.
Shikamaru socchiude un occhio. E sorride.
Uno Shikamaru più grande, più adulto, più maturo, piange.
Lacrime sul viso sotto la pioggia, una sigaretta fra le labbra. Sorride al ricordo di due bambini sotto il sole estivo.
Una ragazza bionda, ferma davanti a lui, lo sta guardando negli occhi. Trema sotto la pioggia, ma non per il freddo.
Anche sul suo viso, sotto le lacrime, si indovina l’ombra di un sorriso.
Lo stesso ricordo?
Un crepuscolo.
“Shika, cosa fai
ancora qui? E’ tardi, sono le otto…”
Shikamaru si alza su
un gomito, semisdraiato nell’erba scura.
“E
quindi?”
Ino sbuffa, con una
mano su un fianco. Shikamaru sospira, è identica a sua
madre certe volte.
“D’accordo, allora fai
come vuoi…” Ino si gira, fa per andarsene.
“Resta.” Shikamaru è
di nuovo sdraiato nell’erba, gli occhi chiusi. Ma le
ha dato una possibilità.
Ino sorride, si sdraia accanto a lui. Chiude gli occhi.
E ora?
Due ragazzi, adolescenti, sotto la pioggia. Occhi azzurri negli occhi marroni.
Dietro di loro, un campo di battaglia. E lì, accanto al corpo ormai senza vita del loro maestro, restano i ricordi dell’infanzia, fatti solo di giornate di sole, di risate di bambini spensierati.
Ora quei bambini, trasformati in adulti, ritrovano l’uno nello sguardo dell’altra i dubbi e le paure di tanti anni fa.
“A-Asuma-sensei…”
Shikamaru guarda l’amica senza poter dire niente.
“S-Shika… no…”
E Shikamaru, impotente, allarga le braccia, in un invito, perché non c’è nient’altro che può fare.
E Ino vi si scaglia dentro, aggrappandosi disperatamente al giubbotto da chuninn, a lui, sua unica ancora di salvezza, a lui che è la sua unica roccia nell’uragano che le attraversa l’anima.
Asuma è morto, perché lei non ha saputo salvarlo.
E due corpi si stringono nella pioggia gelida.
E’ in quel momento, che si radica Follia.