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Autore: jesuisAnun    23/06/2013    0 recensioni
"Lo sguardo proveniente dagli occhi del padre sembrano spaziare dal comune e banale tempo "[...] "Solo Pochi anni prima quegli stessi occhi erano stregati da un’qualcosa di inesprimibile, da un emozione insolita che lo aveva conquistato , il suo nome era Diana ma più comunemente viene chiamato Amore."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fu un telefono a svegliarla, l’acuto e indesiderato suono di un cellulare . Renèe  ,comodamente sdraiata sul  divano, era rivolta verso la televisione  che trasmetteva il primo episodio  della serie tv ”Lost”,  i popcorn seminati disordinatamente per terra e il telecomando in mano facevano intendere che la ragazza stesse guardando  la puntata , solo un occhio particolarmente accorto avrebbe capito che in realtà non era così.
Appena  sentì il telefono squillare  si alzò rapidamente  dal divano, attraversò il soggiorno e si diresse verso  la scalinata principale . Il cellulare era nello studio del padre, Renèe provò a rispondere ma si accorse di essere arrivata in ritardo, così riattaccò  la cornetta e decise di continuare il riposino nel proprio letto. Stanchissima, ci si  buttò sopra  senza esitazioni: quella di oggi era stata  una giornata faticosa  e snervante .

 Sentì  il campanello della casa che suonava, pensò che doveva essere un poliziotto , infatti nelle ultime ore ne erano  passati molti a ispezionare la casa e i dintorni , per non lasciarla sola avevano  persino dimesso  dall’ ospedale il compagno della madre: Tom, anch’egli vittima dell’incidente. Velocemente spostò il  plaid dalle  gambe e corse  giù ad aprire la porta, con molta sorpresa scoprì che ad aspettarla dietro l’entrata c’era lui, suo padre.
 Era da un anno che non lo vedeva . Ronald(è così che si chiama)lavora come regista per una famosa casa cinematografica e purtroppo è obbligato a vivere a Los Angeles .Le  ha confidato in molte occasioni  che  situazione che erano obbligati a sopportare  lo rattristava , gli mancavano molto sia lei che la mamma. Era arrivato ad ammettere che la separazione dalla moglie era stato un terribile errore, se la madre di Renèe  avesse accettato egli sarebbe stato pronto a ricominciare.
Quando il padre  capita a trovarla stanno  insieme per molto tempo , fanno lunghe camminate al parco e parlano, parlano e parlano,  lui vuole saper tutto quello che ha fatto nei 364 giorni che non l’ha vista e Renèe  lo stesso. Ogni volta gli  chiede se è fidanzato e lui si mette a ridere dicendo che nessuna donna lo vorrebbe.

Appena lo vede gli salta addosso come quando aveva  tre anni , lui con fatica cerca di sorreggerla, si scambiano un abbraccio lunghissimo , lui le accarezza i capelli .Le sue mani continuano a coccolare la sua schiena con la tenerezza che solo un  padre può avere  , lo stringe fortissimo e lui fa lo stesso . La figlia  innamorata ed immortalata da quel momento non nota  lo sguardo proveniente dagli occhi del padre: rivolti verso il soffitto della casa, sembrano spaziare dal comune e banale  tempo attraversando ogni piano della casa , ogni strato dell’atmosfera  fino a giungere nello spazio spoglio e cupo che lo accoglie con un  gelido  abbraccio. Solo Pochi anni prima quegli stessi occhi erano stregati da un’qualcosa di inesprimibile, da un emozione insolita che lo aveva conquistato , il suo nome era Diana ma più comunemente viene chiamato Amore. Le lacrime, già trattenute per troppo tempo, solo adesso si fanno spazio tra gli occhi  e le  guance  andando a bagnare il candido pigiama di Renèe. Improvvisamente si stacca dal suo corpo .Le mani, rimaste bloccate nei suoi capelli, fanno forza per districarli provocandole  dolore .Il suo sguardo (al contrario di prima) non è perso nel vuoto, sta fissando una figura posta davanti a i suoi occhi: Tom. Senza avere ne il coraggio ne il tempo di girarsi Renèe rimane con il viso rivolto al portone di casa Kingsley, dopo pochi secondi sente l’urlo di Tom sovrastato dal rumore di un proiettile . Adesso  terrorizzata   nota il sangue proveniente dalla fronte del marito della madre giungere fino ai suoi piedi  e un poliziotto correre goffamente  verso di lei; quella figura impacciata la sposta impetuosamente  scaraventandola terra; adesso la sua bocca sta bevendo dal sangue di Tom, i suoi capelli sono intrisi di quel vigore scarlatto e gli occhi colmi di lacrime. Lo sbirro  si lancia verso il corpo molle e straziato  del  padre , senza opporre resistenza viene sbattuto  per terra e immobilizzato,  le sue mani stringono ancora la pistola dell’omicidio.
 
 
 
  
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