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Autore: thislongdistancekillingme    23/06/2013    0 recensioni
“Questo bambino sei tu, Zayn” mi disse, indicando il mini me con l'indice.
Poi tornò a disegnare un altro uomo, al mio fianco, con una pistola fra le mani. Sgranai gli occhi, mentre al suo fianco disegnava un uomo con una caramella.
“Dimmi, secondo te: Chi dei due è musulmano e chi dei due non lo è?”
Sentii i suoi occhi scuri puntarsi su di me, attendendo una risposta.
“Io non trovo nessuna differenza” borbottai, asciugando un po' della lacrime che mi rigavano il volto.
Mia madre mi strinse fra le sue braccia, accarezzandomi i capelli neri. “Al mondo esistono solo due categorie di persone, Zayn: Quelle buone e quelle cattive, queste sono le uniche categorie che ci differenziano. Non esistono altre categorie che si basano sul colore di pelle, nazionalità, religione o orientamento sessuale. Cosa hai capito?” mi chiese, sciogliendosi dall'abbraccio e riprendendo a guardarmi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cara Eleanor,

a quanto pare la tua mancanza si sta facendo sentire veramente, ed ho il disperato bisogno di scriverti. Sono sempre stato la pecorella smarrita in ogni luogo, il ragazzo scontroso, quello a cui non ti avvicineresti mai per scambiarci due parole. Guardavo tutti da lontano, quasi sperando che qualcuno si avvicinasse a me, anche solo per un saluto, ed invece non successe. L'unica persona sulla quale sapevo di poter contare era mia madre. A lei non importava di che religione fossi, o da che paese venivo. Un po' come te, Eleanor.

 

 

Mia madre distese il foglio di carta sul pavimento, sedendosi mentre con la matita disegnava delle figure alquanto stilizzate.
“Questo bambino sei tu, Zayn” mi disse, indicando il mini me con l'indice.
Poi tornò a disegnare un altro uomo, al mio fianco, con una pistola fra le mani. Sgranai gli occhi, mentre al suo fianco disegnava un uomo con una caramella.
“Dimmi, secondo te: Chi dei due è musulmano e chi dei due non lo è?”
Sentii i suoi occhi scuri puntarsi su di me, attendendo una risposta.
“Io non trovo nessuna differenza” borbottai, asciugando un po' della lacrime che mi rigavano il volto.
Mia madre mi strinse fra le sue braccia, accarezzandomi i capelli neri. “Al mondo esistono solo due categorie di persone, Zayn: Quelle buone e quelle cattive, queste sono le uniche categorie che ci differenziano. Non esistono altre categorie che si basano sul colore di pelle, nazionalità, religione o orientamento sessuale. Cosa hai capito?” mi chiese, sciogliendosi dall'abbraccio e riprendendo a guardarmi.
Tirai su con il naso. “Esistono solo due categorie che differenziano le persone: persone buone e cattive” ripetei.
Mia madre sorrise, annuendo lentamente.

 

 

Allora perché, Eleanor, le persone sembravano non capire queste due categorie? Io sono sempre stato una persona buona, almeno, così pensavo. Non avevo mai trattato male qualcuno, non avevo mai fatto male a nessuno, eppure tutti mi continuavano ad allontanare.
Quando salivo sull'autobus, qualunque persona, qualunque cercava di evitarmi, riempendo i posti vuoti accanto a loro con delle borse, mentre io raggiungevo il fondo stando in piedi.
Non mi guardavano come guardavano gli altri, i miei sguardi erano riservati a me e a quelli come me. Ma in quell'autobus, Eleanor, io non vedevo nessuno così diverso da me.
Ognuno di loro aveva due occhi, un naso ed una bocca. Ognuno di loro respirava, ognuno di loro aveva una famiglia che gli voleva bene. Allora io in cos'ero diverso?
Nessun 'buongiorno', nessuno si sprecava nemmeno di conoscere il mio nome, eppure un giorno, quando tutto ormai mi sembrava impossibile, su quell'autobus sei salita tu.
La memoria di una persona può contenere tantissimi ricordi, ma in quel momento, e nei giorni che seguirono, l'unico ricordo fu il tuo sorriso.

 

“Perché stai in piedi?” mi chiese una voce alle mie spalle.
Fui indeciso se girarmi o meno. Magari mi ero solo illuso: quella persona non si stava rivolgendo a me, ma magari ad un altro passeggero. Peccato, che su quell'autobus, io fossi l'unico rimasto in piedi.
“Ehi?” mi richiamò la voce.
Deglutii prima di voltarmi. Una ragazza mi scrutava da dietro le sue iridi scure, mentre sul volto aveva una smorfia simile ad un sorriso. Rimasi spiazzato, forse per il non sapere cosa rispondere o forse semplicemente per lei, ma resta il fatto che mi limitai ad alzare le spalle e starmene fermo nel mio punto.
“Il posto accanto a me è libero. Puoi sederti, se vuoi” mi disse gentilmente, indicando il sedile nero.
Annuii lentamente, sedendomi al suo fianco, mentre lei manteneva quel suo sorriso sulle labbra. La guardai un'ultima volta mentre si infilava le cuffiette bianche del suo ipod, poi chiuse gli occhi e si appoggiò al finestrino. Quando tornai a guardarmi intorno le persone avevano puntato gli occhi su di noi, con il solito sguardo che era riservato a me: Zayn Malik.
Quando però mi accorsi che stavano guardando anche lei, abbassai lo sguardo sentendomi immensamente in colpa. Mi alzai dal sedile prendendo il mio zaino, poi uscii dall'autobus percorrendo il tragitto a piedi.

 

 

Eri diversa. Eri diversa nel modo in cui mi parlavi, eri diversa per come mi guardavi, eri diversa per ciò che facevi per me. Per la prima volta, in vita mia, ero riuscito ad ottenere attenzioni da qualcuno che non facesse parte della mia famiglia. Non ti allontanasti per il mio colore di pelle, non ti allontanasti per la mia religione; Io ero uguale a te proprio come tu eri uguale a me. Eravamo entrambi due persone buone, Eleanor, e questo mi bastava.

 

 

“Sposami” le dissi, mentre riattaccava il telefono.
Lei sgranò gli occhi scuri, incontrando il mio sguardo. “Come?”
“Sposami” ripetei io, avvicinandomi a lei.
“Zayn, noi non ci conosciamo nemmeno, almeno, non ci conosciamo abbastanza..”
La interruppi, portando le sue mani verso il mio petto. “Tu sei buona con me, questo mi basta” spiegai in un sussurro, cercando di avvicinarmi alle sue labbra.
Lei fece un passo indietro, sorridendo. “Staremo a vedere” rispose, allontanandosi.

 

 

Non so come, ma tu ti innamorasti di me, proprio come io mi ero innamorato di te. Non avevi paura degli sguardi delle persone, non avevi paura dei loro pensieri e non avevi paura di essere allontanato o scordata. Tu avevi me, e dicevi che era l'unica cosa che importava davvero.
Anche quando la cattiveria della gente era diventata più tosta, tu eri rimasta, finché alla fine non sfiorarono anche te.

 

 

Era distesa sul letto, mentre le lacrime gridavano il suo viso. Avevo visto il suo corpo ricoperto di lividi ormai, cosa che mi mandò su tutte le furie.
Mi sedetti di fianco a lei, toccandole il braccio, ma lei lo scostò brutalmente, singhiozzando più forte.
“Eleanor, io..”
“E' tutta colpa tua” gridò lei, voltandosi per guardarmi. “se io non ti avessi mai conosciuto adesso non sarei in queste condizioni. Guarda, guarda” disse, alzandosi la maglietta e mostrandomi i lividi.
Chiusi gli occhi, voltando poi la testa di lato.
“Questi sono colpa tua. Forse non sei stato tu a toccarmi, ma sicuramente non sarebbe mai successo se tu non fossi stato qua!” singhiozzò, risistemando la maglietta di lana. “sono stata così stupida: infondo, che differenza poteva fare un cognome? Mi sbagliavo, fa differenza!”
Si alzò di scatto dal letto, aprendo l'anta dell'armadio per poi tirarmi addosso tutti i miei abiti. “Vattene di qua, adesso! Non tornare mai più, sarà la cosa migliore per entrambi!”
“Eleanor..” tentai con un groppo in gola.
“No, sta zitto! Non voglio sentirti!” gridò, tappandosi le orecchie con le mani. “se non te ne sei accorto, tutti in questo posto ti odiano, quindi faresti meglio ad andartene”
“Io voglio restare con te” sussurrai, guardando il pavimento.
“Non puoi”

 


Non so spiegarlo, ma quando sono andato via è cresciuto un vuoto dentro di me, un vuoto diverso dal solito. Non hai voluto nemmeno ascoltarmi, volevi solo che prendessi le mie cose e me ne andassi subito via dalla tua vista.
Potrei scriverti mille pagine e tutte queste pagine esprimerebbero la mia gratitudine ed il mio amore per te, ma non sarebbe come dimostrarlo. Sono un buon a nulla, uno scarto dell'umanità e avere te magari era troppo per uno come me. Mi dissero che la felicità, un giorno, arriva per tutti, ma non pensavo sarebbe finita così presto.

Non so se verrai mai a cercarmi, non so se ti importa ancora di me, non so se hai trovato un rimpiazzo; ma io ti amo, Eleanor. Ti amo come non ho mai amato nessuno, e so che tu ami me e non ti importa davvero come sono fuori, ma come sono dentro e me lo hai dimostrato più volte.
Non mi aspetto di ricevere la tua risposta, forse non appena leggerai chi ti scrive butterai questo pezzo di carta e ritornerai a piangere, come l'ultima volta, ma vorrei soltanto che tu pensassi a me per un altro istante.
Mi dispiace averti fatto del male, non me lo perdonerò mai.

Un abbraccio.

 

Zayn.

 



salve a tutti (?)
Ho preso ispirazione dal film: 'Il mio nome è Khan', Dio se lo amo.
Avevo in mente di scriverci una fan-fiction, ma solo se la lettera riuscirà a piacere, cosa che mi sembra impossibile, dato che è scritta in modo orribile.
Mi piacerebbe comunque sapere cosa ne pensate, e se posso andare avanti, pubblicando la storia vera e propria.
Anyway, alla prossima (?)

  
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