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Autore: saraDE    23/06/2013    5 recensioni
Benche nel nostro telefilm si parli ben poco delle attivita scolastiche dei nostri eroi ho voluto scrivere una fanfiction delena dove la scuola ha un ruolo importante nella storia? e se non ci fossero vampiri...?e se fosse qualcun'altro a tornare a scuola...? e se fosse tutto un po diverso...?
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pov Elena
Giro la chiave nella toppa della porta di casa non troppo silenziosamente. È quasi sera e un leggero venticello riesce a passare attraverso il portico sfiorando i vestiti bagnati fradici, ma non ho freddo. Le guance sono accaldate nonostante tutto e non riesco ancora a togliermi un lieve sorriso ebete che mi attraversa il viso da quando sono salita in macchina…non ragiono più ,sono completamente in balia degli ultimi avvenimenti e sento più di ogni altra cosa che questo è qualcosa di estremamente positivo e negativo allo stesso tempo. Gli ho concesso un appuntamento! Diamine, non so come ho fatto, ma ora mi sento incredibilmente felice e persa allo stesso tempo nei meandri delle mie emozioni contrastanti.
Non lo conosco se non per le poche volte che ci siamo parlati…è il fratello di Stefan e questa cosa dovrebbe essere uno dei tanti motivi per cui non dovrei farmi coinvolgere…noto spesso la tensione che c’è tra i due e la cosa mi preoccupa molto.
Ma non riesco a convincermi che sia sbagliato quello che ho fatto…
Quello che mi preoccupa è che io non ho intenzione di immedesimarmi in una storia seria…non ho bisogno di soffrire ancora e di sicuro non posso permettermene una da una notte e via.
A quel pensiero mi si gela il cuore per averlo illuso con false speranze…
Ok, basta con tutte queste paranoie mentali…berremo un caffe e poi ognuno per la sua strada…
Varco la soglia quando sento le voci di Jeremy, Jenna e Caroline in salotto.
Il panico mi assale…non posso presentarmi a loro completamente fradicia con una giacca che non è la mia…penserebbero che sia caduta in qualche fossato e che abbia fatto qualche incidente.
Ma quella che mi preoccupa di più sarebbe la mia amica bionda…lei capirebbe subito a un primo sguardo.
Caroline è sempre stata cosi anche quando eravamo piccole… intuiva immediatamente buona parte della storia prima che le raccontassi. La prima volta che Matt mi aveva baciato ero talmente rossa che non appena l’ho incontrata non mi dato neanche il tempo di parlare che subito aveva capito il motivo del mio umore…
E adesso sono spaventata da quel suo pregio che tanto mi ha aiutata negli anni.
Sbircio dentro al salotto e vedo Jenna con una tazza in mano intenta a parlare con Caroline che e di spalle…allora decido di camminare in punta di piedi fino alle scale…ma appena faccio un passo le scarpe bagnate mi tradiscono producendo un rumore stridulo che permette alle due di girarsi verso di me con espressione stupita.
La bionda non dice niente viene verso di me e mi scruta dall’alto del suo metro e settanta per intero io la guardo e arrossisco e poi mi guarda negli occhi e sorride malandrina.
So che ha capito tutto e non lascia neanche il tempo di parlare a Jenna che mi prende per mano e mi trascina al piano di sopra in camera mia…mi giro un solo secondo verso Jenna e gli mimo delle scuse con le labbra e poi mi ritrovo catapultata in camera mia con un alquanto curiosa Caroline davanti con le mani sui fianchi pronta a sottopormi al suo terzo grado…
-        Ora mi racconti tutti i dettagli di quello che ti è successo- deglutisco rumorosamente…so che quando glielo dirò sarà una congiura quindi cerco di fare la finta tonta…
-        Non so di cosa tu stia parlando…- cerco di sorpassarla e andare in bagno ma lei mi spinge facendomi sedere sul letto…ok ora mi fa paura…
-        Non ci provare signorina, sai che sono brava a comprendere i segnali: sei rossa sulle guance ma non si tratta del freddo perché fuori siamo a inizio settembre e fa caldo…hai gli occhi che si sono illuminati e il tuo viso era spaventato a morte quando ti ho vista…qualcosa mi dice che volevi evitarmi…e poi ultimo ma non meno importante…quel giubbino…oltre a conoscere perfettamente ogni capo del tuo guardaroba quella giacca è di almeno tre taglie più larga e decisamente da uomo. Ora a aperte il fatto che il giubbino ho un idea ben specifica di chi te lo abbia dato non riesco a collegare il tutto con l’acqua che ti sta gocciolando dai vestiti…quindi…mi dici cosa e successo o te o devo cavare fuori con la forza?-
Sono letteralmente spiazzata dal suo comportamento e imbarazzata…quindi abbasso la testa sulle mani che mi sto torturando in grembo e deglutisco affannosamente…
-        Elena!?- grida…
-        Ok ok, va bene…- mi arrendo quando mi rendo conto che non c’è una via di uscita alla situazione – sono andata alle piscine per scrivere…sai che mi piace perche mi tranquillizza il…-
-        Si si lo so vieni al dunque- io la guardo malamente e continuo a raccontare…
-        Si beh vedi…lui mi ha trovato e mi ha fatto una proposta…aveva il mio cellulare e ho dovuto assecondarlo per far si che non finisse in acqua e poi scherzando siamo finiti dentro noi…-
La guardo di sottecchi e so di non averla fregata tralasciando quella parte della storia…
-        E quindi?- lo sapevo…
-        Mi ha chiesto di uscire- dico tutto in un fiato e lei mi guarda con occhi sgranati e un sorrisino malato sul viso…
-        E tu che cosa gli hai detto?- mi guarda gesticolando e sedendosi di fianco a me aspettando che io parli come una bambina aspetta il gelato…
-        Gli ho concesso un caffè…- si allarga un sorriso sul suo viso che contagia anche il mio e poi mi abbraccia forte…
-        Lo sapevo! Ma perche non una cena?-
-        Perche non voglio storie serie e questa cosa era solo un occasione di conoscerci un pò meglio…e poi ricordati che aveva in ostaggio il mio telefono…-
-        Di chi state parlando?- la voce di mia zia che entra nella stanza ci paralizza…anche se ha pochi anni in più di noi mi sento ancora un po a disagio a parlare con lei di queste cose ma Caroline non mi sembra dello stesso avviso…
-        Elena ha un appuntamento!- Jenna sorride della sua esuberanza e poi si mette al mio fianco anche lei bloccandomi completamente ogni possibilita di svignarmela…
-        Oh ho…dai su raccontami…è carino?- si rivolge a me ma la mia amica bionda mi precede e sembrano due amiche di vecchia data euforiche mentre mi sottopongono all’interrogatorio…
-        Oh dovresti vederlo…- sembra che sia stata la bionda ad essere stata invitata all’appuntamento…-è bellissimo Jenna, è misterioso, ironico, con gli occhi azzurri e moro…e poi sembra messo bene in tutti i sensi!-
-        Caroline!- urlo mentre loro due si mettono sghignazzare come due scolarette e io arrossisco…
-        Oh dai Elena non devi essere cosi imbarazzata…non sono mica tua madre!- già e vero…nonostante si sia presa cura di noi zia Jenna ha sempre saputo quale era il suo posto…- e poi mi sembra di capire che stavolta tu abbia fatto proprio centro!- la guardo e rido, si devo ammettere che hanno ragione…
-        Ma quando vuole sa essere insopportabile!- la bionda scoppia a ridere e scuote la testa…restiamo un po’ a parlare cosi, come tre amiche di vecchia data poi mi dirigo verso il bagno e mi infilo sotto l’acqua calda e il mio sorriso ebete ricompare…
 
 
Pov Damon
Entro in casa fischiettando…sono felice…perche ha detto si…
Non so perche sto sorridendo…molte altre ragazze mi hanno concesso ben oltre il semplice caffè eppure ho sentito in fondo allo stomaco una sensazione strana…che non sentivo da molto tempo…o che non ho mai sentito…
Sono felice…da quando ho visto quei grandi occhi scuri che sorridevano dopo aver messo la mia giacca in spalla e avermi confermato con un po’ di imbarazzo che forse avrei potuto avere una possibilià…
E ora sto salendo le scale bagnato ma con una sensazione piacevole che mi riscalda, fino a che non  mi si para davanti la faccia severa di mio fratello:
-        Dove sei stato?- lo fisso di traverso e il mio sorriso diventa ironico.
-        Fino a prova contraria sei tu l’adolescente fra i due- provo a togliermelo dalle scatole entrando in camera ma lui continua a tartassarmi…
-        Papà mi ha chiesto di tenerti d’occhio e io lo sto facendo- certo mio padre dice e mio fratello fa…come dimenticarlo…
-        Il ruolo da cagnolino ti si addice fratellino!- un’altra frecciatina e lui mi guarda e non dice nulla perche sa che ho ragione, ma nonostante tutto continua imperterrito il suo interrogatorio mentre io entro in camera:
-        Perche sei fradicio?- io mi tolgo la maglia intanto che lui domanda e rispondo indifferente:
-        Ho avuto un piccolo incidente alle piscine…a proposito sono riuscito a convincere la tua bella amica Elena a uscire per un caffè- mi tolgo anche i pantaloni e lo guardo intanto che mi abbasso…la mascella e contratta e la ruga sulla fronte è marcata…deduco che è incazzato. Ma non mi interessa mi dirigo in bagno e accendo l’acqua della doccia per farla scaldare, poi la sua voce si fa piatta e sembra anche tesa:
-        Senti Damon…so che sei arrabbiato con me e sei ferito ma…ti prego non prendertela con Elena per questa storia…lei non se lo merita e poi ti ho già detto che mi dispiace non so che altro fare…ti prego non sopporto che tu sia ancora arrabbiato con me-
Quelle parole fanno male…incredibilmente male e io tendo tutti i muscoli e cerco di mettere su la mia migliore maschera di indifferenza e mi affaccio oltre la porta del bagno con sguardo glaciale lo squadro. L’espressione è preoccupata e i pugni sono chiusi lungo i fianchi e fissa il pavimento…
-        Stefan… il mondo non gira intorno a te- e poi addolcisco il tono ma comunque rimane ironico- tranquillo quella ragazza mi piace davvero- vedo che si rilassa un po e poi mi squadra curioso e sospettoso…non ho risposto alla seconda parte del discorso e questo lo fa stare in ansia ma non ho intenzione di rovinarmi la giornata…non oggi…cosi semplicemente sfodero la mia arma migliore per farlo sparire…con un sorriso malizioso e indifferente porto le mani ai boxer e infilo i pollici appena sotto l’elastico:
-        Ora…se non vuoi rimanere a goderti lo spettacolo ti conviene andartene- lui ci impiega un attimo a capire le mie intenzioni quindi faccio per abbassarli appena…lui sgrana gli occhi e si porta una mano sul viso girandosi di scatto…
-        Per carità, no!- scappa letteralmente dalla stanza e io rido di una risata genuina mentre mi infilo sotto l’acqua calda e faccio scivolare via la mia giornata mentreun insana idea mi balena nella mente…



Pov Elena
- Lena? Elena tesoro alzati- la voce dolce di Jenna mi riscuote dal mio sonno ristoratore...e' piu' o meno una vita che non mi svegliava cosi, Sa quanto adoro dormire la mattina anche se oggi non e' sabato.
Apro un occhio e la guardo sorridendole appena ancora assonnata e poi mi giro e controllo la sveglia. Sono le 6.30... e la mia sveglia non e' ancora suonata...
-Perche mi hai svegliata cosi presto? Non sono neanche le sette- la guardo sbuffando mentre noto sul suo viso un sorriso di maliziosa soddisfazione che mi fa preoccupare ancora di piu'.
-Scusami. Ma credimi non e' mia la colpa-  balzo a sedere sul letto e spalanco gli occhi. Come sarebbe non e sua la colpa?
-Su avanti alzati. Vestiti. Truccati...e poi vieni di sotto. C'e' una sorpresa...- mia zia si alza lasciandomi una sberla scherzosa sulla coscia e poi se ne torna giu' lasciandomi piena di domande...ma prima che imbocchi le scale torna ad affacciarsi alla mia porta e stavolta parla a bassa voce.
-Mi avevi detto carino stronzo, non strafico stronzo!- sbatto le palpebre un paio di volte mentre lei scende definitivamente le scale. Sto' cercando di capire le sue parole e poi tutto in un colpo un idea mi lascia ansimante. No...non e' possibile...
Scatto in piedi di colpo come se il materasso scottasse e corro alla finestra...tutti i miei peggiori presagi si avverano. La sua macchina e' parcheggiata proprio nel vialetto. Inconfondibile grazie alla sua linea elegante e sportiva. Il panico mi assale.Non posso credere che l'abbia fatto.
Mi riprendo dal mi stato di shock e mi fiondo senza preanboli sotto la doccia. Ci starei in eterno, ma per quel poco che ho conosciuto potrei dire che sarebbe capace di venirmi a tirare fuori lui. Indosso un vestito a fantasia morbido dopo aver provato mezzo armadio. Copro le spalline con il giubbotto di jeans e ai piedi infilo di fretta gli scarponcini di cuoio. Lego i capelli in una coda alta e sistemo il trucco. Mi guardo allo specchio complimentando con me stessa per essere riuscita ad apparire carina con un abbigliamento che di solito utilizzo per le normali giornate di scuola. Prendo un respiro profondo e scendo le scale di corsa e poi alla fine mi blocco quando riesco a sentire il suo meraviglioso profumo ancora prima di entrare in cucina.
E' di spalle quando entro nella stanza, sta discutendo con mia zia sulla sua universita' ma non manca mai di farmi notare che nonostante l'argomento che hanno tirato in ballo non abbandona mai il suo fare sarcastico e sfacciato che tuttavaia pare colpire molto mia zia che sembra seriamente immersa nella converazione e ricambia con ardore il sorriso che probabilmente le sta rivoldendo.
Mi da le spalle mentre porta alle labbra quella che sembra una tazza di caffe'. Lo guardo sulla porta perche' non ho il coraggio di richiamare la sua attenzione, cosi semplicemente mi incanto ad osservarlo:
 le sue spalle sono coperte da una maglia a maniche corte grige e i pantaloni sono rigorosamente neri. Di solito criticherei la poca scelta di colori nell'abbigliamento ma devo ammettere che a lui le tonalita scure donano particolarmente.
- buongiorno Elena- la voce calda di colui che mi ha riscosso dai miei pensieri mi fa sussultare e degluitire rumorosamente un paio di volte perche mi conferma che sono stata inevitabilmente scoperta. Come ha fatto a capire che ero li? Da quanto tempo lo sa? Non mi perdo in stupidi convenevoli e gli rispondo con una domanda:
- Che diavolo ci fai tu qui?- non sono cordiale...non mi interessa, non dopo che lui mi ha fatto svegliare presto per non si sa cosa e mi sta ancora attualmente prendendo in giro.
-sto bene greazie Elena. Anche per me e' un piacere vederti- si gira verso di me con quel sorriso sarcastico che lo contraddistingue e che inevitabilmente mi fa ribollire il sangue
- Ti ho fatto una domanda- rimango sulle mie posizioni mentre lui alza gli occhi al cielo e sbuffa.
-ok io mi tolgo di mezzo- mia zia esce dalla stanza mentre mi schiaccia l'occhio come segno di apprezzamneto. Poi inevitavilmente torno con gli occhi nei suoi incredibilmente azzurri questa mattina. Ho uno sguardo severo...quello che uso sempre con mio fratello per intimorirlo ma sembra che su di lui non abbia il minimo effetto. Lui si alza dallo sgabello e mi viene incontro e si ferma pericolosamente vicino a me che pero' non mi faccio intimorire e rimango dove sono con gli occhi nei suio
- Mi avevi promesso un caffe' se non sbaglio- oh lo so bene...
-Avevamo detto un caffe' non una colazione- mi guarda divertito...
-Tu puoi prendere solo un caffe' se vuoi-
 storgo la bocca e lo guardo dall'alto al basso. Lui mi guarda speranzoso...Inaspettatamente mi prende una mano si china e mi fa un perfetto baciamano mentre continua a guardarmi con gli occhi da cucciolo e inevitabilmente sfugge alle mie labbra
-La prego signorina Gilbert mi concederebbe una colazione?- io mi lascio andare a una risata liberatoria e tolgo lo sguardo dal suo che mi guarda ancora speranzoso, mentre le guancie si scaldano imbarazzate e poi torno a guardarlo senza ritrarre la mano dalla sua che mi ha scatenato innumerevoli brividi.
-Colazione al bar all'angolo. Niente scherzi. Finita la colazione mi porti a scuola- mi guarda con un sorriso vittorioso sulle labbra...
-cos'e'? il tuo strano modo di dire 'si'?- lo guardo torvo e lui alza le mani in segno di resa.
-sapevo che non ti saresti accontentato di un semplice caffe'- continuo prendendolo in giro.
- Oh mi sono accontentato eccome- mi dice guardandomi con malizia e io mi sento andare a fuoco. Per evitare che noti il mio imbarazzo lo faccio voltare e lo spingo verso la porta.
- Andiamo prima che cambi idea!- lo spingo fuori mentre lui fa ruotare le chiavi della macchina su un dito soddisfatto e lo sento ridere del mio ammonimento. Dio in che guaio mi sono cacciata!
Oltrepasso la soglia e mi chiudo la porta alle mie spalle pronta, o forse no, ad affrontare la sfida che mi propone la giornata. 







eh si ragazze...sono tornata lo so che mi davate per dipersa ma mi ha colto oltre ad un colossale blocco dello scritottore anche la consapevolezza che il mio tempo da dedicare a questa storia era abbastanza limitato...d'ora in avanti cerchero di aggiornare piu' spesso e di non abbandonarvi piu' per cosi tanto tempo. Colgo l'occasione per ringraziare chiunque segue la mia storia e chi si prodiga per recensiere. spero di non avervi delusi e speriamo di rivederci presto
  
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