Crossover
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Autore: Killkenny    06/01/2008    5 recensioni
Una storia incredibile, ove piu` mondi tra loro estranei si incontrano.
Dedicata a coloro che non vogliono smettere di sognare.
[Coppie: canon ed originali. Per quanto riguarda Mermaid Melody, serie 'colonna' della fic, sono LuchiaXKaito, HanonXShirai e RinaXMasahiro]
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti, Videogiochi
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Ringrazio ancora falcediluna (vedrai, questa fic non ti deluderà), Lord Martiya (a cui ricordo che il peggio per gli avversari deve ancora arrivare) e robychan (no, non è il colpo di fulmine ad essere letale, è stato l’avversario ad essere idiota)

 

Ringrazio ancora falcediluna (vedrai, questa fic non ti deluderà), Lord Martiya (a cui ricordo che il peggio per gli avversari deve ancora arrivare) e robychan (no, non è il colpo di fulmine ad essere letale, è stato l’avversario ad essere idiota).

Detto questo, auguro buona lettura a tutti.

 

Ritorni graditi… o no?

 

«Un paesaggio nebbioso.

Erano in una … foresta?

Conosceva gli altri due, anche se non ricordava di averli mai incontrati.

-Allora mocciosa, come ci si sente ad esser diventati Jonin?- Chiese il primo, un uomo corpulento con la parte inferiore del volto coperta da bende, privo di sopracciglia e con una massiccia zanbato sulle spalle.

-Di certo non lo verrò a dire a te, Kirigakure no Oni. E poi da quando ti fai gli affari degli altri?- Fece la sua voce.

-Il piccolo Zabusa lo fa solo da quando ha scoperto che la nostra ex compagna di squadra ha raggiunto il nostro stesso livello. E così sei pure diventata la prima donna tra i Sette Spadaccini di Kiri, Karen – chan.- Fece il secondo, Kisame.

-Già. Come ci si sente, a sapere che una mocciosa come me è stata in grado di raggiungervi, cari i miei ex compagni di team?-

-Come uomini, male. Come ninja, siamo piacevolmente orgogliosi di te.- Fece senza ironia il primo dei due, mentre il secondo si limitava ad annuire.

-… sempre insieme, vero?-

-Team Shark per sempre. Abbiamo iniziato la nostra carriera assieme. Qualunque sia il nostro destino, rimarremo assieme.- Rispose la voce piuttosto grezza di Kisame, mentre sul suo inquietante volto si dipingeva un sorriso… diciamo caldo ed aperto.

 

Purtroppo, non era stato così…

 

Una missione più difficile del previsto.

 

Il nemico si era rivelato più potente di quanto i loro capi avessero pensato.

 

Uno scontro trasformatosi in un massacro.

 

In dieci, tutti Jonin, lo avevano attaccato. Solo tre erano sopravvissuti.

 

E lei non era tra di loro.

 

L’unica persona che per lo ‘squaletto’ del gruppo era davvero importante.»

 

Nei dormitori sul retro del Red Moon, Kisame urlò nel sonno; assordando così una fantasmina in visita e facendo implodere un paio di vetri, senza neppure svegliarsi e prendendo poi a piangere nel sonno.

Erano anni che, ogni notte, l’uomo – squalo era tormentato dal ricordo della missione che aveva, in definitiva, causato la sua diserzione dalle forze di Kiri. Al pari di Zabusa; che aveva preso armi (tante), seguaci (pochi, tra cui l’allora ott’enne Haku) e bagagli (ancor più pochi), aveva ammazzato il Sandaime Mizukage facendo passare la sua vendetta per un colpo di stato ed era diventato un Mukenin.

Lui invece aveva compiuto un massacro di nobili, notabili ed un paio di Daimyo, aveva sbranato le loro guardie del corpo e si era poi unito all’Akatsuki; per ottenere abbastanza potere da distruggere Kirigakure. O forse cercando un’occasione per morire… e mettere a tacere il suo senso di colpa per non aver saputo salvare la sua compagna di squadra.

Gli altri suoi colleghi si limitarono a gettare un’occhiata verso la sua branda, controllarono che non stesse cercando di uccidersi impiccandosi con i suoi calzini e tornarono a dormire. Anche perché ci erano abituati, e due di loro avevano più o meno lo stesso problema.

 

Se al Red Moon si ricorreva ai tappi per le orecchie, al La Perla le cose non erano mica diverse.

 

-NO!- Urlò Karen, svegliandosi di soprassalto, la fronte imperlata di sudore.

Era stato un sogno così reale

Eppure, era certa che, prima di due sere prima, non avesse mai incontrato Kisame.

Allora perché, nel ‘sogno’, sentivi quella sensazione di familiarità? Disse una vocina irritante dal fondo della sua mente.

Cercando di calmarsi, e per trovare un modo per riprendere sonno, Karen si diresse in cucina.

Senza stupirsi di trovarci sua sorella e Coco.

-Anche voi avete fatto dei sogni che non sapete spiegare?-

-Già.- Rispose la bionda del gruppo.

-I vostri riguardavano uno o più camerieri del Red Moon in versione ninja psicotico?- Chiese Noelle, versandosi in un bicchiere del latte.

-OO… cominci ad essere inquietante nee – chan, lo sai?- Fece Karen, sedendosi al tavolo della cucina.

-Nel mio sogno, vedevo Itachi – san, un moretto che gli assomigliava in maniera terrificante e me stessa. Vestiti con una strana tenuta, simile a quelle degli shinobi che si vedono nelle rappresentazioni dell’epoca feudale, ed una bandana con al centro una placca di metallo rettangolare con inciso al centro un simbolo simile ad una foglia. Nel sogno, avevo i capelli neri, tra l’altro. Nel sogno, un tipo strano con una maschera arancione ci attaccava, faceva in modo che Itachi uccidesse l’altra persona e poi uccideva me. Il tuo onee – chan?-

-Qualcosa di simile, solo che c’era Kisame – san nel mio sogno. E tu Coco?-

-Hidan – san ed io. E… BRRRR! Preferisco non parlare: ho avuto un paio di conati di vomito, quando mi sono svegliata…-

 

Quel pomeriggio…

 

-Mi spieghi come mai ci siamo nascosti qui dietro?- Chiese Karen a Kisame (con aspetto più ‘umano’), mentre stavano nascosti dietro un angolo ad osservare Noelle che guardava una vetrina.

-Perché il mio socio stà venendo qui, e dati gli sviluppi tra loro due… chissà cosa succederà…-

-Davvero?- Disse una voce alle loro spalle. Non quella di Itachi.

I due si voltarono e videro, dietro di loro, Hidan e Coco, armati di binocolo (Hidan) e macchina fotografica a mirino telescopico (Coco).

-Ci sono altri in zona?-

-No. Almeno penso.- Disse Hidan, che aveva usato l’Hitokirigan no Justu (detta volgarmente Creeepygan) per spaventare i loro colleghi. A parte Kakuzu e Kurt, che erano stati pagati (il primo) o storditi (il secondo).

-Intanto che voi parlate, quelli ci sfuggono.- Disse Coco, vedendo come Itachi fosse arrivato e, preso a braccetto dalla mora, si fosse avviato lontano da loro.

Facendo pure ciao ciao con la mano.

Cosa che fece capire agli spioni che erano stati sgamati.

-*gocc*… Seguiamol…- Davanti a loro apparve un ALTRO Itachi, che li guardò negli occhi.

Stasi.

Quando si ripresero, eran passate due ore.

-Cos’è successo?- Chiese Karen, vagamente stordita.

-C’è che Itachi – san ha rifatto il suo scherzo del [CENSORED] un’altra volta, accidenti a lui!- Imprecò Hidan.

 

Due ore prima, da un’altra parte.

 

-…-

-Quali ‘spioni’?-

-…-

-I nostri comuni conoscenti? Intendi mia sorella, Coco, Kisame ed Hidan?-

-… sì. Problema risolto, comunque.-

-…-

-…-

-…Senti…-

-Hai un segreto da dirmi?- Disse lui, che dentro di sé aveva lo stesso problema della ragazza.

-…sì. Riguarda… qualche sera fa. Eri tu…-

-Ero io quello che ha incenerito quell’idiota. E tu… tu sei una delle Principesse Sirene.- Non era una domanda.

-Sì. Ti ha chiamato… Bloody Eyes. I tuoi occhi, in quella forma… li ho già visti… quando ci siamo visti la prima volta. E ieri, in un sogno.-

-Che sogno?-

-Eravamo io, te ed un ragazzo che non conosco. Vestiti come dei ninja. Poi…-

-Hai sognato il giorno in cui ho ricevuto, non certo per mia scelta, una ‘variante’ dei miei occhi ed in cui ho perso il mio miglior amico e la mia partner. È accaduto in un’altra vita… ormai lontana.-

-E non ti sei stupito di quello che sono, o di quello che ho sognato?-

-No. Ho visto di tutto nella mia vita, sia questa che quella precedente. Come compagni di camerata ho un uomo – squalo attaccabrighe ed un fanatico di esplosivi; lavoro tutti i giorni a fianco di gente mentalmente instabile, me compreso. E, a causa dei miei occhi, sapevo che cos’eri quando ho incrociato lo sguardo con te. Per il tuo sogno, non mi stupisce più di tanto. Forse la tua anima è collegata alla mia, in qualche modo.-

-… tuttavia… c’è il rischio che, se io mi dichiarassi a te, se tu scoprissi APERTAMENTE che io sono una sirena, io divenga schiuma di mare. Io… non voglio perderti… o dovermi allontanare da te.-

-So di quella leggenda. Il capo diceva che l’avverarsi di quella legge dipende unicamente da chi controlla la zona in cui vive la sirena in questione. Per zona intendeva dire pianeta, ovviamente.-

-E… chi controlla l’avverarsi della leggenda?-

-L’ultima volta che ho lavorato con delle sirene, in questa vita, il controllo era affidato a dei demoni del mare. Che trattano quella regola come se fosse spazzatura. Non c’è da preoccuparsi. Né per noi, né per le tue amiche.-

-… grazie.- Disse Noelle, libera da un grosso peso sul cuore. Certo, né Sara con Taro, né Hanon con Shirai o Rina con Masahiro avevano avuto ‘problemi’ per quella regola, ma poteva esser solo un caso. Quanto a Luchia, Kaito apparteneva alla stirpe dei Phantalassa, mentre Seira (per quello che ne sapeva lei) non aveva ancora interessi nel campo sentimentale. Prese per un braccio Itachi, accoccolandosi addosso a lui.

Il moro sorrise lievemente.

 

Da un’altra parte.

 

-CHE COOOOOSAAAAAAAAA?!?-

L’urlo che uscì dalle gole degli incappucciati era più di terrore che di sorpresa, ma questo non è importante.

-Lo ripeto: Hebi non è stato ucciso dalle Principesse Sirene, ma dall’Amaterasu, il fuoco nero che può bruciare per sette giorni e sette notti. Anzi, la sua anima è ancora prigioniera in quelle fiamme, e ci rimarrà finché non si saranno estinte.- Fece l’incappucciato che avevano mandato ad indagare sulla scomparsa del loro agente.

-Q… questo significa che…-

-Che Bloody Eyes è di nuovo attivo. E se lui è in giro…-

-Lo è anche Shark Blade, quei due erano come gemelli siamesi all’epoca della Guerra Magica. Le Principesse Sirene?-

-Sono sopravvissute. E purtroppo Hebi non è riuscito ad ucciderne neppure una.-

-Allora ha meritato il suo fallimento. E la sua fine. Gizmo, hai il compito di escogitare un piano per eliminare almeno una Principessa Sirena. Possibilmente quella della Perla Arancione.- Fece il capo del gruppo.

-Sarà fatto, dandhin.- Fece l’agente, inchinandosi e svanendo dalla sala.

 

Al Red Moon

 

-E lei chi sarebbe?- Chiese Karen additando una ragazza sui diciassette – diciott’anni, capelli azzurrini spettinati ed occhi viola, che stava incitando i clienti a scommettere sul “Numero della Birra”.

-Allenby – san. Un’altra del gruppo, che viene a giorni alterni.- Rispose Hidan, ormai rassegnato a quello che stava per succedere.

Si augurava, almeno, che la pazza decidesse di non coinvolgerlo.

-Quanto al “Numero della Birra”, è una delle trovate di quella pazza: prende un boccale di birra, e lo fa tenere ad un ‘volontario’ sulla testa. Poi bisogna riuscire a fargliela cadere. Chi ci riesce vince una somma di denaro.-

-Kisame, tocca a te.- Disse l’azzurrina con l’aria folle all’uomo – squalo appena uscito dagli spogliatoi.

-E stavolta non vince nessuno: solo Itachi riesce a far cadere il boccale a Kisame.- Fece Kakuzu, andando a fare le sue puntate, sicuro di vincere.

-Scommettete che riesco a farglielo cadere subito?- Fece Karen, sorridendo con molta calma.

-Se pensi di riuscirci… accomodati.- Fece Hidan ghignando, andando ad aggiungere la sua puntata a quella dei presenti.

Nel frattempo, il solito disperato provava a far cadere il boccale… prendendo a pugni Kisame.

Vanamente.

Quando il poareto finì il fiato, Itachi lo tirò indietro. Così, per precauzione.

-…-

-Come? Scommettete su Karen?- Chiese Haku, leggermente incredulo.

-… fallo e basta.-

-D’accordo.-

I presenti presero a ridacchiare, vedendo la minuta cameriera avvicinarsi all’armadio umano.

Karen sembrò valutare la montagna umana…

Kisame sogghignò, pregustandosi la sconfitta della ragazza.

Che fece una ghigna simile alle sue.

“Non è che mi ha fregato?” Pensò l’uomo – squalo.

Poi Karen prese la mira con la gamba, come mirando alle parti basse di Kisame…

SMACK!

E scoccò, inaspettatamente, un bacio allo squaloide.

Che, dalla sorpresa ed imbarazzo, fece cadere il boccale di birra al suolo.

Le mascelle dei presenti caddero al suolo, mentre Itachi e soci/ie incassavano le LORO vincite.

 

KK: Taccio sulle imprecazioni dette poi dai perdenti per puro buongusto… e per non dover mettere questa fan fiction tra le VM190 accompagnati dai trisnonni.

 

-Allora, genio?- Chiese ironica la violetta ad Hidan, che stava subendo le percosse di Kakuzu per la perdita monetaria.

-… ricordami di non scommettere più contro di voi…-

 

Higa, provincia di Yamaguchi, quella sera.

 

-Lo hai sentito pure tu?- Chiese una donna dai lunghi capelli arancioni ad un ragazzo dai capelli castano chiari ed occhi azzurri.

-Sì. Non sentivo una simile concentrazione di malignità da… da non abbastanza tempo.- Rispose lui, intristito dall’ennesima minaccia che incombeva sul mondo.

-È una minaccia che riguarda il mondo marino… io sento che debbo andare…-

-Allora verrò con te. Non voglio perderti.- Disse lui, stringendola a sé.

-Sentite piccioncini…- Fece la voce di una ragazza dietro ai due, che si voltarono stupiti verso di lei.

-S… Sayoko neechan?-

-E non fare quella faccia niikun. Pensi che mi sarei bevuta per sempre le tue scuse per quando partivi? Tenete, vi ho fatto un poco di bagagli…- Disse Sayoko Mori passando ai suoi due stupitissimi interlocutori una valigia da viaggio.

-… da quanto lo sai?-

-Da quando voi due ed i vostri amici avete seccato quel coso, qualche settimana fa.- Disse senza scomporsi la ragazza.

 

*gocciolone doppio*

 

Ennesimo cambio scena.

Ufficio del dirigente di un gruppo industriale che definire ENORME è poco.

 

DRRRRINNNN!

Il direttore si voltò perplesso verso il telefono, facendo cenno ai suoi assistenti ed alla segretaria di uscire.

Cavò poi fuori da un cassetto segreto della sua scrivania taglia XXL un telefono color nero, privo di tastiera.

Solo tre persone conoscevano il numero di quel telefono.

Una lo odiava più o meno cordialmente, e gli aveva tolto il saluto…

Un’altra viveva (letteralmente) su un altro mondo…

E l’ultimo era morto.

-…Pronto?- Chiese, titubante lui.

-

Mirage?-

-… s… sei tu Dante?-

-… ho bisogno di una mano. Il Vecchio Gruppo si stà riunendo.- Fece la voce del telefonante.

-Dove e quando?-

-Tra due giorni, in località ******. Vedi di essere puntuale. E portati dietro Inverno Folle, se la trovi.-

-Non l’hai trovata perché l’ho sposata. Tranquillo stregone, la avverto io. Tu piuttosto, cerca di non farti castrare da tua moglie.-

-Da dove pensi che io stia chiamando, riccastro? Salutami Paul ed il nuovo precettore che hai assunto per tua figlia.-

-Non mancherò.- Fece l’uomo mentre chiudeva la comunicazione.

-Miss Harriet? Disdica qualsiasi mio impegno per le prossime due settimane ed avverta il mio ufficio viaggi di prendere un caccia biposto con abbastanza carburante per arrivare in Giappone. Che sia pronto a partire entro due ore.-

-Sarà fatto direttore. Altro?-

-Mi metta subito in contatto con mia moglie, è urgente.- Finì di comunicare lui. “Ahh, Dante Dante… non so perché, ma sarà ancor più divertente del solito, stavolta.”

-Mr. Bao? Sua moglie in linea al telefono.-

-Grazie.

Mi ha chiamato il nostro vecchio amico.

……

Sì, lui.

So che dovrebbe essere morto, ma a quanto pare non è così. Ha detto che la truppa si riunisce. Ed intendo esserci. Tira fuori la valigetta in cui abbiamo nascosto quegli oggettini dei vecchi tempi.

No, non voglio coinvolgere Momo – chan.

Sì, ti amo anch’io. Ci vediamo all’aeroporto, tra un’ora e mezza.-

 

Altro luogo ignoto.

 

Un uomo nerboruto, capelli bianchi, barba ed occhi dorati fissava incuriosito l’ambiente intorno a sé.

Era appena ‘arrivato’… o meglio, tornato lì.

“Da quanto tempo non vedevo questo panorama?

Decisamente troppo. Bene capo, spero che il casino per cui mi hai chiamato valga la pena del viaggio…” Pensò lui, concentrandosi un istante… e svanendo subito dopo nel nulla.

 

Una qualche spiaggia non lontano dal La Perla e dal Red Moon.

 

Annunciato da un’esplosione, Gizmo (l’incappucciato di prima ndKK) aveva annunciato la propria presenza.

Le Principesse Sirene erano arrivate poco dopo.

-Oh, finalmente siete qui. Forza, cominciamo subito, così posso tornare subito al covo: c’è la replica della mia soap preferita.- Fece lui, irritando a morte le ragazze.

Come da regola, Luchia e Kaito presero ad amplificare l’effetto della canzone.

 

«Ooki na tabi ni deyou taiyou to kaze no kanata he

Kitto chizu ni wa nai rakuen no DOA wo hiraite

 

Kono sekai ni kimi ga umareta asa shukufuku no kane ga natta

Tatta hitotsu takaramono wo daite hito wa umarete kuru

 

Ano hi no kimochi wo wasurenaide kokoro ni nagareru Dear My Songs

 

Bokura wa tabi no tochuu taiyou no kuni wo mezashite

Donna chizu ni mo nai yakusoku no basho he

Ai fureta monogatari wo hateshinai mirai ni kaete

Kitto ironna yume kanaete yuku kara... waratte

 

Mienai kedo takaramono wa itsumo kokoro no oku ni aru

 

Ano hi no kimochi wo wasurenaide kokoro ni hirogaru Dear My Place

 

Kibou no kane ga hibiku unmei no tobira hiraite

Kitto tadoritsukeru saigo no rakuen

Kanashimi no ame ga tsudzuku sonna hi mo oyogitsudzukeru

Zutto mune no oku de shinjite kitanda... jibun wo

 

Niji no mukou ni ashita ga umareru oto ga shitara...

 

Bokura wa tabi no tochuu taiyou no kuni wo mezashite

Donna chizu ni mo nai yakusoku no basho he

Ai fureta monogatari wo hateshinai mirai ni kaete

Kitto ironna yume kanaete yuku kara... waratte

 

Kibou no kane ga hibiku unmei no tobira hiraite

Kitto tadoritsukeru saigo no rakuen

Kanashimi no ame ga tsudzuku sonna hi mo oyogitsudzukeru

Zutto mune no oku de shinjite kitanda... jibun wo…»

 

-Avete finito?- Chiese Gizmo, che non era stato minimamente sfiorato dal potere dei suoi avversari.

-Loro sì. Io ho appena iniziato. Katon: Gokakyuu no Justu!- Disse una voce dall’alto, seguita subito dopo da una sfera di fuoco che cadde su Gizmo.

Subito dopo, davanti al gruppo delle Principesse Sirene atterrò Itachi, nella sua tenuta Akatsuki.

-Doveva farmi qualcosa?- Chiese Gizmo uscendo dalle fiamme, intonso.

-Distrarti e basta.- Fece una seconda voce, mentre un calcio rotante colpiva il collo di Gizmo, mandandolo ad impastarsi su uno scoglio.

Il secondo ad entrare in scena, sempre con la Malefica Mantella indosso: Kisame.

-Thò, pure Shark Blade ci ha degnato della sua presenza.- Disse Gizmo, alzandosi un’altra volta, senza il minimo sengo di esser stato ferito.

-E non solo lui. Visto che ci avete dichiarato informalmente guerra, tanto valeva farci vedere in zona.- Fece una voce dall’alto. A bordo di un uccello di materiale simile a creta, stavano i restanti membri della Crimson Tears presenti in zona.

-Non cambia nulla. Anche se ci fossero King o lo stesso Dante, nessuno di voi potrebbe ferirmi. Neppure Akukuma.-

-… non avrei mai voluto farlo, ma mi ci hai costretto. Userò la mia più letale, devastante tecnica. Me l’ero proibita… ma farò un’eccezione.-

-Oh, e cosa vorresti usare? Anche perché…-SPLASH- …non sono solo.- Dissero in coro delle copie di Gizmo, uscendo dall’acqua.

-Bushin di qualche tipo o?-

-O. Sembra l’equivalente della tecnica speciale del Leader.-

-Lo vedrai.- Fece Bloody Eyes all’idiota. -La tecnica più pericolosa insegnatami da mio cugino Obito.- Poi, Itachi sembrò svanire…

Per riapparire dietro accucciato dietro ad uno dei Gizmo, mani giunte con indici e medi sollevati.

-Konohagakure Hiden: Taijutsu Ougi. Sennen Goroshi.-

TUUP!

-AAAAAAAAARGHHHHHHHHHH!!!- Urlò il corpo di Gizmo colpito dalla… tecnica…. ovverosia, una quadrupla ditata nel sedere… mentre volava in avanti.

-Thò, gli ha fatto male…-

Itachi, senza cambiare espressione, schivò gli attacchi degli altri corpi di Gizmo mentre spiegava ai suoi colleghi (ed alle sirene) il trucco.

-Questi cosi sono immuni agli attacchi che ricevono, ma solo quelli che sono ‘programmati’ ad ignorare. Per questo la vostra canzone non ha avuto effetto. Stessa cosa per la mia tecnica o per il colpo fisico di prima. Per ferirli basta fare qualcosa di inaspettato.-

-Quindi se…- Fece Noelle, mollando una ditata sugli occhi di un Gizmo, facendolo crollare al suolo con gli occhi cavati ed urlante di dolore.

-Precisamente. Vediamo un poco… sì, quella tecnica da folli dovrebbe andar bene.- Disse nuovamente Itachi, scattando nuovamente ad altissima velocità…

SBAAAAM!

Colpendo al mento due corpi di Gizmo con un calcio al mento, facendoli volare per aria.

Nel farlo, il cappello di paglia con campanelli che usava per coprirsi il volto volò via, facendo vedere alle ragazze il suo volto.

-OO-

-Le spiegazioni a dopo.- Disse il moro. Nel mentre, le Principesse Sirene si voltarono anche verso Kisame e verso quelli sul volatile (che si stavano difendendo come meglio potevano dagli attacchi di Gizmo.

-Aaargh! Ok gente, mi sono stufato. Sapete idioti, siete fortunati: al mio attuale livello, posso usare questa tecnica solo per tre ore.-

-Deidara, Sasori con quella tecnica in tre ore ci ha conquistato una decina di città.- Gli fece notare Kakuzu, mentre il biondo estraeva due rotoli di strana fattura.

-Taci, sottospecie di zombie policromo. Sasori!- Fece il biondo, facendo apparire davanti a sé quella che sembrava una marionetta umanoide con applicazioni che la rendevano simile ad uno scorpione.

-Ed ora… Aka Higi: Hyakki no Soen!- Fece lanciando in aria il secondo rotolo. Fili azzurrini presero ad uscire da uno scomparto che la marionetta aveva aperto nella propria metà destra del petto, attraversando il rotolo… e facendo apparire altre cento marionette umanoidi.

Due minuti dopo, tutti i corpi di Gizmo erano stati ridotti ad uno spezzatino.

 

 

 

 

 

La canzone usata in questo capitolo è Taiyou no Rakuen ~Promised Land~ (Prima Opening - Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch). Si ringrazia ancora il sito Mermaidmelody.it per le lyrics.

 

 

   
 
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