The sharpest life
“Roxy, sbrigati dai, o finiremo lontanissimi!”
Ero rimasta impalata davanti all’entrata, a bocca aperta come una scema-
‘Non è possibile! Non voglio crederci!’ continuavo a pensare, mentre fissavo shockata lo striscione.
Ecco cosa avevano da complottare tanto, quei maledetti!
Negli ultimi tempi, ogni volta che mi avvicinavo ai miei amici mentre confabulavano tra loro, subito interrompevano il loro discorso e facevano i vaghi alle mie domande sempre più curiose. Ero convinta che stessero parlando di me e che non mi dicessero niente per riguardo verso di me: dopotutto negli ultimi tempi non me l’ero passata per niente bene. Non ero riuscita ad entrare nell’università tanto desiderata dai miei genitori…fin qui nulla di male, se non che da allora mi odiano, visto che ho distrutto i loro sogni di avere finalmente un illustre avvocato in famiglia.
Secondo: ero stata licenziata dal mio lavoro di barista. Anche qui, sarei sopravvissuta, ma il locale mi forniva gli agganci per permettere al gruppo di suonare. E infine, ero stata mollata dal mio ragazzo, dopo un anno che stavamo insieme. Beh, era stato inevitabile, visto che nel frattempo se ne stava con altre due sgallettate del cavolo!
Comunque, negli ultimi tempi avevo odiato i miei amici convinta che mi commiserassero.
E invece…
Lanciai un ultimo sguardo all’enorme striscione con il nome della band ed entrai nell’auditorium.
Kat e Lou mi aspettavano con un sorriso tutto denti, mentre le raggiungevo ancora stupefatta.
“Allora ?” chiese Jazz con un ghigno.
“Voi siete pazzi” bisbigliai.
“Voi siete totalmente pazziiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!” questa volta urlai, abbracciandoli uno per uno: Kat, Lou, Andreas, Drew e Jazz, i miei migliori, folli straordinari amici.
“Come diavolo avete fatto? Pensavo che i biglietti fossero esauriti mesi fa!”domandai, guardandoli ancora incredula.
“Il nostro Drew, qui, ha i suoi contatti” spiegò Andreas, dando delle pacche sulla schiena dell’amico.
“Ma la parte più difficile è stato tenertelo nascosto,” proseguì Drew “e…”
“…portarti bendata fin qui. Non sei mica una piuma sai?” concluse Jazz, beccandosi un leggero pugno da parte mia.
“Ragazzi, non ho davvero parole per ringraziarvi! Io…”
“Lascia perdere” intervenne Kat, con un vago cenno della mano.
“Kat ha ragione! Non ci devi niente, questo è il nostro regalo per te” proseguì Lou.
Ecco, stavo per mettermi a piangere. Dannati sentimentaloni!
“Vi voglio bene, ragazzi!” dissi con un groppo in gola.
“E ora….abbraccio di gruppo!” gridò allegramente Andreas, suscitando le nostre risate e gli sguardi curiosi di tutti i presenti.
Mentre eravamo ancora tutti stretti e ridacchianti come idioti, le porte si aprirono. Un mare di gente si riversò verso l’ingresso, nel tentativo di accaparrarsi la prima fila. Ma noi non eravamo novizi di concerti e tra spinte e sgomitate ci guadagnammo il posto sotto il palco.
Eravamo molto in anticipo rispetto all’orario di inizio concerto, ma non mi pesava aspettare. Il mio gruppo preferito dal vivo ed ero sotto al palco. Volevo gridare di gioia ma decisi di conservare le energie per quando avrebbero iniziato a cantare.
Lentamente l’auditorium si riempì completamente mentre il tempo passava: e finalmente gli ingressi furono chiusi.
Un clamore assordante si sollevò dalla folla, che in coro urlava: “M-C-R! M-C-R!”
Noi subito ci unimmo al coro di queste centinaia di persone, euforici e carichi di adrenalina, pronti per scatenarci insieme a questa moltitudine di anime, riunite qui per lo stesso motivo: una passione di nome My Chemical Romance.
Give me a shot to remember
And you can take all the pain away from me
A kiss and I will surrender
The sharpest lives are the deadliest to lead
(The Sharpest Lives)