[...]Come a rallentatore vidi il suo braccio stendersi a coprire la distanza che ci divideva, la sua mano sempre più vicina. E poi percepii il calore delle sue dita, che seguivano leggere la scia umida sul mio viso. Mi sentii come se il tepore che emanava mi avesse invaso tutta, in un abbraccio consolatore.
Una lacrima brillò sul suo dito quando ritirò il braccio: lo vidi osservarla, pensieroso, e poi avvicinarla alle labbra. Gerard Way, ad occhi chiusi, assaporò il mio dolore.[...]