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Autore: _HoranikBraff    24/06/2013    3 recensioni
Attenzione: Maiden e Larry.
I protagonisti di questa shot sono: Aiden Grimshaw, Matt Cardle, Louis Tomlinson e Harry Styles.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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X-FACTOR'S MEMORIES
 






Aiden era un pettinato ciuffo alla francese, era una risata gioiosa, era ore passate a provare nuove melodie alla chitarra.
Aiden era un paio di occhiali da nerd, che non si capiva bene se servissero per fargli vedere meglio o semplicemente per donare al suo viso.
Aiden era potente voce soul, era la battuta sempre pronta, era le smorfie che faceva mentre cantava.
Aiden era la corsa che faceva nel corridoio della casa di X-Factor, inseguendo Louis che gli aveva rubato l'ennesima camicia.
Aiden era le sue caviglie incrociate, uno dei suoi tanti probabili tic, le stesse caviglie incrociate di Harry, che quasi sembrava imitarlo.
Aiden era uno spartito, pronto da riempire, pronto ad accogliere la bellezza della musica.
 
Matt, invece, era un cappello da pescatore posato sul capo, una camicia stropicciata che gli arriva un po' troppo lunga di maniche.
Matt era "Baby one more time" cantata in acustico, era un sorriso timido a fine esibizione.
Matt era il suo falsetto, era un acuto potente, era lo scintillio dei suoi occhi pieni di lacrime quando qualcosa gli riusciva alla perfezione.
Matt era le lezioni di chitarra che dedicava a Niall e ed era l'ncoraggiamento per i più giovani, soprattuto per Liam.
Matt era le risate nella sua grande stanza, quella in cui accoglieva il più possibile degli altri concorrenti.
Matt era le urla che riservava a Zayn quando voleva che smettesse di fumare vicino a Rebecca.
Matt era le note, che vagavano in cerca di qualcuno che le raccogliesse e le mettesse insieme, dandogli finalmente un ordine.
 
Aiden e Matt erano così diversi eppure così simile era ciò di cui avevo bisogno: qualcuno che li facesse sentire completi.
E la loro, di completezza, la raggiungevano solo insieme.
 
"Louis, non ti bastava rendere un orrore la tua di camera?" Chiese Aiden appoggiato allo stipite della porta mentre guardava l'amico buttare vestiti in aria.
"C'è poco da fare ormai di là: tutto ciò che potevo mettere in disordine lo è già." Rispose Louis, con quella sua vocetta acuta.
Aiden e Louis avevano la stessa età, ma l'uno sembrava il fratello maggiore dell'altro, sempre intento a dovergli prestare vestiti e a tirarlo fuori dai pasticci che combinava con gli altri della sua band.
"E così hai deciso di venire a portare scompiglio nella mia? Lou, se entra Pajge e vede che hai messo mano tra le sue cose si deciderà a pretendere che Simon ti sbatta fuori." Il ciuffo cadde sugli occhi scuri di Aiden, mentre sembrava dovesse partirgli un tic all'occhio.
"Aiden, io sono l'anima di quella band, come potrebbe mai sbattermi fuori?" Rise Louis continuando a buttare per aria i vestiti di Pajge.
"Da quando spengono il microfono all'anima della band?" Lo stuzzicò l'altro.
Louis si girò e usò la maglietta che teneva in mano come frusta usandola sui fianchi dell'amico e facendo scoppiare a ridere entrambi.
Improvvisarono una lotta sul pavimento della stanza, usando qualsiasi cosa trovassero per lanciarsela, rendendo il posto ancor più disordinato di prima.
Aiden saltò sul letto e colpì Louis in testa con il pupazzo a forma di unicorno che Cher gli aveva chiesto di costudire così da scatenare una reazione esagerata nell'amico, che lo prese per le gambe facendolo cadere per poi saltargli addosso di peso.
"Louis. LOUIS! Mi fai male!" Aiden cercò di liberarsi dal peso di Louis facendogli il solletico, dimenticandosi che con lui non serviva a nulla.
Louis si alzò dal corpo di Aiden e poi gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi.
"Facciamo entrambi schifo nella lotta, ma tu riesci ad essere peggio pure di me." Ridacchiò Louis.
Aiden si alzò passandosi le mani sui pantaloni per poi constatare che avrebbe dovuto rimettere a posto tutto quel putiferio da solo, considerando la grande pigrizia di Louis nel risistemare ciò che rendeva lui stesso un disastro.
"Ehy, anima della band, tu sai che sei in ritardo di cinque minuti alla vostra lezione, vero?" 
"Cazzo!" Louis prese la sua borsa e corse fuori dalla stanza per poi affacciarsi pochi secondi dopo. "Aiden." Chiamò.
Il ragazzo si girò per guardarlo.
"Che c'è?"
"Ti voglio bene!"
Un sorriso dolce si dipinse sul volto di entrambi e Aiden stava per rispondergli quando l'altro aggiunse: "E sta arrivando il tuo ragazzo." Per poi correre a perdifiato fino all'aula dove lui e gli One Direction dovevano provare la canzone della settimana.
Ad Aiden venne un nodo allo stomaco pensando al fatto che Matt stesse arrivando e che la camera fosse ridotta in quel modo, che lui fosse ridotto in quel modo dopo la lotta con Louis.
Corse a sistemarsi il ciuffo e rstirarsi la maglia con le mani, nella speranza di poterlo fare in così poco tempo quando... 
"Sembri davvero una ragazzina." Matt lo guardava da vicino la scrivania, con le braccia incrociate e un sorriso dolce.
"Io...Louis...è tutto un casino qua, dovrei sistemare." Riuscì a dire Aiden.
"Ho immaginato che fosse opera di Lou, spero non lo sia anche il tuo aspetto o, almeno, che non lo sia per il motivo che sembra." Disse sorridente Matt, avvicinandosi piano verso il più giovane dei due.
Aiden abbassò lo sguardo e arrossì, come sempre se sottoposto allo sguardo della persona che aveva scoperto di amare.
"Abbiamo fatto la lotta sul pavimento." Disse con un sorriso imbarazzato per qualcosa che non capiva nemmeno lui.
"Oddio, avrei preferito fosse stato sesso." Sospirò Matt.
Aiden alzò lo sguardo, confuso.
"Che stai dicendo?"
"Ehy, la lotta è una cosa intima tra veri uomini." Rise l'uomo davanti a lui, accarezzandogli una guancia.
Aiden si sciolse e si concesse una risata.
Era sempre così davanti a Matt: tutta la sua insicurezza veniva fuori per la paura di deluderlo, per la paura di non essere abbastanza.
Aveva sempre immaginato che Matt avrebbe voluto qualcuno di più maturo di lui, un ragazzino di diciotto anni che non sapeva ancora nulla della vita; al contrario Matt si sentiva vulnerabile, per quanto i nove anni in più gli permettessero di mascherarlo, pensando a come Aiden potesse preferire storie più semplici o con persone più divertenti rispetto a lui.
Erano sempre così, mascherati da questa bolla di inesperienza in un amore sbocciato pian piano, tra un Do minore e Si bemolle, ma che si rivelava sempre spontaneo e genuino senza niente da nascondere mai, a nessuno.
"In ogni caso..." riprese a parlare Matt "Sappiamo entrambi con chi farebbe la lotta Louis e anche molto altro."
Entrambi risero al pensiero di Harry e Louis insieme, che tra i concorrenti venivano soprannominati "Larry" e di cui tutti avevano capito i sentimenti.
Tranne i diretti interessati, ovviamente.
"Sì, decisamente! Dovremmo fargli da Cupido e far sì che finalmente si mettano insieme." Disse Aiden sedendosi sul letto, per poi farsi circondare dalle grosse braccia di Matt.
"Oh sì, lo faremo." Annuì Matt. "Ma ora io ho da pensare solo a te, non a quei due piccoli combinaguai." Glielo soffiò sulle labbra guardandolo intensamente negli occhi chinandosi poi piano a far collidere le loro bocche con delicatezza e passione, sempre pari a quelle del loro primo bacio.
 
Erano sul letto di Matt la sera del primo bacio: si erano presi un momento intimo fra di loro senza nemmeno sapere il perché.
Era appena finita la puntata e Aiden si era rintanato da lui, che stava da solo dopo l'uscita di Nicolò.
Quella sera la passeggiata di Aiden fino alla porta di Matt era stata accompagnata da urla di incoraggiamento di fin troppa gente, tra cui Louis, Harry, Cher e Wagner che urlavano come pazzi spronandolo ad entrare velocemente.
L'affetto davvero smisurato tra i due l'avevano capito tutti e tutti avevano già capito cosa sarebbe successo a breve.
Sia Matt che Aiden avevano ben chiari i sentimenti per l'altro ed entrambi si erano stupiti del fatto che non ne fossero disturbati, e che, invece, gli avessero solo provocato una botta di adrenalina.
Aiden era entrato nella stanza lasciando gli altri al loro festeggiamento, consapevole che stesse per accadere qualcosa di perfetto.
Si erano sdraiati sotto le coperte parlando delle rispettive esibizioni, di quelle degli altri, parlando dei giudici e degli eliminati delle tre settimane precedenti.
Poi avevano parlato di musica in generale, perché per loro parlare di musica, di ciò che provavano nell'ascoltarla e nel farla, era come spogliarsi completamente rimanendo vestiti solo di un filo invisibile che li univa in modo indissolubile.
Avevano parlato fino al mattino, così che ormai albeggiava quando rimasero in silenzio, a contemplarsi mentre si accarezzavano il viso, il collo, le spalle e il torace con movimenti circolari e delicati.
Non ci furono segnali, non fu uno dei due a cominciare: era semplicemente arrivato il momento.
Così si baciarono, con calma, sfiorandosi appena per la prima volta.
Un bacio dolce, lento, con solo uno sfioramento di labbra che poi diventò di più: corpi sovrapposti, movimenti di lingue, morsi leggeri, coperte smosse.
E poi Morfeo se li prese entrambi, abbracciati e sorridenti, con più aspettative del giorno prima, con la consapevolezza che quello sarebbe stato un legame difficile da spezzare.
Un momento magico che fu, poi, rovinato dalle grida di Zayn spaventato dall'iperattività di Niall dovuta dai troppi zuccheri.                                                                                                                                                                                                         
 
                                                                                                                                                                                                                          
 
                                                                                                                                                                                                                          
 
"Ow, che carini che siete!" Cher irruppe nella stanza interrompendo le loro coccole e i loro ricordi, per poi abbassare gli occhi ad osservare il putiferio sotto i suoi piedi.
"Ma ci è passato un ciclone da qua?" Aggiunse a bocca spalancata.
"No, molto peggio." Borbottò Matt strusciando la guancia contro la spalla di Aiden.
"Cioè?" Chiese la ragazza.
"Tomlinson." Rispose Matt.
Cher rise fino a che non si accorse del suo unicorno sotto una delle tante orribili magliette di Pajge.
"Oh mio dio, Mr. Lloyd, chi ti ha trattato così?" Chiese coccolando il suo amatissimo peluche tra le braccia.
Poi si voltò verso Aiden puntandogli un dito contro.
"Grimshaw, ti avevo detto di custodirlo, non di farlo molestare da quel pazzo iperattivo del tuo amichetto del cuore!"
"Cher, ti giuro, ho perso il controllo della situazione!" Si giustificò Aiden ridendo mentre Matt cercava di nascondere il suo attacco isterico di ridarella appoggiando il viso nell'incavo della spalla del suo ragazzo.
Cher sospirò alzando gli occhi al cielo.
"Ti perdono per questa volta, ma vedi bene che non ricapiti più." Disse ancora imbronciata.
"Un abbraccio di gruppo ti farebbe passare quel broncio?" Chiese Aiden con un sorrisone.
Lei scosse il capo e alzò i tacchi dicendo qualcosa sulla sua lezione della giornata.
 
 
"Bene, ragazzi, buonissima prova." Disse Simon agli One Direction mentre loro si preparavano ad uscire.
"Ah, Louis, smettila di fare danni per la casa proprio prima delle lezioni o non la smetterai mai di arrivare in ritardo." Aggiunse l'uomo.
Louis annuì con un sorriso a trentadue denti, di cui forse nemmeno lui conosceva il motivo, e si affiancò ad Harry per uscire.
"Buona prova." Disse il riccio voltandosi verso di lui.
"Mh, sì, mi piacerebbero di più se Simon si fidasse a lasciarmi cantare." Scherzò Louis.
Harry fece per ribattere, ma Niall lo precedette. "Lou, sai benissimo che io e te non abbiamo le stesse capacità degli altri, Simon ce lo fa sempre capire."
Per il biondo sembrava normale, una cosa a cui aveva fatto tranquillamente l'abitudine, ma per Louis fu un'amarissima verità e dovette prendersi qualche minuto per incassare il colpo.
Poteva sentire Harry battibeccare con Niall mentre gli diceva che non era vero niente, che loro erano comunque bravi e che lui andava pazzo per le loro voci, ma Louis era già caduto nel suo mondo di insicurezze e si era distaccato da tutte le belle parole.
"Louis! Louis!" Lo chiamò Harry preoccupato.
Louis fissò Harry negli occhi e gli venne quasi da arrossire, quasi.
"Cosa?" Disse distratto.
"Tutto bene? Che ne dici se andiamo a farci un giro solo io e te?" Propose Harry per cercare di risollevargli il morale.
Louis era tentato, ma doveva ricevere una conferma sulla sua voce, prima.
"Non ora, se mai dopo." Disse prima di stampargli un bacio sulla guancia e correre in direzione degli alloggi.
Arrivò davanti alla porta che gli serviva e l'aprì senza bussare.
"Aid..." "Se sei venuto per rimettere in disordine ciò che io sto sistemando allora puoi anche andartene." Gli disse Aiden prima che potesse anche solo articolare qualcosa.
"No, mi serve il tuo parere." Rispose Louis buttandosi sul letto appena fatto.
Aiden smise di piegare le magliette di Pajge e lo guardò.
"Stai bene?" Chiese con premura andandosi a sedere accanto a lui.
Per tutta risposta Louis gli saltò addosso abbracciandolo e abbassando la testa sul suo petto per non farsi vedere, poi parlò con voce stridola: "Simon non mi fa mai cantare perché io non sono dotato come gli altri, servo tipo per ornamento."
Aiden, passata la sorpresa iniziale, ricambiò l'abbraccio e cominciò a cullarlo.
"Non è affatto così. Chi te l'ha detto?" Bastava guardare l'espressione sconvolta di Aiden per capire quanto fosse sincero con le sue parole, peccato Louis si fosse totalmente accovacciato su di lui per non guardarlo negli occhi.
"Niall ha detto che è per questo che io e lui non cantiamo mai e che Simon lo fa vedere." Piagnucolò Louis.  
Aiden gli accarezzò i capelli per tranquillizzarlo. "Non è assolutamente vero. E' Simon che è così: non da molte opportunità. Ma questo non vuol dire che tu non sia bravo, io adoro la tua voce, Lou." Ed era sincero, completamente sincero.
"Io non avrò mai una voce come quella di Harry o di Liam o di Matt o come la tua. Voi siete bravissimi e io...." "Tu niente, Louis." Lo interruppe Aiden. "Tu sei bravissimo, non è che solo perché Simon non ti lascia un'occasione vuol dire che tu faccia schifo. Louis, davvero, devi credere in te stesso." Lo costrinse ad alzare il viso dove vagava una lacrima solitaria.
Aiden prese un fazzoletto asciugandolo e poi lo abbracciò.
"Oggi non sono riuscito a dirtelo in tempo: ti voglio bene anche io, Tommo." 
Louis sorrise. "Lo so. Grazie Aiden, davvero." Poi si alzò in piedi di scatto sfoderando il suo miglior sorriso.
"Tutto bene con Matt?" Chiese.
Aiden rimase un po' in silenzio prima di rispondere. "Sì, diciamo di sì."
L'amico assunse un'aria curiosa spronandolo ad andare avanti con un cenno del capo.
"E' che sai come sono con lui: un insicuro."
"Aiden, davvero, devi credere in te stesso." Lo sciommiottò Louis facendo scoppiare a ridere entrambi.
"Hai ragione, okey, mi arrendo." Disse Aiden alzando le mani in segno di resa.
Il ragazzo dagli occhi chiari lo guardò con una smorfia, di quelle che sfoderavano insieme davanti alle telecamere.
E' che avevano legato troppo fin da subito, è che erano così uguali in tutto, ma riuscivano sempre a spronarsi ad andare avanti.
Non si erano nemmeno accorti che in così poco tempo facevano totalmente affidamento l'un sull'altro, ma non importava molto: erano lì e potevano aiutarsi.
"Vuoi restare qui ancora un po'?" Chiese Aiden rimettendosi a sistemare.
"Sì, se non disturbo. Cioè, Harry mi ha chiesto di andare a fare un giro insieme solo io e lui, ma non saprei." Disse Lou.
Aiden si voltò di scatto verso di lui ripensando alla conversazione avuta con Matt sui loro piccoli Larry.
No, doveva costringerlo ad andare.
"Dovresti andarci, allora." Disse.
Louis scosse le spalle. "Non credo si offenda."
"Io credo che le cose tra voi due dovreste riuscire a chiarirle."
Louis rimase sbigottito. "Cosa dovremmo chiarire?"
Aiden sbuffò: era una di quelle persone che odiava dare spiegazioni, essere paziente non era da lui.
"Su di voi, sul vostro rapporto, sui vostri sentimenti, insomma, dilla come vuoi."
Louis era sempre più confuso.
"Che vorresti dire? Tu credi che io e lui..." E scoppiò a ridere così forte che dovette tenersi la pancia con le mani.
"Louis, negarlo a te stesso lo renderà solo più difficile da accettare." Aiden si beccò uno sguardo fulminante a questa frase.
"Cosa starei negando?" Chiese Tomlinson alzando un sopracciglio.
"Di essere molto più simile a me di quanto tu voglia ammettere." Rispose con naturalezza Aiden.
"No, non è vero: io non ho un ciuffo alla francese alto una ventina di cm." Louis era sempre così: cercava di cambiare argomento nel momento in cui non voleva fare il serio.
Fortuna che Aiden conosceva bene quella tecnica, usata più volte pure da lui, quindi sapeva esattamente come rispondere.
"Già, tu hai una ciotola d'insalata in testa. In ogni caso intendevo per quel che riguarda i gusti sessuali." Stava ripiegando un'altra maglietta, quindi non vide lo smarrimento negli occhi di Louis, giusto quel lampo che li attraversò dopo quell'affermazione.
"Ma io sto con Hannah e ho avuto altre ragazze." 
"Tu davvero pensi che non abbia mai fatto sesso prima di stare con Matt?" Chiese Aiden in preda all'esasperazione.
No, decisamente la pazienza non rientrava nel DNA di nessuno dei due.
"Hai fatto sesso con Matt?" La curiosità di Louis era lampante.
"Sono affari miei e non è ciò di cui stavamo parlando." Disse Aiden secco.
"Quello di cui vuoi parlare tu sono affari miei, invece. Facciamo così: tu rispondi ad una domanda mia su ciò che voglio e io ascolterò le tue opinioni sulla mia sessualità, una domanda a testa." Louis incrociò le braccia al petto attendendo risposta.
"Va bene, accetto." Era da loro mettere anche il discorso più serio sotto forma di gioco.
"Okey, comincio io: hai fatto sesso con Matt?" Chiese con un sorriso malizioso Lou.
"No, non l'ho fatto, ancora. Com'è che se non provi nulla per Harry allora lo abbracci sempre, gli dai dei bacetti, te lo coccoli e ti comporti con lui come se stessi flirtando costantemente?" Fu il turno di Aiden.
"Sono cose mie naturali, le faccio con tutti." Si difese, in modo pessimo, Louis.
"No, non è vero."
"Sì, le faccio anche con te."
Louis mise il broncio, ma non bastò quello a fermare Aiden. "Fai al massimo alcune di queste cose solo con me, ma io sono gay, quindi non valgo, anzi, questo avvalora la mia teoria" Chiuse il discorso.
"Come vuoi." Borbottò l'altro. "Tocca di nuovo a me: come mai non l'avete ancora fatto?"
"Perché io non mi sento pronto."
"E lui sì?"
"Una domanda sola, Tomlinson!" Disse Aiden facendolo ridere di nuovo.
"Okay, vai tu."
Aiden ci pensò un attimo. "Cosa provi quando ti sorride?"
Louis si prese qualche secondo prima di rispondere, cercando le parole adatte per descrivere la sensazione.
"E' inspiegabile. Mi sento sollevato da tutto, davvero felice, mi fa dimenticare le cose brutte e i problemi che affronto. Non so, è difficile da spiegare, ma mi fa sentire in pace con me stesso, capisci che intendo?"
Aiden sorrise dolcemente e annuì. "Sì, lo capisco completamente." Disse piano.
"Tu cosa provavi quando Matt ti sorrideva i primi periodi?" Chiese Louis, con una strana consapevolezza che gli cresceva dentro.
"Provavo le stesse identiche cose. Nessuno riesce a farmi sentire come Matt, nessuno riesce a farmi sentire così fragile , ma così protetto come fa lui. Lui mi rende felice e mi fa dimenticare il resto. Prima di amare lui io amo me stesso quando mi sorride." 
Louis si sedette sul letto, raggomitolandosi su se stesso, e dopo pochissimo fu raggiunto da Aiden che gli accarezzò un braccio.
"Quindi sono fottuto, insomma." Disse Louis piano.
Aiden sorrise e scosse la testa. "No, sei solo cotto marcio."  
Lou si fece scappare un sorriso timido. "Non che migliori la situazione."
Aiden si alzò dal letto e lo tirò su con sé. "Vai da lui e fatevi quel giro: hai bisogno di passarci del tempo insieme per capirti meglio, ora."
"Hai ragione." Si chinò a raccogliere le sue cose. "Ma, tu ci sarai, vero?"    
Aiden lo circondò con le braccia e gli sussurrò all'orecchio: "Per te sempre."
Si staccarono e Louis parve più confortato quando sorrise all'amico ringraziandolo con lo sguardo, poi uscì.
 
 
Harry e Louis stavano passeggiando in silenzio da una decina di minuti per la strada riservata ai concorrenti del programma.
Il più grande si sorprese di quanto trovasse bello Harry o di quanto fossero incantevoli le sue labbra mentre parlava.
Per non parlare del luccichio dei suoi occhi, quello che non si spegneva mai, quello che riusciva ad illuminare anche la notte più buia.
"Ti senti meglio?" La voce roca di Harry interruppe il loro silenzio.
"Mh, di che parli?" Chiese Louis distratto dai movimenti dell'altro.
"Di oggi. Quello che ha detto Niall." Fece Harry, ovvio.
Louis annuì. "Ah, sì, tutto passato." E gli sorrise.
Harry ricambiò il sorriso. "Oh, hai qualcosa sul viso." Disse.
"Dove?"
Harry si avvicinò al volto dell'altro, fin troppo.
Louis si era totalmente immobilizzato mentre le dita affusolate di Harry gli toglievano qualcosa da un punto troppo vicino al labbro inferiore.
"Ecco, tolto!" Disse Harry sorridendo soddisfatto.
Louis si sentì andare a fuoco.
No, non poteva farcela, non così.
Si alzò di scatto quasi perdendo l'equilibrio.
"S-scusa." cominciò Louis. "Devo andare." Tagliò corto prima di sparire dalla vista di uno sbigottito Harry.
 
 
"Sicuro che Pajge non si offenda troppo se dormi da me?" Scherzò Matt mentre osservava Aiden sfilarsi la maglietta.
Il ragazzo gli rivolse un'occhiata obliqua mentre si stiracchiava la schiena dando a Matt l'intera panoramica del suo petto.
"Sei fin troppo provocatorio, sappilo." 
Aiden rise. "Non sto facendo nulla."
Matt sbuffò lanciandogli la maglia che usava per dormire. "Vestiti e falla finita prima che ti salti addosso!"
La risata del più giovane fu ancora più forte dopo quella reazione esagerata da parte del compagno.
"Matt, mi hai visto anche sotto la doccia."
Matt fece schioccare le labbra. "Sì, ma allora non eri il mio ragazzo."
Aiden si accocolò contro Matt baciandogli il collo. "Oh, questo cambia tutto immagino."
Matt gli prese il viso tra le mani e si scambiarono qualche bacio.
"Sei fin troppo spavaldo per uno che non vuol fare sesso, lo sai?"
Aiden si staccò velocemente.
"E questo è un problema per te, vero?" Disse come fosse un'accusa.
"Il fatto che tu sia spavaldo mi piace." Matt era confuso da qel suo cambio d'umore così improvviso, ma ormai era abituato a quanto fosse lunatico.
"No, il fatto che io non voglia far sesso. Dio, se ti disturba dimmelo!"
Matt rimase a bocca spalancata.
"Che cosa stai dicendo?" 
"La verità." Aiden aveva lo sguardo ferito e gli occhi lucidi.
"Smettila di comportari come un ragazzino, Grimshaw."
"Io sono un ragazzino, non so se lo ricordi!" 
Matt scosse la testa. "No, sei una persona matura e forte nonostante la tua età. Una delle migliori che abbia mai conosciuto, forse proprio la migliore. Non mi disturba non fare sesso, io ti rispetto, non passo il mio tempo con te per ottenere questo, lo passo con te perché ti amo."
Non l'aveva mai detto ad alta voce, non gli aveva mai detto di amarlo più chiramente di così, ma ora voleva fosse chiaro sia a lui che al mondo.
Aiden lo fissò a lungo, sorpreso.
"Ti amo anche io." Disse alla fine.
"Vieni qui." Matt allargò le braccia per accoglierlo e gli accarezzò la schiena.
"Scusami Matt, scusami davvero, sono ridicolo."
"Shh, ti amo anche nei momenti in cui ti rendi ridicolo, ti amo sempre." Matt lo baciò prima che potesse aggiungere altro, lo baciò a lungo e con forza di modo che la sua bocca potesse fargli capire in più di un modo quanto lo amasse.
Aiden si staccò dopo un po'.
"Amore, adoro baciarti, ma sto morendo di sonno e abbiamo lezione al mattino domani. Che ne dici se dormiamo?"
Matt gli sorrise e annuì.
Si misero sotto le coperte e si cullarono fino a che non presero sonno.                                                                                            
Il mattino dopo non fu la canzone della sveglia di Matt a svegliarli, ma un giovane ricciolino in mutande e col fiatone.
"Cazzo!" Urlò Harry entrando nella loro stanza sbattendo la porta.                                                                                                       
"CHI C'E'? IO SONO INNOCENTE LO GIURO!" Urlò Matt svegliandosi di soprassalto da un sogno mentre Aiden mugognava qualcosa al suo fianco.
"Mi dovete aiutare!" Disse Harry che sembrava fin troppo sveglio per essere uno che aveva anche solo chiuso occhio.
"Ma che ore sono?" Brontolò Aiden girandosi dall'altro lato per controllare il cellulare.  
"Sono in crisi!" Continuò Harry pensando che qualcuno lo ascoltasse.
"Sono le 5 e 48." Matt si appoggiò alla tastiera del letto sbadigliando.
"No, ragazzi, seriamente!" Harry appariva sempre più disperato.
"Matt, gli chiedi come mai è venuto a svegliarci a questo orario indecente e come mai ha addosso solo le mutande, per favore?" Disse in uno sbadiglio Aiden.
Matt si rivolse ad Harry. "Curly, hai sentito la domanda, ora rispondi e fallo con un tono di voce basso, santo cielo."
Harry si illuminò. "Allora, non so perché io sia in mutande, cioè, è un vizio, ma il motivo per cui sono qui è Louis: ieri sera è stato strano con me."
Aiden si girò di scatto capendo al volo. "Strano in che senso?" 
"L'ho toccato e poi è tipo scappato via in preda al panico." Pigolò Harry.
Aiden si girò verso Matt facendogli segno di reggergli il gioco su ciò che stava per dire.
"Oh, Hazza, credo sia solo stressato, di certo non è a causa tua o a qualcosa che hai fatto. E' così con tutti ultimamente, vero Matt?"
Matt, che non aveva capito nulla di ciò di cui stavano parlando, annuì vigorosamente.
"Sicuri?" Il volto di Harry era pieno di speranza, sembrava troppo un dolce bambino per potergli sbattare la natura delle cose in faccia, soprattutto ad un orario in cui né Matt né Aiden sarebbero riusciti ad articolare qualcosa di sensato.
"Certo!" Dissero in coro.
Harry sorrise poi, senza dire niente, uscì tranquillo dalla stanza.
Matt aspettò che fosse lontano prima di chiedere: "Che hai combinato?"
Aiden si morse un labbro. "Credo di aver fatto capire a Louis di avere un cotta per Harry e di averlo spinto tra le sue braccia ancor prima di affrontare l'argomento col ricciolino."
"Sei un genio." Commentò Matt.
 
 
Nel primo pomeriggio Aiden stava bussando alla camera degli One Direction sperando di trovare solo Louis.
Per sua fortuna fu lui ad aprirgli la porta e la stanza era totalmente vuota, tralasciando il disordine e lo strano odore.
"Oh, per fortuna ti ho beccato." Aiden lasciò andare il fiato che tratteneva.
"Già." Disse Louis secco.
"Tutto okey?"
Louis si aggirò per la stanza cercando un oggetto inesistente.
"Non è andata molto bene ieri." Disse infine.
"Lo so, Harry è entrato in camera mia e di Matt stamattina per dirci che era in panico."
"Fantastico." Borbottò Louis.
"Dai, va tutto bene, sei solo andato un po' in panico." Lo consolò Aiden mettendogli una mano sulla spalla.
Erano sempre stati entrambi due persone molto fisiche, ma dolci lo erano con pochi privilegiati.
Tra di loro, per un qualche strano motivi, erano stati dolci fin dai primi momenti, in un modo molto naturale.
Provavano quel tipo di affetto che solo due persone destinate ad essere amiche per tutto il tempo a disposizione potevano provare. 
Louis strinse la mano sulla spalla annuendo.
"Poi hai scoperto da poco di avere una cotta per Harry, è normale sia così."
Frase giusta al momento sbagliato visto che, proprio in quel momento, una testa riccia aveva fatto capolino nella stanza sentendo tutto.    
"Cosa?" Sentirono dire ad Harry.
Louis si alzò di scatto fissando Harry con gli occhi sbarrati.
Fece un passo verso di lui, ma il riccio si allontanò velocemente.
"Harry..." Disse Louis.
"No." Fu l'unica cosa che disse il riccio prima di uscire dalla porta e correre via.
Louis rimase un attimo fermo immabile, con la rabbia che gli montava dentro.
Una rabbia solo contro se stesso che si era capito così tardi, che non era riuscito a gestire nulla, una rabbia che, però, decise di sfogare sull'unica altra persona presente.
"Ben fatto Aiden." Sputò.
Aiden alzò un sopracciglio. "Non starai dicendo che pensi sia colpa mia, spero."
Louis rise con una risata amara. "E' ovvio che è colpa tua, di chi altri se no?"
"Louis, sei fuori di testa adesso quin.." "No, Aiden, l'unica persona fuori di testa qua sei tu. Tu che hai pensato bene di dover monopolizzare la mia sessualità per plagiarla a tuo piacimento. Tu che ti sei creduto in diritto di farmi capire il motivo per cui mi batte il cuore all'impazzata quando vedo Harry o il motivo per cui non ho un'erezione davanti alla mia ragazza da mesi o il motivo per cui per poco non sbavo davanti a Matt quando si cambia. Sì, hai capito bene, vorrei scoparmi il tuo ragazzo e penso accetterebbe, visto che tu sei troppo coglione anche solo per deciderti a concedergli il tuo santo culo." 
Aiden lo guardò spiazzato, qualcosa dentro di lui che gli diceva di urlargli di smetterla, ma con un senso di colpa troppo forte per farlo davvero. 
"Sarebbe andato tutto bene se tu non ti fossi intromesso." Continuò Louis, con semrpe più rabbia addosso. "Io starei in pace con me stesso, Harry non se ne sarebbe appena andato da quella porta vedendomi come un mostro, sarebbe tutto a posto! Se solo tu ti fossi levato dai coglioni fin da subito niente di tutto questo sarebbe successo e ora, francamente, desidero solo che tu sparisca dalla mia vista." Louis riprese fiato, rosso in volto.
Aiden cercò di trattenere le lacrime. "Va bene, hai ragione, me ne vado." Sussurrò per poi andarsene.
Si chiuse nella sua stanza e cominciò a suonare.
Cominciò anche a piangere, con le note che vagavano libere ad accompagnare il pianto.
 
Intanto un assonnato Matt Cardle stava accordando le corde della sua chitarra quando vide Harry entrare in preda al panico in sala prove.
"Harry?" Lo chiamò.
Harry, che non si era accorto di non essere solo, si girò verso Matt e camminò piano verso di lui.
"Che ti è successo?" Chiese il più grande poggiando la chitarra a terra per poter andare verso di lui, che lo abbracciò scoppiando a piangere contro il suo petto.
Matt lo coccolò aspettando che cominciasse a parlare.
Dopo qualche minuto Harry alzò il viso e guardò il più grande con gli occhi arrossati dalle lacrime.
"Ho..." Cominciò a dire bloccandosi subito.
Matt lo invitò a proseguire facendogli un cenno con le mani.
"Sono entrato in camera prima. C'erano Lou e Aiden e stavano parlando del fatto che....che..." E ricominciò a singhiozzare.
Matt credeva di aver capito, ma aveva bisogno della conferma. "Che?"
"Del fatto che Louis sia innamorato di me." Disse tutto d'un fiato Harry.
Matt annuì.
"Come ti senti a riguardo?" Chiese Matt.
"Non lo so. Sono confuso. Non credevo fosse possibile, io non so che fare, Matt, davvero." Gli si riempirono di nuovo gli occhi di lacrime.
"Intanto non piangere più. Poi, parliamone con calma, davanti ad un thé, caso mai. Che ne dici?" Propose Matt con un sorriso.
Harry annuì.
Si diressero in cucina e preparono il thé in silenzio.
Parlarono solo quando si furono seduti a tavola.
"Sai, è difficile mandare giù queste cose." Disse Matt al più piccolo.
Harry giocò col suo cucchiano prima di chiedere: "Tu come hai reagito quando hai capito ciò che Aiden prova per te?"
Matt prese fiato. "Subito come te, non riuscivo a capacitarmene e sono entrato praticamente in fase di shock. Poi, però, ho reagito alla cosa e riflettendoci a mente lucida ho capito che la mia reazione era dovuta dal fatto che io provavo le stesse identiche cose per lui."
Era deciso a finire ciò che il suo ragazzo aveva iniziato.
"Stai dicendo che anche io ho reagito così per lo stesso motivo?" Chiese Harry guardandolo negli occhi.
"Io credo di sì."
Harry annuì.
"Ho sempre pensato di non essere etero."
Disse all'improvviso il riccio, più a se stesso che a Matt.
Matt gli prese la mano.
"Credo che di questo tu dovresti parlarne con Louis, non con me."
Harry annuì di nuovo, con più vigore e accennando pure un sorriso.
"Mi accompagni fin da lui?" Chiese poi titubante.
Matt gli sorriso. "Certo, Curly."
 
 
Pochi minuti dopo Matt ed Harry erano davanti alla porta della camera degli One Direction, con il più piccolo che si mangiava le unghie dal nervoso.
Matt si girò verso di lui. "Non entri?"
Harry si fece coraggio e strinse la maniglia, ma prima: "Dovresti andare da Aiden: ho paura per quello che possa avergli detto Louis."
Matt annuì, senza rivelare che qualche timore lo aveva anche lui.
"Ora vai." Disse infine allontanandosi.
Harry fece un respiro profondo ed entrò nella stanza.
Ci mise un po' a scorgere Louis rannicchiatto vicino alla porta finestra e gli si avvicinò senza che l'altro se ne accorgesse.
"Louis." Chiamò facendo scattare l'altro.
Louis guardò Harry come se stesse vedendo un fantasma.
"Cosa c'è?" Chiese asciugandosi una lacrima.
"Devo parlarti." Disse il riccio, impassibile fuori, ma in panico dentro.
"No, non dobbiamo parlare di niente, dimentica tutto ti prego."
Lo implorò.
"Louis..." Harry gli si sedette accanto. "Ho avuto una reazione esagerata, lo so e mi dispiace. Ti giuro che mi vergogno da morire."
Louis tirò su col naso. "Non devi chiedermi scusa, Harry. Lo capisco. Davvero."
"No, tu non capisci ciò che intendo." Lo zittì Harry.
"Allora spiegamelo."
Harry prese un altro lungo respiro, si guardò le mani titubante, ma poi parlò.
"Ho parlato con Matt. Ho avuto una reazione eccessiva, ma c'è un motivo. Vedi, io ho sempre pensato di non essere etero."
Louis sgranò gli occhi incredulo da ciò che il riccio sembrava stesse per dire.   
"Ho sempre pensato che una relazione con un uomo non mi sarebbe dispiaciuta, che sarebbe stato bello, ma non mi sono mai trovato di fronte a questa possibilità.
Ho capito che io ho reagito così, prima, perché per me è stato uno shock scoprire che la stessa persona per cui provo dei sentimenti li ricambia in pieno."
Harry si sentì sollevato da quella dichiarazione mentre Louis rimase a bocca aperta, senza proferir parola.
"Louis, così entreranno le mosche." Scherzò Harry senza riuscire a farlo ridere.
Lou continuò a fissarlo a bocca spalancata.
"Vuol dire che io ti piaccio?" Riuscì a blaterare dopo un po'.
"Cosa non hai esattamente afferrato del mio discorso?" E questa volta anche Louis rise.
Harry spalancò le braccia attendendo che l'altro gli si fiondasse addosso, appoggiando la testa sulla sua spalla e lasciandosi accarezzare i capelli. 
Rimasero così qualche minuto prima che ricominciassero a parlare.
"Sarà difficile tutto questo, vero?" Chiese Harry.
Louis sollevò la testa e gli prese il viso tra le mani.
"Sì, probabilmente lo sarà, ma niente potrà abbattermi fino a che saremo insieme, fino a che avrò te a sorridermi." Disse Louis serio.
Harry gli sorrise.
"Vale anche per me." Poi si allungò verso di lui e posò le labbra su quelle dell'altro, approfondendo il bacio con calma, quasi intimorito di sciupare la bocca dei suoi sogni.
Furono travolti dalle migliori sensazioni e quando si staccarono erano commossi da ciò che era appena accaduto.
Louis si era finalmente rilassato quando: "Aiden!" E si alzò di scatto prima di essere trattenuto per il braccio da Harry.
"Lou, c'è Matt con lui ora, tranquillo. Stasera gli parlerai e ti scuserai per...Oddio, che cosa gli hai detto?" Harry si preccupò.
"Sinceramente non ho voglia di ripeterlo." Louis si vergognava di se stesso come non mai.
Harry gli sollevò il viso e gli sorrise.
"Non pensarci ora." Poi lo buttò sul letto di Zayn e gli saltò sopra.
Le loro bocche si incontrarono ancora, tra risate gentili e dolci parole sussurrate.
 
 
Matt entrò in camera di Aiden e lo trovò sdraiato sul letto, con gli occhi gonfi e una chitarra in mano.
Il ciuffo scombinato e la maglietta spiegazzata.
Si avvicinò a lui con gentilezza stringendogli la mano.
"Che suonavi?" Chiese.
"Niente di importante, stavo inventando qualche melodia." Disse Aiden senza sentimento nella voce.
"Adesso stanno parlando se ti può consolare." cercò di risollevargli l'umore Matt.
"Sì, ma Louis ha ragione su di me." Sbottò il più giovane.
"Aiden, sai com'è fatto Louis: come te. Siete impulsivi e vi fate travolgere da una qualsiasi emozione. Lui non le pensava quelle cose, qualunque cosa abbia detto." Gli sorrise teneramente, ricevendo una timida smorfia dall'altro.
"E quello me lo chiami sorriso?" Scherzò mentre sulla bocca di Aiden ne compariva uno vero, finalmente.
Matt gli accarezzò le labbra.
"Ti amo ancora di più quando sorridi." Constatò.
"E io amo quando mi ripeti che mi ami." Disse mellifluo l'altro.
"Oh, siamo viziati qua!" Scherzò Matt.
Aiden si avvicinò alla bocca di Matt e gli sussurò un "ti amo anche io ogni cosa tu faccia" prima di baciarlo.
E' strano come a volte ci si senta pronti per certe cose così dal nulla, ma quello che sembrava un bacio casto e senza troppe pretese si trasformò in bollente passione mentre le loro lingue si cercavano e toccavano.
Aiden spinse Matt per farlo sdraiare e si ritrovò a cavalcioni sopra di lui, con la mani sotto la sua maglia.
Continuarono a baciarsi, mentre Matt si ritrovò a fare a meno della maglia, che il suo ragazzo gli aveva abilmente tolto.
Fu il turno di Matt di spogliare parzialmente Aiden privandolo della felpa e della canotta.
Cominciarono ad accarezzarsi e baciarsi il petto, così che senza accorgersene si ritrovarono completamente nudi.
"Sicuro di volerlo fare?" Chiese Matt in un sussurro.
"Sì, ti amo e ti voglio, Matt." Rispose Aiden convinto.
E così fecero l'amore per la prima volta, tenendosi la mano e non staccandosi mai tra loro, ritrovandosi ad amarsi anche fisicamente.
 
 
Quella sera Louis ed Harry entrarono mano nella mano in sala mensa, dove tutti gli altri concorrenti bloccarono le loro chiacchere per fissarli stupiti.
Cher, Wagner e Treyc si scambiarono occhiate di intesa tra loro, avendo già capito cosa fosse successo.
I giudici e gli insegnati, invece, furono i più sorpresi, ma tutti si limitarono a fissare la nuova coppia senza dire nulla.
Louis stava per sedersi col suo vassoi quando Aiden e Matt entrarono nella sala completamente silenziosa.
"Cos'è tutto questo silenzio?" Chiese Matt confuso, ma completamente raggiante.
Nessuno rispose continuando a fissare Louis ed Harry, il primo completamente irrigidito.
Aiden incontrò lo sguardo azzurro dell'amico e stava per abbassare lo sguardo quando Louis spezzò il silezio.
"Aiden." Disse solo.
L'altro lo guardò mentre Matt e Harry sorridevano e tutti gli altri erano ancora più confusi.
Louis buttò a terra il vassoi e corse verso l'amico buttandoglisi letteralmente in spalla.
"Mi dispiace, sono stato un coglione!" Dissero in coro.
"Meno male lo ammettono." Borbottò Niall dalla sua sedia.
"Che è successo?" Chiese invece Rebecca.
"Ma che diavolo, non sto capendo nulla." Disse invece Savan.
"Non dovevo dirti quelle cose, Aiden. Mi dispiace tantissimo, sul serio!" Louis sembrava in procinto di inchinarsi davanti all'altro per pregarlo di perdonarlo.
"E io non dovevo farti capire in modo così brusco che sei terribilmente gay ed attratto da Harry." Disse invece Aiden stringendolo a sé.
"Ma cosa cazz..." Fu l'esclamazione di Zayn.
"Non so se definirli dolci o stupidi." Si chiese Liam.
"Entrambi." Mimarono sia Matt che Harry nello stesso momento.
"Dio, non è vero ciò che ti ho detto: tu sei il miglior amico che potessi desiderare, Aiden!"
"E tu lo sei per me."
Si dissero sempre abbracciati.
Si staccarono dopo poco, con la gente in sala sempre più incuriosita dalla vicenda.
"Ah, io e Harry staimo insieme ora!" Urlò Louis, facendo saltellare entrambi come due ragazzine isteriche.
Tutti guardarono Harry. "All'inizio doveva rimanere un segreto per un po', ma okey." Si giustificò lui.
"Io e Matt abbiamo fatto l'amore per la prima volta!" Urlò Aiden facendoli riprendere con i saltelli da ragazzine.
Ora gli sguardi furono puntati su Matt.
"La discrezione, devo dire." Fu il commento dell'uomo.
"Matt, credi sia il caso di farti le congratulazioni ufficiali?" Chiese Cher.
"No, ti prego." Rispose lui.
"Ehy, voi due principessine." Disse Wagner. "Venite a sedervi che facciamo un brindisi alle vostre grandi novità!"
Le due coppie di sedettero vicine, tenendosi abbracciate.
"A Harry e Louis, con il nuovo loro amore!" Cominciò Wagner. "E a Aiden e a Matt, che hanno cominciato a perdere la verginità da vari buchi!" Finì facendo scoppiare a ridere tutti, tranne Matt che pregava un qualasi dio di farlo sprofondare sotto al pavimento.
Finito il brindisi le cose sembrarono tornate normali, fino all'esclamazione di Mary davanti alla loro tenerezza.
"Siete tutti e quattro così belli." Disse la donna ricevendo consensi da tutti, tranne da Simon che era estraniato dal mondo intero.
I quattro ragazzi ringraziarono imbarazzati e felici, capendo che finalmente si sarebbero potuti godere le loro relazioni, e profonde amicizie, in pace, come se non esistesse una fine.






Spazio autrice:
non sono sicura sul risultato di questa OS su cui lavoro da un sacco, ma okey.
Avviso che sarà la prima di una serie che intendo fare ambientata ad x-factor.
Per chiarire:
Aiden, Matt, Treyc, Cher, Rebecca, Wagner e Pajge sono concorrenti del 2010.
Savan era il vocal coach, quello con le parrucche idiote.
Simon direi che si capisce chi sia.
Niente, i Miaden mi procurano tanti feels quindi amateli.
I Larry puccioso e piccolini sono l'amore.
Aiden e Louis non so se definirli stupidi o dolcissimi.
Spero mi perdoniate il pezzo demente in fondo:
ero troppo tentata di farlo in modalità ragazzine isteriche.
Nulla, ho poco altro da dire se non che se trovate errori segnalatemeli e
che è stata divetente da scrivere.
Alla prossima.


_Ronnie.

   
 
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