Ne aspirò una boccata, riparandosi con il dorso della mano.
- se ci vedono perché sei un bastardo drogato sono cazzi tuoi, Nara- Kiba, con il suo abituale aplomb britannico, aveva sollevato la testa, poggiata a un mucchio di foglie secche.
L’altro sbuffò, spegnendo la fiammella tra due dita spaccate, grattandosi poi la scottatura sul palmo. Dannate pistole americane. Ti scoppiavano in mano.
Naruto grugnì nel sonno, strappando la coperta dalle spalle di Neji, accoccolato vicino a lui.
- Naruto è il solito irrequieto cafone – si limitò a commentare lo Hyuga, sollevando un sopracciglio, lasciando sfuggire una risata soffocata a Shikamaru.
- Ogni tanto devo ricordarmi che non sono circondato da Yankee…stavo facendo l’abitudine ai loro modi di fare rozzi…- commentò, riferendosi alle origini inglesi di Neji.
L’altro si sollevò, sedendosi composto appoggiato alla parete sabbiosa.
- Choji?- chiese, dopo qualche attimo di silenzio
Shikamaru gli passò la cicca, scuotendo le spalle – più a nord, controlla che per domani non ci siano sorprese- rispose, mordendosi le labbra riarse.
Alzò lo sguardo sulla distesa dorata e rossastra del deserto africano per qualche attimo, prima di abbassare stancamente le palpebre – che palle, a proposito –
Kiba scoppiò in una risata bassa, più simile ad un ringhio
- dicono che sei un ottimo cecchino, Nara. Ma per me sei solo un fottuto rompicoglioni-
Neji tossicchiò, guardando Shikamaru con gli occhi pallidi arrossati dal sonno – che dicevi sugli Yankee?-
Shikamaru alzò disinteressatamente le spalle, afferrando la sacca che giaceva ai piedi di Kiba, assestandogli con noncuranza un calcio terribilmente vicino all’inguine.
L’altro latrò, scostandosi e inveendo in modo alquanto fantasioso. E incomprensibile, per un madrelingua francese come il moro con il codino.
- Pissoff damn french faggot*…- borbottò ancora Kiba, accarezzandosi la parte arrossata dal calcio dell’altro.
- Sono un canadese alquanto virile, seppur svogliato, non una checca francese. C’è una netta differenza – Nara sbadigliò di nuovo, ringraziando il corso intensivo di termini volgari che Naruto aveva gentilmente tenuto nei quattro giorni di viaggio in mare dal porto di Tolone.
Il tempo sembrava scorrere lento in quella landa desolata.
Solo il respiro pesante di Naruto e il brontolio delle pancia di Choji, tornato dalla ricognizione, spezzavano l’agonia di quei momenti.
- …quindi tutto si limita in uno scambio di informazioni?- chiese improvvisamente Neji, cercando di celare, nel suo ottimo inglese, il lieve accento aristocratico.
Nara annuì.
- Ci sono degli infiltrati impiantati da settimane in un reparto tedesco. Abbiamo bisogno di sapere dove quei bastardi tengono le scorte di munizioni e farle saltare.- ribadì, forse per la trecentesima volta da quando erano partiti.
Naruto svegliatosi, si guardò attorno affranto – ma quando è che finisce questa rottura e si fa un po’ di movimento?- chiese, sorridendo e agitando i ciuffi disordinati e biondissimi
- ma sta zitto, idiota – lo aggredì Kiba
Neji tossicchiò irritato – saputo altro?- fissò Shikamaru sollevando un sopracciglio – tu eri sotto copertura in Francia. Che si sa del resto?-
Shikamaru sollevò un ginocchio poggiandoci un braccio, grattandosi una vecchia crosta – I francesi stano più di qua che di là. Gli inglesi sono rimasti senza pane. I sovietici sono fermi a Stalingrad…o meglio, per ora, i tedeschi sono fermi a Stalingrad.-
Neji storse il labbro, insoddisfatto – insomma, è un disastro –
Naruto portò la mano alla vecchia colt che teneva nel taschino – su ragazzi…ci siamo noi per farli a pezzi, no?-
Kiba digrignò i denti, sbattendo la testa alla parete di sabbia – chiudi quella bocca, che a me già rode abbastanza saper di dover fare comunella con i rossi. Zepsuty**… - sputò a terra, seccato.
- solo perché tuo nonno era polacco? E allora prenditela pure con questi cazzo di crucchi…se non fosse per loro io ora starei tra le coperte della mia infermierina…-
Neji si schiarì la voce – non credo che faccia piacere a nessuno essere qui. Ma evitate di infastidirci con i vostri inutili sproloqui.- li riprese, meritandosi un’occhiata di sincero ringraziamento da parte di Nara, assonnato e decisamente innervosito.
Era la prima volta che Shikamaru non doveva contare solo su sé stesso. Un squadra era difficile da gestire. Se era composta da tipi come quelli poi…
- Shika?- Choji, canadese come lui, gli si avvicinò – nous devons aller* **- sussurrò, indicando l’alba che saliva rapida dietro una duna.
Kiba spezzò la barretta di carne secca, masticandola con i denti ferini.
Naruto sorrise, passandosi una mano tra i capelli biondissimi, sporcandosi con il terriccio. Per non sembrare un bambino, disse.
Neji, aggiustò la pistola nelle fondina, controllando, con un rapido e attento sguardo, le munizioni.
Choji fece il segno della croce prima di afferrare l’altra metà della carne di Kiba.
Fecero qualche passo, voltandosi poi verso Nara che, con uno sbuffò, si alzò dalla scomoda posizione, raccogliendo il fucile da cecchino e infilandolo nella sacca.
- si va – disse, ficcandosi il cappuccio scuro.
* è all’incirca un insulto pesante seguito da una dura critica ai gusti sessuali di Shika ^^”
** bastardi
*** dobbiamo andare
Questa è la prima shot di una raccolta che si ambienterà durante la seconda guerra mondiale.
Ho scelto vari pairing, anche se ho deciso di iniziare con una shot sulla strana amicizia che può nascere tra commilitoni.
Anche se così tremendamente diversi...spero vi sia piaciuta...aggiornerò presto...volete sapere il primo pairing?
...bhe, un aiutino...una bionda ci sarà di mezzo...tutto qui, bocca cucita!
un bacio!
Dedicata a Cami, la sua papà!
Roberta