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Autore: Yasha 26    24/06/2013    10 recensioni
Questa ff nasce dalla mia one-shot "Vivo Per Lei"
InuYasha è un pianista che non riesce a trovare un lavoro a causa della sua natura ibrida.
Malgrado la moderna società, i mezzo demoni non sono ancora ben visti né da umani né da demoni.
Un giorno incontra Kagome, ragazza ricchissima in cerca di un maestro che le insegni a suonare il piano in meno di un mese, e chiederà proprio ad InuYasha di insegnarle a farlo, anche se lui all'inizio rifiuta. Inizierà così una sorta di sfida tra i due.
Tra loro non correrà buon sangue i primi tempi...ma poi...si sa...chi disprezza compra...
STORIA IN REVISIONE
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Naraku, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Kagome la cena è pronta.-
-Non ho fame Kaede…-      rispondo coprendomi il viso con le coperte
Perfino la luce che entra dalla porta mi infastidisce.
-Tesoro, sono tre giorni che non tocchi cibo e non esci da questa camera. Non puoi continuare così.-
-Non mi importa Kaede. Al momento non ho voglia di fare nulla. Voglio solo essere lasciata tranquilla se non ti spiace.-
-Come vuoi piccola…-       replica la mia tata rassegnata
-Hai novità sul mio cellulare Kaede? Lo hai trovato?-       le chiedo prima che esca
Stranamente non riesco più a trovarlo. Chissà dove l’ho lasciato.
-No tesoro, non ancora…-      dice andandosene
Non capisco. Non capisco perché InuYasha abbia agito così. Se anche gli avesse dato fastidio il mio comportamento non poteva semplicemente dirmelo in faccia come ha sempre fatto? Doveva per forza dire quelle cose a mio padre? Mi sono vergognata tantissimo.
-Kagome adesso basta autocommiserarti! Sono stanca di questo comportamento infantile, e per un pianista senza arte né parte poi! Ora alzati da questo letto! C’è la sarta per rifinire gli ultimi dettagli del vestito che metterai per conoscere il tuo fidanzato!-          ordina mia madre alzandomi le coperte e prendendomi un braccio per farmi alzare
-Non ne ho voglia! Non ho nemmeno intenzione di partecipare alla cena che avete organizzato per Natale. Io starò qui nella mia stanza.-          dico liberandomi dalla sua presa e rimettendomi sotto le coperte
-Kagome, ma perché fai così figlia mia? Le delusioni d’amore sono brutte lo capisco. Anche io ci sono passata ma devi fartene una ragione. È per questo che tuo padre ha scelto Akitoki per te. E’ un bravissimo ragazzo,  non ti farà mai soffrire. Non vorrai stare tutta la vita a piangere per quel mezzo demone? E poi non puoi non essere presente alla cena della vigilia anche tu, io e tuo padre ci sentiremo soli. Già è difficile senza tuo fratello…ti prego non fare così bambina mia…-      dice addolcendo il tono, interpretando la brava madre, da ottima attrice com’è
-Va bene ho capito…andiamo…-          rispondo rassegnata alzandomi
Non ho voglia di sorbirmi le sue suppliche nominando Sota. Non la sopporto.
 
-Mamma sto scomoda con questo  vestito . E’ troppo stretto.-       mi lamento riuscendo a respirare appena
Che strazio! Con questo freddo devo indossare un abito tanto scollato e scomodo. Odio questo genere di pomposità!
-La colpa è tua! Ti veniva benissimo prima che cominciassi a mangiare quelle porcherie fritte e pesanti. Stavi diventando una balena! Ma adesso ti rimetti a dieta così ritornerai al tuo peso ideale tesoro. Non temere, ci pensa la tua mamma a te.-
-Che allegria…-         sussurro atona
-Come cara?-
-Niente mamma, niente.-     rispondo roteando gli occhi al cielo
-Allora Satsuki, riesci a sistemarlo entro tre giorni inserendo all’interno un sostegno per appiattire ventre e fianchi?-         chiede mia madre alla sarta
-Veramente non ci sarebbe bisogno di alcun sostegno signora. Basta allargarlo di un centimetro e non oltre. Sua figlia non è ingrassata così tanto. Ha un fisico perfetto. Piuttosto io cambierei modello, il corpo di sua figlia è sempre stato formoso e questo abito la fascia troppo, per questo lo trova scomodo.-      le spiega la sarta mentre sistema le pieghe dell’abito
-Non mi interessa il tuo parere Satsuki. Sei pagata per fare ciò che ti viene detto e non per dare consigli.-
-Scusi signora.-
-Mi sento ridicola così conciata! Non ci sarà bisogno dell’albero di Natale. Se mi attacchi un puntale in testa sarò perfetta…-           dico guardandomi allo specchio
-Ma che dici? E’ un abito magnifico! Purtroppo non ne capisci molto di moda figlia mia. Comunque ho scelto questo, ed è questo che dovrai mettere. Ormai non ci sarebbe tempo per sceglierne un altro.-
-Va bene…tanto non mi importa nemmeno molto. Partecipo perché non posso farne a meno.-
-Un po’ di vita Kagome! Non vorrai dare al giovane Hojo l’impressione di essere una persona deprimente vero? Sorridi! Gli uomini bisogna sedurli non affliggerli.-
-Uff…-
 
Fra tre giorni conoscerò quel ragazzo che hanno scelto per me. Non so più che fare adesso. Sono combattuta. Io non vorrei fidanzarmi con qualcuno che non conosco, ma che altre possibilità ho? Non ho altre prospettive di vita. Credevo di aver trovato un appoggio in InuYasha, e forse qualcosa di più, invece mi sono sbagliata. Alla fine gli unici che mi rimangono sono solo i miei genitori e non posso deluderli solo per un capriccio. In fondo se non accettassi che altro potrei fare?
Prima ero così convinta di potermi opporre a loro, e adesso mi sento come svuotata e priva di forze.
A che pro oppormi? Per rimanere zitella e chiusa nella mia camera a vita? Purtroppo non sono capace di cavarmela da sola. Se anche me ne andassi via da casa che farei da sola? Dove andrei a vivere? Come mi manterrei? Io non so fare assolutamente nulla!
Senza contare che mi sento così triste al momento che neppure mi importa sapere cosa ne sarà di me. Tanto ho capito che nessuno può amarmi per come sono. Il vero problema sono io. Forse i miei genitori non mi amano perché ho qualcosa che non va…Sota invece è morto per il bene che mi voleva. A quanto pare io non merito di essere amata evidentemente.
Per quanto riguarda InuYasha…il suo affetto sembrava sincero, invece mentiva. Diceva che i miei genitori non meritano il mio affetto perché sono delle persone cattive, e lui invece? Non è certo stato migliore di loro. Almeno i miei genitori cercano di darmi un futuro sicuro. Lui invece mi ha abbandonato. Mi ha fatto credere di provare qualcosa oltre l’amicizia. Sembrava così premuroso…geloso anche…invece era tutta finzione. Perché mi domando? A che scopo comportarsi così? Forse voleva solo guadagnare dei soldi, come gli avevo promesso. Poi col problema alla mano non ha più potuto darmi lezioni. Ha incassato l’assegno e si è dileguato. Eppure, lui non mi sembrava quel genere di persona. Lo sentivo diverso.
Gli ho dato l’assegno la settimana scorsa. Chissà come lo ha usato…
 

 
                                                                      ************************
 

 
-InuYasha il tavolo dove va?-
-In cucina genio…-    
-Bah, che permaloso!-
-Miroku secondo te un semplice tavolo in legno con le sedie dove va?-
-Ok ok…comunque non capisco perché non hai cambiato tutto l’arredamento della casa già che c’eri. Hai guadagnato un bel po’ di soldi.-
-Ho comprato solo ciò che mi serviva. La cosa più importante era comprare questa casa, almeno Sesshomaru non sarà più costretto a pagarmi l’affitto. Per l’arredamento non è che me ne importi poi molto, mi serviva solo una camera da letto nuova, il tavolo per la cucina e un divano. Gli altri mobili sono buoni quindi conserverò i soldi rimasti in caso di necessità. Finché non trovo un lavoro dovrò farmi bastare quelli per vivere.-         rispondo pensando che mi è rimasta meno della metà dei soldi che mi ha dato Kagome
-Non l’hai più sentita vero?-       mi chiede serio riferendosi a lei ovviamente
Non la vedo da una settimana ormai. Oggi è il 23, quindi domani sera verrà ufficializzato il suo fidanzamento.
-No. Ho provato a chiamarla al cellulare ma è sempre spento. Ormai c’ho rinunciato…-      dico stringendo i pugni dalla rabbia
-InuYasha, la cosa mi puzza. Perché dovrebbe essere scappata così all’improvviso senza avvisarti? Non è che c’è lo zampino dei genitori e la tengono rinchiusa da qualche parte?-        
-Esagerato…mica la terranno in catene. Se davvero volesse se ne andrebbe da quella casa invece di fare come le ordinano. O potrebbe chiamarmi se avesse bisogno d’aiuto. Il fatto è che a lei sta bene così! E’ troppo abituata al lusso e ai soldi. Ha deciso di sposare quel tizio già da prima di conoscermi, ricordi che sono stato assunto per insegnarle a suonare il piano in vista della festa di fidanzamento?-
-Ma è successo prima di conoscerti. Io credo che con la tua vicinanza sia cambiata. Come tu stesso mi hai detto, in pochi giorni ha cominciato a vedere come vanno realmente le cose. E poi a me ha dato impressione di essere molto interessata a te. Non credo alla palla che si sia spaventata della tua reazione da seduttore maniaco. Ha dormito tra le tue braccia, il giorno dopo è uscita con te per venire qui al locale dei tuoi amici, ti ha fissato tutto il giorno con occhi languidi, e poi di punto in bianco scappa dal futuro marito? Non ti suona strana come cosa?-        spiega lui sedendosi sul nuovo divano che ho comprato
-Sì…l’ho pensato anche io. Ma secondo te come potrebbe aver saputo suo padre di quello che c’è stato tra noi quella sera se non è stata lei personalmente a dirglielo? Non hai pensato a questo?-       rispondo sedendomi a mia volta
-E se fosse stata la tata? Magari va d’accordo coi genitori e l’ha tradita raccontando loro tutto, no?-      ipotizza lui
-Non mi sembra il tipo. E’ impicciona ma non mi sembra cattiva. Ma se nessuna delle due ha detto niente chi può averlo fatto Miroku? Il letto? Le tende? I muri? No è stata Kagome per me…anche se non ne capisco il motivo. Sembrava che anche lei volesse quel bacio, anzi, se non mi fossi forzato nel fermarmi credo che nemmeno lei lo avrebbe fatto, finendo col farlo con me. A meno che non sia proprio questo il problema. Forse lei voleva qualcosa di più di un bacio ed è rimasta delusa dal fatto che mi sia fermato…però mi suona  difficile vedere Kagome sotto l’aspetto di puttanella. Credimi Miroku…sto letteralmente impazzendo a forza di pensarci! Non so darmi una risposta congrua. Ogni volta che penso un’ipotesi finisco col smontarla subito trovandola improbabile.–
-No, in effetti la tua ultima ipotesi è proprio fuori luogo. Kagome mi sembra fin troppo pura mentalmente per fare quel genere di pensieri. Io resto della mia idea che il padre c’entri qualcosa. Dopo ciò che mi hai raccontato non mi stupirei.-       insiste lui
-E se anche fosse che posso fare? Non posso nemmeno avvicinarmi a quella casa. C’ho provato ma è pieno di demoni a fare da guardia. Oltretutto il ministro Higurashi ha minacciato di far fallire l’azienda di Sesshomaru, e questo non posso permetterlo per un capriccio…-
-Kagome è davvero solo un capriccio InuYasha? Sei sicuro? Io non credo. Ti ho visto come la guardavi. Non guardavi così nemmeno Kikyo, anzi lei non la guardavi affatto. Perché continui a negare a te stesso di essertene innamorato?-
-Perché ne soffrirei troppo se lo accettassi Miroku! Non riesci proprio a capirlo maledizione?-        dico sbattendo un pugno sul tavolino in vetro del soggiorno, frantumandolo e ferendomi la mano
-Accidenti a te stupido! Guarda che hai fatto!-        urla Miroku tamponando subito il sangue che esce copioso da tagli
-Non è niente. Tra un po’ si rimargineranno da sole.-       lo rassicuro
-Già ma se ti recidi un tendine addio pianoforte… imbecille!-          dice ripulendo la ferita
 
Il pianoforte…già. Il mio unico grande amore, ma di cui in questo momento non mi importa assolutamente nulla. Perché?
Perché Kagome? Spiegamelo tu perché non amo più il mio pianoforte come lo amavo prima di conoscerti?
 
Il giorno della vigilia mi alzo con estrema apatia.
Rin e Sesshomaru mi hanno invitato da loro per festeggiare il Natale, ma io non ne ho voglia. Vorrei solo stare sdraiato sul mio nuovo letto matrimoniale a dormire. Almeno ho la soddisfazione di dormire comodo adesso. Prima avevo un lettino singolo. Così è molto meglio devo dire.
Dopo essermi lavato e tolto la benda dai tagli già rimarginati del tutto vado a trovare i miei amici al loro locale. Anche se è la vigilia loro lavorano fino a tardi. Almeno gli affari gli vanno bene. Invece del pianista dovevo fare il barista…almeno adesso avrei un lavoro fisso.
Verso sera vado da mio fratello, con tanto di regali per i miei nipoti. La serata si svolge se non altro tranquilla, finché in tv non sento una notizia che mi sconvolge…
-“Tanti auguri quindi alla bellissima ereditiera Kagome Higurashi che oggi ha ufficializzato il suo fidanzamento col giovane presidente delle Hojo Industries! E’ un vero evento questo per il mondo del gossip! E’ raro essere invitati ad un ricevimento del genere da parte degli interessati! Presidente Hojo che ci dice della sua futura moglie?”-
-“Beh che dire oltre al fatto che stasera è davvero splendida? Sono un uomo fortunato ad averla per fidanzata!”-
-“E lei cosa ci dice del suo fidanzato signorina Higurashi?”-
Quando le telecamere si posano sulla figura di Kagome quasi non mi viene un colpo! Quanto è bella!
Certo l’abito è troppo vistoso per i miei gusti, ma le sta divinamente. Mette in risalto le curve armoniose del suo corpo. Guardarla però mi fa male al cuore. Lei è lì accanto quel riccone e la cosa mi urta terribilmente. Quando sta per parlare prendo il telecomando e spengo la tv sotto lo sguardo attento di mio fratello.
-Perché hai spento InuYasha?-        mi domanda Rin, all’oscuro del fatto che io conosca la felice coppietta, o quasi
-Perché le cose dei ricchi a noi non interessano. Su bambini che ne dite di andare ad aprire i regali?-        propongo per spostare l’attenzione altrove
-Io non sono più una bambina zio!-      risponde stizzita mia nipote
-Allora scusami Shiori. Riformulo…bambini e signorine…va bene?-         
-Sì molto meglio grazie!-       risponde avviandosi vicino i regali. Che permalosa cavolo!
-Ti somiglia ogni giorno di più fratello!-       
-L’ho notato. Anche Rin lo dice. Sembra me in versione femminile. A volte mi fa paura quella bambina. Temo che trovarsi un compagno le sarà difficile col carattere che si ritrova…-         confessa mio fratello
-Oh andiamo Sesshomaru, se sei cambiato tu che sembravi il Re delle nevi e dei ghiacciai, cambierà anche Shiori quando si innamorerà.-
-Io non mi innamorerò di uno stupido uomo zio! Gli uomini sono tutti rozzi e cafoni! Non ho bisogno di averne uno accanto io! Tsz!-          risponde lei sentendoci
Con “tutti” includeva anche me e il padre suppongo…
-Se non fosse che mi fido di te e mia moglie direi che quando fa così è precisa a te InuYasha.-
-Sesshomaru!-         lo richiama sua moglie imbarazzata
-Ma che ho detto Rin? Era una battuta la mia!-
-Battuta fuori luogo mio caro!-
-Ok ok scusami!-       risponde mio fratello arrendevole
Sua moglie Rin lo ha piegato come se fosse ferro caldo. Da quando sono sposati mio fratello sembra un altro uomo. E’ più maturo, meno scontroso e più aperto con gli altri. Adora i suoi figli e farebbe di tutto per proteggerli. Rin è una donna splendida.
Invidio un po’ mio fratello per aver saputo trovare una compagna per tutta la vita. Cosa che credo non accadrà a me.
 
-Ora che siamo soli, mi dici cosa ti prende?-          mi domanda mio fratello chiudendo la porta del suo studio
-La malattia peggiore che colpisca una persona Sesshomaru…-          rispondo mettendomi seduto
-Ah…non dirmi che si tratta di “lei”.-
-Già…di Kagome. Non lo avrei mai immaginato che potesse capitarmi una cosa del genere.-
-Raccontami.-       mi chiede lui mettendosi seduto di fronte a me, così gli racconto la storia, senza tralasciare nulla
-Io la penso come quel maniaco del tuo amico. Per me c’è qualcosa di strano.-      dice lui pensieroso
-Ma l’hai vista anche tu coi tuoi occhi in tv vicina a lui no? Se prima avevo dubbi adesso ho le certezze. Il padre ha detto la verità. Lei ha accettato di sposare quel tizio.-
-Pensaci un attimo InuYasha, se così fosse, perché ti avrebbe minacciato utilizzando me e la mia azienda? Vuol dire che ti teme in qualche modo.-
-Lui ha solo paura che dica alla figlia ciò che ho scoperto. Se lo facessi Kagome non vorrebbe più vederli in faccia.-
-E fallo allora!-
-Ma stai scherzando? E mettere in pericolo la tua azienda? Non ci penso nemmeno.  E poi a che servirebbe se lei ha deciso di stare con quel riccone?-
-Per me le cose non sono andate proprio così. I conti non tornano. Comunque fai come meglio credi. La vita è tua fratello. Ma io ti consiglio di riflettere bene a ciò che decidi. In quanto la mia azienda non preoccuparti, non sono nato ieri e ho i miei metodi per difendere ciò che è mio, cosa che dovresti fare anche tu.-           dice lui lasciandomi perplesso
Difendere ciò che è mio ha detto…
 
 

                                                               ***********************

 
 
Oh Kami aiutatemi voi! Che strazio questa festa. Mi sto annoiando a morte!
Dato che per via della mano non ho potuto suonare, lo ha fatto quel pesce lesso di Hojo. Quanto l’ho odiato quando ha messo le mani sul pianoforte di Sota. Avrei voluto ucciderlo. Con la scusa di far vedere a tutti quanto è bravo ha dedicato a me il pezzo che ha suonato.
Mi è stato tutta la serata appiccicato. Non vedo l’ora che questa festa finisca. Non ce la faccio più a stare in mezzo a tutta questa gente che non fa altro che parlare degli indici di borsa, di ville al mare appena comprate e di yatch da inaugurare.
-Kagome…-          mi chiama il mio noiosissimo fidanzato
-Che vuoi Hojo?-       rispondo atona
-Non c’è bisogno mi chiami ancora per cognome Kagome, sei la mia fidanzata adesso. Chiamami col mio nome.-
-Va bene, che vuoi Akitoki?-       replico con lo stesso tono di prima
-Facciamo due passi in giardino…vorrei parlarti.-       mi chiede porgendomi il braccio, che però rifiuto dirigendomi in giardino precedendolo      
Che cavolo vuole dirmi? Meno vorrei ascoltarlo e più parla.
E poi fa un freddo stasera fuori. Forse non era una buona idea uscire da casa senza niente addosso.
-Che volevi dirmi?-        chiedo quando arriviamo in un viale alberato illuminato da candele
-Volevo dirti che sei bellissima e che…-        dice avvicinandosi
-Che?-        domando io spazientita
-Volevo darti questo!-         mi dice afferrandomi per la testa e baciandomi con forza, infilandomi subito senza ritegno la lingua in bocca
Con l’altra mano mi prende per il braccio spingendomi con pochissima delicatezza contro un albero per tenermi ancora più ferma quando sente che provo a divincolarmi. E’ forte accidenti a lui. Mi sta facendo male.
Sconvolta da tanta irruenza, che non gli credevo possibile, faccio l’unica cosa che posso fare in questa situazione. Avendo le mani libere alzo la gonna fintanto che mi permetta di muovermi e gli tiro una ginocchiata tra le gambe, facendolo accasciare a terra dolorante.
-Ma che fai stupida!-        mi urla con voce strozzata
-Che fai tu piuttosto! Porco!-         urlo a mia volta
-Quello che si fa tra fidanzati. O pensi che non ti tocchi fino al matrimonio?-       mi spiega provando a mettersi in piedi
-Che intendi con “toccarmi”?-
-Che non c’è bisogno che arrivi vergine al matrimonio. Possiamo anche accelerare i tempi no?-        risponde riprendendosi
-E tu che ne sai se sono vergine o meno?-      
-Erano gli accordi con tuo padre non lo sai?-
-Accordi?-        chiedo sconvolta
Che significa?
-Già. Dai non fare la preziosa adesso, in fondo sarai mia comunque dopo il matrimonio e non mi va di aspettare. Sei più bella di quello che credessi.-          dice malizioso avvicinandosi di nuovo a me
Si vede che il colpo che gli ho dato era troppo leggero maledizione.
Di certo non aspetto che mi afferri di nuovo, così tenendomi su la gonna corro via.
Pure un abito scomodo per i movimenti doveva scegliere mia madre! Un abito largo no eh? Per forza a sirena doveva essere? Accidenti!
Entrando dalla porta sul retro scappo disperata sul tetto dove c’è un grande terrazzo. Qui almeno non dovrebbe esserci nessuno a rompere.  Dopo essermi seduta per terra per riprendere fiato mi sento male.
Ho la nausea al pensiero di quel bacio. Che schifo. Mi viene da vomitare…ed è questo che faccio sporgendomi fuori dal basso davanzale in mattoni del terrazzo. Mi auguro che sotto non passi nessuno.
Che orrore sentirmi ancora in bocca il sapore di champagne di quel maiale. È stata la cosa più disgustosa che mi sia mai capitata!
Fortuna che non era questo il mio primo bacio o lo avrei ricordato tutta la vita.
Il mio primo bacio….InuYasha…dove sei?
Al suo pensiero i miei occhi si riempiono di lacrime. Come vorrei che adesso fosse qui a consolarmi, tra le sue braccia, come quel giorno che gli dissi di Sota.
Ma che sciocca che sono…io sto piangendo per lui e vorrei averlo qui a consolarmi.
-Sota…mi sento così sola.-          sussurro guardando il cielo, quando vedo cadere dei piccoli fiocchi di candida neve che cominciano a posarsi su di me
Il suo colore così brillante mi ricorda i capelli di InuYasha. Mi manca.
-Kagome? Dove sei tesoro?-         mi sento chiamare da Hojo che mi cerca per il giardino
Io dovrei sposare quell’essere ripugnante? Il solo pensiero mi fa rivoltare nuovamente lo stomaco.. Figuriamoci andarci a letto. Maledetto cafone depravato.
Non voglio sposarlo. Non mi piace per niente. Non riesco ad immaginare le sue luride mani sul mio corpo, come hanno fatto quelle di InuYasha quando mi ha accarezzato la schiena con passione. Ancora riesco a sentire il suo tocco sulla mia pelle. Non so che darei per riaverlo vicino a chiamarmi stupida ragazzina viziata.
InuYasha….
Continuando a seguire Hojo con lo sguardo noto che lo raggiunge anche mio padre, forse per chiedergli dove sono. Mi spiace ma non mi troverete tanto facilmente. Nessuno sa che sono qui.
Distolgo lo sguardo dal giardino e mi reco dalla parte opposta del tetto dove la visuale dà sulla città illuminata a giorno da tutte le luci scintillanti dei neon e dei festoni natalizi. Chissà in che direzione si trova la casa di InuYasha.
Allungando la mano nel vuoto di fronte a me immagino di accarezzare quelle case, sperando di riuscire a toccare anche quella di InuYasha.
Gli occhi sono nuovamente bagnati di lacrime, rendendomi distorte tutte le immagini. Come vorrei chiuderli e vederti…cosa che provo a fare.
Eccoti! Ti vedo finalmente. Ti ho di fronte. Mi guardi, ma poi mi giri le spalle andandotene. No aspetta!
Conscia di essere salita sul davanzale del terrazzo allungo di più la mano protesa nel vuoto nel tentativo di afferrarti. Mi sporgo ancora più avanti, fino a non sentire più nulla sotto i piedi oltre il forte vento che mi circonda. Una strana stretta alla vita e la direzione del vento cambia…adesso non viene più da sotto ma di lato...poi più nulla.
Ma sono arrivata così al suolo? Non ho sentito nemmeno dolore? È stato così veloce?
Riaprendo gli occhi guardo stupita chi ho di fronte…
-Koga??-
-Stupida! Ma che intenzioni avevi? Volevi suicidarti? Se non ti avessi vista precipitare ti saresti sfracellata al suolo!-        mi rimprovera arrabbiato e mostrando i canini mentre mi tiene saldamente tra le braccia
Deve essersi spaventato molto. Siamo in giardino adesso. Deve avermi presa al volo.
-Mettimi giù per favore…-        gli chiedo triste ma per niente pentita
-Kagome ma che ti passa per la mente? Sei impazzita? E rispondimi!-
-Non sono impazzita Koga, solo stanca.-        rispondo quando mi fa scendere
-Ma che dici Kagome? Stanca di cosa?-
-Come di cosa? Della mia vita! Anzi della mia “non-vita”! La mia non è vita. Avresti dovuto lasciarmi cadere!-       rispondo ritornando a piangere
-E’ per lui vero?-        mi domanda ringhiando
-Lui chi?-
-Quel maledetto han’yō e chi sennò?-
-Sì! Per lui…e per quel porco di Hojo. Meglio morta che sua.-        spiego atona
-Perché? Che ha fatto?-
- Mi ha baciata con la forza spingendomi contro un albero per tenermi ferma, e mi ha fatto ben intendere che voleva da me anche altro…cosa he io non voglio. Così sono scappata sul terrazzo.-
-E hai ben pensato di buttarti giù invece di uccidere quello stronzo? Anzi…a quello ci penso io!-           dice dirigendosi verso la casa sul viale già tutto innevato
-No Koga aspetta! Che intenzioni hai?-      chiedo bloccandolo per un braccio 
-Massacrare quel bastardo che ti ha messo le mani addosso ecco cosa!-
-E a che servirebbe? In fin dei conti è il mio fidanzato e potrà fare quello che vuole una volta sposati.-       dico non lasciando tregua ai miei poveri occhi già parecchio rossi che non cessano di versare lacrime
-Oh Kagome…-         risponde lui accarezzandomi il viso
-Purtroppo è questo che mi aspetta se lo sposo, per questo prima io…volevo…-       
-Kagome ti prego perdonami!-          mi dice inginocchiandosi e abbracciando le mie gambe, poggiando la testa sulle mie ginocchia
-Koga ma che fai? Alzati! Sei impazzito? Non devi mica chiedermi perdono per avermi salvato la vita…-         lo prego credendo si scusi per quello
-Non mi riferivo a questo. Sei in questa situazione per colpa mia e della mia gelosia! Ma io non volevo che arrivassi a tanto, che tentassi di ucciderti! Ti prego perdonami!-
-Koga ma che stai dicendo? Non capisco….-
-Il mezzo demone…-
-InuYasha? Che c’entra lui?-
-Ho sentito quando parlavi con Kaede del bacio passionale che vi eravate dati e del fatto che ha passato la notte nel tuo letto tenendoti stretta.-        rivela facendomi arrossire ripensando a quella sera
-Beh….non vedo cosa c’entri questo scusa…-        chiedo confusa
-C’entra, perché ero così accecato di rabbia e gelosia che sono andato a dirlo a tuo padre!-
-Tu cosa???-         urlo incredula
-Lui era venuto per parlarti quel giorno, ma io e tuo padre abbiamo pensato di non farvi incontrare con una scusa, così ti ho portata a vedere quei gattini che io stesso ho messo nel tuo giardino, mentre tuo padre diceva ad InuYasha che tu eri andata a trovare il tuo fidanzato, che avevi accettato il matrimonio e che non volevi più rivederlo. A te invece è stato detto che era lui a non voler vedere te.-       confessa lasciandomi impietrita e senza parole
-Kagome perdonami ti prego. Ma ero così geloso che ho pensato che se non potevo averti io non avrebbe dovuto averti nemmeno lui. Ma non volevo ti trovassi nelle mani di quel maniaco e che tentassi di fare quello che hai fatto prima…-
-……-
-Kagome, ti prego parlami!-      mi chiama lui notando il mio mutismo
-Prepara la macchina Koga e aspettami fuori senza farti vedere!-      gli ordino freddamente col cuore lacerato
Lo credevo un amico, invece sia lui che i miei genitori tramavano alle mie spalle per rendermi infelice. I miei sono così crudeli da infischiarsene altamente dei miei sentimenti. Sapevano quanto stessi soffrendo per InuYasha eppure mi hanno lasciata nel mio dolore spingendomi verso Hojo.
Spero solo che InuYasha non ce l’abbia con me in questo momento. Avrà visto l’intervista alla tv?
Adesso mi odierà di sicuro!
Oh Kami vi prego…per una volta, in questa mia miserabile vita, datemi una mano!
Rientrata in casa di nascosto chiamo Kaede…deve aiutarmi lei adesso.
 



                                                                    ************************************
 



Che bello ritornarsene a casa propria! Non è ancora mezzanotte ma non resistevo oltre da mio fratello. Ho bisogno di tranquillità per adesso. Il mio Natale sarà felicemente steso sul divano a guardare la tv.
Fermandomi su MTV noto che danno una delle mie canzoni preferite…Every Breath You Take   dei Police.
 
Ad ogni tuo respiro       
ad ogni tua mossa      
ad ogni legame che rompi      
ad ogni passo che fai    
sarò lì a guardarti  

 
Ogni singolo giorno             
ogni parola che dirai                   
ogni gioco che farai            
ogni notte che resterai            
sarò lì a guardarti

 
Non lo capisci
che mi appartieni?
Quanto soffre il mio povero cuore
ad ogni passo che fai

Ad ogni mossa che muovi
ogni promessa che manchi
ogni sorriso che fingi
ogni pretesa che avanzi
sarò lì a guardarti

 
Quando te ne sei andata
ho perso la strada
di notte sogno solo il tuo viso
mi guardo in giro
ma sei insostituibile
ho così freddo
e vorrei che mi stringessi
piango sempre baby, ti prego baby

 
 
Mentre mi stavo godendo la canzone, pensando “casualmente” a Kagome, suona il campanello.
Ma chi accidenti è che rompe la notte della vigilia di Natale?
Appena apro la porta quasi mi viene un colpo.
-InuYasha…buon Natale!-       mi dice sorridendo
-Kagome??-
 
 
Non lo capisci che mi appartieni?
Quanto il mio povero cuore soffre
ad ogni passo che fai
ad ogni mossa che muovi
ad ogni promessa che manchi
ad ogni sorriso che fingi
ogni pretesa che avanzi
sarò lì a guardarti
ad ogni mossa che muovi
ogni passo che fai
sarò lì a guardarti
sarò lì a guardarti

Sarò lì a guardarti
sarò lì a guardarti…

 
 
 
-Stavi ascoltando Sting?-        mi chiede come se nulla fosse sentendo la musica che viene dal soggiorno
Ha ancora addosso l’abito che ho visto in tv durante l’intervista col suo “fidanzato”. Ma che diavolo ci fa qui?
Sono così sconvolto nel trovarmela di fronte che non l’ho ancora fatta entrare. E’ ancora ferma davanti la porta. Appena sto per aprire bocca e chiederle cosa vuole noto accanto a lei una valigia.
-Stai per partire?-        mi viene logico chiederle
Forse andrà a fare un viaggio col futuro marito ed è venuta a dirmelo?
-No. Veramente sono venuta a chiederti se hai una camera disponibile per una fuggitiva.-      mi chiede iniziando a piangere
-Cosa è successo Kagome?-        le dico prendendola per mano e facendola entrare dentro ma lasciando ancora la valigia davanti la porta aperta
Solo ora mi accorgo di quanto sia gelata, così d’istinto l’abbraccio. Quanto mi è mancata!
-Sono scappata da casa InuYasha. Ci hanno mentito! Mi spiace…non sai…quanto sono dispiaciuta…avevi ragione sui miei genitori!-         mi dice singhiozzando come una bambina
-Cosa? Chi ci ha mentito? Che stai dicendo?-        domando confuso
-Io e suo padre.-        sento rispondere da una voce all’ingresso
-E tu che ci fai qui, lupastro?-
-Ho accompagnato lei, cagnaccio!-
-Koga!-        lo richiama Kagome risentita
-Uff va bene…e anche per scusarmi con te!-
-Per cosa?-   
 
Quando il lupo termina il racconto una voglia irrefrenabile mi fa scagliare contro di lui per dargli un pugno con tutte le mie forze, che lo fa scaraventare contro il tavolo nuovo della cucina, spaccandolo in due. Dire che sono furioso è dire poco!
-InuYasha fermo che fai?-        mi ferma Kagome prendendomi un braccio quando vede che stavo per raggiungerlo e dargli il resto
-Lasciami Kagome! Devo uccidere questo bastardo! Prima lui e poi tuo padre!-      urlo cominciando a trasformarmi dalla rabbia
Gli artigli si allungano, così come le zanne.
Il mio sangue demoniaco ribolle dalla voglia di ucciderli entrambi coi miei artigli!
-InuYasha…i tuoi occhi…sono rossi! Che ti succede?-       mi chiede Kagome impaurita
-Kagome allontanati da lui! Potrebbe farti del male in questo momento! Non è più in sè!-       le dice il dannato rialzandosi
-Idiota! So controllare la mia trasformazione! Gli han’yō hanno imparato da tempo come tenere a bada il proprio potere. Se non ti uccido sul serio è solo per Kagome. Ora vattene prima che cambi idea!-       dico con tono minaccioso tra un ringhio e l’altro
-Kagome?-       la chiama lui come per chiederle consenso
-Vai pure. Non mi accadrà niente. Ma non dire ai miei dove sono per adesso per favore.-
-Tranquilla…-      le dice andando all’ingresso ed entrando un paio di valige, per poi sparire
-InuYasha?-       mi chiama Kagome incerta
-Perché ti sei gettata dal terrazzo Kagome?-       le chiedo con tono duro dandole le spalle
-Eh? Beh…ecco io…-       balbetta lei in cerca di una risposta
-Rispondimi subito!!-        le urlo furibondo e spazientito
Sono così arrabbiato che vorrei distruggere tutto in questo momento! Sarei capace di fare a pezzi ogni mobile di questa casa! Mi trattengo a stento.
Quando quel bastardo ha detto che l’ha vista gettarsi nel vuoto mi sono sentito morire. Perché arrivare a tanto?
-Mi mancavi InuYasha…terribilmente! Pensare che non volessi più vedermi mi stava uccidendo dentro.-        mi spiega triste
Le mancavo?? Io? Lo ha fatto per me?
Riprendendo il mio solito aspetto da mezzo demone mi volto di scatto e la prendo tra le braccia con forza stringendola a me, come se avessi paura di sentirla svanire all’improvviso.
-Non azzardarti mai più a fare una cosa tanto stupida come quella di stasera! Sono stato chiaro?-       le dico autoritario affondando la testa tra i suoi capelli
-Va bene.-        risponde ricambiando il mio abbraccio
Ha tentato di uccidersi. Mi sembra così irreale. Stentavo davvero a credere al racconto del lupastro. Solo lo sguardo mortificato di Kagome mi dava conferma che fosse tristemente vero.
Se non ci fosse stato lui a salvarla, adesso non la terrei tra le braccia. Anche se la causa di tutto è stato proprio lui. Se non fosse stato un suo amico lo avrei ucciso davvero!
Quel bastardo di suo padre me la pagherà però! Non gli perdonerò mai di aver spinto sua figlia a togliersi la vita. L’ha venduta come un oggetto, l’ha fatta soffrire per il suo puro egoismo.
Comunque sia adesso è qui con me e ci resterà!
-InuYasha, non mi hai ancora detto se puoi ospitarmi…-        mi domanda lei incerta
-No. Non sarai un ospite, perché questa da oggi sarà casa tua Kagome.-        dico guardandola e accarezzandole una guancia ancora fredda
-Sei gelata. Vieni mettiti a letto per scaldarti. Quanto accidenti sei stata sotto la neve conciata così?-     le chiedo portandola nella mia camera da letto
-Per un po’ in effetti.-      
-Sei una stupida Kagome! Non si deve rinunciare alla vita per nessuno!-      
-La mia non era vita InuYasha. Quando non sei amata da nessuno e cresci sola e senza affetto, chiusa in una gabbia dove ti sfamano e basta, come un animale da circo, quella non è vita.-
-Ma tu non sei sola Kagome! E poi non è vero che nessuno ti ama scema!-      rispondo arrabbiato da queste parole
-Ah no? E chi è che mi ama allora?-        
-Io!-        le dico d’impulso, pentendomene subito dopo
Accidenti ma che mi scappa dalla bocca di farle praticamente una dichiarazione? Così poi…dopo quello che le è successo.
Ad un tratto le vedo piegare la testa in giù e l’odore di nuove lacrime mi punge il naso. Non era il momento più adatto maledizione!
-Kagome ascolta non devi piangere per questo io non…-         “non voglio costringerti a niente” stavo per dire, ma lei mi ha interrotto saltandomi quasi addosso baciandomi
Stupito dal gesto mi dimentico perfino di ricambiare il bacio, tant’è che lei si allontana forse delusa. Ritrovando in tempo la lucidità le prendo subito la testa fra le mie mani per guardarla fisso negli occhi.
-Kagome, lo so, ti sembrerà prematuro, in fondo ci conosciamo da meno di un mese però, io sento di amarti! Di un amore che non mi fa più vivere da quando ti ho conosciuto. Te lo dissi già una volta…mi sento come se mi avessi lanciato un sortilegio perché non riesco a starti lontano e a non pensarti dal giorno in cui ci siamo incontrati. Non rispondermi subito se non te la senti, però vorrei sapere cosa provi per me.-       le confesso dando fondo al tutto il coraggio e la forza di volontà che ho
Non ho mai confessato una cosa simile ad una donna. Di solito mi ci mettevo insieme e basta. Non ho mai tirato fuori tutti i miei sentimenti come invece sto facendo con lei.
-Anche per me è lo stesso! Anche io sento di amarti InuYasha!-        mi dice facendomi un sorriso bellissimo
Incapace di attendere oltre la bacio finalmente. Un bacio carico non solo di passione, ma anche di sentimenti repressi in questi giorni in cui non è stata con me. Le sue mani scivolano dietro il mio collo mentre le mie sui suoi fianchi costretti in quest’abito aderente che la fascia troppo per i miei gusti.
La voglia di toglierlo è molta ma devo resistere.
Lascio le sue labbra dopo interminabili minuti e ritorno in quel punto che so le ha dato piacere la volta scorsa, l’incavo del suo collo, punto che adoro. Attraverso la lingua sento che i battiti del suo cuore sono fortissimi. Stanno impazzendo insieme ai miei.
Quando lei getta la testa indietro soffocando un gemito di piacere capisco che è il momento che mi fermi.
-Kagome…è meglio che ti cambi e ti metta a letto. Ti lascio la mia camera. Io vado nel salone ok?-      dico col fiato corto allontanandomi dal suo corpo
Basta poco a questa ragazza per farmi impazzire!
-No! Resta qui…con me!-        mi prega lei abbracciandomi
-Kagome io non credo che…-     cerco di dire ma lei mi interrompe
-Io voglio InuYasha!-         dice guardandomi fisso negli occhi
-Ma Kagome sei sicura? Poi non si torna indietro!-
-Mai stata più sicura di una scelta!-        risponde stringendomi forte
-Sai a cosa andrai incontro stando con me vero?-       le chiedo per essere sicuro che abbia capito cosa accadrà in futuro
-Sì, e non mi importa! Che mi disconoscano come figlia, mi diseredino pure! Non rinuncerò a te per i loro dannati soldi! Voglio essere libera adesso InuYasha, libera di amare te, se tu mi vorrai ovviamente…-
-Ma certo che ti voglio sciocca! Che domanda è?-       
-Ti amo InuYasha!-
-Ti amo anche io Kagome!-          le dico riprendendo a far scorrere le mani sul suo corpo
Ritorno a baciarla con desiderio, portando le mie mani sulla cerniera dell’abito. Dopo aver tirato giù la zip fino ai fianchi l’abito ricade vaporoso ai nostri piedi, lasciandole il corpo seminudo.
E’ rimasta solo con slip in leggero pizzo e calze autoreggenti. Rimango estasiato a guardare il suo corpo, che ho immaginato nudo sotto le mie mani ogni notte da quella sera a casa sua, in cui l’ho vista con quella camicia da notte bordò.
-Sei magnifica Kagome!-         le dico baciando ogni centimetro scoperto della sua pelle e toccandola dove nessuno ha mai fatto
Il suo corpo scosso dai brividi mi eccita terribilmente. Proprio come la prima volta che l’ho baciata, il pensiero di essere il suo primo uomo non fa altro che portarmi a desiderarla ancora di più.
Non sono mai stato un tipo fissato con questo genere di cose. Non mi è mai importato essere o meno il primo uomo di una delle mie ex, alcune delle quali era vergini per altro,  ma con lei avverto un senso di possessione indescrivibile.
 
Questa vigilia è decisamente diversa da quelle che ho passato in tutti questi anni.
Da bambino credevo esistesse Babbo Natale. Ogni anno gli scrivevo una lettera per chiedergli un regalo speciale, senza mai specificare quale. Credo che abbia ricevuto le mie lettere solo quest’anno, dopo trent’anni. Dovrò ringraziare la lentezza delle poste del Polo Nord!
 
 
Osservare Kagome dormire tra le mie braccia è una cosa bellissima. Mi sembra di vegliare il suo sonno. Chissà cosa starà sognando. Ha un viso felice e sereno in questo momento, così diverso da quando è piombata in casa mia in lacrime.
Mi sembra ancora incredibile che sia qui. Fino qualche ora fa ero solo coi miei pensieri deprimenti e adesso invece stringo il suo corpo nudo contro il mio.
Le ho detto che l’amo, ho fatto l’amore con lei…l’ho avuta tutta ed unicamente per me. E così voglio che resti per sempre! Lei è quella giusta. Me lo sento!
Adesso verrà la parte più difficile però…dovrò rivelarle la verità sui genitori e sulla morte di suo fratello. Ma a questo penserò domani. Voglio addormentarmi anche io e raggiungere la mia donna nel mondo dei sogni. La mia donna….che dolce suono ha questa frase…questa è la musica migliore che abbia mai ascoltato…la musica del cuore!
 
 










 
 
 
 
 
Ciao ^_^
I nostri due poveri protagonisti si sono ritrovati, dichiarati e messi insieme ^_^ han fatto presto ^_^
Adesso rimangono da scoprire i particola sulla famiglia Tama, il segreto che i genitori nascondo a Kagome e conoscere il legame tra le varie Kikyo ^_^ e non solo…beh in pratica non vi ho spiegato ancora nulla ahahahah ok ok non uccidetemi  ^_^   ci arriveremo prima o poi ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 

p.s.   se vi chiedete che caspita c'entra la canzone dei Police beh ecco....nulla ^_^   solo mi piaceva e l'ho messa ^_^ mentre scrivevo quel pezzo la stavo ascoltando ( io scrivo sempre con la musica ^_^ ) e mi piaceva come ci stava, comprese le parole e il video con gli strumenti ^_^... e dopo un vostro meritato "Che azz ce ne frega a noi!!!" vi saluto ^_^  baciiiiii
   
 
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