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Autore: RiverFlowsInYou    24/06/2013    6 recensioni
[DAL TESTO]
“Zayn, sono vicini.. Li sento, Zayn ho paura” quelle parole singhiozzate uscirono dalle sue labbra, come nebbia che offuscava la vista, che non ti faceva vedere più niente.
“Shh, andrà tutto bene, loro.. Loro non ci troveranno, e se lo faranno, ci sarò qui io, non ti faranno mai del male.”
Genere: Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Don't Leave me.
 
“N-non mi lasciare”
Quelle tre parole fecero si che stringessi le mie mani attorno alla sua vita ancor più forte, avvicinandolo a me sempre di più e facendo combaciare perfettamente il mio corpo al suo.
“Non lo farò mai, gioia.”
Il suo pianto non faceva che farsi man mano sempre più doloroso.
“Zayn, sono vicini.. Li sento, Zayn ho paura” quelle parole singhiozzate uscirono dalle sue labbra, come nebbia che offuscava la vista, che non ti faceva vedere più niente.
“Shh, andrà tutto bene, loro.. Loro non ci troveranno, e se lo faranno, ci sarò qui io, non ti faranno mai del male.”
La sua mano tremolante si spostò dal suo petto e raggiunse la mia.
Le mia dita erano fra le sua e sia io che lui ci stringevamo le mani con una forza disumana.
Sentimmo tanti passi duri e pesanti che avanzavano verso di noi.
Le mie lacrime bagnarono il cuscino e la mia mano stringeva la sua maglia.
Dopo ogni botta sentivamo un urlo duro.
Quei passi erano vicini ormai, quelle botte che sfondavano ogni porta erano a pochi metri da noi.
“Liam, prometti che non mi dimenticherai mai, prometti che non ti farai sfiorare, prometti che non morirai oggi, qui. Promettimelo.” le parole uscirono a malapena con una velocità assurda.
“Te lo prometto, Z-Zayn” 
“okay, okay, adesso non fiatare” quella fu l’ultima cosa che riuscì a dire prima di sentire quella botta, lì, a qualche metro da me.
I nostri corpi tremavano, le luci si accesero, e quei passi che facevano salire in me il terrore erano vicini, fin troppo vicini.
Un uomo urlò che c’erano due ragazzi abbracciati su quell’alto letto a castello.
Liam era rivolto verso il muro e io gli stavo dietro, con le braccia che lo avvolgevano.
Due uomini mi afferrarono, uno per i capelli e la maglia, l’altro per il braccio e per la pancia.
Urlavo di lasciarmi e cercavo di non staccarmi da lui, cercavo di rimanergli vicino, ma in poco tempo mi buttarono per terra e  uno di loro mi prese a calci nello stomaco e nella schiena mentre mi puntava uno di quei fucili contro.
I miei occhi erano chiusi, ma il sapere che il mio Liam non era al mio fianco mi terrorizzava.
Aprii gli occhi e lo vidi cadere dal letto, buttato allo stesso modo in cui ero stato buttato io per terra.
Allungai le mani verso di lui e lui verso di me, ma una di quelle merde mi schiacciò la mano e.. fece sbattere la testa, leggermente alzata, di Liam per terra.
Gli puntò una pistola addosso e la caricò.
“Uno.. Due..”
Quelle parole uscirono dalla bocca viscida di quel verme con una facilità fin troppo insopportabile.
Qualcosa mi fece improvvisamente muovere, e non so con quale forza andai sopra di Liam.
 
 
“..Tre.”
 
 
Un rumore sordo riempì il vuoto di quella stanza e un forte calore si sprigionò nel mio corpo.
 
Sentii la maglia completamente bagnata dopo qualche minuto, e mentre mi sostenevo con gli avambracci per non pesare a Liam, vidi la sua maglia bianca sporcarsi di rosso.
 
Quello che riuscii a dire non era molto.
 
“Ti.. Amo..”
 
Posai le mie labbra sulle sue prima di sentire un secondo sparo.
 
La forza nelle mie braccia non c’era più, e mi posai su di Liam con il petto che combaciava col suo.
 
Sentii pronunciare il mio nome da quella voce calda prima di abbandonarmi a me stesso con la consapevolezza di essere stato colpito due volte, una nella parte sinistra della schiena e uno nella mia spalla destra.
 
Quel dolce calore che si era diffuso nel mio corpo e quella luce bianca che mi accecava pian piano si spensero.
 
Il contatto con il freddo pavimento non mi fece cambiare alcuna sensazione.
 
Quel soffitto bianco, lentamente diventava sempre più scuro e il freddo mi pervadeva.
 
L’ultima cosa che sentii fu quel sapore di labbra che avevo sempre amato, posarsi sulle mie.
Sentii delle goccioline fredde cadere sullo zigomo.
Sentii un peso sulla mia spalla e il mio nome pronunciato più volte.
 
Poi non sentii più nulla, solo un terzo sparo.
 
 
Ma  non colpì me.




 
*Angolo Scrittrice *
Sciau bellezze, è la prima ziam e os che pubblico in assoluto,
Abbiate pietà di me c':
--Viky
  
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