Dare to believe
{Alle
ragazze del gruppo
“ziam is the w(g)ay”
Mi avete fatto sorridere per un giorno intero.
Grazie
<3
« No more this world's
running empty
And there's no reason
why
You may fall but I know
That you'll help me
believe »
- Dare to
believe, Boyce
Avenue
-
Buongiorno ragazzi.- si staccò e sorrise al padre che stava
seduto sulla
panchina in vimini fumando il tabacco.
-
Immagino sia andato tutto bene.- annuì sorridendo felice
circondando le
spalle del moro con un braccio.
-
Magnificamente.- rispose avvicinandosi al padre ed obbligando il
ragazzino a fare lo stesso. - Papà, lui è Zayn.-
-
Una persona speciale?- annuì di nuovo guardando il
diciassettenne
stringere la mano che l’uomo gli porgeva ed arrossire
spingendosi quasi contro
di lui.
[So
take me by the hand
I’m bare boned and crazy for you]
Zayn
si passò una mano tra i capelli ridacchiando nervoso e
rosso in viso mentre il padre del suo ragazzo continuava a fare
battutine
costringendolo ad indietreggiare e ad avvicinarsi sempre più
a Liam cercando
quasi riparo.
Sollevò
la testa sorridendo al castano che gli avvolse un
braccio attorno alla spalla stringendolo a lui.
-
Devi tornare a casa o puoi fermarti a cena?- arrossì
guardando Liam nel panico. Liam che non aveva fatto altro che sorridere
come un
idiota da quando il padre li aveva beccati mentre si baciavano sotto
casa sua.
-
Zayn ha un affare importante con la sua famiglia.- lo
sentì dire togliendolo finalmente dall’imbarazzo.
-
Già.. è una cosa davvero urgente.- gli diede
corda
indietreggiando con il castano che non aveva smesso di sghignazzare.
-
Sarà per un’altra volta, no?- annuì
velocemente mentre la
voce nella sua testa ripeteva: certo,
contaci. Non mi butto nella fossa dei leoni da solo.
Salutò
un’ultima volta sentendosi prendere la mano da Liam e
trascinare lontano dall’uomo che li osservava con un sorriso
così simile a
quello del figlio.
Quando
il ventenne aprì il cancello in ferro nero e lo
trascinò nel vialetto verso il garage puntò i
piedi e lo obbligò a fermarsi.
-
Devo accompagnarti a casa?- incrociò le braccia e lo
osservò con un sopracciglio sollevato, sapendo benissimo di
avere in viso
un’espressione che non faceva per nulla paura.
-
Che c’è?- scosse la testa riprendendo a camminare
con le
braccia tese lungo i fianchi.
Si
sentì avvolgere dopo poco dalle braccia di Liam e
sospirò
abbandonandosi contro di lui.
-
Che cosa ti prende, Zee.- ridacchiò non riuscendo a
trattenersi quando l’altro strofinò il naso contro
alla sua guancia.
-
Avevi detto che non mi presentavi subito come il tuo
ragazzo.- borbottò accarezzando le braccia del
più grande che erano ferme sul
suo stomaco.
-
Sai com’è ci ha beccati mentre
t’infilavo la lingua in
bocca.- sbuffò muovendo le dita sui peli delle braccia
muscolose.
-
Sì, ma..- iniziò grattandogli le nocche delle
dita con un
sorriso. -.. presentarmi come il tuo ragazzo è un conto,
dire che sono una
persona speciale..-
-
Quindi volevi che ti presentassi come il mio ragazzo e non
come qualcuno di..-
-
Se dici che sono una persona speciale è qualcosa di molto
più serio, no?- lo bloccò arrossendo sentendolo
camuffare la risata contro la
sua spalla. - Una persona speciale è qualcuno che entra
nella tua vita e te la
cambia, ribalta ogni prospettiva e..-
-
Ed è quello che hai fatto tu, Zayn.- arrossì
ancora di più
non riuscendo a ricollegare i fili del discorso lasciandosi
baciare il
collo più e più volte.
-
Un giorno vorrei fare una gara.- inarcò un sopracciglio
guardando oltre la sua spalla. - Sì, una gara. E vedere
quante volte riesco a
farti arrossire per cose così stupide.- si liberò
della sua presa
allontanandosi con un grugnito.
Si
sentì riafferrare e si agitò trovandosi qualche
secondo
dopo a terra con il corpo di Liam sopra di lui e una mano sotto alla
sua testa
per proteggerlo durante la caduta.
Gli
sorrise con le guance rosse mentre l’altro gliene
accarezzava una dolcemente.
-
Sei stupendo, sul serio.- distolse lo sguardo dagli occhi
troppo marroni di Liam e arrossì sentendolo ridacchiare.
-
E siamo a uno.- lo sentì dire divertito, sbuffò e
iniziò a
combattere con le braccia del ventenne per cercare di alzarsi.
-
Fammi capire, quanto vuoi stare sdraiato a terra?- si
lamentò quando fu costretto ad arrendersi.
-
Qui? Sopra di te?- annuì sollevando gli occhi al cielo
quando vide ricomparire su quelle labbra il sorrisetto. - Per sempre.-
arrossì
e lo sentì ridere contro alle sue labbra.
-
Stai diventando peggio della mia famiglia.- piagnucolò
spingendolo con le mani sulle spalle non ottenendo alcun risultato. -
Inizi a
diventare insopportabile e ti ho già detto che non mi piace
essere imbar..-
grugnì lasciandosi baciare dal ragazzo sopra di lui.
-
Mi piaci ancora di più quando sei tutto infervorato.-
spostò il viso su un lato osservando il garage, sentendo lo
sguardo dell’altro
fisso su di lui.
-
Mi son sempre piaciuti i gatti.- riportò
l’attenzione sul
castano scettico, non capendo bene da dove potesse essere partito il
discorso.
-
Vuoi.. il discorso di.. prima.. vuoi davvero
sentirmi..miagolare?- si era dovuto fermare più volte per
l’imbarazzo e il
nervosismo.
-
Cosa? No!- si morse le labbra vedendolo arrossire.
-
Sai che vendono delle orecchie davvero carine che..-
continuò trovando finalmente qualcosa con cui vendicarsi,
sorridendo
malignamente quando lo sentì indurirsi contro alla sua gamba.
-
Zayn.- lo guardò innocente e gli appoggiò il
palmo di una
mano sulla guancia, muovendo il pollice sull’accenno di barba
che gli pizzicava
le dita.
-..
che hanno in allegato una coda.. e posso fare le fusa.-
riuscì a liberare una gamba dall’incastro e la
strofinò contro il fianco di
Liam che era completamente rosso e boccheggiava.
-
Non so quanto ti convenga mettermi in testa queste
fantasie.- lo sentì borbottare prima di vederlo alzarsi e
spolverarsi i
pantaloni cercando di sistemarseli per nascondere l’erezione.
-
E guarda chi arrossisce ora.- ridacchiò fissandolo con un
gomito sul cemento per sostenersi.
-
E guarda chi vuole restare a cena se non si muove ad
alzarsi.- scoppiò a ridere della risposta difensiva di Liam
e si tirò su a
sedere mentre l’altro raggiungeva il garage e si piegava per
aprirlo.
Si
tirò in piedi e si avvicinò lentamente
saltandogli addosso
stringendo le braccia attorno al suo collo.
-
Zayn!- avvolse le gambe attorno alla sua vita nascondendo
il sorriso contro alla sua spalla. - Se cadevo potevamo farci entrambi
molto
male.- gli soffiò sul collo mordendolo subito dopo.
-
Con che moto mi riporti a casa?- domandò curioso
sporgendosi per guardare all’interno dell’enorme
garage sentendo subito le mani
di Liam sotto alle sue cosce per non farlo cadere.
-
Non so, scegli tu.- si lasciò posare a terra una volta
varcata la soglia e piegò le labbra in un sorriso enorme.
-
Oddio!- esclamò saltellando e raggiungendo la macchina
rosso fiammante. - Hai una Ferrari?!- continuò a gridare
eccitato battendo
anche le mani.
-
Ci sarebbe anche quella gialla ma l’ha presa Ruth e..-
-
Hai due Ferrari?! Ma stai scherzando?! Quanto cazzo sei
ricco?!-
-
Non sono io ad essere ricco, sono i miei genitori che..-
-
Ma sta zitto!- lo raggiunse stringendo le braccia attorno
al suo collo mentre quelle di Liam gli avvolsero subito la vita.
-
Fai fare un giro al tuo ragazzo su quella?- indicò la
macchina sportiva alle sue spalle sbattendo velocemente le palpebre per
convincerlo.
-
Un giro nel senso che..- annuì con un sorriso in cui
mostrava tutti i denti e continuò la frase per lui: -.. la
fai guidare a me.-
-
Ma hai diciassette anni.- sbatté ancora le palpebre
sollevandosi sulle punte per sussurrargli dolcemente: - Ti prego, Li.-
-
Mio papà mi uccide se torna con un graffio.-
strofinò il
naso contro alla sua guancia giocando con i capelli mossi alla base
della nuca.
-
E se torna con delle macchie?- domandò sorridendo e
pregustandosi la vittoria.
-
Macchie?- si morse le labbra annuendo e spingendo una
gamba tra quelle del castano che deglutì.
-
Se non mi fai guidare quella macchina giuro che ti faccio
un..- non riuscì a concludere la frase perché
Liam gli coprì la bocca
guardandosi intorno, gli leccò la mano ridacchiando quando
riuscì a liberarsi.
-
Non volevi sentirmi miagolare? Era la volta buona,
peccato.- gli strinse una guancia rossastra tra le dita e gliela
baciò subito
dopo.
Scoppiò
a ridere quando vide Liam allontanarsi e prendere le
chiavi appese al muro, sorrise eccitato quando tornando verso di lui
gli aprì
il palmo e gliele spinse contro la pelle.
Stava
per saltellare felice per poter finalmente guidare
quella meraviglia di cui tutti parlavano quando sentì le
braccia del castano
avvolgergli i fianchi e le sue mani sotto alla maglietta.
-
Non lascerò macchie, io.- arrossì lasciandosi
scompigliare
i capelli dal ragazzo che ora gli rivolgeva un sorriso stronzo, tutto
orgoglioso di aver rimesso le carte al posto giusto.
-
Perché continui a girare intorno? Casa tua era
nell’altro
isolato.- accarezzò il volante gongolando.
-
Non voglio lasciarla.- piagnucolò stringendo le dita per
non farsi portare via quella meraviglia, consapevole dello sguardo
stralunato
di Liam che si accasciò sul suo sedile mormorando: -
Preferisce la macchina a
me, ridicolo.-
-
Sono stato bravo, Leeyum?- chiese distogliendo lo sguardo
dalla strada per fissarlo sul castano che subito si allarmò
appoggiando le sue
mani sul volante.
-
Molto bravo, Zayn. Ma le mani sul volante e lo sguardo
sulla strada, ti prego.- si sporse verso di lui lasciandogli un bacio
sulla
guancia.
-
Quando mi porterai al ballo di fine anno..- iniziò
arrossendo e sentendo le mani tremare dal nervoso. -..vieni a prendermi
con
questa?- concluse lanciando un veloce sguardo a quello che si
allarmò subito
indicandogli la strada.
-
Non vuoi la limousine?- si morse le labbra trattenendo le
risatine da dodicenne innamorata e
scosse il capo.
-
Posso vantarmi di avere un ragazzo ricco con tremila moto
e duecento Ferrari?- chiese all’improvviso cercando di tenere
lo sguardo
puntato sulla strada fallendo miseramente.
-
Non ho tremila moto..- fece spallucce sorridendo e lo
interruppe: - Loro non lo sanno.-
-
Puoi anche inventarti che sono un principe di una terra
sconosciuta per quel che mi riguarda.- annuì picchiettando
le dita sul volante.
-
Safaa lo crede davvero.-
-
Cosa?-
-
Sai no..- agitò una mano rimettendola subito al suo posto
all’occhiata minacciosa del castano. - .. tutta la storia del
principe azzurro
e tutte quelle baggianate del cavaliere senza macchia e paura che salva
la
damigella chiusa nella torre più alta del..-
-
E tu saresti la damigella da salvare?- arrossì, si morse
le labbra e sollevò le spalle.
-
Ma i principi di solito non masturbano i loro ragazzi in
mezzo alla strada.- scosse velocemente il capo iniziando ad allarmarsi
quando
sentì le dita del castano muoversi lentamente sulle sue
gambe.
-
E non fanno nemmeno questo.- deglutì arrossendo e
stringendo più volte la pelle del volante quando
sentì le dita spostarsi sul
bottone dei jeans e sfiorare il suo membro coperto dai boxer che gli
aveva
prestato qualche ora prima.
-
Ti stai eccitando perché indossi le mie mutande?- scosse
velocemente la testa gemendo e stringendo le dita quando la mano del
castano
gli accarezzò direttamente la pelle.
-
E invece sì.- mosse la testa negando spostando poi una
mano, con un gridolino, sui capelli marroni del ragazzo che
l’aveva preso tra
le labbra senza esitazioni o avvertimenti.
Abbassò
lo sguardo su di lui quando sentì la sua mano
prendere quella poggiata tra i suoi capelli mossi, lo fissò
confuso quando
gliela spostò sul volante e si allontanò dal suo
membro soffiandoci sopra: -
Mani sul volante, sguardo sulla strada e, giuro, se ci fai sbattere
contro
l’albero ti scordi altre cose simili.- annuì
stringendo in una morsa il
volante, chiuse gli occhi gemendo quando lo sentì leccare la
punta.
-
Dio! Tieni gli occhi aperti, idiota!- li aprì di scatto
arrossendo e riuscendo a tornare in carreggiata con una mossa veloce.
-
Scusa..ma.. tu.. io.. non..-cercò di spiegarsi sforzandosi
a tenere gli occhi ben aperti quando il fiato caldo di Liam gli
colpì la punta
bagnata ed esposta.
-
N-Non ce la faccio..- mugugnò abbassando per un momento
gli occhi sul ragazzo che muoveva la testa per avvolgerlo sempre di
più. - T-Ti
prego.. fermiamoci da qualche.. p-parte..-
-
Mi hai provocato tutto il pomeriggio, Zayn.- piagnucolò
quando il castano avvolse il suo membro nella mano muovendola
lentamente.
-
N-Non.. sei tu che..- si morse le labbra trattenendo un
gemito quando sentì di nuovo le labbra del ragazzo su di
lui. -.. v-volevo
solo.. vendicarmi per.. t-tutte le altre..volte.- continuò a
lamentarsi
cercando di spingersi più a fondo nella bocca del ventenne e
di tenere tutta
l’attenzione sulla strada.
-
E io..- socchiuse gli occhi con uno strano versetto quando
la lingua del castano tracciò con cura la vena. - ..ti sto
solo insegnando a non
farlo più.- si morse le labbra spingendosi contro il
poggiatesta.
-
M-Ma tu.. l’hai f-fatto.. p-per tutto..- gemette
stringendo il volante mentre Liam succhiava con forza rendendo
difficile tenere
gli occhi aperti e l’attenzione sulla guida.
-
Io posso farlo, ragazzino.- gli sfuggì un grido quando lo
sentì rivolgersi a lui con un tono autoritario leccandogli
la punta bagnata e
muovendo la mano sulla base del suo membro duro e doloroso.
-
L-Liam.- lo chiamò boccheggiando sentendo le pareti della
gola stringersi attorno a lui, la vibrazione della risata fu tutto
quello che
gli servì per venire copiosamente nella bocca del castano.
Cercò
di riprendere fiato lanciando un’occhiata al ragazzo
che si leccava le labbra con un sorriso, gli occhi marroni fissi nei
suoi.
Arrossì
e riportò la sua attenzione sulla strada, deglutì
quando l’altro si avvicinò baciandogli il collo.
-
Vogliamo dare un po’ di gas? O qui non ci arriviamo
più a
casa tua.- si morse le labbra annuendo ed aumentando la
velocità.
Quando
arrivò davanti a casa spense la macchina e si
voltò
verso il ventenne che non aveva smesso un secondo di guardarlo.
-
Grazie per.. avermi fatto guidare e..- iniziò a
gesticolare arrossendo mentre Liam gli stringeva le mani tra le sue.
-
Nessun problema, dovremmo rifarlo altre volte.- sbuffò
quando lo sentì ridere per averlo fatto di nuovo imbarazzare.
-
Non ti sopport..- strinse le dita tra i capelli mossi del
ragazzo e ricambiò il bacio trovandosi dopo qualche secondo
a cavalcioni su di
lui.
-
Posso venire alla tua scuola anche domani?- scosse la
testa accarezzandogli una guancia con il dorso della mano.
-
Domani sono da Harry.- spiegò all’espressione
offesa di
Liam.
-
Tutto il giorno?- annuì baciandogli una guancia e
stringendosi a lui.
-
Non sarà divertente..- mugugnò contro alla sua
spalla. -..
non farà altro che parlare del tuo amico, di quel Louis, e
di quanto sia bello
e di quanto scopi bene e..- fece un verso accarezzandogli il collo. -..
non
voglio vederlo soffrire così..- mormorò giocando
con i capelli dell’altro.
-
Nemmeno io voglio vedere il mio migliore amico così ma
devono risolvere loro.- annuì strofinando il naso contro la
sua spalla.
-
E passerò tutta la giornata a pensare a te.-
confessò
arrossendo e nascondendosi contro di lui.
-
Anche tu mi mancherai tanto.- si staccò rivolgendogli un
sorriso: - Davvero?- ridacchiò quando lo vide annuire a
baciargli il naso.
-
Sarà meglio che vada..- indicò
l’abitazione con una
smorfia triste e si strinse un’ultima volta a lui lasciandosi
accarezzare la
schiena.
-
Mi mancherà il mio gattino.- arrossì dandogli un
pugno
sulla spalla sorridendo poi soddisfatto quando lo sentì
gemere di dolore.
-
Stai tirando fuori gli artigli?- scosse la testa
esasperato ed aprì la portiera scendendo.
-
La prossima volta te la faccio pagare.- gli fece
l’occhiolino mandandogli un bacio con la mano e
scappò in casa prima di
lasciargli il tempo di ribattere e metterlo in imbarazzo.
Zayn
si era svegliato di buon’umore quella mattina e non
aveva alcun tipo di ansia mentre prendeva i libri
dall’armadietto, ma le
risatine che si avvicinavano lo fecero irrigidire sul posto.
Prese
velocemente tutto quello che gli serviva ed iniziò a
percorrere il corridoio deciso a non fare alcun brutto incontro che
potesse
rovinargli la giornata.
E,
come sempre, non riusciva ad essere più veloce di loro,
si trovò in poco tempo a terra con tutti i fogli cosparsi
intorno a lui.
Respirò piano e cominciò a raccogliere tutte le
sue cose sentendo le risatine e
i: - Stai attento a dove cammini, frocio.-
Si
rialzò e superò il gruppetto di persone che, come
ogni
volta, guardava senza fare nulla e camminò tranquillamente
fino all’aula
mostrando una facciata che doveva sembrare solida.
Quando
trovò davanti alla porta Harry che rideva e scherzava
con loro non ci vide più e li superò dando una
spallata al riccio.
-
Ma che gli prende?- sentì il suo migliore amico chiedere a
quelli, che fecero solo spallucce
mostrando un’innocenza che non avevano.
Ignorò
per il resto della giornata scolastica i tentativi di
Harry di mettersi in contatto con lui e si nascose in bagno durante la
pausa
pranzo con il suo album da disegno e una matita.
Sorrise
tra le lacrime quando riuscì a riportare
perfettamente sul foglio un paio di occhi marroni.
-
Vuoi smetterla di camminare e parlarmi?- continuò con il
suo passo deciso sperando solo di lasciarsi il suo migliore amico alle
spalle.
-
Che ti ho fatto?- si sentì prendere per un braccio e fu
costretto a fermarsi in mezzo alla strada. - Perché fino ad
un attimo prima eri
tutto sorridente e poi mi hai evitato come se avessi la peste.-
Strattonò
il braccio cercando di liberarsi inutilmente,
sentiva già il pianto imminente per i ricordi di tutto
quello che aveva
passato.
-
Non ho voglia di parlare con te!- gridò sentendosi peggio
quando negli occhi verdi del suo amico passò una scintilla
di tristezza.
-
Scusa.. per qualsiasi cosa ti abbia fatto..- scosse la
testa mordendosi le labbra per non lasciar cadere le lacrime, gli diede
le
spalle e senza nessuna spiegazione corse verso casa sua.
Entrò
velocemente ignorando le domande della madre e si
chiuse in camera buttandosi sul letto, si rannicchiò su un
lato dando le spalle
alla porta e si cancellò le lacrime con una smorfia.
Dopo
un’ora si era trovato a fissare il soffitto con mille
pensieri per la testa che non facevano che buttarlo ancora
più giù.
-
Zayn?- si spostò di nuovo su un lato quando sua mamma
entrò nella stanza con un’espressione preoccupata.
- C’è una persona che vuole
vederti.- strinse forte i pugni al sentire il tono preoccupato che lo
faceva
sentire ancora più piccolo e indifeso.
-
Non voglio vedere Harry.- grugnì stringendo il copriletto
tra le dita.
-
Non.. sono Harry..- si tirò a sedere con uno scatto quando
riconobbe la voce e il pianto che aveva trattenuto scoppiò
all’improvviso
quando incrociò gli occhi marroni del ragazzo che si
avvicinò velocemente
stringendolo tra le braccia.
-
Sono qui, Zayn..- annuì stringendo la maglia del castano
non riuscendo a bloccare i singhiozzi.
-
Vi lascio soli?- si nascose ancora di più contro a quello
che rassicurò sua madre che gli lanciò
un’ultima occhiata chiudendosi la porta
alle spalle.
-
C-Come.. m-mai..- cercò di parlare tra i singhiozzi
sentendo le mani dell’altro accarezzargli con forza la
schiena.
-
Strano giro di telefonate.- piegò le labbra in un debole
sorriso
quando si accorse che l’aveva capito senza nemmeno una parola
in più. - Harry
era preoccupato e ha riversato tutta la sua frustrazione su Louis, mi
ha detto
che gli ha gridato dietro di tutto non appena ha tentato di salutarlo,
e Louis
ha pensato bene di avvisare me.- annuì spingendo il viso
contro il suo petto.
-
Mi spieghi cos’è successo? Harry era davvero
preoccupato,
non sapeva cosa ti aveva fatto e..- scosse velocemente la testa
sentendolo
rafforzare la presa e bloccare il discorso.
-
M-Mi..- tentò di parlare con la voce roca e tremante.
-
Mi?- si strinse più forte a lui sussurrando con un filo di
voce: - Mi stanno distruggendo.-
-
Chi?- si staccò cancellandosi le lacrime e lasciò
spazio a
Liam per sedersi accanto a lui nel letto.
Lasciò
correre qualche minuto mentre il castano lo fissava
preoccupato e lui prendeva dei respiri per calmarsi.
-
Quelli di cui ti ho parlato l’altra volta.-
mormorò con lo
sguardo basso giocando con le dita.
-
Cos’hanno fatto?- si morse le labbra quando il ventenne
gli strinse le mani tra le sue ribollendo di rabbia.
-
Oggi nulla rispetto alle altre volte, mi hanno solo fatto
cadere a terra ma..- sentì la morsa dell’altro e
sollevò lo sguardo incrociando
il suo.
-
Ma..- puntò lo sguardo sulle loro mani e mosse il pollice
sul dorso di quella di Liam per calmarlo.
-
Ma poi ho visto che Harry ci parlava tranquillamente e..
non lo so.. mi è caduto tutto quanto addosso.-
sospirò facendo una smorfia
quando gli occhi gli si inumidirono di nuovo.
-
Tutti sanno in quella scuola che Harry non è per niente
etero, ma se la prendono con me.- ricominciò a parlare per
trattenere il
pianto. - E non voglio che gli facciano del male ma.. perché
io sono diverso?
Perché possono insultarmi?- una mano del castano si
staccò dall’incastrò e gli
accarezzò dolcemente una guancia cancellandogli le lacrime.
-
Sai perché?- quando vide il ragazzo scuotere il capo
attento si preparò a liberarsi di tutto il peso che si
portava dietro da anni.
- Perché sono un musulmano gay, perché sono mezzo
bianco, perché sono uno
straniero, perché sono timido e non ho amici,
perché..-
-
Zayn.- sentì la presa sulle sue mani farsi più
forte e si
accorse di star tremando dalla tensione. - Perché dici che
ti stanno
distruggendo?-
-
Perché è così! Guardami!-
-
Ti sto guardando e non sei distrutto.- boccheggiò per
qualche secondo e poi liberò una mano indicandosi la testa e
borbottò: - è qui
dentro che mi stanno distruggendo.-
-
Non devi arrenderti così, non devi permettergli di
distruggerti.-
-
Non posso evitarlo, Liam.- replicò cercando di far capire
le sue ragioni.
-
Sai cosa vedo io?- scosse la testa arrossendo al sorriso
dolce del castano. - Vedo un ragazzo fragile ma forte, una persona
stupenda e
sensibile, che disegna magnificamente e ha un sacco di sogni nel
cassetto. Una
persona così non può farsi distruggere da un
gruppetto di idioti.-
-
Dici questo perché sei il mio ragazzo.- borbottò
con lo
sguardo fisso sul pavimento, sentì le dita
dell’altro stringersi attorno al suo
mento e fu obbligato a scontrarsi con i suoi occhi marroni e sinceri.
-
Lo pensavo anche prima.- arrossì e appoggiò la
mano sulla
sua intrecciando le loro dita.
-
Vuoi rimanere ancora un po’?- chiese guardandolo incerto e
sorridendo quando lo vide annuire.
Si
sdraiò nel letto venendo subito imitato dal ventenne, e
si mise su un lato stringendosi a lui ed accarezzandogli una guancia.
-
Grazie.- bisbigliò ricevendo in cambio un sorriso e un
abbraccio.
-
Posso parlarti di Bradford?- domandò sollevando il viso
dalla sua spalla vedendolo annuire.
Si
accoccolò contro il suo petto ed iniziò a parlare
a
raffica giocando con le dita del castano e ridendo di tanto in tanto
ricordandosi dei mille scherzi con i suoi migliori amici Anthony e
Danny. Si
strinse sempre di più contro di lui e si
addormentò cullato dal battito del
cuore di Liam.
Si
stiracchiò nel letto trovandolo vuoto, scese lentamente
le scale e si fermò sulla soglia della cucina da cui
provenivano le voci.
-
Quindi hai scoperto cos’aveva?-
-
Ha solo litigato con Harry, nulla di cui preoccuparsi.- si
costrinse a restare nascosto e a non correre tra le braccia di Liam
quando
sentì la sua voce.
-
è davvero fortunato ad aver trovato te.- arrossì
sorridendo sognante.
Ma
fu quando Liam bisbigliò: - Sono io ad esserlo.- che
decise di entrare nella stanza con un grande sorriso.
-
Dormito bene?- s’informò sua madre,
annuì arrossendo per
l’intensità dello sguardo del castano che lo
invitò quasi ad avvicinarsi di più
a lui.
-
Con Harry si rimetterà tutto a posto non preoccuparti.- si
morse le labbra facendo spallucce e guardò Liam che
continuava a fissarlo come
per assicurarsi che stesse bene davvero.
-
Ti fermi a cena, Liam?- non riuscì
a nascondere la smorfia quando lo vide
scuotere il capo e rifiutare con un piccolo sorriso.
-
Oggi non riesco proprio, devo uscire con degli amici.-
-
Sarà per la prossima volta, dai. Zayn accompagnalo alla
porta e togliti quell’espressione da triglia bollita.-
arrossì quando li sentì
ridere insieme e uscì dalla cucina indispettito.
Si
fermò solo all’ingresso incrociando le braccia e
fissando
il suo ragazzo che aveva ripreso a studiarlo.
-
Stai meglio?- annuì sciogliendosi in un sorriso
lasciandosi stringere dalla sue braccia.
-
Non ho mai detto a nessuno quelle cose e..- confessò
parlando contro alla sua spalla sentendolo rafforzare la presa.
-
Sarà il nostro segreto.- sorrise accarezzandogli la
schiena sotto alla maglietta. - Non lo dirò a nessuno se non
vuoi.. e mi fa
piacere che tu ti sia liberato di tutto quello.- gli baciò
il collo alzandosi
sulle punte e strinse le braccia attorno al suo collo sentendo gli
occhi
pizzicare.
-
Sei davvero la cosa più bella della mia vita.-
sussurrò
contro il suo orecchio chiudendo gli occhi e appoggiando il viso sulla
sua
spalla.
-
E tu della mia, Zayn.- si aggrappò più forte a
lui
respirando contro la sue pelle.
La
mattina dopo si svegliò di pessimo umore, sentiva lo
stomaco attorcigliato in una morsa e non riusciva quasi a respirare
dall’ansia.
Non ci voleva mettere più piede in quella scuola.
Quando
sua mamma lo buttò giù dal letto e fuori dalla
stanza
fu costretto ad arrendersi e a prepararsi, saltò la
colazione e poi aprì la
porta d’ingresso pensando ad un possibile modo per saltare
anche la scuola.
Aveva
una mezza idea di cercare Liam o al bar o fuori
dall’università ma tutti i suoi progetti andarono
in fumo quando si trovò
davanti il sorriso incerto di Harry.
-
Liam mi ha detto che non dovevo lasciarti da solo.- lo
fissò confuso quando iniziò a parlare, scosse la
testa e riprese a camminare
velocemente.
-
Ti prego, Zayn. Cosa ti ho fatto di male?- si arrestò e
sospirò spostandosi i capelli dalla fronte.
-
Non mi hai fatto nulla..tu.- spiegò sentendo un
po’
di paura
ricomparire.
-
Quindi ce l’hai con me per una cosa che non ti ho fatto?-
sbuffò scuotendo la testa e riprese il suo passo deciso
sentendo il suo amico
seguirlo velocemente.
-
Non era giornata.- replicò ricevendo in
risposta: - Quando sarai pronto a dirmelo..-
Non
si fermò e non parlò raggiungendo la scuola,
arrivò al
suo armadietto e si sentì molto più sicuro con
l’amico al suo fianco. Amico che
gli restò vicino tutto il giorno cercando in ogni modo di
farlo sorridere, e
quando suonò la campanella si accorse di aver superato la
giornata scolastica
indenne.
Quando
ritornò a casa prese dei fogli ed iniziò a
disegnare,
dopo qualche ora poteva chiaramente vedere un ragazzo con le spalle
larghe e
due occhi dolci che abbracciava uno più piccolo e indifeso.
Sorrise
soddisfatto nascondendolo in un cassetto della
scrivania per tenerlo al sicuro e lontano da occhiate indiscrete.
-
Zaay!- sussultò spaventato quando sentì la
sorella gridare
dal piano inferiore. - C’è il tuo Leeyum al
telefono!- corse fuori dalla stanza
rubando il telefono dalle mani di una Waliyha sghignazzante.
-
Ciao.- rispose dolcemente quando sentì la voce di Liam,
ignorò il gesticolare incessante della sorella minore e si
voltò dall’altra
parte con la cornetta stretta nella mano.
-
Ho chiamato perché..
oltre a voler sapere come stavi, mi chiedevo.. ti andrebbe uno di
questi giorni,
nessuna fretta, di venire a cena da me?- arrossì
muovendo il piede nervoso,
le risatine della sorella che non si decideva a lasciarlo solo nelle
orecchie.
-
Nessuna fretta?- chiese tenendo con una mano il telefono e
con l’altra il viso di Waliyha che cercava di origliare la
conversazione.
-
Nessuna.- restò
attento quando lo sentì sospirare e riprendere il discorso.
- Ma se fosse.. stasera?-
deglutì più
volte guardando la sorella nel panico che inarcò un
sopracciglio fissandolo.
Coprì
la cornetta e si rivolse a quella che continuava a
guardarlo dubitando della sua sanità mentale.
-
Vuole invitarmi a cena.- parlò sottovoce per non farsi
sentire dal ragazzo ancora in linea ed in attesa.
-
Ci sei andato anche l’altra volta..- scosse la testa con
un verso frustrato.
-
Vuole invitarmi a cena.. a casa sua.- specificò tra i
denti stringendo la mano sul telefono.
-
Oh.- annuì con forza ribadendo il concetto. - E tu
accetta, no?- spalancò gli occhi sorpreso scuotendo la testa.
-
E allora spiegami come farai per il matrimonio.- sbatté le
palpebre confuso dimenticandosi persino di avere Liam
dall’altro capo del
telefono che aspettava una risposta.
-
Pensa se sta organizzando la proposta di fidanzamento e tu
non vai.- arrossì spingendo via la sorella che continuava a
ridere prendendolo
in giro.
-
Sei una stronza! E questa me la segno!- gridò riportando
poi il telefono all’orecchio.
-
C’era qualcuno con
te?-
-
Solo Waliyha che vuole fare l’idiota.-
-
Oh, salutamela.-
roteò gli occhi grugnendo un: - sì.- per nulla
convinto.
-
Quindi è deciso?
Passo a prenderti per le sette.-
-
Cosa? Ma mancano due ore!- esclamò stringendo
l’apparecchio
tra le dita sperando di aver capito male.
-
E allora riattacca e
vai a prepararti.-
-
Ma non ti ho nemmeno risposto! Non ho nemmeno accettato!-
continuò a gridare consapevole di aver attirato tutti i
famigliari attorno a
lui.
Sentì
il silenzio dall’altra parte e pregò per un
repentino
cambio di programmi.
-
Se vuoi passo a
prenderti alle sette e dieci.. non è un problema, davvero.-
sbuffò e sbatté
i piedi sul pavimento frustrato.
-
Allora passo per le
sette, ci vediamo tra poco.- guardò il telefono
con un’espressione stupita
e poi sollevò lo sguardo su tutta la famiglia che aspettava
spiegazioni.
-
Problemi con il bel principe?- gli chiese Doniya con un
sorriso divertito.
-
Sto per morire.- mugugnò stringendo la testa tra le mani.
- Non sono pronto. Quello è pazzo. Non posso incontrare i
suoi genitori ora.
Anche se li ho già incontrati ma..- fece uno strano verso
agitando le braccia.
-.. non so nemmeno cosa mettermi!- gridò correndo su per le
scale continuando
ad inveire.
-
Non mi hai nemmeno salutato.- continuò a fissare fuori dal
finestrino dell’Audi ignorando le richieste del castano.
-
Pensa che non volevo nemmeno avvertirti.- si girò di scatto
con la bocca spalancata e un’espressione scioccata.
-
Liam!- esclamò agitandosi sul sedile. - E come pensavi di
trascinarmi fuori da casa?- domandò incrociando le braccia
al petto.
-
Con una scusa qualsiasi.. non riesci a dirmi di no.-
arrossì riportando di nuovo l’attenzione sul
paesaggio che scorreva fuori dalla
vettura.
-
Zayn?- fece un verso lasciandosi accarezzare una gamba. -
Andrà tutto bene, ci sarò io con te.- sorrise
appoggiando la mano su quella di
Liam intrecciando le loro dita.
-
Ho cambiato idea.- strinse le dita attorno al suo braccio
bloccandolo quando stava per suonare il campanello. - No, no, no. Non
ce la
faccio. Riportami a casa.- lo trascinò lontano dalla porta
tornando a respirare
normalmente.
-
Ormai siamo qui.- scosse velocemente la testa cercando di
tirarlo di nuovo verso la macchina. - E poi sono solo i miei genitori
e..-
-
Perché non ti entra in testa che è proprio questo
il
problema?- si bloccò stringendogli entrambe le mani. - Sono
i tuoi genitori, mi
presenti come il tuo ragazzo, ho aspettato tre anni per tutto questo
e..- si
bloccò lasciandosi baciare dolcemente.
-
Posso presentarti come un semplice amico se non te la
senti.- lo guardò confuso aspettando il continuo della
frase. - Tanto credono
sia ancora super innamorato di Danielle.- si morse le labbra fissandolo.
-
Lo stai facendo apposta?- chiese dopo un momento di
incertezza vedendo un sorriso spuntare sulla bocca dell’altro.
-
Tu che dici?- sospirò scuotendo la testa e intrecciando le
loro dita.
-
Va bene, facciamolo.- lo seguì fino all’ingresso
prendendo
un respiro profondo quando Liam suonò il campanello.
-
Vi stavamo aspettando!- arrossì quando si trovò
stretto
nell’abbraccio della donna bionda che aveva conosciuto
qualche giorno prima.
-
Entrate, dai.- annuì guardando Liam nel panico mentre si
sentiva trascinare all’interno dalla mano che gli stava
stringendo il braccio.
-
Lui è Zayn!- arrossì incassando la testa tra le
spalle
quando si trovò nel salotto sotto lo sguardo attento delle
due ragazze che
dovevano essere le sorelle del castano.
Sorrise
incerto facendo un saluto generale e muovendo il
piede nervoso guardandosi intorno.
-
Liam! È tenerissimo!- si morse le labbra sentendosi andare
a fuoco dall’imbarazzo.
-
Io sono Ruth.- le strinse la mano riuscendo a regalarle
solo un sorriso tirato e nervoso.
-
Nicola.- si presentò l’altra riuscendo a liberarlo
dalla
ragazza che continuava a fissarlo a tremila denti. - Allora? Ti tratta
bene il
mio fratellino?- arrossì ancora di più
balbettando qualche parola confusa e senza
senso.
-
Lo tratto benissimo.- riuscì a calmarsi solo quando
sentì
la mano di Liam poggiarsi sulla schiena.
-
Ci mancherebbe!- spostò lo sguardo su Ruth che aveva
parlato e ringraziò qualsiasi divinità avesse
fatto uscire i genitori di Liam
dalla stanza. - Se non ti tratta bene vieni da me.-
indietreggiò per stare più
vicino al castano quando la ragazza gli fece l’occhiolino
sorridendo maliziosa.
-
Non ci provare nemmeno, Ru.- arrossì ancora di
più quando
si sentì stringere da dietro. - Trovatene un altro. Lui
è mio.- boccheggiò
sorpreso stupendosi di poter arrossire ancora di più.
-
Carino il nostro Li geloso.- sollevò timidamente lo
sguardo sul ragazzo che aveva un’espressione decisa e seria
in viso. - Non eri
così nemmeno con Dani.- si morse le labbra accarezzandogli
soprapensiero le
dita strette sul suo stomaco.
-
Quindi, visto che sei una ragazza intelligente, datti le
risposte da sola.- sorrise timidamente stringendo la mano di Liam che
lo
trascinava fuori dal salotto con un’espressione quasi furiosa
in viso.
Fu
costretto a bloccarsi nel corridoio e lo fissò confuso.
-
Mi dispiace per.. tutto quello.- fece spallucce sorridendo
e stringendo le braccia attorno alla sua vita.
-
Non preoccuparti, ormai mi hai abituato.- nascose il viso
contro il suo petto continuando a sorridere ed arrossire.
-
Sono più importante di Danielle?- domandò
parlando contro
alla sua camicia bianca.
-
Tu stai vedendo una parte di me che lei non ha mai visto.-
arrossì e si strinse ancora di più contro di lui.
-
Sono più importante di Danielle.- ripeté
sentendolo
ridacchiare e abbracciarlo più forte.
-
Sei pronto o vuoi scappare ancora?- si staccò guardandolo
negli occhi.
-
Voglio ancora scappare ma ormai sono qui, no?- si alzò
sulle punte baciandolo dolcemente e poi si lasciò condurre
verso la sala da
pranzo con il tavolo imbandito di ogni ben di Dio.
Era
passata un’ora e la cena stava procedendo bene, se non
si contavano tutte le battutine che continuava a fare ad intervalli
regolari
Ruth.
-
Non è che potrei.. andare al bagno?- chiese imbarazzato
arrossendo e stringendo il tovagliolo tra le dita.
-
Certo, tesoro.- si morse le labbra abbassando lo sguardo e
sentendo le guance bollire. - Ti accompagna Liam.- annuì
scusandosi ancora ed
alzandosi.
Camminò
in silenzio per il corridoio fermandosi davanti alla
porta che l’altro ragazzo stava indicando.
-
Devo aspettarti qui o..- scosse la testa sospirando e si
massaggiò le tempie.
-
Era solo una scusa per..- mosse una mano cercando di farsi
capire.
-
Prendere una piccola pausa e rimettere insieme tutto
quanto.- annuì appoggiandosi allo stipite della porta.
-
Stai pensando troppo.- sollevò gli occhi sul castano che
si era avvicinato e continuava a guardarlo.
-
Vuoi aiutarmi a smettere?- chiese sollevando un
sopracciglio e piegando le labbra in un sorrisetto. Scoppiò
a ridere quando
l’altro lo prese per mano trascinandolo nel bagno e chiudendo
la porta a
chiave.
-
Da cosa vuoi iniziare?- incrociò le braccia al petto
appoggiandosi contro il muro con un sorriso divertito sulle labbra.
-
Tu cosa vuoi?- domandò di rimando mordendosi il labbro
inferiore quando lo osservò avvicinarsi e bloccarlo contro
la parete.
-
Non ti conviene chiedere.- arrossì giocando con i bottoni
della sua camicia con le dita, ne liberò uno
dall’asola e accarezzò la pelle
dell’addome
con il dorso della mano.
-
C’è tutta la tua famiglia di là.-
sussurrò baciandogli il
collo e sfiorando con le dita la pelle sotto l’elastico dei
boxer.
-
Faremo in silenzio.- lo sentì ribattere mentre lui era
impegnato a slacciargli lentamente tutti i bottoni della camicia.
-
Ma c’è tutta la tua famiglia.- ripeté
lasciando scorrere
le mani su tutto il petto con un sorriso soddisfatto.
-
Voglio farti notare che stai facendo tutto tu.- annuì
muovendo un dito lungo la linea degli addominali definiti sorridendo
alla
sensazione dei peletti sul polpastrello.
-
Vuoi solo spogliarmi e guardarmi?- arrossì sollevando lo
sguardo sul castano che lo guardava con un sorriso divertito.
-
Posso farti un ritratto?- domandò di getto vedendolo
inarcare un sopracciglio confuso.
-
Ora?- scosse la testa agitando una mano mentre l’altra
stava appoggiata sul suo addome.
-
Posso farti un ritratto.. senza vestiti?- chiese
arrossendo e disegnando delle linee immaginarie sul ventre del ventenne
che si
mordeva le labbra ed arrossiva.
-
Quando?- lo sentì chiedere con un filo di voce.
-
N-Non lo so.. quando ho casa libera.. settimana prossima.-
sollevò lentamente lo sguardo vedendolo annuire velocemente.
-
Grazie.- mormorò sollevandosi sulle punte e circondandogli
il collo con le braccia per baciarlo.
-
E ora torniamo di là prima che pensino male.-
annuì
continuando a fissarlo mentre si riallacciava la camicia con un sorriso.
-
Non è stato poi così male.- parlò dopo
qualche minuto da
quando Liam aveva spento la macchina davanti a casa sua.
-
Ruth ha esagerato.- fece spallucce continuando a muovere
le dita sulla mano del castano. - Soprattutto quando ti ha fatto quella
domanda
che..-
-
Tu vuoi saperlo?- chiese sollevando lo sguardo e
sporgendosi verso di lui. - Vuoi sapere se sono..vergine?-
continuò arrossendo
ma tenendo il contatto visivo con l’altro.
-
Sono cose tue.. se ti senti pronto ad affrontare questo
discorso..- lo zittì con un bacio stringendo le dita tra i
suoi capelli mossi.
-
Ora tutto questo ti sembrerà stupido e patetico.-
sussurrò
contro alle sue labbra con i suoi occhi marroni addosso. - Ho baciato
qualche
ragazzo e fatto.. altro ma..- arrossì deglutendo e chiudendo
gli occhi.
-
Ma?- si aiutò con la mano nei suoi capelli per avvicinarlo
al suo viso.
-
Sto aspettando la persona giusta per..per quello.- rispose
aprendo piano gli occhi e trovandosi davanti il sorriso enorme di Liam.
-
E questa persona giusta è..- scosse la testa mormorando: -
Non farmelo dire, Liam.-
-
Va bene, non dirmelo.- sorrise contro il suo petto quando
il ventenne lo strinse tra le braccia. - Ci vediamo settimana prossima
quindi?-
Annuì
continuando a baciargli e leccargli la voglia sul
collo.
-
Mercoledì i miei non ci sono e le mie sorelle sono tutte a
casa di amiche.- mormorò stringendo la pelle tra i denti e
succhiando guardando
poi soddisfatto il segno rosso.
-
Quindi mercoledì vuoi..- gli lasciò un bacio
sulla guancia
e poi aprì la portiera sorridendogli: - Ci vediamo
mercoledì.-
Il
resto della settimana era passato lentamente, Harry a
scuola si appiccicava come una cozza giustificandosi con la frase
“ordine di
Liam” e lui era troppo sulle nuvole per pensare al test di
matematica in cui
aveva fallito miseramente.
-
Avevi detto che a casa di Liam dovevi studiare.- lo
rimproverò sua madre quando il martedì della
settimana dopo fu costretto a
farle vedere il foglio in cui spiccava una E enorme.
-
So io cos’hanno fatto al posto di mettersi sotto
ai libri.- sentì la vocina di
Waliyha sussurrare alle sue spalle per farsi sentire solo lui.
-
Sono ragazzi, Trisha.- annuì con il padre cercando di
concentrarsi sul mantenere un’espressione innocente. -
Sicuramente Liam lo
aiuterà a recuperare, non essere così tragica.
Siamo solo all’inizio dell’anno
e lui ha tutte le capacità per prendersi una A, dico bene?-
continuò ad annuire
con forza non pensando allo sforzo immane che doveva fare per
recuperare tutto
quanto.
-
So io in cosa ti da la A il tuo Leeyum.- arrossì dando uno
spintone alla sorella che continuava a ridacchiare. - O forse puntate
entrambi
alla D?-
-
Quel Liam è un così bravo ragazzo e..-
-
Zayn lo sa quanto è bravo, vero Zay?- le tappò la
bocca
quando la sorella alzò troppo la voce attirando
l’attenzione dei genitori su di
loro.
Lasciò
andare Waliyha che si dileguò velocemente ed
osservò
preoccupato i due che si scambiavano un’occhiata indecisi.
-
Zayn.- deglutì quando sentì il suo nome
pronunciato con
uno strano tono di voce. - Dobbiamo fare quel discorso.. molto
imbarazzante per
entrambe le parti in cui..- scosse la testa agitando le braccia.
-
No, no, no.- si coprì le orecchie chiudendo gli occhi. -
So già tutto, davvero. Grazie dell’offerta ma non
c’è bisogno.-
-
Comunque stai molto attento ad usare le giuste protezioni
e..-
-
Papà!- esclamò arrossendo e vedendo
l’uomo scoppiare a
ridere accasciandosi sul divano e svegliando Boris.
-
Vai in camera tua, dai. Però la prossima volta studia con Liam, chiaro?-
annuì dando un
bacio sulla guancia alla madre per uscire velocemente dalla sala.
-
Prima il dovere e poi il piacere!- sentì il padre gridare
prima
di scoppiare in una risata isterica.
Raggiunse
velocemente la sua stanza rubando il telefono
dalle mani di Doniya e spingendola fuori.
-
Liam?- si portò il cellulare all’orecchio
chiudendo a
chiave la porta per sicurezza.
-
Zay! Stavo parlando
con Don e..-
-
Seriamente? Siete già passati ai nomignoli?-
sbuffò
sdraiandosi nel letto esausto.
-
Sei geloso?- lo
sentì ridere dall’altra parte e aggiungere: - Sai che penso solo a te, gattino.-
-
Ti odio. Dimmi quello che vuoi almeno posso mettere giù.-
-
Non vuoi sapere di
cosa stavamo parlando?-
-
No, sono cose vostre. Allora? Perché hai chiamato?-
-
Sei davvero geloso!
Di tua sorella!- roteò gli occhi ascoltandolo
ridere. - Stavo pensando se domani devo
venire
direttamente a casa tua o..-
-
Vieni a prendermi in Ferrari?!- strinse il telefono
sorridendo eccitato.
-
Hai detto che vuoi
tenerla per il ballo di fine anno, se la usiamo ancora poi non
è più una
sorpresa.-
-
Ma Leeyum!- si lamentò con una smorfia.
-
Devi scegliere:
Ferrari o Liam.- si morse le labbra e sorrise rispondendo: -
Non vuoi
sapere la mia risposta.- ridacchiò girandosi sul letto e
guardando fuori dalla
finestra.
-
Sì,
perché sappiamo entrambi che sceglierai..-
-
La Ferrari.- scoppiò a ridere sentendo il verso sconvolto
del ragazzo.
-
Sei.. sei.. mi sento
offeso. Preferisci una macchina al tuo ragazzo?- si
sdraiò di nuovo
fissando il soffitto con un sorriso mentre si passava una mano tra i
capelli.
-
Mi manchi, Leeyum.- sussurrò arrossendo e lasciando
penzolare una gamba fuori dal letto.
-
Ah, sì? Ti manco più
della Ferrari?- annuì mordendosi le labbra e
rispondendo con un flebile: -
Più di tutto quanto.-
-
Ci vediamo domani,
vengo a prenderti a scuola.. con una macchina normale, se ne ho in giro.-
-
Ho voglia di rivederti.-
-
Dì la verità, stai
usando la scusa del ritratto solo per vedermi nudo.-
-
Uno dei motivi, sì.- sorrise arrossendo. - E poi
perché
sei davvero bello.-
-
Vai a dormire che è
tardi, cucciolo.- si morse le labbra stringendo il telefono
tra le dita. - A domani.-
Lasciò
cadere il cellulare sul materasso e allargò le
braccia e le gambe con un sorriso enorme.
Le
ore di lezione quel mercoledì erano passate nel modo
più
lento possibile, non aveva seguito nulla perché continuava a
scrivere sempre lo
stesso nome sul foglio con un sorriso sulle labbra e quando aveva
sentito la
campanella aveva messo tutto alla rinfusa nella tracolla ed era corso
fuori
senza dare spiegazioni a nessuno.
Scese
velocemente i pochi gradini dell’ingresso e notò
subito il ragazzo appoggiato alla Porsche, lo raggiunse con un sorriso
fermandosi di fronte a lui.
-
Chi è ora che non mi da nemmeno un bacio?-
strinse le mani sulla tracolla muovendo il
piede sull’asfalto.
-
Volevo la Ferrari.- si lamentò con una smorfia infantile.
-
Non ti piace questa?- scosse la testa iniziando a ridere
quando il ventenne lo strinse tra le braccia lasciandogli piccoli baci
sul
collo.
-
Mi sei mancato tanto.- mormorò accarezzandogli i capelli
con un sorriso quando lo sentì rispondere subito: - Anche
tu, scricciolo.-
Nascose
il viso contro il suo petto stringendo la maglia tra
le dita e mormorò: - Andiamo a casa?-
-
Non vedi proprio l’ora, eh?- scoppiò a ridere
alzandosi
sulle punte e lasciandogli un bacio leggero sulle labbra dileguandosi
poi
nell’auto.
-
Sei ridicolo.- lo sentì sbuffare quando salì in
macchina
ed accese il motore.
-
Cerca di arrivarci il più in fretta possibile.-
replicò
sporgendosi verso di lui per baciargli il collo e succhiargli il lobo
dell’orecchio, mentre con una mano gli accarezzava la gamba.
Dopo
nemmeno mezz’ora erano a casa sua e lo stava
trascinando su per le scale chiudendosi la porta della camera alle
spalle.
-
Devo spogliarmi io o..- scosse la testa appoggiando le
mani sulle sue spalle per farlo sedere sul bordo del letto restando in
piedi
tra le sue gambe.
Gli
sfilò lentamente la maglietta continuando a guardarlo
negli occhi sorridendo soddisfatto quando lo vide deglutire ed
arrossire.
-
Liam.- mugugnò spingendolo a sdraiarsi leccandogli
l’addome e salendo sempre di più, i peletti che a
contatto con la lingua lo
facevano eccitare come non mai.
Gli
succhiò la pelle del collo strofinando il bacino contro
il suo gemendo soddisfatto quando riuscì a trovare la giusta
frizione.
-
Credevo..dovessi farmi.. un ritratto.- gli morse una
spalla slacciandogli i pantaloni e sfilandoglieli quando
l’altro lo aiutò
sollevando il bacino dal materasso.
-
E infatti ti sto spogliando.- replicò ritornando seduto a
cavalcioni su di lui muovendo le dita su tutto il suo petto.
Si
spostò più giù lungo le gambe
posizionando le mani sui
suoi fianchi con lo sguardo fisso sull’erezione contenuta nei
boxer neri.
-
Liam.- lo chiamò con un gemito mordendosi le labbra
quando, abbassando di poco l’elastico, riuscì a
vedere i peli pubici. - Non
posso concentrarmi sul ritratto se hai un’erezione del
genere.- mugugnò
massaggiandogliela piano.
-
Ne sei la causa quindi..- strinse le dita sulle sue cosce
sorridendo malizioso.
-
Sai quello che dicevamo l’altra volta in macchina?- lo
vide annuire e si alzò aprendo l’armadio per
ritornare con una scatola tra le
mani.
-
No, ti prego. Dimmi che non è quello che penso.-
ridacchiò
sedendosi accanto al ragazzo sdraiato mettendosi a gambe incrociate e
togliendo
il coperchio.
-
Sono pur sempre un ragazzo di diciassette anni.- spiegò
semplicemente mostrandogli orgoglioso tutti i vari giochetti erotici.
-
Stai peggiorando la situazione..- lo sentì quasi mugolare
mentre aveva una mano nei boxer con lo sguardo fisso su un dildo
più grande
degli altri.
-
Quindi non vuoi sapere che per una scommessa con Harry ne
ho dovuto tenere dentro uno per tutto il giorno?- confessò
arrossendo
mordendosi le labbra con gli occhi più scuri quando lo vide
muovere la mano
nelle mutande tirando indietro la testa con un gemito.
-
Quanti anni avevi?- lo sentì domandare con un filo di
voce, abbassò il viso sussurrando nel suo orecchio: -
Sedici.-
-
E mi stavo chiedendo se..- continuò fissando la scatola
con le guance rosse.
-
Zayn.- spostò lo sguardo sul castano che si era seduto e
stringeva il copriletto tra le dita. - Non sei per niente innocente.. e
stai
rendendo sempre più difficile rallentare i tempi.-
-
.. li ho usati per tre anni pensando a te e..- continuò
riprendendo coraggio con il viso a fuoco.
-
Zayn.- si morse le labbra nervoso guardandolo di nuovo. -
Continui a parlare ma hai ancora tutti i vestiti addosso.-
annuì scendendo dal
letto, slacciandosi velocemente i pantaloni e sfilandosi la maglia.
Sentì
due mani stringergli i fianchi ed obbligarlo a
sdraiarsi sul materasso, incrociò lo sguardo di Liam sopra
di lui e sorrise
timidamente e nervoso.
-
Non faremo nulla che tu non voglia.- annuì baciandolo
dolcemente mentre stringeva le dita tra i suoi capelli mossi.
I
loro gemiti e respiri affannati si unirono quando mossero
insieme il bacino facendo scontrare le loro eccitazioni.
-
Hai anche il..- annuì indicando la scatola e mormorando: -
è tutto lì dentro.-
-
Bene, quindi.. tu sei proprio sicuro di voler..- si
abbassò i boxer in un momento di spavalderia arrossendo
subito dopo.
-
Lo prendo per un sì?- annuì non riuscendo a
parlare
guardandolo mentre prendeva la bottiglietta e riportava la sua
attenzione su di
lui.
-
E il..- venne zittito dalle labbra del castano e dal suo:
- Facciamo le cose con calma.-
Annuì
arrossendo quando l’altro spostò la bocca lungo il
suo
collo e il suo petto mordendogli la pelle del ventre con un sorrisetto.
-
Non smettere mai di arrossire.- aprì e chiuse la bocca
più
volte lasciandosi sfuggire un gemito quando Liam gli lasciò
il segno di un
morso nell’interno coscia.
-
N-Non.. credo.. sia p-possibile.. tu t-ti d-diverti a..-
inarcò la schiena con un gridolino quando il dito del
ventenne lo penetrò senza
avvertimenti.
-
D-Dio.. L-Liam..- spinse il bacino chiedendogli di
aggiungere un secondo dito tra gemiti ed imprecazioni.
Quando
dentro di lui si muovevano già due dita sentì la
suoneria di un cellulare e Liam fermare i movimenti proprio quando
stava per
colpire il suo punto.
-
Non ci provare a rispondere.- grugnì vedendolo pronto ad
interrompere tutto quanto.
-
Ma se è importante?- strinse il braccio del castano
fulminandolo con un’occhiata.
-
Non ci provare a togliere le tue dita da lì.-
specificò
calcando sulle parole e stringendosi attorno alle dita che erano
immobili
dentro di lui.
Lo
guardò allibito mentre si sporgeva verso i suoi pantaloni
a terra e tirava fuori il cellulare rispondendo con la mano libera.
-
Louis.- sbuffò strofinando il viso contro il cuscino. -
Che succede? No, non sono impegnato.-
-
Davvero?!- esclamò non riuscendo a trattenersi mordendosi
forte le labbra quando il castano spinse con decisione le dita dentro
di lui.
-
Lou, calmati. Dimmi che succede.- grugnì stringendo una
mano attorno al suo membro muovendola lentamente con gli occhi fissi in
quelli
marroni di Liam che ricambiava lo sguardo studiando le sue mosse.
-
In pratica hai fatto sesso di nuovo
con Harry, e sei scappato di nuovo
quando lui ha cercato di parlarti subito dopo.- lo sbuffo
che stava per lasciare le sue labbra si trasformò in un
gemito quando il
castano spinse più in profondità le sue dita con
un’espressione seria.
-
No, Louis, non sei un coglione. Sei peggio di un
coglione.- spostò un braccio sulla bocca mordendolo per
trattenere ogni possibile
verso mentre Liam spingeva con movimenti decisi quasi scaricando la
tensione e
la rabbia.
-
E pensi che ogni volta sia un modo per chiudere questa
storia?! Quel ragazzo è cotto di te come tu lo sei di lui!-
morse più forte la
pelle piangendo quasi dal piacere quando lo sentì colpire
ripetutamente la sua
prostata.
-
Smettila di piangerti addosso e chiarite questa cosa!-
lasciò
il suo membro stringendo le dita sul braccio di Liam spingendosi contro
alla
mano del ragazzo.
-
Non mettere Zayn in mezzo a tutto questo!- non riuscì a
fermare l’orgasmo quando sentì il suo ragazzo, il
suo Liam, difenderlo con così
tanta enfasi da qualsiasi cosa avesse detto il suo migliore amico e si
sporcò
tutto il petto lasciandosi poi cadere sul materasso con un sorriso
soddisfatto.
-
E anche se fosse?- fece uno strano verso quando tolse le
dita lasciandogli una sensazione di vuoto, ma grazie al nuovo silenzio
riuscì a
sentire le parole dell’altro ragazzo: - .. ed
è un ragazzino e tu ti stai comportando come un idiota alla
sua prima cotta!-
arrossì muovendo le dita sul suo petto coperto di sperma
consapevole di avere
due occhi fissi su di lui.
-
Mi stai gridando dietro queste cose perché è
quello che
vuoi sentirti dire tu.- sorrise dolcemente al castano che stava
disegnando un
cuore sul suo ventre.
-
Quello che ti consiglio, ed è quello che ti dico ogni
volta, è di parlare prima di fare sesso.- annuì
mostrandogli il pollice e si
tirò su appoggiandosi con un gomito al cuscino.
-
Ora, scusa, ho un impegno importante. Ricordati di
parlargli!- scoppiò a ridere quando l’altro
lanciò il cellulare buttandosi tra
le sue braccia per baciarlo voracemente.
-
E’ stata..- strinse le mani tra i suoi capelli
succhiandogli la lingua tra le labbra. -..la cosa
più..eccitante di tutta la
mia vita.-
-
Io amo Louis.- confessò mordendogli la pelle scura della
voglia. - Seriamente è.. tu non hai idea di quello che mi
hai fatto mentre
t’incazzavi con lui.- sospirò sognante
ricordandosi il violento orgasmo di poco
prima.
-
Ma non abbiamo usato i..- seguì il dito di Liam
allungandosi per prendere dalla scatola l’oggetto
incriminante.
-
Puoi usarlo ora.- mormorò passandogli il dildo rosa
pallido con le guance rosse per l’imbarazzo e
l’orgasmo.
-
Vuoi che io lo usi lo stesso anche se sei già..-
annuì
deciso posizionandosi meglio sul letto con un sorriso.
-
Ne sei proprio sicuro?- sbuffò allungando il braccio nel
letto passandogli anche il lubrificante.
-
Ho aspettato tre anni e direi che, sì, ne sono sicuro. E
se non lo fai tu, giuro che lo faccio..- si bloccò con un
grido quando lo
penetrò con una mossa veloce ripetendo subito dopo il gesto.
-
Zayn.. sei..- sentì l’altra mano calda di Liam
poggiarsi
su una sua coscia costringendolo ad allargare le gambe ancora di
più. - .. non
sai che fatica sto facendo a non prenderti ora.-
-
P-Puoi .. f-farlo..- riuscì a dire tra i gemiti mentre il
castano colpiva il suo punto con il dildo.
-
La tua prima volta deve essere speciale.- annuì iniziando
a masturbarsi velocemente sentendo già vicino un secondo
orgasmo che lo
travolse facendogli chiudere gli occhi e inarcare la schiena.
Quando
riuscì a riprendersi sollevò le palpebre e
trovò Liam
che lo fissava mordendosi le labbra e muovendo la mano sul suo membro.
-
Faccio io.- mormorò inginocchiandosi accanto a lui e
stringendo una mano attorno alla base sostituendo quella del castano
che
spalancò gli occhi.
-
Zayn!- si leccò le labbra pulendosi dello sperma che gli
aveva sporcato il viso e si avvicinò di più al
ventenne che gli accarezzava il
collo leccandogli una guancia.
-
Scusa.. non volevo venire così.- fece spallucce sorridendo
quando l’altro continuò a muovere la lingua
raccogliendo il suo stesso sperma.
-
Ho sonno, Leeyum.- mormorò quando sentì il dito
dell’altro
pulirgli le ciglia per poi appoggiarglielo sulla labbra per farglielo
succhiare.
Si
lasciò stringere dalle braccia di Liam e nascose il viso
contro il suo collo chiudendo gli occhi, le labbra del castano sui suoi
capelli
e una gamba intrecciata alla sua.
-
Zayn?- sbuffò stringendosi contro al corpo caldo che
continuava a scuoterlo. - Credo sia tornato qualcuno, ho sentito la
porta che
si apriva e .. Zayn. Ti prego, svegliati.-
-
Tra cinque secondi, aspetta.- mugugnò strofinando il naso
contro il petto del ragazzo che continuava ad agitarlo.
-
Non abbiamo tutto quel tempo.- lo sentì sussurrare contro
il suo orecchio. - Sono completamente nudo nel tuo letto.-
-
E tu copriti, no?- ridacchiò stringendosi più
forte quando
l’altro tentò di liberarsi.
-
Sto cercando di staccarti da mezz’ora.- gli baciò
il petto
allentando la presa per permettergli di sgusciare via.
-
Se entrano ora e mi trovano così, e poi guardano te..-
spalancò gli occhi sedendosi con uno scatto.
-
Merda!- esclamò rimettendo tutto quanto nella scatola e
correndo a nasconderla nell’armadio sospirando di sollievo ed
appoggiandosi
contro l’anta chiusa.
-
Vuoi dirmi che eri più preoccupato per quello che per il
fatto che sei ancora completamente nudo con i tuoi genitori in casa?!-
annuì
osservandolo mentre si riallacciava velocemente i pantaloni con la
maglietta
infilata solo per una manica.
-
Zayn! Mettiti qualcosa!- si riscosse e s’infilò
velocemente i boxer e la maglietta piegando le labbra in una smorfia
sentendo
il petto appiccicoso.
-
Che hai?- scosse la testa allacciandosi i pantaloni.
-
Non mi sono pulito e ora ho questa sensazione
schifosissima di..-
-
Se vuoi ci chiudiamo in bagno.- si morse le labbra facendo
spallucce e mormorò: - Non so se riusciamo ad arrivarci
senza farci notare.-
Sorrise
quando Liam gli strinse la mano aprendo la porta e
guardandosi intorno, trattenne la risata divertita quando si
sentì trascinare
fuori e condurre fino al bagno.
-
Che cosa state facendo?- si bloccarono di colpo voltandosi
lentamente verso la bambina che li fissava confusa dalle scale.
-
Nulla, Saf, torna a giocare.- borbottò stringendo il
braccio di Liam per trascinarlo nel bagno e chiudere la porta.
-
Voglio giocare con voi.- sbuffò bloccando la sorella
più
piccola con l’altra mano. - Voglio giocare anch’io
con Lilì.-
-
Lilì è mio.- replicò trattenendo la
bambina roteando gli
occhi quando vide i suoi occhioni marroni inumidirsi.
-
Non è vero!- la sentì piagnucolare mentre
sbatteva i piedi
decisa a farsi sentire da tutti.
-
La prossima volta vengo qui per giocare solo con te, va
bene?- incrociò le braccia al petto quando il suo ragazzo
s’inginocchiò di
fronte a lei accarezzandole i capelli.
-
E non ci parli nemmeno con Zayn?-
-
No, non ci parlo con lui. Passerò tutto il giorno con te.-
spalancò gli occhi sorpreso quando li sentì
ridacchiare tutti contenti.
-
Leeyum!- si appoggiò allo stipite della porta mentre anche
l’altra sorella saltava in braccio al suo ragazzo ridendo.
-
Come stai, Wali?- strinse i pugni fissando con rabbia
quella che stava sbaciucchiando la guancia di quello che doveva essere
il suo
ragazzo.
-
Vieni giù con noi? La mamma ci sta facendo una torta
buonissima.-
-
Vai pure, tanto non sono io il tuo rag..- spalancò ancora
di più gli occhi quando
sentì le labbra
del castano sulle sue.
-
Fai il bravo e mettici poco, ti aspetto giù.-
annuì
sorridendogli come un idiota mentre lo guardava allontanarsi tenendo
per mano la
sorella minore che saltellava.
Si
lavò velocemente cambiandosi e raggiungendo gli altri in
cucina trovando Liam seduto sulla sedia con in braccio Safaa che
disegnava
felice.
Allacciò
le braccia attorno al collo del castano appoggiando
il mento sui suoi capelli con un sorriso.
-
Sembrate il quadretto di una famiglia felice.- arrossì
sentendo il ragazzo ridacchiare alla battuta di Doniya che li guardava
con un
ghigno.
-
Io faccio la figlia?- osservò scettico la sorella che
saltellava sulle ginocchia di Liam agitando il pennarello.
-
No, io voglio fare la figlia.- spostò lo sguardo su
Waliyha che aveva le braccia incrociate ed un broncio sulle labbra.
-
Oh, oh. Calmi tutti. State già pensando di adottare?-
arrossì staccandosi dal ragazzo e guardando il padre che
entrava nella cucina
con un sorriso vispo.
-
Liam, ti accompagno alla porta!- esclamò afferrandogli un
braccio ed obbligandolo a seguirlo all’ingresso.
Sospirò
di sollievo quando arrivarono senza ulteriori
problemi nella veranda.
-
Sei consapevole di essere geloso delle tue sorelle più
piccole?- annuì stringendo le braccia attorno alla vita di
Liam appoggiando il
viso contro il suo petto.
-
Non mi hai più fatto nessun ritratto.- arrossì
accarezzandogli la schiena sotto la maglia.
-
Sarà per la prossima volta.- sussurrò sollevando
il volto
per vederlo annuire.
-
Sei davvero andato in giro con.. quella cosa? Per tutto il
giorno?- annuì piegando le labbra in una smorfia.
-
Ci stai ancora pensando?- domandò imbarazzato sentendosi
andare a fuoco.
-
Non ho smesso un secondo di pensarci.- lo sentì dire con
voce roca, chiuse gli occhi quando la sua mano calda gli
accarezzò una guancia.
-
Ci vediamo presto, gattino.- arrossì spingendolo con un
pugno sullo stomaco.
-
Giuro che le compro, e poi mi arrampico fin nella tua
camera e mi faccio trovare nel tuo letto e..-
-
Cerca di non sbagliare finestra o finisci nella camera dei
miei.- incrociò le braccia al petto sbuffando quando lo
sentì ridere.
-
Però è una cosa che dovresti fare..- lo
sentì sussurrare
contro il suo orecchio abbracciandolo subito dopo.
-..mi piacerebbe provare.- s’irrigidì
quando
appoggiò le mani sul suo fondoschiena baciandogli il collo.
-
Torna a casa e fatti una doccia fredda, Liam.- sussurrò
spingendo una gamba tra le sue con un sorrisetto.
Sospirò
sconfitto quando lo sentì replicare: - Tu l’hai
già
fatta e non è servita.-
-
Ne farò un’altra.- gli tenne testa sollevando il
mento.
-
Pensando a me?- arrossì mordendosi le labbra. - E userai
uno di quei..-
-
Liam!- esclamò coprendogli la bocca con la mano. - Torna a
casa e smettila di pensarci!-
Lo
sentì mormorare qualcosa simile a: - Ma non ci riesco.-
contro alle sue dita e scosse il capo sorridendo.
-
Sembri tanto dolce ed innocente ma scommetto cavalchi in
un modo..- gli coprì di nuovo le labbra arrossendo sempre di
più.
Continuò
a fissarlo indeciso mentre Liam appoggiava le mani
sulle sue liberandosi da solo.
-
Ci sentiamo presto, gattino.- si alzò sulle punte per
ricambiare il bacio e lo osservò felice mentre risaliva
sulla Porsche salutando
con un sorriso.
Angolo
Shine:
Partiamo
dal fatto che questi due non mi lasciano in pace, e
mai lo faranno.
Quindi
le cose son due: se li amate potete stare tranquille
perché non se ne andranno mai; se li odiate (ed odiate anche
me çmç) non vi
libererete mai.
Mi
sento in colpa per l’ultima categoria
çmç
Non
ho nulla da aggiungere su questa nuova parte, tranne il
fatto che è stato difficile riprendere in mano il PoV Zayn
ma poi credo di
essermela cavata discretamente. u.u
Bon,
spero di avervi rallegrato ed illuminato la giornata
rendendola più arcobalenosa.
Grazie
a tutti quanti, davvero.
Tutto
il vostro affetto e le vostre recensioni mi fanno
sorridere come un idiota dalla mattina alla sera :*
Ci
vediamo spesso, per la sfortuna di quelli che non mi
sopportano più.
ASCOLTATE
I BOYCE AVENUE!!!
(Un
piccolo messaggio per il bene dell’umanità.)
Le
altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo
SOLO ziam)
- Car
wash (completa)
[I parte]
Zayn,
ragazzo di diciassette anni, passa l’estate al
‘bubbles hand car wash’ dove Liam lavora per
pagarsi le rette dell’università.
- Teach me how to dream (completa) [II parte]
Settembre,
Liam ricomincia a lavorare al solito bar
all’angolo della via e Zayn gli insegna a sognare di nuovo.
- So
take me by the hand I’m
bare boned and crazy for you (completa)
[III parte]
Zayn
e Liam e l’incontro con le loro famiglie.
- You said I love like the stars above,
I’ll love
you ‘till I die (completa)
Liam
entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire
che è l’unico per lui.
- Le
parole che non ti ho detto (in
corso)
Zayn
insegna nella scuola elementare di Bradford e
riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da
Londra alla
fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola
che
frequenta suo fratello Matthew.
E
come sempre potete seguirmi su Twitter e
su Tumblr.