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Autore: Shine_    24/06/2013    15 recensioni
[IV parte Car Wash, Ziam, menzioni Larry]
Dal testo:
- Se dici che sono una persona speciale è qualcosa di molto più serio, no?- lo bloccò arrossendo sentendolo camuffare la risata contro la sua spalla. - Una persona speciale è qualcuno che entra nella tua vita e te la cambia, ribalta ogni prospettiva e..-
- Ed è quello che hai fatto tu, Zayn.- arrossì ancora di più non riuscendo a ricollegare i fili del discorso lasciandosi baciare il collo più e più volte.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Car wash e seguiti'
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Dare to believe

 

 

{Alle ragazze del gruppo “ziam is the w(g)ay”
Mi avete fatto sorridere per un giorno intero.

Grazie <3

 

 

 

« No more this world's running empty

And there's no reason why

You may fall but I know

That you'll help me believe »

- Dare to believe, Boyce Avenue

 

 

 

- Buongiorno ragazzi.- si staccò e sorrise al padre che stava seduto sulla panchina in vimini fumando il tabacco.

- Immagino sia andato tutto bene.- annuì sorridendo felice circondando le spalle del moro con un braccio.

- Magnificamente.- rispose avvicinandosi al padre ed obbligando il ragazzino a fare lo stesso. - Papà, lui è Zayn.-

- Una persona speciale?- annuì di nuovo guardando il diciassettenne stringere la mano che l’uomo gli porgeva ed arrossire spingendosi quasi contro di lui.

[So take me by the hand I’m bare boned and crazy for you]

 

 

 

Zayn si passò una mano tra i capelli ridacchiando nervoso e rosso in viso mentre il padre del suo ragazzo continuava a fare battutine costringendolo ad indietreggiare e ad avvicinarsi sempre più a Liam cercando quasi riparo.

Sollevò la testa sorridendo al castano che gli avvolse un braccio attorno alla spalla stringendolo a lui.

- Devi tornare a casa o puoi fermarti a cena?- arrossì guardando Liam nel panico. Liam che non aveva fatto altro che sorridere come un idiota da quando il padre li aveva beccati mentre si baciavano sotto casa sua.

- Zayn ha un affare importante con la sua famiglia.- lo sentì dire togliendolo finalmente dall’imbarazzo.

- Già.. è una cosa davvero urgente.- gli diede corda indietreggiando con il castano che non aveva smesso di sghignazzare.

- Sarà per un’altra volta, no?- annuì velocemente mentre la voce nella sua testa ripeteva: certo, contaci. Non mi butto nella fossa dei leoni da solo.

Salutò un’ultima volta sentendosi prendere la mano da Liam e trascinare lontano dall’uomo che li osservava con un sorriso così simile a quello del figlio.

Quando il ventenne aprì il cancello in ferro nero e lo trascinò nel vialetto verso il garage puntò i piedi e lo obbligò a fermarsi.

- Devo accompagnarti a casa?- incrociò le braccia e lo osservò con un sopracciglio sollevato, sapendo benissimo di avere in viso un’espressione che non faceva per nulla paura.

- Che c’è?- scosse la testa riprendendo a camminare con le braccia tese lungo i fianchi.

Si sentì avvolgere dopo poco dalle braccia di Liam e sospirò abbandonandosi contro di lui.

- Che cosa ti prende, Zee.- ridacchiò non riuscendo a trattenersi quando l’altro strofinò il naso contro alla sua guancia.

- Avevi detto che non mi presentavi subito come il tuo ragazzo.- borbottò accarezzando le braccia del più grande che erano ferme sul suo stomaco.

- Sai com’è ci ha beccati mentre t’infilavo la lingua in bocca.- sbuffò muovendo le dita sui peli delle braccia muscolose.

- Sì, ma..- iniziò grattandogli le nocche delle dita con un sorriso. -.. presentarmi come il tuo ragazzo è un conto, dire che sono una persona speciale..-

- Quindi volevi che ti presentassi come il mio ragazzo e non come qualcuno di..-

- Se dici che sono una persona speciale è qualcosa di molto più serio, no?- lo bloccò arrossendo sentendolo camuffare la risata contro la sua spalla. - Una persona speciale è qualcuno che entra nella tua vita e te la cambia, ribalta ogni prospettiva e..-

- Ed è quello che hai fatto tu, Zayn.- arrossì ancora di più non riuscendo a ricollegare i fili del discorso lasciandosi baciare il collo più e più volte.

- Un giorno vorrei fare una gara.- inarcò un sopracciglio guardando oltre la sua spalla. - Sì, una gara. E vedere quante volte riesco a farti arrossire per cose così stupide.- si liberò della sua presa allontanandosi con un grugnito.

Si sentì riafferrare e si agitò trovandosi qualche secondo dopo a terra con il corpo di Liam sopra di lui e una mano sotto alla sua testa per proteggerlo durante la caduta.

Gli sorrise con le guance rosse mentre l’altro gliene accarezzava una dolcemente.

- Sei stupendo, sul serio.- distolse lo sguardo dagli occhi troppo marroni di Liam e arrossì sentendolo ridacchiare.

- E siamo a uno.- lo sentì dire divertito, sbuffò e iniziò a combattere con le braccia del ventenne per cercare di alzarsi.

- Fammi capire, quanto vuoi stare sdraiato a terra?- si lamentò quando fu costretto ad arrendersi.

- Qui? Sopra di te?- annuì sollevando gli occhi al cielo quando vide ricomparire su quelle labbra il sorrisetto. - Per sempre.- arrossì e lo sentì ridere contro alle sue labbra.

- Stai diventando peggio della mia famiglia.- piagnucolò spingendolo con le mani sulle spalle non ottenendo alcun risultato. - Inizi a diventare insopportabile e ti ho già detto che non mi piace essere imbar..- grugnì lasciandosi baciare dal ragazzo sopra di lui.

- Mi piaci ancora di più quando sei tutto infervorato.- spostò il viso su un lato osservando il garage, sentendo lo sguardo dell’altro fisso su di lui.

- Mi son sempre piaciuti i gatti.- riportò l’attenzione sul castano scettico, non capendo bene da dove potesse essere partito il discorso.

- Vuoi.. il discorso di.. prima.. vuoi davvero sentirmi..miagolare?- si era dovuto fermare più volte per l’imbarazzo e il nervosismo.

- Cosa? No!- si morse le labbra vedendolo arrossire.

- Sai che vendono delle orecchie davvero carine che..- continuò trovando finalmente qualcosa con cui vendicarsi, sorridendo malignamente quando lo sentì indurirsi contro alla sua gamba.

- Zayn.- lo guardò innocente e gli appoggiò il palmo di una mano sulla guancia, muovendo il pollice sull’accenno di barba che gli pizzicava le dita.

-.. che hanno in allegato una coda.. e posso fare le fusa.- riuscì a liberare una gamba dall’incastro e la strofinò contro il fianco di Liam che era completamente rosso e boccheggiava.

- Non so quanto ti convenga mettermi in testa queste fantasie.- lo sentì borbottare prima di vederlo alzarsi e spolverarsi i pantaloni cercando di sistemarseli per nascondere l’erezione.

- E guarda chi arrossisce ora.- ridacchiò fissandolo con un gomito sul cemento per sostenersi.

- E guarda chi vuole restare a cena se non si muove ad alzarsi.- scoppiò a ridere della risposta difensiva di Liam e si tirò su a sedere mentre l’altro raggiungeva il garage e si piegava per aprirlo.

Si tirò in piedi e si avvicinò lentamente saltandogli addosso stringendo le braccia attorno al suo collo.

- Zayn!- avvolse le gambe attorno alla sua vita nascondendo il sorriso contro alla sua spalla. - Se cadevo potevamo farci entrambi molto male.- gli soffiò sul collo mordendolo subito dopo.

- Con che moto mi riporti a casa?- domandò curioso sporgendosi per guardare all’interno dell’enorme garage sentendo subito le mani di Liam sotto alle sue cosce per non farlo cadere.

- Non so, scegli tu.- si lasciò posare a terra una volta varcata la soglia e piegò le labbra in un sorriso enorme.

- Oddio!- esclamò saltellando e raggiungendo la macchina rosso fiammante. - Hai una Ferrari?!- continuò a gridare eccitato battendo anche le mani.

- Ci sarebbe anche quella gialla ma l’ha presa Ruth e..-

- Hai due Ferrari?! Ma stai scherzando?! Quanto cazzo sei ricco?!-

- Non sono io ad essere ricco, sono i miei genitori che..-

- Ma sta zitto!- lo raggiunse stringendo le braccia attorno al suo collo mentre quelle di Liam gli avvolsero subito la vita.

- Fai fare un giro al tuo ragazzo su quella?- indicò la macchina sportiva alle sue spalle sbattendo velocemente le palpebre per convincerlo.

- Un giro nel senso che..- annuì con un sorriso in cui mostrava tutti i denti e continuò la frase per lui: -.. la fai guidare a me.-

- Ma hai diciassette anni.- sbatté ancora le palpebre sollevandosi sulle punte per sussurrargli dolcemente: - Ti prego, Li.-

- Mio papà mi uccide se torna con un graffio.- strofinò il naso contro alla sua guancia giocando con i capelli mossi alla base della nuca.

- E se torna con delle macchie?- domandò sorridendo e pregustandosi la vittoria.

- Macchie?- si morse le labbra annuendo e spingendo una gamba tra quelle del castano che deglutì.

- Se non mi fai guidare quella macchina giuro che ti faccio un..- non riuscì a concludere la frase perché Liam gli coprì la bocca guardandosi intorno, gli leccò la mano ridacchiando quando riuscì a liberarsi.

- Non volevi sentirmi miagolare? Era la volta buona, peccato.- gli strinse una guancia rossastra tra le dita e gliela baciò subito dopo.

Scoppiò a ridere quando vide Liam allontanarsi e prendere le chiavi appese al muro, sorrise eccitato quando tornando verso di lui gli aprì il palmo e gliele spinse contro la pelle.

Stava per saltellare felice per poter finalmente guidare quella meraviglia di cui tutti parlavano quando sentì le braccia del castano avvolgergli i fianchi e le sue mani sotto alla maglietta.

- Non lascerò macchie, io.- arrossì lasciandosi scompigliare i capelli dal ragazzo che ora gli rivolgeva un sorriso stronzo, tutto orgoglioso di aver rimesso le carte al posto giusto.

 

 

 

 

 

 

 

 

- Perché continui a girare intorno? Casa tua era nell’altro isolato.- accarezzò il volante gongolando.

- Non voglio lasciarla.- piagnucolò stringendo le dita per non farsi portare via quella meraviglia, consapevole dello sguardo stralunato di Liam che si accasciò sul suo sedile mormorando: - Preferisce la macchina a me, ridicolo.-

- Sono stato bravo, Leeyum?- chiese distogliendo lo sguardo dalla strada per fissarlo sul castano che subito si allarmò appoggiando le sue mani sul volante.

- Molto bravo, Zayn. Ma le mani sul volante e lo sguardo sulla strada, ti prego.- si sporse verso di lui lasciandogli un bacio sulla guancia.

- Quando mi porterai al ballo di fine anno..- iniziò arrossendo e sentendo le mani tremare dal nervoso. -..vieni a prendermi con questa?- concluse lanciando un veloce sguardo a quello che si allarmò subito indicandogli la strada.

- Non vuoi la limousine?- si morse le labbra trattenendo le risatine da dodicenne innamorata  e scosse il capo.

- Posso vantarmi di avere un ragazzo ricco con tremila moto e duecento Ferrari?- chiese all’improvviso cercando di tenere lo sguardo puntato sulla strada fallendo miseramente.

- Non ho tremila moto..- fece spallucce sorridendo e lo interruppe: - Loro non lo sanno.-

- Puoi anche inventarti che sono un principe di una terra sconosciuta per quel che mi riguarda.- annuì picchiettando le dita sul volante.

- Safaa lo crede davvero.-

- Cosa?-

- Sai no..- agitò una mano rimettendola subito al suo posto all’occhiata minacciosa del castano. - .. tutta la storia del principe azzurro e tutte quelle baggianate del cavaliere senza macchia e paura che salva la damigella chiusa nella torre più alta del..-

- E tu saresti la damigella da salvare?- arrossì, si morse le labbra e sollevò le spalle.

- Ma i principi di solito non masturbano i loro ragazzi in mezzo alla strada.- scosse velocemente il capo iniziando ad allarmarsi quando sentì le dita del castano muoversi lentamente sulle sue gambe.

- E non fanno nemmeno questo.- deglutì arrossendo e stringendo più volte la pelle del volante quando sentì le dita spostarsi sul bottone dei jeans e sfiorare il suo membro coperto dai boxer che gli aveva prestato qualche ora prima.

- Ti stai eccitando perché indossi le mie mutande?- scosse velocemente la testa gemendo e stringendo le dita quando la mano del castano gli accarezzò direttamente la pelle.

- E invece sì.- mosse la testa negando spostando poi una mano, con un gridolino, sui capelli marroni del ragazzo che l’aveva preso tra le labbra senza esitazioni o avvertimenti.

Abbassò lo sguardo su di lui quando sentì la sua mano prendere quella poggiata tra i suoi capelli mossi, lo fissò confuso quando gliela spostò sul volante e si allontanò dal suo membro soffiandoci sopra: - Mani sul volante, sguardo sulla strada e, giuro, se ci fai sbattere contro l’albero ti scordi altre cose simili.- annuì stringendo in una morsa il volante, chiuse gli occhi gemendo quando lo sentì leccare la punta.

- Dio! Tieni gli occhi aperti, idiota!- li aprì di scatto arrossendo e riuscendo a tornare in carreggiata con una mossa veloce.

- Scusa..ma.. tu.. io.. non..-cercò di spiegarsi sforzandosi a tenere gli occhi ben aperti quando il fiato caldo di Liam gli colpì la punta bagnata ed esposta.

- N-Non ce la faccio..- mugugnò abbassando per un momento gli occhi sul ragazzo che muoveva la testa per avvolgerlo sempre di più. - T-Ti prego.. fermiamoci da qualche.. p-parte..-

- Mi hai provocato tutto il pomeriggio, Zayn.- piagnucolò quando il castano avvolse il suo membro nella mano muovendola lentamente.

- N-Non.. sei tu che..- si morse le labbra trattenendo un gemito quando sentì di nuovo le labbra del ragazzo su di lui. -.. v-volevo solo.. vendicarmi per.. t-tutte le altre..volte.- continuò a lamentarsi cercando di spingersi più a fondo nella bocca del ventenne e di tenere tutta l’attenzione sulla strada.

- E io..- socchiuse gli occhi con uno strano versetto quando la lingua del castano tracciò con cura la vena. - ..ti sto solo insegnando a non farlo più.- si morse le labbra spingendosi contro il poggiatesta.

- M-Ma tu.. l’hai f-fatto.. p-per tutto..- gemette stringendo il volante mentre Liam succhiava con forza rendendo difficile tenere gli occhi aperti e l’attenzione sulla guida.

- Io posso farlo, ragazzino.- gli sfuggì un grido quando lo sentì rivolgersi a lui con un tono autoritario leccandogli la punta bagnata e muovendo la mano sulla base del suo membro duro e doloroso.

- L-Liam.- lo chiamò boccheggiando sentendo le pareti della gola stringersi attorno a lui, la vibrazione della risata fu tutto quello che gli servì per venire copiosamente nella bocca del castano.

Cercò di riprendere fiato lanciando un’occhiata al ragazzo che si leccava le labbra con un sorriso, gli occhi marroni fissi nei suoi.

Arrossì e riportò la sua attenzione sulla strada, deglutì quando l’altro si avvicinò baciandogli il collo.

- Vogliamo dare un po’ di gas? O qui non ci arriviamo più a casa tua.- si morse le labbra annuendo ed aumentando la velocità.

Quando arrivò davanti a casa spense la macchina e si voltò verso il ventenne che non aveva smesso un secondo di guardarlo.

- Grazie per.. avermi fatto guidare e..- iniziò a gesticolare arrossendo mentre Liam gli stringeva le mani tra le sue.

- Nessun problema, dovremmo rifarlo altre volte.- sbuffò quando lo sentì ridere per averlo fatto di nuovo imbarazzare.

- Non ti sopport..- strinse le dita tra i capelli mossi del ragazzo e ricambiò il bacio trovandosi dopo qualche secondo a cavalcioni su di lui.

- Posso venire alla tua scuola anche domani?- scosse la testa accarezzandogli una guancia con il dorso della mano.

- Domani sono da Harry.- spiegò all’espressione offesa di Liam.

- Tutto il giorno?- annuì baciandogli una guancia e stringendosi a lui.

- Non sarà divertente..- mugugnò contro alla sua spalla. -.. non farà altro che parlare del tuo amico, di quel Louis, e di quanto sia bello e di quanto scopi bene e..- fece un verso accarezzandogli il collo. -.. non voglio vederlo soffrire così..- mormorò giocando con i capelli dell’altro.

- Nemmeno io voglio vedere il mio migliore amico così ma devono risolvere loro.- annuì strofinando il naso contro la sua spalla.

- E passerò tutta la giornata a pensare a te.- confessò arrossendo e nascondendosi contro di lui.

- Anche tu mi mancherai tanto.- si staccò rivolgendogli un sorriso: - Davvero?- ridacchiò quando lo vide annuire a baciargli il naso.

- Sarà meglio che vada..- indicò l’abitazione con una smorfia triste e si strinse un’ultima volta a lui lasciandosi accarezzare la schiena.

- Mi mancherà il mio gattino.- arrossì dandogli un pugno sulla spalla sorridendo poi soddisfatto quando lo sentì gemere di dolore.

- Stai tirando fuori gli artigli?- scosse la testa esasperato ed aprì la portiera scendendo.

- La prossima volta te la faccio pagare.- gli fece l’occhiolino mandandogli un bacio con la mano e scappò in casa prima di lasciargli il tempo di ribattere e metterlo in imbarazzo.

 

 

 

 

 

 

 

Zayn si era svegliato di buon’umore quella mattina e non aveva alcun tipo di ansia mentre prendeva i libri dall’armadietto, ma le risatine che si avvicinavano lo fecero irrigidire sul posto.

Prese velocemente tutto quello che gli serviva ed iniziò a percorrere il corridoio deciso a non fare alcun brutto incontro che potesse rovinargli la giornata.

E, come sempre, non riusciva ad essere più veloce di loro, si trovò in poco tempo a terra con tutti i fogli cosparsi intorno a lui. Respirò piano e cominciò a raccogliere tutte le sue cose sentendo le risatine e i: - Stai attento a dove cammini, frocio.-

Si rialzò e superò il gruppetto di persone che, come ogni volta, guardava senza fare nulla e camminò tranquillamente fino all’aula mostrando una facciata che doveva sembrare solida.

Quando trovò davanti alla porta Harry che rideva e scherzava con loro non ci vide più e li superò dando una spallata al riccio.

- Ma che gli prende?- sentì il suo migliore amico chiedere a quelli, che fecero solo spallucce mostrando un’innocenza che non avevano.

Ignorò per il resto della giornata scolastica i tentativi di Harry di mettersi in contatto con lui e si nascose in bagno durante la pausa pranzo con il suo album da disegno e una matita.

Sorrise tra le lacrime quando riuscì a riportare perfettamente sul foglio un paio di occhi marroni.

 

 

 

 

 

 

 

 

- Vuoi smetterla di camminare e parlarmi?- continuò con il suo passo deciso sperando solo di lasciarsi il suo migliore amico alle spalle.

- Che ti ho fatto?- si sentì prendere per un braccio e fu costretto a fermarsi in mezzo alla strada. - Perché fino ad un attimo prima eri tutto sorridente e poi mi hai evitato come se avessi la peste.-

Strattonò il braccio cercando di liberarsi inutilmente, sentiva già il pianto imminente per i ricordi di tutto quello che aveva passato.

- Non ho voglia di parlare con te!- gridò sentendosi peggio quando negli occhi verdi del suo amico passò una scintilla di tristezza.

- Scusa.. per qualsiasi cosa ti abbia fatto..- scosse la testa mordendosi le labbra per non lasciar cadere le lacrime, gli diede le spalle e senza nessuna spiegazione corse verso casa sua.

Entrò velocemente ignorando le domande della madre e si chiuse in camera buttandosi sul letto, si rannicchiò su un lato dando le spalle alla porta e si cancellò le lacrime con una smorfia.

Dopo un’ora si era trovato a fissare il soffitto con mille pensieri per la testa che non facevano che buttarlo ancora più giù.

- Zayn?- si spostò di nuovo su un lato quando sua mamma entrò nella stanza con un’espressione preoccupata. - C’è una persona che vuole vederti.- strinse forte i pugni al sentire il tono preoccupato che lo faceva sentire ancora più piccolo e indifeso.

- Non voglio vedere Harry.- grugnì stringendo il copriletto tra le dita.

- Non.. sono Harry..- si tirò a sedere con uno scatto quando riconobbe la voce e il pianto che aveva trattenuto scoppiò all’improvviso quando incrociò gli occhi marroni del ragazzo che si avvicinò velocemente stringendolo tra le braccia.

- Sono qui, Zayn..- annuì stringendo la maglia del castano non riuscendo a bloccare i singhiozzi.

- Vi lascio soli?- si nascose ancora di più contro a quello che rassicurò sua madre che gli lanciò un’ultima occhiata chiudendosi la porta alle spalle.

- C-Come.. m-mai..- cercò di parlare tra i singhiozzi sentendo le mani dell’altro accarezzargli con forza la schiena.

- Strano giro di telefonate.- piegò le labbra in un debole sorriso quando si accorse che l’aveva capito senza nemmeno una parola in più. - Harry era preoccupato e ha riversato tutta la sua frustrazione su Louis, mi ha detto che gli ha gridato dietro di tutto non appena ha tentato di salutarlo, e Louis ha pensato bene di avvisare me.- annuì spingendo il viso contro il suo petto.

- Mi spieghi cos’è successo? Harry era davvero preoccupato, non sapeva cosa ti aveva fatto e..- scosse velocemente la testa sentendolo rafforzare la presa e bloccare il discorso.

- M-Mi..- tentò di parlare con la voce roca e tremante.

- Mi?- si strinse più forte a lui sussurrando con un filo di voce: - Mi stanno distruggendo.-

- Chi?- si staccò cancellandosi le lacrime e lasciò spazio a Liam per sedersi accanto a lui nel letto.

Lasciò correre qualche minuto mentre il castano lo fissava preoccupato e lui prendeva dei respiri per calmarsi.

- Quelli di cui ti ho parlato l’altra volta.- mormorò con lo sguardo basso giocando con le dita.

- Cos’hanno fatto?- si morse le labbra quando il ventenne gli strinse le mani tra le sue ribollendo di rabbia.

- Oggi nulla rispetto alle altre volte, mi hanno solo fatto cadere a terra ma..- sentì la morsa dell’altro e sollevò lo sguardo incrociando il suo.

- Ma..- puntò lo sguardo sulle loro mani e mosse il pollice sul dorso di quella di Liam per calmarlo.

- Ma poi ho visto che Harry ci parlava tranquillamente e.. non lo so.. mi è caduto tutto quanto addosso.- sospirò facendo una smorfia quando gli occhi gli si inumidirono di nuovo.

- Tutti sanno in quella scuola che Harry non è per niente etero, ma se la prendono con me.- ricominciò a parlare per trattenere il pianto. - E non voglio che gli facciano del male ma.. perché io sono diverso? Perché possono insultarmi?- una mano del castano si staccò dall’incastrò e gli accarezzò dolcemente una guancia cancellandogli le lacrime.

- Sai perché?- quando vide il ragazzo scuotere il capo attento si preparò a liberarsi di tutto il peso che si portava dietro da anni. - Perché sono un musulmano gay, perché sono mezzo bianco, perché sono uno straniero, perché sono timido e non ho amici, perché..-

- Zayn.- sentì la presa sulle sue mani farsi più forte e si accorse di star tremando dalla tensione. - Perché dici che ti stanno distruggendo?-

- Perché è così! Guardami!-

- Ti sto guardando e non sei distrutto.- boccheggiò per qualche secondo e poi liberò una mano indicandosi la testa e borbottò: - è qui dentro che mi stanno distruggendo.-

- Non devi arrenderti così, non devi permettergli di distruggerti.-

- Non posso evitarlo, Liam.- replicò cercando di far capire le sue ragioni.

- Sai cosa vedo io?- scosse la testa arrossendo al sorriso dolce del castano. - Vedo un ragazzo fragile ma forte, una persona stupenda e sensibile, che disegna magnificamente e ha un sacco di sogni nel cassetto. Una persona così non può farsi distruggere da un gruppetto di idioti.-

- Dici questo perché sei il mio ragazzo.- borbottò con lo sguardo fisso sul pavimento, sentì le dita dell’altro stringersi attorno al suo mento e fu obbligato a scontrarsi con i suoi occhi marroni e sinceri.

- Lo pensavo anche prima.- arrossì e appoggiò la mano sulla sua intrecciando le loro dita.

- Vuoi rimanere ancora un po’?- chiese guardandolo incerto e sorridendo quando lo vide annuire.

Si sdraiò nel letto venendo subito imitato dal ventenne, e si mise su un lato stringendosi a lui ed accarezzandogli una guancia.

- Grazie.- bisbigliò ricevendo in cambio un sorriso e un abbraccio.

- Posso parlarti di Bradford?- domandò sollevando il viso dalla sua spalla vedendolo annuire.

Si accoccolò contro il suo petto ed iniziò a parlare a raffica giocando con le dita del castano e ridendo di tanto in tanto ricordandosi dei mille scherzi con i suoi migliori amici Anthony e Danny. Si strinse sempre di più contro di lui e si addormentò cullato dal battito del cuore di Liam.

 

 

 

 

 

Si stiracchiò nel letto trovandolo vuoto, scese lentamente le scale e si fermò sulla soglia della cucina da cui provenivano le voci.

- Quindi hai scoperto cos’aveva?-

- Ha solo litigato con Harry, nulla di cui preoccuparsi.- si costrinse a restare nascosto e a non correre tra le braccia di Liam quando sentì la sua voce.

- è davvero fortunato ad aver trovato te.- arrossì sorridendo sognante.

Ma fu quando Liam bisbigliò: - Sono io ad esserlo.- che decise di entrare nella stanza con un grande sorriso.

- Dormito bene?- s’informò sua madre, annuì arrossendo per l’intensità dello sguardo del castano che lo invitò quasi ad avvicinarsi di più a lui.

- Con Harry si rimetterà tutto a posto non preoccuparti.- si morse le labbra facendo spallucce e guardò Liam che continuava a fissarlo come per assicurarsi che stesse bene davvero.

- Ti fermi a cena, Liam?- non riuscì  a nascondere la smorfia quando lo vide scuotere il capo e rifiutare con un piccolo sorriso.

- Oggi non riesco proprio, devo uscire con degli amici.-

- Sarà per la prossima volta, dai. Zayn accompagnalo alla porta e togliti quell’espressione da triglia bollita.- arrossì quando li sentì ridere insieme e uscì dalla cucina indispettito.

Si fermò solo all’ingresso incrociando le braccia e fissando il suo ragazzo che aveva ripreso a studiarlo.

- Stai meglio?- annuì sciogliendosi in un sorriso lasciandosi stringere dalla sue braccia.

- Non ho mai detto a nessuno quelle cose e..- confessò parlando contro alla sua spalla sentendolo rafforzare la presa.

- Sarà il nostro segreto.- sorrise accarezzandogli la schiena sotto alla maglietta. - Non lo dirò a nessuno se non vuoi.. e mi fa piacere che tu ti sia liberato di tutto quello.- gli baciò il collo alzandosi sulle punte e strinse le braccia attorno al suo collo sentendo gli occhi pizzicare.

- Sei davvero la cosa più bella della mia vita.- sussurrò contro il suo orecchio chiudendo gli occhi e appoggiando il viso sulla sua spalla.

- E tu della mia, Zayn.- si aggrappò più forte a lui respirando contro la sue pelle.

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo si svegliò di pessimo umore, sentiva lo stomaco attorcigliato in una morsa e non riusciva quasi a respirare dall’ansia. Non ci voleva mettere più piede in quella scuola.

Quando sua mamma lo buttò giù dal letto e fuori dalla stanza fu costretto ad arrendersi e a prepararsi, saltò la colazione e poi aprì la porta d’ingresso pensando ad un possibile modo per saltare anche la scuola.

Aveva una mezza idea di cercare Liam o al bar o fuori dall’università ma tutti i suoi progetti andarono in fumo quando si trovò davanti il sorriso incerto di Harry.

- Liam mi ha detto che non dovevo lasciarti da solo.- lo fissò confuso quando iniziò a parlare, scosse la testa e riprese a camminare velocemente.

- Ti prego, Zayn. Cosa ti ho fatto di male?- si arrestò e sospirò spostandosi i capelli dalla fronte.

- Non mi hai fatto nulla..tu.- spiegò sentendo un po’ di  paura ricomparire.

- Quindi ce l’hai con me per una cosa che non ti ho fatto?- sbuffò scuotendo la testa e riprese il suo passo deciso sentendo il suo amico seguirlo velocemente.

- Non era giornata.- replicò ricevendo in  risposta: - Quando sarai pronto a dirmelo..-

Non si fermò e non parlò raggiungendo la scuola, arrivò al suo armadietto e si sentì molto più sicuro con l’amico al suo fianco. Amico che gli restò vicino tutto il giorno cercando in ogni modo di farlo sorridere, e quando suonò la campanella si accorse di aver superato la giornata scolastica indenne.

Quando ritornò a casa prese dei fogli ed iniziò a disegnare, dopo qualche ora poteva chiaramente vedere un ragazzo con le spalle larghe e due occhi dolci che abbracciava uno più piccolo e indifeso.

Sorrise soddisfatto nascondendolo in un cassetto della scrivania per tenerlo al sicuro e lontano da occhiate indiscrete.

- Zaay!- sussultò spaventato quando sentì la sorella gridare dal piano inferiore. - C’è il tuo Leeyum al telefono!- corse fuori dalla stanza rubando il telefono dalle mani di una Waliyha sghignazzante.

- Ciao.- rispose dolcemente quando sentì la voce di Liam, ignorò il gesticolare incessante della sorella minore e si voltò dall’altra parte con la cornetta stretta nella mano.

- Ho chiamato perché.. oltre a voler sapere come stavi, mi chiedevo.. ti andrebbe uno di questi giorni, nessuna fretta, di venire a cena da me?- arrossì muovendo il piede nervoso, le risatine della sorella che non si decideva a lasciarlo solo nelle orecchie.

- Nessuna fretta?- chiese tenendo con una mano il telefono e con l’altra il viso di Waliyha che cercava di origliare la conversazione.

- Nessuna.- restò attento quando lo sentì sospirare e riprendere il discorso. - Ma se fosse.. stasera?- deglutì più volte guardando la sorella nel panico che inarcò un sopracciglio fissandolo.

Coprì la cornetta e si rivolse a quella che continuava a guardarlo dubitando della sua sanità mentale.

- Vuole invitarmi a cena.- parlò sottovoce per non farsi sentire dal ragazzo ancora in linea ed in attesa.

- Ci sei andato anche l’altra volta..- scosse la testa con un verso frustrato.

- Vuole invitarmi a cena.. a casa sua.- specificò tra i denti stringendo la mano sul telefono.

- Oh.- annuì con forza ribadendo il concetto. - E tu accetta, no?- spalancò gli occhi sorpreso scuotendo la testa.

- E allora spiegami come farai per il matrimonio.- sbatté le palpebre confuso dimenticandosi persino di avere Liam dall’altro capo del telefono che aspettava una risposta.

- Pensa se sta organizzando la proposta di fidanzamento e tu non vai.- arrossì spingendo via la sorella che continuava a ridere prendendolo in giro.

- Sei una stronza! E questa me la segno!- gridò riportando poi il telefono all’orecchio.

- C’era qualcuno con te?-

- Solo Waliyha che vuole fare l’idiota.-

- Oh, salutamela.- roteò gli occhi grugnendo un: - sì.- per nulla convinto.

- Quindi è deciso? Passo a prenderti per le sette.-

- Cosa? Ma mancano due ore!- esclamò stringendo l’apparecchio tra le dita sperando di aver capito male.

- E allora riattacca e vai a prepararti.-

- Ma non ti ho nemmeno risposto! Non ho nemmeno accettato!- continuò a gridare consapevole di aver attirato tutti i famigliari attorno a lui.

Sentì il silenzio dall’altra parte e pregò per un repentino cambio di programmi.

- Se vuoi passo a prenderti alle sette e dieci.. non è un problema, davvero.- sbuffò e sbatté i piedi sul pavimento frustrato.

- Allora passo per le sette, ci vediamo tra poco.- guardò il telefono con un’espressione stupita e poi sollevò lo sguardo su tutta la famiglia che aspettava spiegazioni.

- Problemi con il bel principe?- gli chiese Doniya con un sorriso divertito.

- Sto per morire.- mugugnò stringendo la testa tra le mani. - Non sono pronto. Quello è pazzo. Non posso incontrare i suoi genitori ora. Anche se li ho già incontrati ma..- fece uno strano verso agitando le braccia. -.. non so nemmeno cosa mettermi!- gridò correndo su per le scale continuando ad inveire.

 

 

 

 

 

- Non mi hai nemmeno salutato.- continuò a fissare fuori dal finestrino dell’Audi ignorando le richieste del castano.

- Pensa che non volevo nemmeno avvertirti.- si girò di scatto con la bocca spalancata e un’espressione scioccata.

- Liam!- esclamò agitandosi sul sedile. - E come pensavi di trascinarmi fuori da casa?- domandò incrociando le braccia al petto.

- Con una scusa qualsiasi.. non riesci a dirmi di no.- arrossì riportando di nuovo l’attenzione sul paesaggio che scorreva fuori dalla vettura.

- Zayn?- fece un verso lasciandosi accarezzare una gamba. - Andrà tutto bene, ci sarò io con te.- sorrise appoggiando la mano su quella di Liam intrecciando le loro dita.

 

 

 

 

 

 

- Ho cambiato idea.- strinse le dita attorno al suo braccio bloccandolo quando stava per suonare il campanello. - No, no, no. Non ce la faccio. Riportami a casa.- lo trascinò lontano dalla porta tornando a respirare normalmente.

- Ormai siamo qui.- scosse velocemente la testa cercando di tirarlo di nuovo verso la macchina. - E poi sono solo i miei genitori e..-

- Perché non ti entra in testa che è proprio questo il problema?- si bloccò stringendogli entrambe le mani. - Sono i tuoi genitori, mi presenti come il tuo ragazzo, ho aspettato tre anni per tutto questo e..- si bloccò lasciandosi baciare dolcemente.

- Posso presentarti come un semplice amico se non te la senti.- lo guardò confuso aspettando il continuo della frase. - Tanto credono sia ancora super innamorato di Danielle.- si morse le labbra fissandolo.

- Lo stai facendo apposta?- chiese dopo un momento di incertezza vedendo un sorriso spuntare sulla bocca dell’altro.

- Tu che dici?- sospirò scuotendo la testa e intrecciando le loro dita.

- Va bene, facciamolo.- lo seguì fino all’ingresso prendendo un respiro profondo quando Liam suonò il campanello.

- Vi stavamo aspettando!- arrossì quando si trovò stretto nell’abbraccio della donna bionda che aveva conosciuto qualche giorno prima.

- Entrate, dai.- annuì guardando Liam nel panico mentre si sentiva trascinare all’interno dalla mano che gli stava stringendo il braccio.

- Lui è Zayn!- arrossì incassando la testa tra le spalle quando si trovò nel salotto sotto lo sguardo attento delle due ragazze  che dovevano essere le sorelle del castano.

Sorrise incerto facendo un saluto generale e muovendo il piede nervoso guardandosi intorno.

- Liam! È tenerissimo!- si morse le labbra sentendosi andare a fuoco dall’imbarazzo.

- Io sono Ruth.- le strinse la mano riuscendo a regalarle solo un sorriso tirato e nervoso.

- Nicola.- si presentò l’altra riuscendo a liberarlo dalla ragazza che continuava a fissarlo a tremila denti. - Allora? Ti tratta bene il mio fratellino?- arrossì ancora di più balbettando qualche parola confusa e senza senso.

- Lo tratto benissimo.- riuscì a calmarsi solo quando sentì la mano di Liam poggiarsi sulla schiena.

- Ci mancherebbe!- spostò lo sguardo su Ruth che aveva parlato e ringraziò qualsiasi divinità avesse fatto uscire i genitori di Liam dalla stanza. - Se non ti tratta bene vieni da me.- indietreggiò per stare più vicino al castano quando la ragazza gli fece l’occhiolino sorridendo maliziosa.

- Non ci provare nemmeno, Ru.- arrossì ancora di più quando si sentì stringere da dietro. - Trovatene un altro. Lui è mio.- boccheggiò sorpreso stupendosi di poter arrossire ancora di più.

- Carino il nostro Li geloso.- sollevò timidamente lo sguardo sul ragazzo che aveva un’espressione decisa e seria in viso. - Non eri così nemmeno con Dani.- si morse le labbra accarezzandogli soprapensiero le dita strette sul suo stomaco.

- Quindi, visto che sei una ragazza intelligente, datti le risposte da sola.- sorrise timidamente stringendo la mano di Liam che lo trascinava fuori dal salotto con un’espressione quasi furiosa in viso.

Fu costretto a bloccarsi nel corridoio e lo fissò confuso.

- Mi dispiace per.. tutto quello.- fece spallucce sorridendo e stringendo le braccia attorno alla sua vita.

- Non preoccuparti, ormai mi hai abituato.- nascose il viso contro il suo petto continuando a sorridere ed arrossire.

- Sono più importante di Danielle?- domandò parlando contro alla sua camicia bianca.

- Tu stai vedendo una parte di me che lei non ha mai visto.- arrossì e si strinse ancora di più contro di lui.

- Sono più importante di Danielle.- ripeté sentendolo ridacchiare e abbracciarlo più forte.

- Sei pronto o vuoi scappare ancora?- si staccò guardandolo negli occhi.

- Voglio ancora scappare ma ormai sono qui, no?- si alzò sulle punte baciandolo dolcemente e poi si lasciò condurre verso la sala da pranzo con il tavolo imbandito di ogni ben di Dio.

 

 

 

 

 

 

Era passata un’ora e la cena stava procedendo bene, se non si contavano tutte le battutine che continuava a fare ad intervalli regolari Ruth.

- Non è che potrei.. andare al bagno?- chiese imbarazzato arrossendo e stringendo il tovagliolo tra le dita.

- Certo, tesoro.- si morse le labbra abbassando lo sguardo e sentendo le guance bollire. - Ti accompagna Liam.- annuì scusandosi ancora ed alzandosi.

Camminò in silenzio per il corridoio fermandosi davanti alla porta che l’altro ragazzo stava indicando.

- Devo aspettarti qui o..- scosse la testa sospirando e si massaggiò le tempie.

- Era solo una scusa per..- mosse una mano cercando di farsi capire.

- Prendere una piccola pausa e rimettere insieme tutto quanto.- annuì appoggiandosi allo stipite della porta.

- Stai pensando troppo.- sollevò gli occhi sul castano che si era avvicinato e continuava a guardarlo.

- Vuoi aiutarmi a smettere?- chiese sollevando un sopracciglio e piegando le labbra in un sorrisetto. Scoppiò a ridere quando l’altro lo prese per mano trascinandolo nel bagno e chiudendo la porta a chiave.

- Da cosa vuoi iniziare?- incrociò le braccia al petto appoggiandosi contro il muro con un sorriso divertito sulle labbra.

- Tu cosa vuoi?- domandò di rimando mordendosi il labbro inferiore quando lo osservò avvicinarsi e bloccarlo contro la parete.

- Non ti conviene chiedere.- arrossì giocando con i bottoni della sua camicia con le dita, ne liberò uno dall’asola e accarezzò la pelle dell’addome con il dorso della mano.

- C’è tutta la tua famiglia di là.- sussurrò baciandogli il collo e sfiorando con le dita la pelle sotto l’elastico dei boxer.

- Faremo in silenzio.- lo sentì ribattere mentre lui era impegnato a slacciargli lentamente tutti i bottoni della camicia.

- Ma c’è tutta la tua famiglia.- ripeté lasciando scorrere le mani su tutto il petto con un sorriso soddisfatto.

- Voglio farti notare che stai facendo tutto tu.- annuì muovendo un dito lungo la linea degli addominali definiti sorridendo alla sensazione dei peletti sul polpastrello.

- Vuoi solo spogliarmi e guardarmi?- arrossì sollevando lo sguardo sul castano che lo guardava con un sorriso divertito.

- Posso farti un ritratto?- domandò di getto vedendolo inarcare un sopracciglio confuso.

- Ora?- scosse la testa agitando una mano mentre l’altra stava appoggiata sul suo addome.

- Posso farti un ritratto.. senza vestiti?- chiese arrossendo e disegnando delle linee immaginarie sul ventre del ventenne che si mordeva le labbra ed arrossiva.

- Quando?- lo sentì chiedere con un filo di voce.

- N-Non lo so.. quando ho casa libera.. settimana prossima.- sollevò lentamente lo sguardo vedendolo annuire velocemente.

- Grazie.- mormorò sollevandosi sulle punte e circondandogli il collo con le braccia per baciarlo.

- E ora torniamo di là prima che pensino male.- annuì continuando a fissarlo mentre si riallacciava la camicia con un sorriso.

 

 

 

 

 

 

- Non è stato poi così male.- parlò dopo qualche minuto da quando Liam aveva spento la macchina davanti a casa sua.

- Ruth ha esagerato.- fece spallucce continuando a muovere le dita sulla mano del castano. - Soprattutto quando ti ha fatto quella domanda che..-

- Tu vuoi saperlo?- chiese sollevando lo sguardo e sporgendosi verso di lui. - Vuoi sapere se sono..vergine?- continuò arrossendo ma tenendo il contatto visivo con l’altro.

- Sono cose tue.. se ti senti pronto ad affrontare questo discorso..- lo zittì con un bacio stringendo le dita tra i suoi capelli mossi.

- Ora tutto questo ti sembrerà stupido e patetico.- sussurrò contro alle sue labbra con i suoi occhi marroni addosso. - Ho baciato qualche ragazzo e fatto.. altro ma..- arrossì deglutendo e chiudendo gli occhi.

- Ma?- si aiutò con la mano nei suoi capelli per avvicinarlo al suo viso.

- Sto aspettando la persona giusta per..per quello.- rispose aprendo piano gli occhi e trovandosi davanti il sorriso enorme di Liam.

- E questa persona giusta è..- scosse la testa mormorando: - Non farmelo dire, Liam.-

- Va bene, non dirmelo.- sorrise contro il suo petto quando il ventenne lo strinse tra le braccia. - Ci vediamo settimana prossima quindi?-

Annuì continuando a baciargli e leccargli la voglia sul collo.

- Mercoledì i miei non ci sono e le mie sorelle sono tutte a casa di amiche.- mormorò stringendo la pelle tra i denti e succhiando guardando poi soddisfatto il segno rosso.

- Quindi mercoledì vuoi..- gli lasciò un bacio sulla guancia e poi aprì la portiera sorridendogli: - Ci vediamo mercoledì.-

 

 

 

 

 

 

 

 

Il resto della settimana era passato lentamente, Harry a scuola si appiccicava come una cozza giustificandosi con la frase “ordine di Liam” e lui era troppo sulle nuvole per pensare al test di matematica in cui aveva fallito miseramente.

- Avevi detto che a casa di Liam dovevi studiare.- lo rimproverò sua madre quando il martedì della settimana dopo fu costretto a farle vedere il foglio in cui spiccava una E enorme.

- So io cos’hanno fatto al posto di mettersi sotto ai libri.- sentì la vocina di Waliyha sussurrare alle sue spalle per farsi sentire solo lui.

- Sono ragazzi, Trisha.- annuì con il padre cercando di concentrarsi sul mantenere un’espressione innocente. - Sicuramente Liam lo aiuterà a recuperare, non essere così tragica. Siamo solo all’inizio dell’anno e lui ha tutte le capacità per prendersi una A, dico bene?- continuò ad annuire con forza non pensando allo sforzo immane che doveva fare per recuperare tutto quanto.

- So io in cosa ti da la A il tuo Leeyum.- arrossì dando uno spintone alla sorella che continuava a ridacchiare. - O forse puntate entrambi alla D?-

- Quel Liam è un così bravo ragazzo e..-

- Zayn lo sa quanto è bravo, vero Zay?- le tappò la bocca quando la sorella alzò troppo la voce attirando l’attenzione dei genitori su di loro.

Lasciò andare Waliyha che si dileguò velocemente ed osservò preoccupato i due che si scambiavano un’occhiata indecisi.

- Zayn.- deglutì quando sentì il suo nome pronunciato con uno strano tono di voce. - Dobbiamo fare quel discorso.. molto imbarazzante per entrambe le parti in cui..- scosse la testa agitando le braccia.

- No, no, no.- si coprì le orecchie chiudendo gli occhi. - So già tutto, davvero. Grazie dell’offerta ma non c’è bisogno.-

- Comunque stai molto attento ad usare le giuste protezioni e..-

- Papà!- esclamò arrossendo e vedendo l’uomo scoppiare a ridere accasciandosi sul divano e svegliando Boris.

- Vai in camera tua, dai. Però la prossima volta studia con Liam, chiaro?- annuì dando un bacio sulla guancia alla madre per uscire velocemente dalla sala.

- Prima il dovere e poi il piacere!- sentì il padre gridare prima di scoppiare in una risata isterica.

Raggiunse velocemente la sua stanza rubando il telefono dalle mani di Doniya e spingendola fuori.

- Liam?- si portò il cellulare all’orecchio chiudendo a chiave la porta per sicurezza.

- Zay! Stavo parlando con Don e..-

- Seriamente? Siete già passati ai nomignoli?- sbuffò sdraiandosi nel letto esausto.

- Sei geloso?- lo sentì ridere dall’altra parte e aggiungere: - Sai che penso solo a te, gattino.-

- Ti odio. Dimmi quello che vuoi almeno posso mettere giù.-

- Non vuoi sapere di cosa stavamo parlando?-

- No, sono cose vostre. Allora? Perché hai chiamato?-

- Sei davvero geloso! Di tua sorella!- roteò gli occhi ascoltandolo ridere. - Stavo pensando se domani devo venire direttamente a casa tua o..-

- Vieni a prendermi in Ferrari?!- strinse il telefono sorridendo eccitato.

- Hai detto che vuoi tenerla per il ballo di fine anno, se la usiamo ancora poi non è più una sorpresa.-

- Ma Leeyum!- si lamentò con una smorfia.

- Devi scegliere: Ferrari o Liam.- si morse le labbra e sorrise rispondendo: - Non vuoi sapere la mia risposta.- ridacchiò girandosi sul letto e guardando fuori dalla finestra.

- Sì, perché sappiamo entrambi che sceglierai..-

- La Ferrari.- scoppiò a ridere sentendo il verso sconvolto del ragazzo.

- Sei.. sei.. mi sento offeso. Preferisci una macchina al tuo ragazzo?- si sdraiò di nuovo fissando il soffitto con un sorriso mentre si passava una mano tra i capelli.

- Mi manchi, Leeyum.- sussurrò arrossendo e lasciando penzolare una gamba fuori dal letto.

- Ah, sì? Ti manco più della Ferrari?- annuì mordendosi le labbra e rispondendo con un flebile: - Più di tutto quanto.-

- Ci vediamo domani, vengo a prenderti a scuola.. con una macchina normale, se ne ho in giro.-

- Ho voglia di rivederti.-

- Dì la verità, stai usando la scusa del ritratto solo per vedermi nudo.-

- Uno dei motivi, sì.- sorrise arrossendo. - E poi perché sei davvero bello.-

- Vai a dormire che è tardi, cucciolo.- si morse le labbra stringendo il telefono tra le dita. - A domani.-

Lasciò cadere il cellulare sul materasso e allargò le braccia e le gambe con un sorriso enorme.

 

 

 

 

 

 

 

Le ore di lezione quel mercoledì erano passate nel modo più lento possibile, non aveva seguito nulla perché continuava a scrivere sempre lo stesso nome sul foglio con un sorriso sulle labbra e quando aveva sentito la campanella aveva messo tutto alla rinfusa nella tracolla ed era corso fuori senza dare spiegazioni a nessuno.

Scese velocemente i pochi gradini dell’ingresso e notò subito il ragazzo appoggiato alla Porsche, lo raggiunse con un sorriso fermandosi di fronte a lui.

- Chi è ora che non mi da nemmeno un bacio?-  strinse le mani sulla tracolla muovendo il piede sull’asfalto.

- Volevo la Ferrari.- si lamentò con una smorfia infantile.

- Non ti piace questa?- scosse la testa iniziando a ridere quando il ventenne lo strinse tra le braccia lasciandogli piccoli baci sul collo.

- Mi sei mancato tanto.- mormorò accarezzandogli i capelli con un sorriso quando lo sentì rispondere subito: - Anche tu, scricciolo.-

Nascose il viso contro il suo petto stringendo la maglia tra le dita e mormorò: - Andiamo a casa?-

- Non vedi proprio l’ora, eh?- scoppiò a ridere alzandosi sulle punte e lasciandogli un bacio leggero sulle labbra dileguandosi poi nell’auto.

- Sei ridicolo.- lo sentì sbuffare quando salì in macchina ed accese il motore.

- Cerca di arrivarci il più in fretta possibile.- replicò sporgendosi verso di lui per baciargli il collo e succhiargli il lobo dell’orecchio, mentre con una mano gli accarezzava la gamba.

Dopo nemmeno mezz’ora erano a casa sua e lo stava trascinando su per le scale chiudendosi la porta della camera alle spalle.

- Devo spogliarmi io o..- scosse la testa appoggiando le mani sulle sue spalle per farlo sedere sul bordo del letto restando in piedi tra le sue gambe.

Gli sfilò lentamente la maglietta continuando a guardarlo negli occhi sorridendo soddisfatto quando lo vide deglutire ed arrossire.

- Liam.- mugugnò spingendolo a sdraiarsi leccandogli l’addome e salendo sempre di più, i peletti che a contatto con la lingua lo facevano eccitare come non mai.

Gli succhiò la pelle del collo strofinando il bacino contro il suo gemendo soddisfatto quando riuscì a trovare la giusta frizione.

- Credevo..dovessi farmi.. un ritratto.- gli morse una spalla slacciandogli i pantaloni e sfilandoglieli quando l’altro lo aiutò sollevando il bacino dal materasso.

- E infatti ti sto spogliando.- replicò ritornando seduto a cavalcioni su di lui muovendo le dita su tutto il suo petto.

Si spostò più giù lungo le gambe posizionando le mani sui suoi fianchi con lo sguardo fisso sull’erezione contenuta nei boxer neri.

- Liam.- lo chiamò con un gemito mordendosi le labbra quando, abbassando di poco l’elastico, riuscì a vedere i peli pubici. - Non posso concentrarmi sul ritratto se hai un’erezione del genere.- mugugnò massaggiandogliela piano.

- Ne sei la causa quindi..- strinse le dita sulle sue cosce sorridendo malizioso.

- Sai quello che dicevamo l’altra volta in macchina?- lo vide annuire e si alzò aprendo l’armadio per ritornare con una scatola tra le mani.

- No, ti prego. Dimmi che non è quello che penso.- ridacchiò sedendosi accanto al ragazzo sdraiato mettendosi a gambe incrociate e togliendo il coperchio.

- Sono pur sempre un ragazzo di diciassette anni.- spiegò semplicemente mostrandogli orgoglioso tutti i vari giochetti erotici.

- Stai peggiorando la situazione..- lo sentì quasi mugolare mentre aveva una mano nei boxer con lo sguardo fisso su un dildo più grande degli altri.

- Quindi non vuoi sapere che per una scommessa con Harry ne ho dovuto tenere dentro uno per tutto il giorno?- confessò arrossendo mordendosi le labbra con gli occhi più scuri quando lo vide muovere la mano nelle mutande tirando indietro la testa con un gemito.

- Quanti anni avevi?- lo sentì domandare con un filo di voce, abbassò il viso sussurrando nel suo orecchio: - Sedici.-

- E mi stavo chiedendo se..- continuò fissando la scatola con le guance rosse.

- Zayn.- spostò lo sguardo sul castano che si era seduto e stringeva il copriletto tra le dita. - Non sei per niente innocente.. e stai rendendo sempre più difficile rallentare i tempi.-

- .. li ho usati per tre anni pensando a te e..- continuò riprendendo coraggio con il viso a fuoco.

- Zayn.- si morse le labbra nervoso guardandolo di nuovo. - Continui a parlare ma hai ancora tutti i vestiti addosso.- annuì scendendo dal letto, slacciandosi velocemente i pantaloni e sfilandosi la maglia.

Sentì due mani stringergli i fianchi ed obbligarlo a sdraiarsi sul materasso, incrociò lo sguardo di Liam sopra di lui e sorrise timidamente e nervoso.

- Non faremo nulla che tu non voglia.- annuì baciandolo dolcemente mentre stringeva le dita tra i suoi capelli mossi.

I loro gemiti e respiri affannati si unirono quando mossero insieme il bacino facendo scontrare le loro eccitazioni.

- Hai anche il..- annuì indicando la scatola e mormorando: - è tutto lì dentro.-

- Bene, quindi.. tu sei proprio sicuro di voler..- si abbassò i boxer in un momento di spavalderia arrossendo subito dopo.

- Lo prendo per un sì?- annuì non riuscendo a parlare guardandolo mentre prendeva la bottiglietta e riportava la sua attenzione su di lui.

- E il..- venne zittito dalle labbra del castano e dal suo: - Facciamo le cose con calma.-

Annuì arrossendo quando l’altro spostò la bocca lungo il suo collo e il suo petto mordendogli la pelle del ventre con un sorrisetto.

- Non smettere mai di arrossire.- aprì e chiuse la bocca più volte lasciandosi sfuggire un gemito quando Liam gli lasciò il segno di un morso nell’interno coscia.

- N-Non.. credo.. sia p-possibile.. tu t-ti d-diverti a..- inarcò la schiena con un gridolino quando il dito del ventenne lo penetrò senza avvertimenti.

- D-Dio.. L-Liam..- spinse il bacino chiedendogli di aggiungere un secondo dito tra gemiti ed imprecazioni.

Quando dentro di lui si muovevano già due dita sentì la suoneria di un cellulare e Liam fermare i movimenti proprio quando stava per colpire il suo punto.

- Non ci provare a rispondere.- grugnì vedendolo pronto ad interrompere tutto quanto.

- Ma se è importante?- strinse il braccio del castano fulminandolo con un’occhiata.

- Non ci provare a togliere le tue dita da lì.- specificò calcando sulle parole e stringendosi attorno alle dita che erano immobili dentro di lui.

Lo guardò allibito mentre si sporgeva verso i suoi pantaloni a terra e tirava fuori il cellulare rispondendo con la mano libera.

- Louis.- sbuffò strofinando il viso contro il cuscino. - Che succede? No, non sono impegnato.-

- Davvero?!- esclamò non riuscendo a trattenersi mordendosi forte le labbra quando il castano spinse con decisione le dita dentro di lui.

- Lou, calmati. Dimmi che succede.- grugnì stringendo una mano attorno al suo membro muovendola lentamente con gli occhi fissi in quelli marroni di Liam che ricambiava lo sguardo studiando le sue mosse.

- In pratica hai fatto sesso di nuovo con Harry, e sei scappato di nuovo quando lui ha cercato di parlarti subito dopo.- lo sbuffo che stava per lasciare le sue labbra si trasformò in un gemito quando il castano spinse più in profondità le sue dita con un’espressione seria.

- No, Louis, non sei un coglione. Sei peggio di un coglione.- spostò un braccio sulla bocca mordendolo per trattenere ogni possibile verso mentre Liam spingeva con movimenti decisi quasi scaricando la tensione e la rabbia.

- E pensi che ogni volta sia un modo per chiudere questa storia?! Quel ragazzo è cotto di te come tu lo sei di lui!- morse più forte la pelle piangendo quasi dal piacere quando lo sentì colpire ripetutamente la sua prostata.

- Smettila di piangerti addosso e chiarite questa cosa!- lasciò il suo membro stringendo le dita sul braccio di Liam spingendosi contro alla mano del ragazzo.

- Non mettere Zayn in mezzo a tutto questo!- non riuscì a fermare l’orgasmo quando sentì il suo ragazzo, il suo Liam, difenderlo con così tanta enfasi da qualsiasi cosa avesse detto il suo migliore amico e si sporcò tutto il petto lasciandosi poi cadere sul materasso con un sorriso soddisfatto.

- E anche se fosse?- fece uno strano verso quando tolse le dita lasciandogli una sensazione di vuoto, ma grazie al nuovo silenzio riuscì a sentire le parole dell’altro ragazzo: - .. ed è un ragazzino e tu ti stai comportando come un idiota alla sua prima cotta!- arrossì muovendo le dita sul suo petto coperto di sperma consapevole di avere due occhi fissi su di lui.

- Mi stai gridando dietro queste cose perché è quello che vuoi sentirti dire tu.- sorrise dolcemente al castano che stava disegnando un cuore sul suo ventre.

- Quello che ti consiglio, ed è quello che ti dico ogni volta, è di parlare prima di fare sesso.- annuì mostrandogli il pollice e si tirò su appoggiandosi con un gomito al cuscino.

- Ora, scusa, ho un impegno importante. Ricordati di parlargli!- scoppiò a ridere quando l’altro lanciò il cellulare buttandosi tra le sue braccia per baciarlo voracemente.

- E’ stata..- strinse le mani tra i suoi capelli succhiandogli la lingua tra le labbra. -..la cosa più..eccitante di tutta la mia vita.-

- Io amo Louis.- confessò mordendogli la pelle scura della voglia. - Seriamente è.. tu non hai idea di quello che mi hai fatto mentre t’incazzavi con lui.- sospirò sognante ricordandosi il violento orgasmo di poco prima.

- Ma non abbiamo usato i..- seguì il dito di Liam allungandosi per prendere dalla scatola l’oggetto incriminante.

- Puoi usarlo ora.- mormorò passandogli il dildo rosa pallido con le guance rosse per l’imbarazzo e l’orgasmo.

- Vuoi che io lo usi lo stesso anche se sei già..- annuì deciso posizionandosi meglio sul letto con un sorriso.

- Ne sei proprio sicuro?- sbuffò allungando il braccio nel letto passandogli anche il lubrificante.

- Ho aspettato tre anni e direi che, sì, ne sono sicuro. E se non lo fai tu, giuro che lo faccio..- si bloccò con un grido quando lo penetrò con una mossa veloce ripetendo subito dopo il gesto.

- Zayn.. sei..- sentì l’altra mano calda di Liam poggiarsi su una sua coscia costringendolo ad allargare le gambe ancora di più. - .. non sai che fatica sto facendo a non prenderti ora.-

- P-Puoi .. f-farlo..- riuscì a dire tra i gemiti mentre il castano colpiva il suo punto con il dildo.

- La tua prima volta deve essere speciale.- annuì iniziando a masturbarsi velocemente sentendo già vicino un secondo orgasmo che lo travolse facendogli chiudere gli occhi e inarcare la schiena.

Quando riuscì a riprendersi sollevò le palpebre e trovò Liam che lo fissava mordendosi le labbra e muovendo la mano sul suo membro.

- Faccio io.- mormorò inginocchiandosi accanto a lui e stringendo una mano attorno alla base sostituendo quella del castano che spalancò gli occhi.

- Zayn!- si leccò le labbra pulendosi dello sperma che gli aveva sporcato il viso e si avvicinò di più al ventenne che gli accarezzava il collo leccandogli una guancia.

- Scusa.. non volevo venire così.- fece spallucce sorridendo quando l’altro continuò a muovere la lingua raccogliendo il suo stesso sperma.

- Ho sonno, Leeyum.- mormorò quando sentì il dito dell’altro pulirgli le ciglia per poi appoggiarglielo sulla labbra per farglielo succhiare.

Si lasciò stringere dalle braccia di Liam e nascose il viso contro il suo collo chiudendo gli occhi, le labbra del castano sui suoi capelli e una gamba intrecciata alla sua.

 

 

 

 

 

 

- Zayn?- sbuffò stringendosi contro al corpo caldo che continuava a scuoterlo. - Credo sia tornato qualcuno, ho sentito la porta che si apriva e .. Zayn. Ti prego, svegliati.-

- Tra cinque secondi, aspetta.- mugugnò strofinando il naso contro il petto del ragazzo che continuava ad agitarlo.

- Non abbiamo tutto quel tempo.- lo sentì sussurrare contro il suo orecchio. - Sono completamente nudo nel tuo letto.-

- E tu copriti, no?- ridacchiò stringendosi più forte quando l’altro tentò di liberarsi.

- Sto cercando di staccarti da mezz’ora.- gli baciò il petto allentando la presa per permettergli di sgusciare via.

- Se entrano ora e mi trovano così, e poi guardano te..- spalancò gli occhi sedendosi con uno scatto.

- Merda!- esclamò rimettendo tutto quanto nella scatola e correndo a nasconderla nell’armadio sospirando di sollievo ed appoggiandosi contro l’anta chiusa.

- Vuoi dirmi che eri più preoccupato per quello che per il fatto che sei ancora completamente nudo con i tuoi genitori in casa?!- annuì osservandolo mentre si riallacciava velocemente i pantaloni con la maglietta infilata solo per una manica.

- Zayn! Mettiti qualcosa!- si riscosse e s’infilò velocemente i boxer e la maglietta piegando le labbra in una smorfia sentendo il petto appiccicoso.

- Che hai?- scosse la testa allacciandosi i pantaloni.

- Non mi sono pulito e ora ho questa sensazione schifosissima di..-

- Se vuoi ci chiudiamo in bagno.- si morse le labbra facendo spallucce e mormorò: - Non so se riusciamo ad arrivarci senza farci notare.-

Sorrise quando Liam gli strinse la mano aprendo la porta e guardandosi intorno, trattenne la risata divertita quando si sentì trascinare fuori e condurre fino al bagno.

- Che cosa state facendo?- si bloccarono di colpo voltandosi lentamente verso la bambina che li fissava confusa dalle scale.

- Nulla, Saf, torna a giocare.- borbottò stringendo il braccio di Liam per trascinarlo nel bagno e chiudere la porta.

- Voglio giocare con voi.- sbuffò bloccando la sorella più piccola con l’altra mano. - Voglio giocare anch’io con Lilì.-

- Lilì è mio.- replicò trattenendo la bambina roteando gli occhi quando vide i suoi occhioni marroni inumidirsi.

- Non è vero!- la sentì piagnucolare mentre sbatteva i piedi decisa a farsi sentire da tutti.

- La prossima volta vengo qui per giocare solo con te, va bene?- incrociò le braccia al petto quando il suo ragazzo s’inginocchiò di fronte a lei accarezzandole i capelli.

- E non ci parli nemmeno con Zayn?-

- No, non ci parlo con lui. Passerò tutto il giorno con te.- spalancò gli occhi sorpreso quando li sentì ridacchiare tutti contenti.

- Leeyum!- si appoggiò allo stipite della porta mentre anche l’altra sorella saltava in braccio al suo ragazzo ridendo.

- Come stai, Wali?- strinse i pugni fissando con rabbia quella che stava sbaciucchiando la guancia di quello che doveva essere il suo ragazzo.

- Vieni giù con noi? La mamma ci sta facendo una torta buonissima.-

- Vai pure, tanto non sono io il tuo rag..- spalancò ancora di più gli occhi quando sentì le labbra del castano sulle sue.

- Fai il bravo e mettici poco, ti aspetto giù.- annuì sorridendogli come un idiota mentre lo guardava allontanarsi tenendo per mano la sorella minore che saltellava.

Si lavò velocemente cambiandosi e raggiungendo gli altri in cucina trovando Liam seduto sulla sedia con in braccio Safaa che disegnava felice.

Allacciò le braccia attorno al collo del castano appoggiando il mento sui suoi capelli con un sorriso.

- Sembrate il quadretto di una famiglia felice.- arrossì sentendo il ragazzo ridacchiare alla battuta di Doniya che li guardava con un ghigno.

- Io faccio la figlia?- osservò scettico la sorella che saltellava sulle ginocchia di Liam agitando il pennarello.

- No, io voglio fare la figlia.- spostò lo sguardo su Waliyha che aveva le braccia incrociate ed un broncio sulle labbra.

- Oh, oh. Calmi tutti. State già pensando di adottare?- arrossì staccandosi dal ragazzo e guardando il padre che entrava nella cucina con un sorriso vispo.

- Liam, ti accompagno alla porta!- esclamò afferrandogli un braccio ed obbligandolo a seguirlo all’ingresso.

Sospirò di sollievo quando arrivarono senza ulteriori problemi nella veranda.

- Sei consapevole di essere geloso delle tue sorelle più piccole?- annuì stringendo le braccia attorno alla vita di Liam appoggiando il viso contro il suo petto.

- Non mi hai più fatto nessun ritratto.- arrossì accarezzandogli la schiena sotto la maglia.

- Sarà per la prossima volta.- sussurrò sollevando il volto per vederlo annuire.

- Sei davvero andato in giro con.. quella cosa? Per tutto il giorno?- annuì piegando le labbra in una smorfia.

- Ci stai ancora pensando?- domandò imbarazzato sentendosi andare a fuoco.

- Non ho smesso un secondo di pensarci.- lo sentì dire con voce roca, chiuse gli occhi quando la sua mano calda gli accarezzò una guancia.

- Ci vediamo presto, gattino.- arrossì spingendolo con un pugno sullo stomaco.

- Giuro che le compro, e poi mi arrampico fin nella tua camera e mi faccio trovare nel tuo letto e..-

- Cerca di non sbagliare finestra o finisci nella camera dei miei.- incrociò le braccia al petto sbuffando quando lo sentì ridere.

- Però è una cosa che dovresti fare..- lo sentì sussurrare contro il suo orecchio abbracciandolo subito dopo.  -..mi piacerebbe provare.- s’irrigidì quando appoggiò le mani sul suo fondoschiena baciandogli il collo.

- Torna a casa e fatti una doccia fredda, Liam.- sussurrò spingendo una gamba tra le sue con un sorrisetto.

Sospirò sconfitto quando lo sentì replicare: - Tu l’hai già fatta e non è servita.-

- Ne farò un’altra.- gli tenne testa sollevando il mento.

- Pensando a me?- arrossì mordendosi le labbra. - E userai uno di quei..-

- Liam!- esclamò coprendogli la bocca con la mano. - Torna a casa e smettila di pensarci!-

Lo sentì mormorare qualcosa simile a: - Ma non ci riesco.- contro alle sue dita e scosse il capo sorridendo.

- Sembri tanto dolce ed innocente ma scommetto cavalchi in un modo..- gli coprì di nuovo le labbra arrossendo sempre di più.

Continuò a fissarlo indeciso mentre Liam appoggiava le mani sulle sue liberandosi da solo.

- Ci sentiamo presto, gattino.- si alzò sulle punte per ricambiare il bacio e lo osservò felice mentre risaliva sulla Porsche salutando con un sorriso.

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Partiamo dal fatto che questi due non mi lasciano in pace, e mai lo faranno.

Quindi le cose son due: se li amate potete stare tranquille perché non se ne andranno mai; se li odiate (ed odiate anche me çmç) non vi libererete mai.

Mi sento in colpa per l’ultima categoria çmç

Non ho nulla da aggiungere su questa nuova parte, tranne il fatto che è stato difficile riprendere in mano il PoV Zayn ma poi credo di essermela cavata discretamente. u.u

Bon, spero di avervi rallegrato ed illuminato la giornata rendendola più arcobalenosa.

Grazie a tutti quanti, davvero.

Tutto il vostro affetto e le vostre recensioni mi fanno sorridere come un idiota dalla mattina alla sera :*

Ci vediamo spesso, per la sfortuna di quelli che non mi sopportano più.

ASCOLTATE I BOYCE AVENUE!!!

(Un piccolo messaggio per il bene dell’umanità.)

 

 

 

Le altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo SOLO ziam)

 

- Car wash (completa) [I parte]

Zayn, ragazzo di diciassette anni, passa l’estate al ‘bubbles hand car wash’ dove Liam lavora per pagarsi le rette dell’università.

 

- Teach me how to dream (completa) [II parte]

Settembre, Liam ricomincia a lavorare al solito bar all’angolo della via e Zayn gli insegna a sognare di nuovo.

 

- So take me by the hand I’m bare boned and crazy for you (completa) [III parte]

Zayn e Liam e l’incontro con le loro famiglie.

 

- You said I love like the stars above, I’ll love you ‘till I die (completa)

Liam entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire che è l’unico per lui.

 

- Le parole che non ti ho detto (in corso)

Zayn insegna nella scuola elementare di Bradford e riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da Londra alla fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola che frequenta suo fratello Matthew.

 

 

E come sempre potete seguirmi su Twitter e su Tumblr.

 

 

 

   
 
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