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Autore: AlwaysAttract    24/06/2013    4 recensioni
«Mamma, sai chi sono i nuovi vicini?» le chiede voltandosi, lasciando alle sue spalle la visuale del camion.
Maura alza un attimo lo sguardo su suo figlio, brontola qualcosa sulle briciole che sta facendo cadere a terra e solo alla fine riesce a pronunciare qualcosa sui nuovi vicini, «è un ragazzo» dice con un’alzata di spalle tirando fuori la spesa dalle buste.
Niall si acciglia masticando l’ultimo pezzo di biscotto, «Un ragazzo? Ma se ho appena visto una culla!» esclama con la bocca piena.
Sua madre alza le spalle con indifferenza e «beh, sai, è uno di quelli» brontola a bassa voce come se l’argomento in casa loro fosse un tabù.

Single Father!AU, Desperate HouseWives!AU, accenni mpreg, Niall/Zayn, Bottom!Zayn, 2795 parole.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
- Questa storia fa parte della serie 'AU!Ziall Fest'
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Oneshot partecipante all’iniziativa AU!Ziall Fest del gruppo Facebook “Wanki!Fic
Piccola parentesi: questa oneshot contiene accenni di mpreg (ossia, Male pregnacy = gravidanza maschile) e se vi fa schifo o vi urta in qualche modo siete pregati di non leggere (come ho letto in una stupidissima discussione su twitter!).
Baci! 




C’è un furgone parcheggiato di fronte la villetta che affianca quella della famiglia Horan. Dei tizi scaricano alcuni scatoloni, qualche mobile e altre cianfrusaglie che la gente normale si porta dietro quando si trasferisce in una nuova casa. Niall mangiucchia dei biscotti mentre rimane affacciato alla finestra della cucina, curioso di vedere i nuovi vicini di casa: pensa che sia una famiglia, perché ha visto i due tizi portare dentro casa una culla bianca e quindi, molto probabilmente, uno dei suoi nuovi vicini sarà un bambino e lui adora i bambini. Fantastica già sul momento in cui chiederà ai genitori del bambino se, con il loro permesso, potrà fare da babysitter al bambino quando sente i passi di sua madre dietro di sé.
«Mamma, sai chi sono i nuovi vicini?» le chiede voltandosi, lasciando alle sue spalle la visuale del camion.
Maura alza un attimo lo sguardo su suo figlio, brontola qualcosa sulle briciole che sta facendo cadere a terra e solo alla fine riesce a pronunciare qualcosa sui nuovi vicini, «è un ragazzo» dice con un’alzata di spalle tirando fuori la spesa dalle buste.
Niall si acciglia masticando l’ultimo pezzo di biscotto, «Un ragazzo? Ma se ho appena visto una culla!» esclama con la bocca piena.
Sua madre alza le spalle con indifferenza e «beh, sai, è uno di quelli» brontola a bassa voce come se l’argomento in casa loro fosse un tabù. Dal caso di suo zio Enric, che è rimasto ingravidato dal suo amante, un certo Troy, e che ha sfasciato la sua famiglia, composta dalla moglie e dai due figli, a casa non si parla più delle gravidanze maschili. Niall capisce che suo zio si è comportato da irresponsabile e da vero stronzo, perché, dopotutto, ha tradito sua moglie, ma odia che ora sua madre parli male di quei ragazzi che possono avere dei figli.
All’università che frequenta ce ne sono tantissimi e si intenerisce sempre quando ne vede dei ragazzi con il pancino appena accentuato e la mano stretta ai rispettivi compagni.
E poi, dai, sua madre sa benissimo che è gay, anche se non gli ha parlato per cinque mesi quando gliel’ha rivelato, e sa anche che sarebbe come un miracolo se trovasse l’amore in una persona con le capacità fisiche di avere un figlio.
Niall annuisce e si avvicina al bancone per aiutarla con la spesa, perché altrimenti gli dice che non è buono a fare nulla, e, con la più totale nonchalance chiede: «è carino?».
«Oh, Gesù, Niall!» esclama sua madre lasciando lì la spesa e ritornandosene in salotto mentre continua a scuotere la testa, avendo perso ogni possibilità con suo figlio.
«Che ho detto?» domanda Niall con tono indignato anche se, subito dopo, ridacchia tra sé e sé
 
Maura non ha potuto credere alle sue recchie quando suo figlio, con la più bella faccia da angioletto del mondo, le ha detto che andava ad annaffiare le piante in giardino.
E’ un sabato molto caldo e sono appena le dieci del mattino quando Niall esce fuori di casa, senza maglietta, prende la pompa dell’acqua da un angolo e fa cadere l’acqua sulle ortensie che sua madre ha piantato e cresciuto molto amorevolmente quell’anno.
Vede Louis ed Harry, una coppia  che si è trasferita sull’altro lato della strada un anno prima, fare colazione sotto al portico di casa e li saluta con un gesto della mano, poi grida un “ehy” a Liam Payne, che ha iniziato a fare il suo giro mattiniero con la sua mountain bike e fa un timido sorrisino a Cheryl, una donna che ha divorziato tre volte e che abita proprio di fronte casa sua, che gli fa l’occhiolino da lontano.
Scaccia due, tre api nei minuti seguenti e tiene costantemente lo sguardo fisso sulla villetta venduta da poco al ragazzo con un figlio su cui tutte le casalinghe di Wisteria Lane hanno qualcosa da dire.
Ha sentito sua madre e le altre donne del quartiere, parlare di lui all’ora del thè e tutto quello che è riuscito a ricavarne è che il nuovo vicino di nome fa Zayn, o qualcosa del genere, che ha la sua stessa età e che ha origini arabe. Il bimbo, di tre anni, si chiama Toby e, purtroppo, non ha mai conosciuto l’altro padre.
Le notizie girano in fretta, lì a Wisteria Lane, i sussurri vengono scambiati di casa in casa e non c’è segreto che regga nelle famiglie Fairview, tutti verranno a saperlo, prima o poi.
Purtroppo la vita di Zayn, o come si chiama lui, ha già  fatto il giro di tutto il quartiere e Niall non l’ha ancora visto in faccia.
Capita quando ci sta rinunciando che la porta della villetta vicina alla sua si apre.
Alza immediatamente gli occhi curiosi sul portico della casa e oh, ooooh, è quello il suo vicino di casa.
Niall nota subito la pelle scura e i capelli neri del ragazzo, la canotta bianca e larga sotto le ascelle e i jeans color ghiaccio che gli fasciano le gambe magre. Ha un sacco di tatuaggi e questo lo rende inverosimilmente sexy e Dio, chissà quanti altri ne ha sotto i vestiti, ha voglia di scoprirli uno ad uno.
Cammina con passo cadenzato sul vialetto e Niall lo segue con gli occhi, completamente assorto dalla bellezza infinita di quel ragazzo.
Lo vede arrivare fino alla casella della posta e tirar fuori delle buste bianche ed è così preso dai suoi movimenti che non si accorge che la pompa dell’acqua gli cade dalle mani. Se ne accorge solo quando l’acqua gli arriva dritta in faccia.
«Cazzo!» sibila allontanandola in un secondo e, sfortunatamente, attira l’attenzione di quel ragazzo. O fortunatamente.
Zayn gli sorride timidamente e Niall, come un imbecille, resta secondi imbambolato decidendo sul da farsi e solo quando si accorge di aver messo in imbarazzo il ragazzo decide di alzare una mano per salutarlo.
«Benvenuto a Wisteria Lane» esclama agitando un braccio.
«Grazie!».
Poi accade tutto velocemente: chiude la pompa dell’acqua, trotterella con una piccola corsa verso casa di Zayn, evita per un pelo la figlia dei Thompson che gira con la sua bicicletta rosa e arriva davanti al moro.
«Ciao, sono Niall Horan» si presenta tendendo una mano. Zayn lo guarda, gli sorride e stringe la sua mano, anche se con un filo di imbarazzo.
«Io sono Zayn Malik» dice infilando le mani in tasca «sono tre giorni che sono qui e non ti ho mai visto» continua subito dopo.
«Sono stato sempre in facoltà, anche per me è la prima volta che ti vedo!» esclama tutto contento con un sorrisone a trentadue denti, «mi hanno detto che hai un figlio!».
«Sì, Toby, è dentro a giocare. Vuoi conoscerlo?» chiede timido indicando con il capo la casa alle sua spalle.
 
La villetta di Zayn Malik è la più piccola di tutto il quartiere, al primo piano c’è solo la cucina e un piccolo soggiorno, e al secondo solo due camere da letto più il bagno. Le pareti esterne sono state pitturate di un lilla sciatto, tendente al grigio. Il giardino, per il momento, non è curato e ci sono erbacce dappertutto.
Dall’interno, quella piccola casetta, è più accogliente. Le pareti sono di una giallo pallido, la mobilia è ancora poca ma, per quanto Niall può notare, tutto è molto semplice. Ci sono alcune scatole a terra e dei giochi per bambini, tra cui un camion dei pompieri e triciclo blu.
«Scusa il disordine» fa Zayn spostando una scatola dal divano per far posto a Niall «Toby ultimamente non sta dormendo e non ho mai un attimo di pace» sospira e sembra stanco, sul serio.
Niall scuote la testa e si siede sul divano bianco «tranquillo» mormora.
«Vuoi qualcosa da bere? Ho delle birre nel frigo».
«Sì, grazie».
Zayn annuisce nell’imbarazzo totale e, due secondi dopo essere stato fermo a fissare Niall, si trascina in cucina. Niall non può evitare di guardargli il sedere e, Dio, questo Zayn Malik è più bello di quanto si aspettasse.
Passa i minuti seguenti a guardarsi intorno e gli vien da ridere quando nota, incorniciato, un foglio disegnato con dei colori a pastello. Il disegno non raffigura niente di speciale, sono solo tante linee una sopra l’altra ma Niall sorride ugualmente perché quello, come c’è scritto in un angolo, è il primo disegno di Toby.
«Ti piace?»
Niall sussulta, si volta immediatamente e sorride quando vede, tra le braccia di Zayn, il figlio. Sono due gocce d’acqua: la stessa pelle scura, gli stessi occhioni grandi e gli stessi capelli neri.
«Ciao, tu devi essere Toby, non è vero?» domanda eccitato avvicinandosi.
Il bambino lo guarda attentamente prima di arrossire e nascondere il viso sull’incavo della spalla del padre.
Zayn ride e sospira «non fare il timido» lo esorta «digli ciao».
«Non fa niente, sul serio» dice il biondo «me lo dirà dopo, se vuole».
 
Zayn gli sta simpatico. Non solo perché è di bell’aspetto e sembra un fottuto modello dell’Abercombrie ma anche perché è spontaneo e divertente, forse un po’ timido e taciturno.
Il fatto è, però, che non gli piace come amico, gli piace come potrebbe piacergli un ragazzino qualsiasi come quelli che adocchia nei locali e con cui scopa in macchina. E questo non va bene, perché Zayn è introverso e non riesce a pensare ad altro se non a suo figlio.
Ha saputo molte cose di lui nelle settimane seguenti al primo incontro. Ha la sua stessa età, solo qualche mese più grande, gli piace disegnare e fare i quadri, alcuni li vende anche, e lavora come postino. Deve alzarsi presto la mattina, chiamare sua madre e aspettare che arrivi lei per uscire di casa, poi ritorna alle due del pomeriggio e per le restanti ore della giornata bada a Toby. A Niall dispiace per lui, non ha mai un attimo di pace e si chiede se a volte respiri e mangi quel ragazzo.
Zayn gli ha detto che ha avuto Toby all’età di diciotto anni ma non ha accennato nient’altro su quest’argomento, poi ha confessato che la villetta gliel’hanno comprata per metà i suoi genitori perché odiava sentirsi in debito per ogni cosa con loro.
Niall si trova spesso a casa sua per una birra, a volte anche con Liam, o con Louis ed Harry, altre volte si ritrovano tutti e cinque per una partita di poker mentre Toby gioca sul tappeto con le macchinine.
Maura, quando nota il forte interessamento di Niall nei confronti di Zayn, gli dice che non vuole diventare nonna alla sua età. Niall ruota gli occhi.
 
Toby gli da un bacino sulla guancia, tutta la timidezza è volata via qualche mese prima quando lo ha corrotto con un modellino di un elicottero, prima di lanciarsi ancora una volta contro il padre.
Zayn lo prende, gli bacia la fronte e gli raccomanda ancora una volta di fare il bravo con nonna Trisha, di non fare i capricci quando deve andare a fare la nanna e di mangiare le verdurine.
«Perché ti fanno crescere e diventare forte! Come Braccio di ferro!» aggiunge Niall mostrando il suo bicipite e si sente un secondo dopo in imbarazzo perché Zayn fa uno sbuffo divertito e scuote la testa.
«Come Braccio di Ferro, papà?» chiede Toby, con gli occhi grandi e curiosi guardando con ammirazione Niall.
«Sì, amore, come Braccio di ferro» conferma schioccandogli un altro bacio sulla fronte «fai il bravo» ribadisce spingendolo dentro casa dei suoi genitori, dove Trisha lo accoglie con dei bacini sulla guancia.
«Ciao mamma!» la saluta Zayn prendendo Niall per la manica della sua felpa e «Buonasera Signora Malik!» grida Niall prima di entrare nell’auto di Zayn.
 
«Uscivo con lui da cinque mesi» singhiozza Zayn con la bottiglia della birra vicino alle labbra e il cartone della pizza, vuoto, accanto a lui «quando ho scoperto di aspettare Toby» continua incespicando sulle parole e chiudendo gli occhi.
«Zayn, non devi» sussurra Niall appoggiando una mano sulla sua spalla per bloccare quello che sta per dire. Zayn scuote la testa e scaccia via la sua mano, più ubriaco di quanto dovrebbe essere.
«No, devo! Ho voglia di parlarne con qualcuno!» esclama prima di prendere un altro sorso dalla birra che tiene in mano, poi riprende il discorso da dove l’ha lasciato, «ho tenuto nascosta la mia gravidanza per due mesi, non lo avevo detto neanche a mia madre, solo a Perrie, la mia migliore amica» dice.
Niall stringe le labbra, dispiaciuto per lui, e allunga una mano per appoggiarla sul suo ginocchio per infondergli coraggio.
«Però poi lui se ne è accorto e io non ho potuto fare niente, perché la mia pancia continuava ad aumentare e non potevo più dirgli di aver mangiato pesante o cose del genere! Mi ha lasciato con un messaggio dicendomi che non voleva un figlio e mi ha accusato di non avergli detto niente riguardo alle mie capacità fisiche di procreare! Praticamente ha dato tutta la colpa me» spiega con voce strozzata appoggiando con un tonfo la birra sul tavolino del suo salotto. Niall gli stringe il ginocchio e subito dopo la testa di Zayn si abbatte contro il suo petto, le sue braccia lo stringono e dalla sua bocca escono dei singhiozzi.
«Mi sono sentito una merda, Niall, però non avevo il coraggio di abortire perché quello era mio figlio e non potevo non metterlo al mondo» continua disperato.
Niall gli accarezza la schiena con movimenti lenti e delicati, gli sussurra di calmarsi e di stare tranquillo perché è una persona speciale e che ha dato vita ad una bambino altrettanto speciale. Zayn si calma tra le sue braccia, smette di singhiozzare e sussurra qualcosa come «era un fottuto stronzo» riferito al suo ex fidanzato.
«Stai meglio?» gli chiede Niall alzando il suo viso dal suo petto per poter guardare i suoi occhi.
Zayn annuisce arricciando il naso e inizia, non curante, ad accarezzare con i polpastrelli freddi il collo di Niall e il suo petto, restando incantato dei suoi stessi movimenti.
Niall rimane completamente stordito nelle sue carezze e le sue guance si tingono di rosa.
Hanno imparato a conoscersi e Niall crede che gli piace di più di un ragazzino di un locale qualsiasi. Gli piace come Zayn, il ragazzo padre con una vita difficile sulle spalle e un bambino di soli tre anni.
«Mi baci?» sbotta improvvisamente Zayn, l’alcool ancora presente nelle sue vene, «è passato tanto tempo dall’ultima volta che qualcuno mi ha baciato, e neanche mi è piaciuto» confessa arrivando con le dita sulle guance del biondo.
Niall non sa che fare, è completamente nel panico. Zayn è ubriaco e non sa se è una buona idea baciarlo, potrebbe confondere le cose domani o non ricordarsi nulla. Magari sarebbe uno sbaglio, ma come potrebbe Niall non farlo quando le labbra piene e rosee di Zayn sono lì, davanti a lui?
È Zayn a fare il primo passo e a portarsi sulle labbra di Niall, appoggiandoci le sue. Chiude tra le dita il mento di Niall e sospira di sollevo quando lo sente ricambiare e socchiudere la bocca per permettergli di prolungare il bacio.
Le loro bocche sanno di birra e pizza e non ci mettono molto prima di intrecciare le lingue e dare vita ad un vero e proprio e bacio, con tanto di dita strette tra le guance e bocche spalancate.
Zayn sale sul suo bacino qualche minuto più tardi: si mette a cavalcioni e inizia a dondolare, non interrompendo mai il contatto con Niall.
Niall geme sorpreso, all’improvvisa frizione dei loro bacini, e si affretta a stingere i fianchi di Zayn, artigliando con le dita la maglietta sottile.
Poi ci sono ancora i baci, le parole sconnesse e la saliva sulla pelle dei loro colli. I vestiti spariscono in fretta, così come l’imbarazzo iniziale e si ritrovano stretti su quel divano, lo stesso su cui hanno intrapreso la loro prima conversazione, a baciarsi e a sospirare di piacere.
«Niall, il preservativo, per favore» borbotta Zayn quando è a limite della sopportazione e ci sono tre dita di Niall dentro di lui. E alla fin fine, non è così ubriaco.
Quando Niall ritorna sopra di lui, dopo aver trovato un preservativo fortunato dal portafoglio, Zayn sorride e gli annuisce, allargando le gambe e trovando sollievo nella bocca del ragazzo a cui si sta concedendo.
 
Sono le nove e diciassette quando Niall apre gli occhi e trova Zayn a fissarlo con una mano tra i suoi capelli biondi e l’altra a reggersi il viso. Si sorridono a vicenda e «buongiorno splendore» bofonchia Niall con la voce impastata dal sonno. Zayn, semplicemente, lo bacia.
 
Si sa, a Wisteria Lane le notizie fanno il giro delle case più veloci del notiziario e quando la relazione di Niall e Zayn viene a galla, nessuno è così sorpreso. Maura soprattutto.
 

 
 
   
 
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