Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: _Bara no Yami_    25/06/2013    4 recensioni
[...]-Andiamo Shuuya, non è così difficile.- il più basso cercò di sfilarsi dalla presa, come minimo per insegnargli a stare in piedi –Di questo passo non imparerai mai...- poi fece un piccolo sorriso malefico e lì il suo orgoglio ne risentì parecchio -Non avrai paura di un po' di ghiaccio?-
Il bomber di fuoco si staccò di scatto, sbottando che lui non aveva paura di niente e di nessuno.[...]
[RELOAD]
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Axel/Shuuya, Shawn/Shirou, Shuu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'GouenjixFubuki'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo:  Ice Skating

Rating: Verde

Paring: GouFubu; EndoKaze; FudoKido; HiroMido

Tipo coppia: Shounen-ai

Parole: 2165

Genere: Demenziale, Slice of life

 

 

Shuuya non pensava esistesse qualcosa al mondo che trovasse più odioso del freddo, ma dovette ricredersi nel momento in cui il suo amato fidanzato lo aveva costretto a trovarsi in un luogo in cui mai avrebbe pensato di metter piede.

Ora invece era lì: pattini da ghiaccio ai piedi, un sedere dolorante, la mano saldamente ancorata al braccio del più basso. E sì, in caso non fosse stato troppo ovvio, era già volato per terra parecchie volte.

Oltretutto la presenza quasi demoniaca di Kazemaru e Midorikawa, con i rispettivi ragazzi, alle sue spalle lo faceva sospettare che dovesse sicuramente trattarsi di una cospirazione contro la sua persona.

Se ripensava a quella mattina era tutto perfetto: un semi-collasso imminente sul divano, due maglioni caldi addosso, sotto la coperta ponderata, finestra sigillata e una tazza di cioccolata calda pronta per essere ingurgitata. Il suo, sicuramente meritato, rilassamento aveva avuto una tempistica tuttavia scadente, avrebbe osato dire, data l’entrata in casa da pazzo maniaco del suo amato albino.

Shuuya era certo di aver anche sentito ululare.

Shirou aveva, Shuuya l'avrebbe definita orrenda ma in fondo chi era lui per giudicare, l'abitudine di infilarsi i pattini a rotelle per andare anche solo cinque miseri minuti al supermercato. Paradossale dato che ci metteva più a infilarsi quegli abomini piuttosto che andare e tornare ma in fondo uno spirito del vento non potevi mica fermarlo intrappolandolo in città.

Pur dovendo ammettere che l'ex numero dieci dell'Inazuma non aveva provato poi così tanto a impedirglielo, perché insomma chi poteva resistere a quel faccino, tuttavia quella era una mattina in cui si pentiva amaramente di questa scelta.

Quindi di conseguenza a causa di un suo disgraziato errore di calcolo, quella disgraziata mattina per un disgraziato caso, quasi sicuramente anche per volere di un disgraziato Dio, Shirou l'aveva visto: un dannato volantino raffigurante il nuovo palaghiaccio aperto da poco, giusto poco più di un paio di settimane forse.

E a cosa serviva ripeterlo, secondo voi era stato in grado di resistere?

 

-Andiamo Shuuya, non è così difficile.- il più basso cercò di sfilarsi dalla presa, come minimo per insegnargli a stare in piedi –Di questo passo non imparerai mai...- poi fece un piccolo sorriso malefico e lì il suo orgoglio ne risentì parecchio -Non avrai paura di un po' di ghiaccio?-

Il bomber di fuoco si staccò di scatto, sbottando che lui non aveva paura di niente e di nessuno. Compiuto neanche mezzo passo si ritrovò con le natiche a contatto col freddo pavimento e incrociando le braccia al petto non provò nemmeno ad alzarsi.

-Vuoi stare lì col muso tutto il giorno?- chiese divertito l'albino, vedere il suo ragazzo seduto per terra e con un broncio, molto fuori dal suo personaggio avrebbe osato dire, per lui era una visione divertentissima e adorabile.

In fondo erano davvero poche le cose in cui Shuuya non eccelleva, per la precisione quasi tutte quelle che riguardavano sport invernali.

Ridacchiando, iniziò a pattinargli intorno quasi per prenderlo in giro, il biondo infastidito da quell'atteggiamento tentò di colpirlo ma nel farlo l'unica cosa che ottenne fu una semicaduta di faccia, nonostante fosse ancora seduto per terra quindi le dinamiche non erano ben chiare.

-Giuro che per questo scherzo non ti siederai per una settimana Shirou!- sbottò frustrato dalla situazione, per sentirsi semplicemente rispondere con un "Semmai ti alzerai da lì" in lontananza dato che l'altro aveva ben deciso di andarsene da Kazemaru.

Non si sa bene come e quale miracolo lo investì di colpo ma riuscì ad avvicinarsi alla ringhiera e ad alzarsi in piedi. Abbandonandocisi sopra sospirò sollevato, doveva ammettere di non essersi mai sentito tanto idiota in vita sua.

-Ti ammazzo, Kiyama.- minacciò quando sentì una voce alle sue spalle iniziare a ridere, si voltò lentamente per non cadere con l'espressione più minacciosa che avesse mai fatto.

-Scusa amico ma vederti così imbranato è un caso più unico che raro.- ridacchiò il rosso –Vuoi una mano?-

-Pensa al tuo di ragazzo.-

-Purtroppo ci sta pensando già il tuo.- gli sorrise l'altro, si voltarono entrambi a guardare il gruppetto giusto in tempo per godersi due gloriose cadute di Midorikawa ed Endou. Il tutto con la risata cristallina di Shirou in sottofondo e la faccia sconsolata di Kazemaru, che probabilmente stava a chiedersi come si potesse essere contemporaneamente sia atleti che imbranati di professione.

Gouenji Shuuya, testa dura e orgogliosa dalla nascita, realizzando che la pista non era poi così piena da distruggere la sua reputazione provò ancora una volta a lasciar andare la ringhiera. L'equilibrio durò per giusto un paio di secondi, finché Hiroto non intervenne per salvarlo -Sei sicuro di non volere una mano? Almeno per raggiungere Fubuki.-

-Tornerà, se ci tiene a camminare tornerà.- sibilò l’altro, ancora infastidito e anche un po' provato dall'essere stato abbandonato per una stupida pista di ghiaccio.

Il rosso alzò gli occhi al cielo -Convinto tu. In ogni caso stanno per arrivare anche Kidou e Fudou, forse ti converrebbe accettare l'aiuto ora.-

Shuuya si voltò, scandalizzato, neanche gli fosse stato detto che il padre era stato arrestato per spaccio e frode -Non dirmi che Shirou ha chiamato pure loro.-

-Non lo dirò allora, anche perché l’ha scritto sul gruppo quindi tecnicamente…-

Ma possibile che fosse sempre l'ultimo a sapere le cose?

La sua reputazione era finita. Lo sentiva.

Per quale motivo trovavano così divertente pattinare su una distesa d’acqua gelida, insomma non era meglio starsene a casa al calduccio come tutte le persone sane di mente?

Talmente assorto nei suoi pensieri non si rese conto di un'altra presenza demoniaca alle sue spalle, molto più subdola e malefica delle presenti in quella fatidica giornata. E continuò a non rendersene conto finché questa non gli diede una leggera spinta in avanti, facendogli nuovamente perdere l'equilibrio e finire a quattro zampe per terra.

-Fudou!- l'altro fischiettò innocentemente mentre gli passava accanto, pattinando verso il gruppetto che ancora tentava di tirare su Endou dall'ennesima caduta –Un giorno di questi lo uccido.- minacciò poi il biondo lasciandosi aiutare da Kidou, non senza lanciargli un’occhiataccia non appena sentì ridacchiare sia il rasta che il rosso.


I due si zittirono all’istante fingendo di guardarsi intorno. Fu a quel punto che, evidentemente non ancora stanco dei continui e falliti tentativi precedenti, provò di nuovo ad alzarsi per pattinare e di sicuro la faccia gli si sarebbe appiattita del tutto a quel punto se solo non fosse intervenuto, nuovamente, l’ex membro dell’Aliea.
-E pensare che io dovrei aiutare Ryuuji…- iniziarono a dirigersi verso l’altro lato della pista per raggiungere il gruppetto.
Shuuya ovviamente attaccato al braccio di Hiroto, come se ne andasse della sua vita e un po’ lo pensava dato che il suo altro sostegno, Kidou, aveva ben deciso di abbandonarli per rispondere alla sfida di pattinaggio che il partner gli aveva appena proposto.

 

La prima cosa che fece su afferrare l’albino per le spalle e abbracciarlo, anche se più che un abbraccio gli piaceva considerarlo una sorta di deambulatore da ghiaccio personale in quel momento. Il compagno non perse tempo e subito iniziò a lamentarsi e dirgli di smettere di fare la cozza, l’altro gli rispose semplicemente che era suo dovere sopportarlo dato l’aver praticamente dimenticato la sua esistenza.

Notandoli, Kazemaru decise di mollare per terra il proprio ragazzo e propose che forse era ora di fare una pausa e prendersi una cioccolata calda. Arrivati al chiosco all’interno del palaghiaccio e poco lontano dalla pista Shuuya si abbandonò sfinito sulla sedia, neanche avesse scalato la torre di Tokyo senza alcun tipo di equipaggiamento. Shirou gli si sedette accanto, accarezzandogli la schiena dolcemente.

 

Endou, Fudou, Midorikawa e Hiroto si alzarono per andare a prendere le ordinazioni di tutti, mentre Kidou continuava a osservare il biondo divertito e con un sorrisetto che il bomber trovava dannatamente irritante.

-Che hai da ridere?- sbottò, vedendo che l’altro sembrava sempre più divertito dal suo umore nero.

-Calmati Shuuya, in fondo Kidou-kun ha ragione.- cercò di calmarlo il ragazzo al suo fianco e quasi sentì un tic all’occhio vedendo che persino a Kazemaru era scappato un mezzo sorriso.

-Cosa state insinuando?!-

-Andiamo, tu fai sempre tutto così bene che dà una certa soddisfazione vederti pasticciare.- guardò l’albino come se all’improvviso i suoi capelli fossero diventati color zucchero filato e l’unica reazione che ottenne fu la sua risata cristallina, particolarmente amata ma pessima tempistica.

Shuuya ne rimase sconvolto per qualche minuto, poi realizzò e offeso si sistemò sulla sedia in modo da dargli le spalle, una vena pericolosamente vicina all’esplosione pulsava sulla sua fronte. Il suo orgoglio stava tremendamente risentendo di quella giornata, sempre meglio precisarlo.

 

-Ma che gli prende?- chiese Midorikawa tornando con due cioccolate e poggiandole sul tavolo –Fubuki, stai diventando rosso.-

-Prende in giro il porcospino, non è evidente?- rispose Fudou , sedendosi e porgendo al suo ragazzo la cioccolata –Respira albino, respira.-

Shirou cercò di riprendere fiato e provò a baciare il partner sulla guancia cercando di farsi perdonare, ma l’altro non ne volle sapere e gli diede ancora di più le spalle. Il lupo dei ghiacci non se la prese per nulla anzi alzò gli occhi al cielo e poi fece l’occhiolino a Kazemaru, sapeva benissimo che in fondo il compagno non si era poi offeso così tanto.

Shuuya, ancora irritato, afferrò l’ultima tazza rimasta sul tavolo e decise di godersi l’unica piccola gioia di quella giornata: la meritata cioccolata ustionante.
Con la coda dell’occhio osservò il suo ragazzo e vedendolo così allegro tutto il nervosismo svanì, inutile dire che nonostante il punzecchiarsi non era davvero arrabbiato. Nervoso sì, ma più per il sentirsi un imbranato totale che per colpa del compagno, in fondo non erano per niente tipi da litigate.

Endou lo punzecchiò sulla spalla e poi si avvicinò al suo orecchio, sghignazzando per non si sa bene quale motivo –Gouenji, non dovresti fare certi pensieri mentre guardi Fubuki. Siamo in un luogo pubblico.- disse, guadagnandosi il titolo di peggior miglior amico dell’universo.

Il leggero rossore presente sul viso del biondo aumentò, così come la sua improvvisa urgenza di tentare di affogare il moro nella sua cioccolata.

 

Shuuya guardò nuovamente Shirou come se fosse pazzo quando lo vide alzarsi con Fudou, Kazemaru e Kidou per tornare in pista a fare qualche gara di velocità.

Lo aveva già detto, vero? Che era una congiura? E anche che aveva una voglia improvvisa di tirare una pallonata a tutti i presenti?  E che sarebbe presto tornato single, lo aveva accennato?

Midorikawa, notando il broncio sul suo viso, richiamò la sua attenzione – Offeso, Gouenji?- avrebbe tanto voluto tirare un Fire Tornado pure sulla sua faccia.

-No, perché dovrei esserlo? Sono solo stato sedotto e abbandonato.-
Hiroto scoppiò a ridere mentre Endou si limitò a dargli tristemente una pacca sulla spalla.

 

 

 

 

Shirou si stiracchiò entrando in casa e canticchiando qualcosa sull’aver passato una bellissima giornata. Si diresse poi subito al piano di sopra per cambiarsi e indossare qualcosa di più comodo e adatto, se poi per lui pantaloncini e canotta fossero la normalità in pieno inverno Shuuya non poteva proprio saperlo. Il biondo andò invece verso la cucina per prepararsi l’ennesima bevanda bollente della giornata, una sua abitudine in qualsiasi stagione, se poi per lui fosse la normalità anche con quaranta gradi Shirou non poteva proprio saperlo.  

Dopo pochi minuti l’ex numero nove si lanciò sul divano, chiamandolo ad voce alta per cercare di attirare la sua attenzione dall’altra stanza.
-Smetti di fare l’offeso, vieni qui.- continuò lasciandosi scappare una risata, l’altro rispose stizzito che ancora era irritato, mentre versava il tè dal bollitore alla tazza.

Non appena arrivò in soggiorno, perché in fondo non era vero che fosse ancora irritato ma aveva un orgoglio da difendere, fece per andare sul divano ma l’abbigliamento del suo ragazzo lo lasciò allibito, nonostante dovesse esserci abituato dato che vivevano insieme da almeno un paio di anni ormai.
Come poteva stare in canottiera con fuori la temperatura sotto zero quando lui aveva almeno due maglioni e una felpa addosso?

Alzò gli occhi al cielo e con un sospiro sconsolato andò a sedersi.


Non fece neanche in tempo a poggiare la tazza sul tavolino che il compagno gli si lanciò praticamente addosso, accoccolandosi con il viso contro il collo del biondo.
All’istante le guance del bomber si colorarono dello stesso colore dei capelli di Hiroto, se non peggio –Ma che combini…- brontolò, fintamente infastidito.
-Ti chiedo scusa per averti abbandonato sul ghiaccio.- fu la semplice risposta candida dell’albino, che iniziò a lasciare velocemente una scia di baci dal collo alla guancia.

Shuuya aveva già ceduto al contatto fisico e ai baci quando Shirou lo guardò pronunciando un dolcissimo “koishiteru” per poi tornare a riempirlo di baci, spostandosi anche sulle labbra. Ecco, quello fu il momento in cui dimenticò totalmente tutta la giornata passata a cadere e sbattere parti del corpo.

Shirou riusciva sempre a mandarlo totalmente in tilt, doveva ammettere di odiare tutto ciò che era freddo, o che comunque riguardasse la neve e il ghiaccio in generale.

Beh, odiava tutto… Ma con Shirou non aveva scampo.

 

 

 

 

 

*In Giappone il termine koishiteru è utilizzato per dire a una persona che si vuole trascorrere il resto della vita con lei.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: _Bara no Yami_