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Autore: Emmy_Cr_    25/06/2013    6 recensioni
Tutti coloro che hanno un fratello maggiore, almeno una volta nella vita, si sono dovuti scontrare con le perversioni di tale fratello maggiore. O che dir si voglia: demente.
Che tale demente sia sangue del tuo sangue, parte della tua vita, tua unica ragione di vita o semplicemente una persona che, come nel mio caso, ti faccia pensare all'ipotesi dell'adozione, non ha, minimamente, importanza.
Questa è la mia prima storia in questo fandom, spero che vi piaccia seriamente! Me lo lasciate un commentino vero?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fugaku Uchiha, Itachi, Mikoto Uchiha, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Di Uchiha perversi e mini infarti paterni

Tutti coloro che hanno un fratello maggiore, almeno una volta nella vita, si sono dovuti scontrare con le perversioni di tale fratello maggiore.
O che dir si voglia: demente.
Che tale demente sia sangue del tuo sangue, parte della tua vita, tua unica ragione di vita o semplicemente una persona che, come nel mio caso, ti faccia pensare all'ipotesi dell'adozione, non ha, minimamente, importanza.
La "Razza dei Fratelli Maggiori" comprende quegli individui che, vuoi per sommo divertimento personale, vuoi per pura e semplice pazzia, torturano nei modi peggiori, possibili ed immaginabili, la povera "Razza dei Fratelli Minori".

La famiglia Uchiha conta generazioni su generazioni di fratelli minori torturate da fratelli maggiori.
Possiamo trovarne alcuni esempi piuttosto lampanti come quello di Madara ed Izuna.
Indimenticabile quella volta in cui il caro, vecchio Madara, fece penzolare il povero piccolo Izuna, legato e imbavagliato, dal ventilatore posto sul soffitto, perchè, a detta sua, doveva testare la forza centrifuga di un corpo umano.

Ma non sarà di Izuna e di Madara che vi parlerò oggi.
Mi presento, sono Uchiha Sasuke, ho diciassette anni, sono un ragazzo bellissimo, fantastico, intelligente, geniale, abile in tutto quel che fa e, caratteristica più importante, sono incredibilmente modesto.
L'episodio che mi accingo a raccontarvi, risale ad alcuni anni fa, quando ancora il mio Nii-san poteva avere la supremazia fisica su di me, in teoria ce l'ha ancora ma adesso mi ribello.

Successe quando avevo dieci anni.
A causa di tale episodio mia madre, con tutta la dolcezza che possono avere le donne Uchiha, spedì sia me, che mio padre, Fugaku Uchiha, dritti dritti alla neuro.
Iniziò tutto a causa di Sakura, izia sempre tutto a causa di Sakura...

10 anni prima

- Sasukeeee!!! Guarda che bella gonnellina che mi ha comprato la mammaaa!!!

Gridò, dall'altro capo del parco giochi, una dolce, piccola, indifesa, malefica, bambinetta, che avanzava saltellando e sventolando la gonnellina verde pisello marcio con delle roselline rosa carne messe in ordine sparso sul tessuto.

Il povero bambino, disgraziato, che se ne stava tranquillamente a giocare a pallone con Itachi, sobbalzò al suono della voce dell'arpia dai capelli rosa.
La palla gli scivolò via dalle mani e venne rimpiazzata dalla sopracitata strega che, tutta felice, si strusciava contro il petto del nostro eroe, mentre il suo amato Nii-san se la rideva come un dannato.

- Sakura, non me ne frega niente della tua dannata gonnellina

Disse, atono e serio, il dolce bambino.

Gli occhioni verdi le si riempirono di lacrimoni e il labbro inferiore iniziò a tremare.
A salvare la situazione fu, ovviamente, Itachi.
Da bravo esponente della Razza dei Fratelli Maggiori, il più grande fra i due Uchiha pensò bene di prendere sotto braccio la piccola e darle delle pacchette rassicuranti sulle spalle.
Il povero, ed ignaro, soprattutto ignaro, Sasuke, non aveva la benchè minima idea dell'Apocalisse che ne sarebbe venuta fuori.

Dovete sapere, cari lettori, che il fratello maggiore utilizza le sue tattiche prettamente personali per attaccare.

La tattica più infame e subdola la utilizza solo se ha in mente qualche attentato alla vostra vita, o quantomeno, al vostro orgoglio.

La "Tattica Subdolante" è composta principalemte da quattro sottofasi principali:
1- Fatti amico il nemico della preda, o quantomeno, qualcuno di molto vicino.
2- Stringi e rafforza tale alleanza.
3- Attacca.
4- Ridi del fratello minore.
Era proprio quella la tecnica che stava utilizzando Itachi: più letale dello Sharingan e più micidiale di Mikoto durante i suoi giorni neri:

Punto uno: aveva avvicinato il nemico del piccolo Otouto.

Punto due: la stava consolando e intanto le chiedeva dove mai avesse comprato tale bellezza per gli occhi e l'anima: la gonnellina nuova che la mamma le aveva regalato, per noi comuni mortali.

Punto tre: Dopo aver riportato a casa Sakura e Sasuke, si era diretto in centro, più precisamente verso un carinissimo, fluffuoso e tutti gli aggettivi più stomachevoli di questo mondo e di tutti gli universi paralleli, utilizzabili per descrivere il negozietto dove dolci unicorni vomitavano arcobaleni e dove delle cretine vestite da pseudo principesse spargevano petali di rosa in terra.
Tornò a casa saltellando e canticchiando, con un'inquietante sacchettino di plastica rosa con un coniglietto antropomorfo.
Arrivato a casa, si nascose nel ripostiglio nell'attesa che il suo amatissimo Otouto passasse davanti alla porta e, non appena ciò accadde, lo tirò dentro.
Da fuori, la porta nera lucente sussultava e sbatteva. Colpi sordi e gemiti soffocati ne uscivano fino a che...

- Padre, madre, voglio presentarvi...
Pausa d'effetto nella quale Mikoto e Fugaku si strinsero sul divano.
Da dietro il corridoio del soggiorno dove i genitori se ne stavano, più o meno, terrorizzati, Itachi strattonava un Sasuke recalcitrante e ringhiante.
Quando, finalmente, il non più tanto amato Nii-san riuscì a trasportarlo di peso, a Fugaku per poco non prese un infarto.
- Vi presento Sasuka!

Punto quattro: Sasuke, o Sasuka che dir si voglia, se ne stava con le spalle incurvate e con gli occhi bassi, la felpa con lo stemma degli Uchiha arrotolata fin sotto gli addominali poco accennati; la maledetta, malefica, infame ed infida gonnellina e i tacchi di mamma Mikoto completavano l'opera.
Missione compiuta, padre infartato, mamma con gli occhi che brillavano, fratello messo a disagio e fratello maggiore attaccato da un convulso attacco di ridarella.

10 anni dopo..

- Sasuke? Ancora con la storia della gonnellina di Sakura?

Chiese Itachi divertito, mentre se ne stava spaparanzato sul divano, con un piede posato sul basso tavolinetto.
L'occhiata truce che il suo Otouto gli lanciò fece scoppiare a ridere, in modo cristallino, la ragazza posata sul petto del più grande.

- Sembra che la mia gonnellina ti abbia distrutto psicologicamente!
- Taci Sakura!

Itachi e Sakura si guardarono tre secondi poi, dopo essere scoppiati a ridere, si scambiarono un lungo bacio.

- Evitate per favore? Sakura...?
Sasuke sbiancò di colpo, tanto che Itachi temette per la sua vita.

- Si?
- Q-quella fascia per capelli....
- Ti piace? Era una vecchia gonnellina che non mi andava più e così, dato che mi dispiaceva buttarla via e ad Itachi piaceva particolarmente...
- Otouto?

Il povero, piccolo Sasuke corse.
Passò davanti a Mikoto.
Passò davanti a Fugaku.
Passò davanti a Gaara e Naruto.
E davanti a Kakashi che lo guardava allibito.
E non per la perdita della sua proverbiale calma, no... per la parola urlata:

- NOOOOOOO!!!!!


Io esordisco sempre così in un nuovo fandom, con una cavolo di demenziale, un'accozzaglia di idee perverse tenute insieme con una colla che attacca male... vabbè... me lo lasciate un commentino a questa storiella invenata ad immagine e somiglianza del mio, Otouto? Fatto realmente accaduto... siamo una famiglia di disadattati....
Bacioni Mail!
  
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