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Autore: malaika96    25/06/2013    1 recensioni
Quando si è adolescenti si pensa che ogni problema sia la fine del mondo, senza pensare che ,forse, se stiamo cadendo, è perché dobbiamo imparare a rialzarci. Ecco, io stavo attraversando quel periodo: pensavo che niente potesse andare bene, che non sarei stata mai felice: in fondo avevo i miei motivi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HEILà!! LO SO CHE ALCUNI DI VOI DIRANNO DI AVER GIà VISTO LA STORIA PERCHè L'HANNO LETTA IERI SERA, MA HO AVUTO DEI PROBLEMI E HO DOVUTO RIPUBBLICARLA. ANYWAY GRAZIE SE LA STATE LEGGENDO E VI PREGO FATEMI SPERE COSA NE PENSATE PERCHè C'HO MESSO L'ANIMA IN QUESTA OS! BUONA LETTURA! DENI XX


Driiin-driin
Maledetta sveglia. Era ora di andare a sc…un momento: ERA IL PRIMO GIORNO DELLE VACANZE ESTIVE!!! Presi il cellulare e feci per chiamare Liam, poi mi ricordai che non ci parlavamo da più di una settimana e riposai il telefono. Era strano non poter parlare con lui, è sempre stato il mio migliore amico, ma che dico, era come un fratello per me. Feci per alzarmi e ripresi il cellulare notando un messaggio: Zayn.
                                                                  
*Denyyyyyyyy!!! Stasera a casa mia PARTY HARD tutta la notte! Sei dei nostri???*
 
Non risposi subito e scesi a fare colazione. Mi riempii la ciotola di cereali al cioccolato e accesi la tv su un canale a caso: stavano trasmettendo delle vecchie puntate di The Vampires Diaries. Iniziai a guardarlo contenta iniziando a sbavare ad ogni inquadratura di Ian. Quel ragazzo era davvero qualcosa di indescrivibile, peccato fosse fidanzato con la protagonista del telefilm: Nina Dobrev. Liam impazziva ogni volta che la vedeva, ecco, ci risiamo: di nuovo lui.
 
Flashback
-Dio, cosa le farei se me la trovassi davanti.
-un bel niente dato che hai un bel po’ di anni meno di lei..
-l’amore non ha età! E poi tu con Ian? Quel tizio avrà 40 anni…poi non vedo cosa ci trovi…
-punto uno: ha 35 anni. Punto due: cosa ci trovo? Ma dico: l’hai visto?! Ha un fisico scolpito dagli dei e due occhi che sono bellissimi. Lei, piuttosto, non ha niente di particolare.
-scherzi vero? Ha un corpo che …wow.
-asciugati la bava..
Scoppiammo a ridere entrambi rotolandoci sul letto della sua stanza dove eravamo stesi a guardare la tv. Era l’estate scorsa ed eravamo entrambi pazzi per quel telefilm per colpa sua:mi aveva assillato per mesi affinchè lo guardassi e alla fine avevo ceduto. Arrivò una scena in cui Ian si tolse la maglia e non mancarono i miei commenti.
-aria ti prego…guarda che addominali…wow
Liam si mise davanti a me coprendo la tv.
-Liam James Payne sposta le chiappe dalla mia visuale!
-cucciola lo faccio per te, potrebbe venirti un attacco di cuore. Che poi tutto questo casino per un paio di addominali.
-taci, voi uomini rincoglionite per un paio di tette…
-Non puoi fare paragoni! Sono due cose differenti.
-oh ti prego, siete tutti uguali.
-non è vero!
-si che è vero.
Si tuffò letteralmente su di me iniziando a farmi il solletico come faceva sempre.
-Liam ti prego..non respiro!
-chiedi perdono!
-okok scusa!
-brava la mia cucciola.
Mi posò un bacio sulla fronte e si stese affianco a me facendomi segno di accoccolarmi a lui.
-cucciola, scusa ma devo togliere un attimo la maglia, si muore di caldo.
Mi staccai poco da lui per consentirgli di togliersi la T-shirt bianca che indossava. Appena la tolse quasi non mi venne un colpo: non avevo mai notato che bel corpo avesse.
-qualcuno qui è andato in palestra ultimamente.
-ti prego, non dirmi che adesso sbaverai anche dietro di me…
-potresti essere anche Brad Pitt, non mi metterei mai con te.
-e perché mai?
-perché non sono attratta da te.
-proviamo.
Liam si mise a cavalcioni su di me e iniziò a baciarmi il collo per poi arrivare a pochi millimetri dalle mie labbra. Avevo la pelle d’oca. Il problema era: perché?
-non senti niente?
-no…
Ma la mia risposta fu tutto tranne che convincente.
-sei sicura? Se vuoi mi allontano. Basta che tu lo dica.
No so per quale motivo non pronunciai neanche una parola. So solo che pochi secondi dopo sentii il sapore delle sue labbra sulle mie. Rimasi sconvolta in un certo senso, non avevo mai pensato a Liam in quel senso, ma sicuramente non avrei iniziato in quel momento.
-allora?
Mi chiese Liam a pochi centimetri da me.
-baci bene ma..-
-ma...?
-ma non provare a rifarlo!
Scoppiammo a ridere come due deficienti per poi tornare a guardare la tv.
 ***
 
A questo ricordo scoppiai a piangere ,come facevo negli ultimi giorni ad ogni ricordo di quella parte della mia vita che mi sembrava tanto lontana. Decisi di spegnere la tv e risalire in camera mia. Riguardai lo schermo del cellulare dove era ancora aperto il messaggio di Zayn. Dovevo reagire a quella situazione, così decisi di andare alla notte bianca: mi avrebbe aiutata a distrarmi. Non avendo niente da fare fino a quella sera, persi un po’ di tempo su Facebook con della musica di sottofondo. Ero abituata a mettere la mia playlist di sottofondo in riproduzione casuale, ma quando partì QUELLA canzone pensai che avrei dovuto cambiare abitudini. Tuttavia non riuscii a toglierla: forse avevo un animo masochista.
 
**flashback**
Erano un paio di giorni che non me ne andava una giusta: voti pessimi a scuola, avevo trovato il mio ragazzo,Harry, a letto con un’altra e avevo litigato con i miei perché ero estremamente nervosa, non volevo vedere né sentire nessuno, tranne una persona. Ero stesa sul letto verso le 20, non ero voluta scendere neanche a cenare, quando sentii qualcuno bussare alla porta.
-Deny sono io, Liam, posso entrare?
-è aperto.
-sono venuto a salvarti la vita!
Aveva in mano una busta del supermercato e immaginavo cosa potesse contenere: dolci!! Lo faceva sempre, quando ero giù di morale, si presentava a casa mia con mezzo reparto dolciumi in una busta e iniziavamo a parlare fino a che non ci addormentavamo. Si buttò sul letto affianco a me e mi abbracciò. Quanto potevo volergli bene?
-possibile che non me ne vada una giusta?
- se è per Harry, te l’avevo detto che era un coglione.
-lo so, e avrei dovuto darti ascolto. Ma non è solo quello il problema; c’è la scuola, non riesco a pensare allo studio  e i miei…giuro che esplodo!
-cucciola niente è irrisolvibile. Facciamo così: per la scuola ti aiuto io: ci vediamo e studiamo insieme. Con i tuoi basta parlarci.
-perché con te diventa tutto così facile?
-perché lo è cucciola mia.
Mi lasciò un bacio tra i capelli e mi strinse ancora di più a lui. Mi sentivo sempre così protetta con lui accanto.
-hai preso gli orsetti gommosi?
-mi sembra ovvio.
-e i marshmallow?
-due buste.
-ti voglio bene, Liam.
-per gli orsetti gommosi?
Mi disse lui divertito. Ma io ero serissima.
-per esserci sempre.
-per te qualsiasi cosa. Mi fai una promessa?
-certo Liam.
-Promettimi che con Harry non accadrà più niente. È più forte di me: non ci riesco a vederti così per colpa di quello.
-te lo prometto.
La serata passò in fretta e finimmo quasi tutti i dolciumi. Ci stendemmo sul letto e, con una cuffietta a testa, iniziammo a sentire un po’ di musica dall’i-pod di mr. Payne.
-aspetta, ne scelgo una io.
Prese l’aggeggio dalle mie mani e iniziò a cercare tra le decine di canzoni della playlist una canzone in particolare. Quando premette play posò l’i-pod e mi abbracciò di nuovo.
-questa canzone te la dedico perché è praticamente stupenda.
-va bene.
Poi mi guardò negli occhi sorridendomi quando iniziò a cantare Taylor Swift: era Mine.
-che questo rimanga tra me e te: e cerca di non ricordarmelo MAI per tutta la mia vita.
-va bene.
Mentre la canzone scorreva Liam canticchiava quando c’era il ritornello che diceva una frase bellissima: you are the best thing it’s ever been mine. Quella canzone divenne un po’ la nostra colonna sonora, la cantavamo spesso insieme, la ascoltavo quando volevo sentirlo vicino, perché sapevo che quelle parole non erano state scelte a caso, che era ciò che voleva dirmi ma non lo faceva per timidezza, forse.
 
***
 
Le lacrime rigavano ormai le mie guance ai ricordi che portava a galla quella canzone. Erano ormai le 13, ma non mi passò nemmeno per la testa di pranzare: avevo un macigno sullo stomaco che non accennava a sparire. Mentre ero persa nei miei pensieri mi arrivò una telefonata: Zayn.
-hey Zayn!
-Deny, senti devo chiederti una cosa.
-spara.
Non prometteva niente di buono.
-stasera ci saranno anche Harry e Liam probabilmente, è un problema per te?
Non rimasi tanto stupita dalla richiesta. Zayn e Harry insieme con Liam, Niall e Louis erano i fantastici cinque, gli inseparabili: figuriamoci se uno di loro sarebbe stato assente ad un evento del genere.
-no no, immaginavo ci sarebbero stati. Tranquillo Zayn, ci vediamo stasera.
-perfetto. A dopo Deny.
Attaccai la telefonata e vagai ancora per un po’ su internet.
Un paio d’ore prima della serata ero un fascio di nervi: volevo distrarmi, ma in un certo senso, nella mansarda di casa Malik ci sarebbero stati due dei miei problemi. Ma mi dovevo fare forza e affrontarli. Quindi decisi che per sciogliere i nervi, niente sarebbe stato meglio di un bel bagno caldo. Riempii la vasca e, una volta entratavi, ci rimasi fin quando l’acqua diventò fredda. Uscii e andai in camera dove indossai un pantaloncino di jeans e una canotta: dovevo stare comoda per la notte. Presi una borsa e vi misi dentro il minimo indispensabile per poi avviarmi verso casa Malik dopo aver salutato mia madre. Arrivata ai piedi della villetta bussai e salii per le scale di quella casa che decine di volte ci aveva ospitato per feste tra amici organizzate all’ultimo minuto. Arrivata in mansarda trovai solo Zayn, Harry e Louis.
-Heilà ragazzi!
-Deny! Entra vieni: aspettiamo gli altri e iniziamo.
Iniziamo per Niall voleva significare una sola cosa: alcol. Di solito in quelle serate non bevevo mai da star male, ma pensai che per superare quella sera ci sarebbe voluta ben più che una birra. Mi feci dare una sigaretta da Zayn e uscii fuori a fumarla per calmare un po’ i nervi, ma non servì a niente dato che fui raggiunta dopo pochi secondi da Harry.
-dobbiamo parlare.
-non ho niente da dirti, Harry. Abbiamo già combinato abbastanza casini.
-io non ci vedo niente di sbagliato, è Liam che..
-non ne avevo dubbi. Avrei dovuto ascoltare Liam, invece ora neanche ci parliamo.
Ormai ero sull’orlo delle lacrime. Per tutta la settimana avevo rivissuto quel momento nella mia mente e non vedevo come porre rimedio a quel casino!
 
**una settimana prima**
Io ed Harry dopo tre mesi avevamo ricominciato a parlarci e sembrava quasi che non fosse successo niente. Quel pomeriggio i miei erano entrambi via per lavoro e Harry per non lasciarmi sola a casa si era proposto di venire a farmi compagnia e non ci avevo trovato niente di male. Suonarono alla porta e mi ritrovai un Harry tutto sorridente davanti: le fossette lo facevano sembrare sempre un bambinone,ed era tenerissimo.
-salve signorina.
-salve, cerca qualcuno?
Scoppiammo a ridere e lo invitai ad entrare.
-ti va di guardare un film?
Proposi io non avendo altre idee.
-perché no.
Ci sedemmo sul diano una volta deciso di vedere una notte da leoni. Mentre eravamo sul divano sentii il braccio di Harry sulle mie spalle. Mi dava quasi fastidio a dire il vero, ma non mi opposi, in fondo eravamo amici.
-Deni..
Fu quasi un sussurro ma lo recepii forte e chiaro.
-dimmi Harry…
-ti andrebbe di ricominciare?
Mi prese alla sprovvista. In fondo gli volevo ancora bene nonostante mi avesse fatto star male, ma non sapevo cosa rispondergli. Mentre questi pensieri mi frullavano in testa sentii le sue morbide labbra poggiarsi sulle mie. Non seppi resistere e mi lasciai trascinare dall’eccitazione del momento. Eravamo entrambi sul divano a baciarci con foga, quando sentii il rumore della porta d’ingresso aprirsi e la sagoma del mio migliore amico prendere forma. Mi alzai di scatto e vidi il volto di Liam incupirsi tutta d’un colpo.
-tu..cosa ci fai con lei?! Cosa ci fai qui?!
Dire che era arrabbiato era poco. Si scaglio contro il divano e prese Harry di peso per la maglietta.
-hey hey, Liam calmati!
Gli intimò Harry con voce agitata- Liam faceva paura anche a me in quel momento. I suoi bellissimi occhi nocciola erano diventati d’un tratto inespressivi, spenti. Le mani che migliaia di volte mi avevano coccolato nel modo più dolce del mondo, ora stavano prendendo a pugni Harry in pieno volto. Mi mossi di scatto verso Liam.
-Fermati! Gli ho detto io di venire!
-non ci credo, è lui che si è infilato in casa come un serpente.
-Denise non stava facendo niente che non le andasse di fare.
-tu sta zitto se non vuoi ritrovarti in ospedale.
-no, Liam. Harry ha ragione.
-oh, adesso ti allei anche con lui? Hai dimenticato cosa ti ha fatto?
-no che non l’ho fatto!
-bene, Harry esci da questa casa, e non farti più vedere.
Nessuno si mosse, nessuno parlò e nella mia mente frullava una sola frase.
-come ti permetti di cacciare persone da casa mia?
-o esce lui o me ne vado io…
Rimasi pietrificata a quelle parole. Aprivo la bocca senza che riuscissi ad emettere alcun suono.
-non me lo sarei mai aspettato da te…
E detto questo uscì dalla porta d’ingresso e non si voltò neanche quando urlai il suo nome. Caddi poi silenziosamente in ginocchio sul pavimento scossa dai forti singhiozzi. Non sapevo se era più rabbia o tristezza. Harry si limitò a darmi un paio di pacche sulla spalla e a dirmi che si sarebbe aggiustato tutto.
 
****
 
-dovresti parlarci.
-non mi ascolterebbe.
Buttai la cicca della sigaretta dal balcone e rientrai in casa, era arrivato anche Liam ma, ovviamente, non mi guardava nemmeno in faccia. La soluzione era solo una quella sera: bere, bere per riuscire a colmare l’assenza; bere per ignorare la sua presenza; bere per sentire un po’ del calore che solo Liam sapeva darmi.
-hei Niall passami quella bottiglia!
Niall prese una bottiglia di birra dal tavolo degli alcolici e me la passò.
-no Niall, quella affianco.
-quella è vodka.
-davvero? Pensavo fosse acqua. Dai passa qui.
Un po’ stranito mi passò la bottiglia e appena a ebbi in mano buttai giù un bel sorso. L’alcol bruciò la mia gola, ma non era niente rispetto al male che mi infliggeva ogni sguardo negato da Liam quella sera. Buttai giù bicchieri dopo bicchieri e un’oretta dopo ero abbastanza sbronza da essere felice e da dover camminare appoggiandomi alle pareti della mansarda. Stavo percorrendo per l’ennesima volta quella serata il tratto di casa tra il divano e il tavolo con l’alcol, ma questa volta inciampai in qualcosa quasi cadendo. Dico quasi perché due forti braccia mi afferrarono appena in tempo.
-quanto diamine hai bevuto?
Non ebbi nemmeno bisogno di voltarmi per vedere di chi si trattasse, avrei riconosciuto la sua voce ovunque.
-non abbastanza, Liam. Sono ancora lucida. E ora se non ti dispiace ho un angelo azzurro che mi aspetta.
Feci per staccarmi dalla presa ma fui trattenuta.
-tu non vai da nessuna parte, io e te dobbiamo parl…
-PRONTI PER IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA GENTE?!?!
Liam non concluse la frase perché Niall urlò come un forsennato in mezzo alla stanza e io, anche se avevo sempre odiato quel gioco, presi la palla in balzo per andarmene.
-sentito? Ho da fare.
Mi staccai con violenza dalla presa e mi andai a posizionare accanto a Niall nel cerchio di invitati. Prese posto anche Liam accanto a Zayn che raccolse una bottiglia di birra vuota e iniziò a farla girare puntando infine verso Harry.
-bacia Cassandra.
Harry sorrise maliziosamente e si avventò sulla bionda a due posti da lui. Dopo averle quasi strappato la faccia si staccarono e toccò a Harry girare la bottiglia che puntò dritta verso di me.
-uuuh. Sette minuti in paradiso. Bendati e vai nello sgabuzzino.
Mi bendai con un foulard prestatomi da una delle ragazze presenti e fui accompagnata da Zayn fuori da quella stanza, in un’altra stanza molto più buia e piccola.
-non scappare, mi raccomando.
-non mi reggo in piedi, Zayn, come potrei?
Non ricevetti alcuna risposta, segno che Zayn era andato via. Incrociai le braccia in attesa che arrivasse qualcuno e dopo pochi secondi sentii la porta alle mi spalle chiudersi. Sentii poi due mani posarsi sui miei fianchi per poi girarmi. Nonostante non vedessi niente sapevo che eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altra poichè potevo sentire il respiro di Liam sul mio viso. Come facevo a sapere che era lui? Il suo profumo.
-Liam, che ci fai qui?
-devo parlarti.
Mi tolse la benda e grazie alla poca luce che entrava dalla finestra potei vedere i suoi bellissimi occhi. Feci segno con la mano di continuare a parlare.
-Deny mi dispiace, non avrei dovuto reagire così. È la tua vita, è solo che….
Si bloccò e guardò il pavimento.
-solo che cosa, Liam?
-solo che non ci riesco a vederti con Harry, o con qualunque altro ragazzo che non sia io.
Dovetti ripetere questa frase in mente per un paio di volte prima di coglierne il significato.
-Liam…
-Denise io sono innamorato di te! Non ho mai provato quello che provo per te per nessun’altra.
Rimasi pietrificata per qualche secondo, poi ripresi il controllo di me stessa; per quano fosse possibile con tutto quell’alcol in corpo.
-Liam anche io ti amo, ma come si può amare un fratello, un padre. Credimi se ti dico che tengo a te più di qualsiasi altra persona sulla faccia della terra, ma non potrei mai essere la tua ragazza. Tu sei un ragazzo dolcissimo e per di più sei anche bello come il sole. Io sono una cretina incasinata che non sa cosa vuole dalla vita. Troverai una ragazza che ti vorrà bene, che ricambierà quello che provi e quando la toverai sarò felice di farle da damigella d’onore.
Ci guardammo per un po’ entrambi con le lacrime agli occhi. Liam aprì la bocca per dire qualcosa ma non ne uscì alcun suono. Poi prese un profondo respiro e riprovò.
-concedimi un bacio.
Non risposi, ma lui capì che non mi sarei tirata indietro. Poggiò le sue labbra sulle mie, ma a differenza della prima volta sentii qualcosa muoversi nel mio petto al contatto con Liam. Fu un delicato bacio a fior di labbra e appena si staccò da me mi accorsi che ormai era in lacrime, ma non mi diede nemmeno il tempo di replicare.
-scusa, ma non ce la faccio..
E detto ciò i girò di scatto, aprì la porta e scomparve. Io rimasi immobile, lì dove mi aveva lasciato, incredula a quello che era appena successo.
 
Passarono i giorni, e i mesi e all’inizio della scuola mia madre decise di mandarmi in collegio lontana da casa: da quel giorno non vidi più Liam, nessuno dei due cercò l’altro. Non credo di essere stata mai peggio in vita mia. Avevo capito troppo tardi di amarlo.
 
***7 anni dopo.***
 
Avevo appena finito gli studi laureandomi con ottimi voti in medicina e decisi di tornare a casa per qualche settimana prima di trasferirmi definitivamente nel mio nuovo appartamento a Londra. Negli anni non ero stata a Wolverhampton per più di qualche giorno, ed ero rimasta per di più a casa per evitare incontri spiacevoli.  Arrivai a casa dove mia madre mi stava aspettando. Dopo aver posato le cose decisi di fare un giro per la città: odiavo ammetterlo, ma mi mancava tantissimo quel posto. Uscii di casa e camminai per un bel po’ arrivando al piccolo parco con le giostre dove da bambina e da adolescente avevo passato molto tempo. Mentre cercavo una panchina dove sedermi sentii un pallone colpirmi la gamba. Mi girai e vidi un bambino di 2-3 anni venire verso di me. Aveva un viso così familiare. Uguale alla figura che si avvicinò subito dopo.
-scusa per la pallonata ma …Denise, sei tu?
-Liam…
-Che sopresa! Come stai?
- bene. Grazie! E tu?
-bene.
C’era un po’ di imbarazzo fra di noi ma Liam nonostante ciò era meravigliosamente sorridente.  Ci sedemmo sulla panchina più vicina e iniziammo a parlare mentre il piccolo Kevin giocava con gli altri bimbi sullo scivolo.
-beh allora che hai combinato in questi anni?
-ho appena concluso gli studi di medicina e tre pochissimo mi trasferirò a Londra per lavoro. Tu che mi racconti? Hai messo su famiglia vedo!
Mi costò parecchio pronunciare quelle parole. Non volevo ammetterlo a me stessa, ma all’evidenza che Liam stesse con un’altra, che avesse un figlio, ero rimasta male. Ma cosa potevo aspettarmi, che fosse stato chiuso in casa per sette anni ad aspettarmi?
-woh woh frena! Kevin è mio nipote! mia sorella mi ha chiesto di tenerlo perché avevo un pomeriggio libero. Davvero credevi che avessi un figlio?
Scoppiammo entrambi a ridere, io più rincuorata.
-siete identici, è lecito scambiarvi per padre e figlio.
-ce lo dicono spesso.
Proprio in quel momento Kevin si avvicinò allo zio.
-zio voglio il gelato!
-okkei campione. Deni ti va di venire con noi?
-Certo, a te va bene Kevin?
-tiiiii!
Arrivammo alla gelateria vicino al parco, dove spesso io e Liam andavamo nei pomeriggi d’estate qualche anno prima.
-allora kev, a che gusto lo vuoi?
-flagola e panna!
-bene allora una coppetta fragola e panna e due coni Mars e vaniglia.
-ti ricordi ancora che gelato mi piace?
-non l’ho mai dimenticato…
Presi i gelati e andammo a sederci ad uno dei tavolini vicino all’enorme vetrata sulla strada. Mentre guardavamo il piccolo Kev mangiare, alla radio passò una canzone che attrasse l’attenzione di entrambi.
-Mine..
-di Taylor Swift
-era la nostra canzone.
-già…
Finimmo di gustare i nostri gelati quasi del tutto in silenzio per poi uscire dal locale.
-io devo andare. Ci vediamo in giro, Liam.
-certo. Ciao Deni.
Sorrisi ad entrambi e mi incamminai verso casa quando mi venne in mente una cosa.
-Hey Liam, mi chiedevo se ti andasse di uscire una sera di queste.
-sarebbe un piacere, così ti presento la mia ragazza.
Addio felicità. Fu una fucilata.
-la tua…
-già, tu porta il tuo ragazzo. In qualità di tuo amico devo approvarlo.
Con gli occhi lucidi misi in mostra il sorriso più falso del mondo.
-certo. Hem…ti telefono io.
-ok, ci conto.
-certo. A presto Liam.
-a presto cucciola.
Mi girai e andai verso casa quasi di corsa con le lacrime che scendevano a fiotti. Era normale che si fosse fidanzato, era un ragazzo d’oro, ed io l’avevo fatto andare via.
Per le settimane che rimasi lì non lo contattai e quando venne a cercarmi a casa, dissi a mia madre di dirgli che ero partita. E in effetti il giorno dopo partii per Londra, per una nuova vita. Solo in quel momento mi stavo rendendo conto di quanto amassi realmente Liam e di quanto avesse sofferto lui qualche anno prima. Ma adesso le cose erano diverse: lui era di un’altra e niente poteva darmi indietro il mio Liam, i miei pomeriggi sul letto con lui a mangiare schifezze e a coccolarci. Speravo solo che lei lo rendesse felice come non avevo saputo fare io. Ero all’aeroporto, fisicamente in fila per il Check-in, mentalmente fuori ad una gelateria, quando qualcuno urlò il mio nome alle mie spalle. Quando mi girai non potevo credere ai miei occhi.
-Liam che diamine ci fai qui?
-Zayn ti ha visto uscire di casa e mi ha avvisato. Ma non è questo il punto. Io ti odio! Perché sei tornata?
-per lo stesso motivo per cui me ne sto andando Liam! Perché sono un’idiota, perché sono innamorata di te, perché sei fidanzato e perché il destino è contro di noi!
-ti rendi conto che ho lasciato la mia ragazza per te? Ti rendi conto che ho quasi fatto un incidente per arrivare qui? E la sai una cosa? rifarei tutto da capo altre mille volte perché, porca miseria, ti amo Denise!
Mi buttai tra le sue braccia e ci baciammo per un po’ di tempo. Dovevamo recuperare sette lunghi anni.
 
***un anno dopo***
-cucciola muoviti che sta iniziando la prima puntata della maratona.
-amore un attimo, prendo i pop-corn e vengo.
Eravamo entrambi appena tornati da lavoro e Liam era già sul divano ad aspettarmi perché quella sera davano la maratona del nostro telefilm preferito: The Vampire Diaries. Eh già, dopo la corsa in aeroporto Liam aveva chiesto il trasferimento a Londra al suo capo che, sentite le ragioni, gliel’aveva accordato. Così ora vivevamo insieme da circa un anno e andava tutto a gonfie vele. Mi sedetti sul divano e iniziò la puntata.
-Ian è sempre uno schianto.
-devo mettermi davanti come quando eravamo ragazzi?
Scoppiammo entrambi a ridere a quel ricordo per poi continuare a mangiare l’enorme ciotola di pop-corn preparata da Liam. Ad un certo punto, prendendo per l’ennesima volta i pop-corn dalla ciotola, sentii qualcosa di strano sotto le mani. Presi quello ch mi sembrava uno scatolino e lo tirai fuori dalla ciotola.
-Liam, cos’è questo?
Liam mi sorrise raggiante e mi fece segno di aprirlo. Feci come ordinatomi e aprendo lo scatolino vi trovai un anello con un diamantino. Rimasi a bocca aperta senza sapere cosa dire.
-Liam..
-Deni, io e te siamo stati amici, siamo stati nemici, siamo stati lontani, abbiamo sofferto l’uno per l’altro, adesso siamo fidanzati, ci mancano solo due cose da fare: essere sposati ed essere genitori. Vorresti diventare mia moglie amore mio?
-con tutto il cuore.
-lo prendo come un sì.
Mi mise l’anello e ci baciammo. Ora era tutto perfetto.
 
Quando due persone sono destinate a stare insieme, non si può far niente se non assecondare il fato. Non vi nascondo che ci saranno sofferenze, difficoltà, ma se è vero amore niente e dico niente potrà distruggerlo. La storia qui su è una favola a lieto fine come se ne vedono di rado, ma ciò non vuol dire che ognuno di noi non possa avere la propria di favola. Ci sono solo tre condizioni affinchè questo avvenga: amare sé stessi, amare e lasciarsi amare. Solo se ami te stesso puoi farti amare per quello che sei e amare incondizionatamente senza paura. 
  
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