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Autore: tigrottadolce35    25/06/2013    6 recensioni
White è una ragazza di quindici anni, con una vita difficile, una vita solitaria, una che non è vita.
Aspetta da sola che la giornata finisca, che la sua vita diventi migliore, ma infondo nemmeno lei ci crede.
Forse questo cambiamento ci sarà, grazie ad un ragazzo...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Dimmi almeno perché piangi!» urlava la professoressa.
Ma lei non parlava, rimaneva li, a fissare il vuoto e a piangere in silenzio, quel silenzio poteva opprimere chiunque, anche l’essere più freddo sulla faccia della terra.
«Voglio Simon» sussurrò poi la ragazzina, doveva parlare con il suo migliore amico, doveva confidarsi con lui.
«Adesso lo chiamo» disse la professoressa entrando il classe. Subito dopo uscì lei con il ragazzo dietro che non aspettava altro che abbracciare la sua amica White.
«E’ successo ancora» sussurrò la ragazza all’orecchio del suo migliore amico. Lui aveva capito già tutto, ciò che stava succedendo, aveva capito perché piangeva.
«Dove ti fa male?» chiese Simon il un sussurro.
«Ovunque» rispose lei. Il giovane tolse le sue mani dai fianchi della ragazza per paura di farle male…
 
 


PRIMO GIORNO DI SCUOLA
 
 
Mette il cappello della felpa sulla testa e senza farsi notare entrò in quell’istituto. Si diresse al suo armadietto, sapeva già dov’era, tre anni che fa sempre la stessa cosa. Abbassa la testa, fa piano, passa inosservata e arriva all’armadietto sana e salva. 
‘Pericolo scampato’ il pensiero di White, abbastanza felice che nessuno l’abbia notata.
Tutti parlano nel corridoio, tutti tranne lei. Lei deve restare nell’ombra, deve essere sempre quella piccola che non deve farsi notare, oppure sono guai.
 
Posa i libri che ha nell’armadietto e quando lo chiude le si presenta un ragazzo davanti alla faccia. 
Subito abbassa lo sguardo e si copre di più il viso con il cappello della felpa.
«Ciao» dice il ragazzo sorridendo. Aspettate, non ho presentato il ragazzo. Lui è Harry Styles quello più figo della scuola, quello ripetente, quello che se la fa con tutte le ragazze, le porta a letto e poi le lascia…insomma il tipico putt…eh?
«Siamo vicini quest’anno» dice non sapendo cosa fare, lei non ha risposto al suo saluto. Lei si scansa e se ne va via.
«Ci si vede» dice Harry salutandola, ma lei fa finta di niente e si dirige in classe.
 
 
Si siede all’ultimo banco come sempre. Quel banchetto separato dal resto della classe, quello vecchio, che non calcola nessuno, quello dove non vi è seduto nessuno.
Entra il professore di storia e filosofia, un vero fissato con i sogni e siede alla cattedra.
«Allora signorina White, buon giorno» dice il trent’enne.
Lei sorride lievemente, un sorriso che solo il prof riesce a vedere. Sa che è un tipo timido e che ha problemi in famigli quindi sa che ha sofferto, ma non sa il motivo di questa sofferenza.
 
Lui si siede alla cattedra e aspetta che arrivino gli altri alunni. Tutti con dieci minuti di ritardo, ma tanto ormai il prof c’è abituato, saranno andati a farsi una sigaretta. Anche White fuma, solo che non lo sa nessuno perché lo fa in silenzio, come tutte le cose della sua vita, tutto in silenzio senza farsi notare.
 
Arrivano all’ora di pranzo, vanno tutti a mangiare fuori, White resta in classe. Lei non ha appetito, le manca da una vita. La scuola è vuota si sente solamente il battito dell’orologio nella classe. Il respiro della ragazza è regolare, solo lei riesce a sentirlo, non c’è nessuno in classe. Mette la testa sul banco, non riesce a non pensare alla scorsa notte. Una delle più brutte. Non vuole piangere, non deve, se qualcuno la vede le chiederà sicuramente cos’ha, ma cosa dico, nessuno la vede, lei è invisibile.
 
Sente delle voci avvicinarsi, qualcuno entra in classe
«Visto, che ti avevo detto, non c’è nessuno» dice un ragazzo avvicinandosi alla cattedra del professore.
Solo dopo l’altro ragazzo nota il figura esile di White, la saluta con un cenno della mano al suo amico sussurra una frase.

Era Harry, quello che l’ha salutata quella mattina. Lei si alza dal banco e dalla seconda porta dell’aula esce. Mette il suo adorato cappello in testa ed esce. Arriva al suo armadietto, che è poco lontano dalla classe e prende il libro per l'altra lezione. 

Harry la guarda dall'uscio della porta, i movimenti piccolini e perfetti di quella ragazza lo incantano. 
'Credo che me la porterò a letto' 






Continuaaaaaaaa...questo è il primo capitolo della mia seconda serie, se recensite subito ne metto anche un altro.
Ciao tigrottine 
  
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