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Autore: Bad Dream    25/06/2013    1 recensioni
- Non dovevi farlo, sei solo un bastardo. – disse il ragazzo ringhiando tra i denti. – Aveva il diritto di vivere e adesso l’hai trasformata in un mostro! -
- Voglio ricordarti che lo sai anche tu. – disse Cedric ridendo avidamente, poi con la mano pulì la bocca sporca di sangue e la portò alla bocca assaporando al meglio quel dolce e caldo succo.
- Sai, devo dirti che ha veramente un buon sapore. Mi dispiace che non l’abbia assaggiata prima che lo facessi io. -
- Un giorno mi vendicherò di tutto questo, te lo giuro.-
Quelle furono le ultime parole che riuscì a pronunciare, prima che Cedric si dileguò tra gli arbusti cupi che lo circondavano. Teneva stretto a se la ragazza che amava tanto e che da pochi secondi aveva smesso di lottare contro il veleno che le circolava nel sangue, si era arresa.
- Ti prego, non abbandonarmi. – le sussurrò ad un orecchio stringendola forte a se.
Questa è veramente la fine?
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I raggi del sole penetravano tra le tende di lino, facendo risaltare il lenzuolo bianco steso su un letto matrimoniale sul quale c’era un corpo rilassato ed abbandonato al sonno, una giovane ragazza, della pelle chiara e morbida e dal viso dolce ed elegante ricoperto da qualche ciocca di capelli castani che le solleticavano le guance rosee, riposava tranquillamente.
“Fidati di me”  le parole di Tom erano scalfite nella sua mente, indelebili, nessuno mai le avrebbe più cancellate.
Nel sonno ripercorreva tutto quello che le era successo la notte precedente e quando ripensò al magnifico e perfetto volto di Cedric, accerchiato da magnifici boccoli biondi, si svegliò urlando. Si accorse che non si trovava nella sua camera da letto, tutto attorno a lei era sconosciuto, si alzò di scatto e si diresse verso la porta, ma per sua sfortuna la trovò chiusa, cercò in tutti i modi di aprirla, ma era tutto inutile. Le finestre erano ricoperte di grate, cercò qualcosa di tagliente per romperne una, ma nella stanza non c’era niente, era completamente vuota e non c’era nessuna via d’uscita, nessun modo di evadere da questa prigione. In quel momento pensò che sarebbe rimasta chiusa li dentro per l’eternità, sarebbe morta di fame e di sete. Per la disperazione si sedette per terra e iniziò a piangere, ma poco dopo si accorse delle sbucciature che aveva sulle ginocchia e ripensò al dolore che Tom le aveva provocato e a quanto si sentiva umiliata e derisa da tutti quanti, era lo zimbello della situazione, una stupida ragazza presa in giro da un vampiro che le aveva offuscato la mente con la sua parlantina,con il suo fascino e con la sua bellezza.
Ad un tratto sentì un rumore proveniente dalla porta e da istinto si nascose dietro il letto matrimoniale.


-       Bèatrice. – la chiamò Tom, ma non ebbe risposta. – Ti ho portato la colazione.- poggiò il vassoio che conteneva una brioche e un succo di frutta sul comodino di fianco al letto.
-       Vattene.- gridò la ragazza.

        Tom la raggiunse e le si sedette accanto, facendola indietreggiare di qualche millimetro.
-       Non voglio farti del male.- allungò il braccio per accarezzarla, ma Bèatrice lo colpì.
-       Sei solo un mostro, non potrò mai fidarmi di te. – disse con le lacrime agli occhi, ma facendo attenzione a non farne uscire nemmeno una.
-       Cedric mi ha costretto e non potevo tradire la sua parola.-  abbassò lo sguardo.
-       Certo, perché ora sono diventata un giocattolo. Non sono come voi, io ho un cuore.-  il suo viso incominciò a bagnarsi.
-       Lo so, posso capirti benissimo è la stessa cosa che è successa a me e per questo ha voluto mettermi alla prova.-
-       Ma perché proprio io? Che avevo di così speciale? – si asciugò le lacrime con il polso.
-       C’è qualcosa in te che mi ha colpito, non so bene ancora cosa. Forse nei tuoi occhi, nel tuo animo gentile … i-io ho legato con te un ottimo rapporto e-e non riuscivo a fare a meno di te. Non pensavo di affezionarmi così tanto, Cedric aveva ragione, dovevo mettere da parte i miei sentimenti ma è più forte di me, qualcosa in te mi ha frenato.- si avvicinò al suo viso.
-       Tom, no-non riesco a starti vicino, ho paura che tu possa farmi del male, che tu possa … uccidermi. – lo guardò dritto negli occhi.
-       Ti assicuro che non accadrà, in questi anni ho lavorato molto sul’autocontrollo e- e … ti prego fidati di me. –
-       Fidarmi di te? Come l’ultima volta che me l’hai detto prima di mandarmi dal tuo “capo”? –

        Gli occhi del ragazzo diventarono più cupi.
-       Almeno dimmi una cosa. – aggiunse Bèatrice. – Che ne sarà di me?-
-       Rimarrai con me fino alla tua morte e in tutto questo tempo non potrò non potrò baciarti, né coccolarti e se lo facessi potrebbe uccidermi. Vuole in tutti i modi che cancelli ogni sentimento umano, ogni contatto con voi, con te. Ma io non voglio, voi umani avete questa straordinaria caratteristica di creare emozioni e sensazioni e voglio rimanere a voi legato in qualche modo, i sentimenti che provo sono l’unica cosa che mi legano all’essere umano che ero prima. Riuscirai mai a perdonarmi? – poggiò delicatamente la sua mano suo viso della ragazza.
-       Non potrò mai perdonare quello che mi hai fatto, mai.-
-       Almeno fammi il piacere di mangiare.-
-       No, preferisco morire di fame piuttosto che rimanere con uno sporco traditore fino al resto della mia vita. –
-       Bèatrice non dire così, te l’ho già spiegato.-
-       Ma perché dovrei credere alle tue parole? Perché? –

        Tom si alzò ed uscì dalla camera sbattendo con tutta la forza che aveva in corpo la porta, senza dimenticarsi di chiuderla a chiave.
-       Fratellino, che succede? – gridò Bill dalla rampa delle scale.
-       Lasciami stare.- saettò via del castello, ma il fratello lo raggiunse.
-       Tom lo sapevi benissimo che sarebbe andata a finire così. –
-       Non so come convincerla, come farle cambiare idea, i-io … -
-       Tempo al tempo fratellino, sono sicuro che cambierà idea molto presto.- gli accarezzò i lunghi capelli castani raccolti in una coda.
-       Lo spero.- si rassegnò.

        Bèatrice passava intere giornate chiusa nella sua camera e non toccava cibo, proprio come aveva promesso a Tom, non ne voleva più sapere di questa storia di vampiri e di questo capo scorbutico che con i suoi poteri controllava tutto e tutti. Ormai aveva smesso anche di provare ad evadere, i gemelli avevano eliminato dalla camera qualsiasi cosa che potesse ucciderla, come i vetri di uno specchio. Non faceva altro che dormire e creare dei sogni che la riportassero alla sua vita normale, perché questa che stava vivendo ora non poteva considerarsi vita; era segregata in quella stanza giorno e notte, non poteva nemmeno uscire per prendere un boccata d’aria, l’unica cosa che le piaceva era il bosco che circondava il grande castello, ogni notte prima di addormentarsi si immedesimava nei gufi che sorvegliavano la tenuta dai lunghi arbusti e sperava con tutto il cuore che un giorno sarebbe volata via di li, proprio come loro che erano liberi ed indipendenti.
Il cielo stava assumendo colorazioni delicate e candide, dando spazio ad una piacevole e fresca alba che fece risvegliare tutta la natura circostante, compresa Bèatrice ormai indebolita per il rifiuto di bere e mangiare. La testa le girava da impazzire, la gola le bruciava ogni volta che cercava che deglutire e lo stomaco brontolava, ma questo non le importava, posò un piede per terra ma il suo corpo non aveva le giuste forze per reggerla, così cadde, si avvicinò alla porta strisciando come un serpente e con tutta la forze che le rimaneva diede dei colpi su di essa per farsi sentire, ma sembrava che niente e nessuno la stesse ascoltando.
Questa è la mia fine.”  Pensò lasciandosi andare totalmente.
Un rumore le fece aprire gli occhi, era Bill che aveva aperto la porta e vedendola per terra aveva fatto cadere il vassoio della colazione sul pavimento di marmo gelido.


-       Tom, vieni subito qui.- gridò prendendo in braccio il corpo senza forza di Bèatrice.
-       Come ti sei ridotta.- la pose sul letto.
-       Bill ma che hai fatto? -  disse con il fiatone guardando il pavimento, poi sollevò lo sguardo e notò il corpo di Bèatrice pallido come un cadavere.
-       Ha bisogno di te. – aggiunse Bill.

        Il fratello si avvicinò alla ragazza che respirava affannosamente, con una mano le sollevò la nuca facendole alzare il busto dal letto, poi si morse il polso destro e lo appoggiò sulla bocca di Bèatrice, cercando in tutti i modi di farle bere il suo sangue.
-       Dai, apri la bocca.- le spinse con forza il polso. – Ti prego non morire.- insistette.
        Bèatrice aprì leggermente la bocca e fece entrare il sangue che Tom le stava offrendo.
-       Brava.- sorrise il ragazzo.
        La ragazza portò le mani attorno al braccio di Tom per bere meglio in suo sangue che le sembrava un nettare magico, quasi miracoloso.
-       Basta così, altrimenti mi prosciugherai.- le sorrise accarezzandole il viso.
        Le cicatrici si rimarginarono, la sua pelle ritornò a risplendere e in pochissimi secondi rientrò in possesso delle sue forze, si sentiva rinata, una nuova persona.
Bill le pulì la bocca e il mento sporchi di sangue con un fazzolettino di stoffa bagnata.
-       Promettimi che mangerai e che non ti ridurrai più in queste condizioni.- implorò Bill.
-       Lo farò solo se mi lascerete uscire da questa stanza, non potete rinchiudermi qui dentro fino alla fine dei miei giorni, ho bisogno di respirare aria pulita.- guardò il biondo dritto negli occhi.
-       Se tu ci assicuri che non scapperai via si, ti lasceremo uscire dalla camera.- disse Tom con tono severo.
-       Lo prometto. – disse frettolosa.
-       Però prima devi mettere qualcosa nel tuo stomaco.-  l’ammonì Bill.
-       D’accordo.-  si alzò dal letto e seguì i due gemelli in cucina dove l’attendeva un pranzetto con i fiocchi.

        Aveva mangiato tutti i piazzi che i camerieri le portavano, non aveva lasciato neanche una briciola.
-       Sono esausta.- disse Bèatrice toccandosi la pancia.
-       Ci credo.- rise il biondo. – Ora che vuoi fare? Vuoi riposarti o … - venne interrotto dall’entusiasmo della ragazza che si alzò dalla sedia e prendendolo per mano disse – Riposarmi? Sono stufa di dormire. Voglio uscire in giardino come mi avevate promesso.-
-       Sembri proprio una bambina.- sorrise Tom.
-       È che mi sento così carica di energie, così viva che non voglio sprecare nemmeno un secondo della mia vita rimanendo rinchiusa in quella stupida camera.-
-       Quello è l’effetto del sangue che hai bevuto.- disse Bill alzandosi dalla sedia e tenendo per mano Bèatrice.
-       Durerà per sempre? – chiese con la gioia negli occhi.
-       Per tua sfortuna no, entro stasera tornerai in te. – rise.

        Quando uscirono dal castello Bèatrice respirò profondamente la fresca aria che le offriva il bosco circostante, tanto da farle venire qualche giramento di testa, entrò in estasi dalla felicità.
-       Grazie mille per avermi fatta uscire, ne avevo proprio bisogno.- abbracciò Bill.
-       Ti prometto che dopo i pasti ti porterò a fare lunghe passeggiate, ti farò fare anche qualche piccola escursione tra i boschi, ma tu devi mantenere la tua promessa.- la ammonì portando un dito in aria.
-       Tutto quello che vuoi.- sorrise facendo nascere nei suoi occhi milioni di stelline che le illuminarono lo sguardo.

        Poco dopo si sedettero su una panchina.
-       Bill. – lo chiamò Bèatrice facendolo distrarre dai suoi pensieri.
-       Dimmi.-
-       Posso farti alcune domande? – chiese timidamente.
-       Ma certo.- esordì con un sorriso a trentasei denti.
-       Cosa hai provato quando ti hanno trasformato? –
-       È come se accendessero un fuoco dentro di te, il sangue sembra ribollirti nelle vene e inizi a perdere i sensi, tutto intorno a te si oscura e non capisci più nulla, è una questione di pochi minuti, in quanto il veleno deve circolare in tutto il corpo e quando ha raggiunto il cuore lo blocca.- disse con la voce spezzata dal ricordo doloroso.
-       Q-quindi sei morto? –
-       Esatto, solo che al tuo risveglio il tuo cuore batte in modo diverso, percepisci tutti gli odori, la tua vista si affina e senti il bisogno di nutrirti. Uccidere diventa più forte di te, ci sono stati momenti in cui mi consideravo un assassino, un mostro ma poi capì che per noi vampiri era una cosa normale e che non potevo morire di fame, non potevo lasciare mio fratello da solo.-
-       È bello essere immortali? – abbozzò un sorriso di conforto.
-       Forse all’inizio, perché capisci che nessuno mai ti potrà fermare, ti senti come il padrone del mondo, però quando inizi a perdere i tuoi cari il tuo punto di vista cambia e vorresti morire al posto loro, daresti di tutto pur di vederli ancora sorridere un’ultima volta, ma purtroppo questo non è possibile. Ecco perché sono legato così tanto a Tom, è l’unico familiare che mi è rimasto e poi oltre ad essere legati da un legame fraterno, per me è come se fosse il mio migliore amico.- dai suoi occhi fecero capolino delle lacrime.
-       Che cosa dolce.- lo abbracciò per confortarlo. – Scusami se ti ho fatto ripensare a tutto questo, non era mia intenzione.-  lo strinse più forte.
-       Non devi assolutamente preoccuparti.- le sorrise amorevolmente.
-       Hey voi due.- li richiamò Tom dall’ingresso del castello. – la cena è pronta.-
-       Dai andiamo.- la sollecitò Bill, poi aggiunse. – Ah un’ultima cosa, ti prego non abbandonare Tom, rendilo partecipe della tua vita, oggi ti ha anche salvato, gli devi molto. –
-       Bill, la mia vita non sarà mai la stessa e la colpa è solo sua.- disse con tono freddo.
-       Puoi creartene una nuova, ora spetta solo a te. –

        Bèatrice non aggiunse niente, si limitò solo a sorridergli.
In mente aveva un piano che avrebbe portato al termine il prima possibile, doveva solo aspettare la giusta situazione e poi avrebbe continuato a vivere libera.  
  
  
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