What i think of you
La linea B nel
diagramma rappresenta la distanza massima percorribile da un kunai lanciato da
un ninja situato su un albero alto 8,5 metri.
Ipotizzare le
caratteristiche del soggetto considerando la gittata del kunai, e darne la
spiegazione.
Un semplice testo su un semplice libro di matematica.
Una semplice aula scolastica magicamente avvolta nel
silenzio, come se un incantesimo avesse celato quel luogo al minimo rumore.
E due semplici ragazzi, seduti l’uno accanto
all’altra, gli occhi fissi su quel foglio, le matite pronte all’uso, le menti
concentrate…
O quasi.
Perché lo shinobi non faceva altro che fissare con la
coda dell’occhio la sua compagna, studiare il modo in cui metteva un corto
ciuffo roseo dietro l’orecchio senza urtare il coprifronte che usava come
fascia, osservare il delicato labbro che si mordeva istintivamente, deliziarsi
con la linea dello snello corpo fasciato dal lungo vestito rosso, pelle lattea
e di pesca, forme ancora infantili ma con un accenno di maturità…
E tornò anche lui a concentrare lo sguardo ceruleo
sul foglio ancora vergine ed immacolato, resistere alla tentazione di tornare a
regalare alla sua vista il dolce volto della sua Sakura-chan, perché lui doveva
concentrarsi su quel problema…
-… allora?- la giovane tamburellò le dita, creando un
ritmo incessante sul legno del banco: era in attesa di una risposta.
Buffo come il volto del biondino si contraesse in
varie smorfie senza senso, che uno lo penserebbe concentratissimo e vicino alla
soluzione…
-… non lo so!- piagnucolò, mettendosi le mani tra i
ciuffi spettinati. -E’ un problema troppo difficile, Sakura-chan!-
Solita risposta, uno schiaffo sulla nuca. -Macchè
difficile, baka! A che cavolo pensi, eh?! Devi concentrarti!-
[Penso che oggi sembri più carina,
hai i capelli che odorano di fragola, che il rosso ti dona.]
Ma meglio evitare di correre il rischio di un altro
schiaffo…
Sbuffò rumorosamente, facendosi qualche conto.
Allora… la linea B misura 34 metri tondi tondi… il ninja si trova su questo
albero alto 8,5 metri… uhm… mumble… ma perché quest’idiota tira quel cavolo di
kunai appeso come una scimmia su questo stupido albero altro 8,5 metri?!
Avrebbe fatto meglio a scendere, conservarsi i kunai ed andare ad un chiosco di
ramen a farsi una bella mangiata, piuttosto!
Sakura studiò il viso di Naruto, e non potè fare a
meno di sospirare: quel baka non era minimamente concentrato. Posò gli occhi
sulle sue unghie, imbronciata: ci aveva messo tanto per mettere alla perfezione
quello smalto smeraldino. Fatica inutile: eccola rinchiusa in quell’aula
dall’odore di chiuso, mentre i grandi finestroni impunemente le mostravano che
bella giornata di sole primaverile si stava perdendo! Tutta colpa di Iruka-sensei,
e della sua stupida idea di dare ripetizioni a Naruto… Solo perché lei, in matematica,
aveva il voto più alto, non era un motivo sufficiente per punirla in quel modo…
anzi! Avrebbe potuto castigare Shikamaru piuttosto, il genio svogliato che
nemmeno quel giorno aveva fatto i compiti… o Hinata Hyuuga, di certo tra i
migliori almeno nei calcoli, che sarebbe stata felice di essere al suo posto!
Sbuffò di nuovo, cercando di calmarsi: non doveva
innervosirsi. Dopotutto, anche per Naruto doveva essere una tortura starsene lì
seduto… anche se quel sorriso ebete che non abbandonava mai la sua faccia tonda
non sembrava dimostrarlo.
Si alzò di scatto, emettendo un leggero stridio nel
graffiare il banco con le unghie. -Vado un attimo al bagno.-
I curiosi occhi azzurri sotto quel coprifronte troppo
grande per lui la colpirono, impiccioni. -Eh? … ah, capisco: quando voi ragazze
siete in quel periodo…-
Dapprima, colorito di un melograno acceso sulle sue
guance; poi alzò il pugno, minacciosa. - … baka…-
-Sakura-chan, scherzavo!- si parò con le mani,
terrorizzato: unica persona che riusciva ad incutergli terrore sul serio.
Altro che Orochimaru!
-Ho le gambe anchilosate, baka.- si giustificò,
passandosi una mano sul polpaccio effettivamente indolenzito dal troppo tempo
passato seduta. -E voglio darmi una rinfrescata, mi sta venendo un gran mal di
testa… ma tu continui a ragionarci sopra, ok?!-
L’Uzumaki annuì un poco imbronciato, inforcando di
nuovo la matita dalla punta ancora perfettamente appuntita.
A passi svelti la kunoichi uscì fuori dall’aula,
raggiungendo il bagno delle ragazze in fondo al corridoio.
Il forte getto d’acqua fredda sulla sua pelle riuscì
a farla svegliare un po’; e si passò le mani un poco intorpidite dalla
temperatura bassa del liquido sulle guance e sulla fronte. Sgranò i grandi
occhi di foglia verso la sua immagine riflessa nello specchio, scoprendosi
disordinata: ma anche passandosi una mano tra i capelli la situazione non
migliorava.
Rosa… aveva sempre odiato quel colore. Troppo
femminile, troppo da bambina…
[Rende il mio viso anche più
immaturo.]
Passò poi al suo corpo, lunghe braccia magroline e
snelle gambe lattee: e sbuffò perché quel vestito rosso la rendeva anche più piatta
di quel che era. Si sistemò la stoffa melograno all’altezza del petto,
rimpiangendo di avere 12 anni compiuti senza una minima differenza nel suo
corpo. Sbuffò di nuovo, iniziando a mordicchiarsi un’unghia…
[Non sono bella.]
[Non ho i capelli
d’oro di Ino, o i suoi occhi di mare, o le sue forme da giovane donna.]
[Non posso competere con lei. E con nessun’altra.]
Sbattè con forza la porta del bagno, inforcando il
corridoio a lunghi passi.
Pesanti.
Le grandi finestre che si affacciavano sul suo
cammino inondavano di luce l’ambiente.
[La luce è troppo accecante.]
Poggiò una mano sulla maniglia della porta
scorrevole, indugiando un poco.
[C’è troppo
silenzio. Solitudine che mi rimbomba nelle orecchie.]
Il legno scricchiolò a seguito del gesto secco e
deciso del braccio.
[Meglio darci un taglio con questi stupidi pensieri.]
Naruto era a capo chino su quel foglio, la matita che
viaggiava sulla carta opaca, la lingua che accarezzò le sue labbra, uno sguardo
deciso. Non l’aveva sentita entrare.
Forse è riuscito a concentrarsi, pensò. Forse quella
tortura per entrambi stava finendo…
Si sedette con gesti controllati, quasi non volesse
disturbarlo; attendeva immobile, mentre lo sguardo cercava di non farsi
scoprire a decifrare i caratteri scritti in maniera disordinata su quel foglio;
altri due minuti così, prima che tornò la quiete.
-Sakura-chan!- la sua esclamazione le perforò le
orecchie. –Dimmi se è giusto!-
Agguantò il foglio che le stava passando, con
malcelata curiosità: scorreva con gli occhi chiari su quella serie di numeri ed
ideogrammi, sforzandosi un poco; ma concluse la sua ispezione con un bel
sorriso.
-A parte qui, che hai sbagliato a scrivere
l’ideogramma… direi che hai trovato la soluzione.- gli concesse un bel
complimento, mentre il ragazzo alzava le braccia in aria assaporando la
vittoria al grido del solito dattebayo!
-Allora andiamocene a festeggiare da qualche parte!-
propose d’improvviso lo shinobi, interrompendosi. –Il vestito che indossi è
nuovo, no? Beh, bisogna mostrarlo in giro!-
Sakura guardò Naruto un poco intontita dalle sue
parole, per poi toccare la stoffa rossa che indossava; quasi si era dimenticata
che era nuovo. –Ma… perché, ti piace?-
-Molto! E ti sta benissimo, davvero!- annuì con un
gran sorriso. –Vabbè che ti trovo carina tutti i giorni, ma oggi hai un
qualcosa in più… insomma, devi mostrare al mondo la tua bellezza!-
Le venne istintivo toccarsi le guance, due melograni
quasi maturi.
[Bellezza… non sa nemmeno di che
parla.]
-Io non sono carina. E non devo mostrare niente a
nessuno.- a Naruto non sfuggì quel sospiro trattenuto sul carina, né
tantomeno poteva non notare che in quegli occhi di menta si stavano specchiando
delle lacrime… li abbassò subito, temendo di venire scoperta.
-Per me lo sei.- si strinse nelle spalle. –E, purtroppo,
Rock Lee la pensa come me. Quindi smettila di dire queste cretinate,
Sakura-chan: su questa cosa non potrei mai scherzare!-
La mano strinse sulla gonna, creando delle grinze: si
vergognava troppo di alzare il capo, perché sapeva di avere un’aria patetica.
Però, nello stesso tempo, un calore le invase il viso, perché sapeva che le parole di Naruto
erano sincere.
-Baka…- riuscì a mormorare.
Lo shinobi si alzò di scatto in piedi, mettendosi in
posa pensante. –Sai che possiamo fare? Andare dalle parti del laghetto!-
Stavolta la curiosità non potè fare a meno di farle
alzare il capo.
-In questa stagione c’è un tempo magnifico lì; e
scommetto che ora il roseto è in piena fioritura…-
-Sì, forse…- le si accennò un tenue sorriso.
-Visto! Hai sorriso!- la indicò trionfante, facendola
imbarazzare nuovamente. Facendole battere forte il cuore, nuovamente.
-... baka!- sbuffò a braccia conserte, indispettita:
ma, in fondo, piacevolmente divertita.
-Dai! Voglio passeggiare accanto alla ragazza più
bella di Konoha! Perché tutti devono sapere che oggi ho un appuntamento con la mia
Sakura-chan.-
Abbassò gli occhi, stavolta sorridendo apertamente.
[Sasuke non mi ha mai detto che
sono bella.]
Incrociò nuovamente gli occhi azzurri dell’Uzumaki,
scoprendovi una luce che c’era sempre stata, ma lei cieca non aveva mai voluto
notare.
[Avrei dovuto ammettere
che era la stessa luce che illuminava gli occhi di Sasuke, quando vedeva Ino.]
Le mani passarono a rassettare velocemente la gonna,
come in un impeto di vanità.
[Devo essere al massimo. Far fare bella figura a Naruto…]
Alzò di nuovo la testa, captando la mano che lo
shinobi le offriva.
-Ma sia chiaro… non montarti troppo la testa, eh?- si
fece promettere.
-Ci proverò! Ma non sarà facile…- ridacchiò
mostrandole il solito sorriso; prima avrebbe detto da idiota, ora lo trovava
dolce.
Scattò in piedi, dandosi una veloce sistemata ai
capelli. –Pronta.- annuì.
Naruto la precedette nel fare gli scalini fino alla
porta scorrevole, per aprirla con entusiasmo: e la luce del corridoio inondò i
loro corpi. Fissò il simbolo sulla schiena di lui, quella girandola rossa che
fin dalla prima volta l’aveva incuriosita…
[Sì Naruto, tu un giorno sarai
Hokage. Ed io sboccerò.]
La kunoichi afferrò istintivamente la manica, non la
sua mano, calda e morbida, ma la stoffa del giacchetto: ma tanto bastò. Con
rinnovato sorriso, la condusse fuori dalla scuola: e lo mostrava nei gesti
nervosi nel sistemare le ciocche ribelli, in quegli occhi così limpidi, in quei
passi anche troppo pesanti, che era fiero ed agitato di stare accanto a lei.
Perché lei era bella.
[Probabilmente, un
giorno mi innamorerò di te.]
-Dovrai promettermi che, però, domani farai tutti i
compiti!-
-Uffa, Sakura-chan…-
-Naruto-baka…-
-Uhm… se tu mi dessi una mano come oggi, li farei
sicuramente!-
[Probabilmente, quel giorno è vicino.]
**************************************
Una NaruSaku come la volevo io, finalmente *.* Ok,
ammetto che l’idea iniziale delle ripetizioni ce l’ha avuta la stessa Kaho
(quanto sono fruttuosi i scleri mentre si chatta su MSN *w*)… ma l’ho
personalizzata, come mio solito ù.ù
Ammetto che la parte a cui mi sono più dedicata è l’altra,
cioè come vedo il rapporto Naru-Saku: mi piace che lui la trovi la ragazza più
carina di tutte, e che glielo dica così spudoratamente in faccia XD soprattutto
perché mi immagino che lei sia un po’ insicura ed insoddisfatta di se stessa: e
voglio sottolineare che è proprio Naruto che riesce a donarle il sorriso.
La parte SasuIno…essendone una grande fan, un pizzico
era immancabile XD E poi le trovo due coppie affini e complementari…
Dedicata a tutte le fans NaruSaku, con la speranza che piaccia.
Dedicata a Kaho, la mia tessò, per tutto quello che ha fatto per me… e
per quello che farà. Perché ama NaruSaku come me… e per darle un ultimo regalo
di natale, anche se molto in ritardo XD
La vostra Rael