Giorno e notte
ha visto scorrere,
sopra muri di pietre cotte
dal sole antico mille ere
attraversando quelle bufere
che il suo cuore avevan catturato.
Nel nevischio sceso lento,
In quel gelo dell’inverno
Sentì un fischio tra ‘l vento
Ad indicare un giaciglio paterno.
Era un albero vetusto,
Ma nell’aspetto ormai un arbusto,
che chiamandolo a gran voce
lo invitava a risposare
laddove le intemperie non potevan penetrare.
Qui una bestia molto feroce,
gli sbarrò la strada veloce,
egli preso da paura
non riacquistò più la sua natura.
Questa è la storia del Pellegrino Matto,
Che scappando da quel brutto fatto,
capì che il Fato permette un bel viaggio
ma solo verso il Signore più saggio.
Nota: Non sono mai stata brava a scrivere in rima e lo si può benissimo vedere. Ma non importa, volevo provare, ed anche se il mio tentativo è fallito, va bene così. Io ne sono comunque contenta.