Sono nel mio letto. 
Mi giro e rigiro senza riuscire a prender sonno. Decido di alzarmi e scendere giù in cucina per prendermi un bicchiere di latte, in genere mi aiuta a conciliare il sonno.
Torno in camera mia e mi siedo sul mio letto bevendo a piccoli sorsi porgendo la mia attenzione fuori dalla finestra aperta. Sono i primi di giugno e una brezza leggera smuove le foglie dell'albero di ciliegio che sta in giardino. Quante stelle, penso tra me e me.
Ad un tratto il mio sguardo si posa sulla scrivania che si trova sotto la finestra; in particolare su una cosa che si trova sopra la scrivania; un album. Il mio album di fotografie dell'ultimo anno.
Senza pensarci mi alzo poggiando il bicchiere mezzo pieno di latte su comodino e vado a prendere l'album. Inizio a sfogliarlo. 
Quanti ricordi!
Non posso crederci che sono passati solo pochi mesi.
E' pieno di foto miei e di James, il mio ragazzo. Le foto sono state fatte tutte con la polaroide che i miei genitori mi hanno regalato per il mio quindicesimo compleanno. In qualche foto ci sono anche Sirius e Remus, i migliori amici di James e, ora, miei. 
All'ultima pagina c'è una foto. Non ricordo neppure di averla ancora. 
Raffigura me e il mio migliore amico di sempre, Severus. O ex migliore amico. Non so bene come definirlo visto che non ci parliamo da due anni.
Spesso lo incontravo per i corridoi insieme al suo gruppetto di amici. Si definiscono Mangiamorte, ma per me sono solo un gruppo di farabutti. In quegli incontri evitavo di proposito il suo sguardo e vedevo che alcune volte lui abbassava lo sguardo per non incontrare il mio. Può darsi che si vergognasse davvero per il modo in cui mi aveva trattata, ma non mi importa più.
Ci sto ancora male stringendo tra le mani questa foto in cui ridiamo felici, ma non tornerò indietro da lui; l'ha fatta troppo grossa.
Chiudo con un colpo l'album e lo ripongo accuratamente nello scatolone che si trova in un angolo della mia camera delle cose che non porterò con me nella nuova casa. Appeso a un gancio fuori dal grande armadio di legno rosa c'è la fodera di un abito da sposa. Il mio abito da sposa. Rivado a letto cercando di dormire. Non vorrei mai avrei le occhiaie domani.
Mentre chiudo gli occhi sospiro e sussurro "Quanto vorrei che il ragazzo della foto fosse presente domani"