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Autore: LunaBlu Noir    25/06/2013    2 recensioni
Caterina è una ragazza giovane, vulnerabile che però ha un carattere indomito e ribelle ma purtroppo è spesso costretta a dover nascondere per via di una società che non le permette di essere quello che vuole. A Firenze riuscirà a realizzare il suo sogno, essere se stessa e forse,anche se lo negherà a se stessa, a trovare anche l'amore, un amore impossibile dall'inizio, ma infondo era quello che gli piaceva di più in tutta quella faccenda.
Dedicata alla ragazza che per prima ha recensito la mia prima FF e per questo avermi dato quella sicurezza che mi serviva per scrivere questa storia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo da Vinci, Nuovo personaggio, Sandro Botticelli, Un po' tutti, Vanessa
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Pazzo e innamorato'
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Fui svegliata da un forte tonfo proveniente da fuori la camera, così mi alzai e andai a sbirciare fuori la porta.
Vidi un ragazzo a terra che tentava di rialzarsi, così uscii dalla stanza per aiutarlo. Quando gli fui più vicina mi accorsi che era proprio bello, doveva avere la mia età, di sicuro era giovane. Era chiaro che avesse bevuto, non riusciva nemmeno a tenersi in piedi, così mentre lo mantenevo gli chiesi: "Come sta? Si sente male?" Non sapevo cosa'  altro  fare.
"Non proprio"rispose lui, poi scoppiò in una piccola risata.
Poi mi indicò  una porta proprio di fronte alla mia, doveva essere il suo alloggio, così lo aiutai ad entrare.
Lui si fiondò subito sul suo letto; io rimasi stupita da quella stanza, era molto più grande della mia, almeno il doppio, era molto disordinata, c'erano disegni ovunque, al centro della stanza c'era un grande letto matrimoniale in legno di ciliegio e anche un camino in pietra.
"Questa si che è una bella stanza!" Pensai, e poi tornai in camera, ero troppo stanca per curiosare ancora.
 
 
Aprii gli occhi, mi svegliai, ancora più stanca di quando ero andata a dormire, ma e normale, ho dormito malissimo, mio fratello mi manca molto, non ci siamo mai separati nei miei ventidue anni di vita e già mi manca, in queste cose sono un po' una bambina. Poi sono in pena per quello che è successo il giorno della mia partenza con Francesco, spero non farà storie con mio padre, già è stato difficile convincerlo a farmi venire qui, mi rifarebbe tornare subito a casa...
Finalmente mi alzo dal letto e mi affaccio alla finestra, il sole è già sorto e devono essere almeno le dieci!
"Sono in ritardo!" Piagnucolo e mi fiondo a cercare nel mio grande borsone un vestito da indossare, opto per quello celeste, è uno dei miei preferiti, con un corpetto color oro chiaro e la gonna vaporosa dal colore del cielo. Me lo regalò mia madre per il mio ventesimo compleanno. Legare i lacci dietro la schiena è un'impresa da equilibristi ma con la fretta si può tutto. Sciacquo il viso con l'acqua della botte sotto la finestra, infilo le scarpe, sistemi i capelli e scappo via raggiungendo < la sala degli artisti > come la chiamo io...
" Finalmente sei arrivata" disse una voce maschile a mo' di rimprovero, mi volto, è  Verrocchio! Mi sento davvero in imbarazzo...
"Mi scuso, sono mortificata" dico paonazza in volto, ma lui rimane impassibile. Odio comportarmi in modo così ossequioso ma dovevo rimanere educata.
"Scegli un soggetto, ovviamente un parsona, e fanne un ritratto, non ti do più di un ora. I fogli e i carboncini li troverai a quel tavolo. Buon lavoro" disse serio lui, non ammettendo repliche, alche', dopo aver fatto un cenno ossequioso mi avviai al tavolo indicato dal maestro, presi un foglio e un carboncino e mi misi a osservare i modelli all'opera per gli  altri artisti, ma non mi interessava nessuno di loro, non sapevo che fare...
Pochi minuti dopo sentii qualcuno tamburellare le dita sulla mia spalla sinistra, mi voltai, e riconobbi subito la persona che mi era davanti: era il ragazzo che avevo aiutato questa notte.
"Grazie" disse lui con un sorriso spavaldo. Ovviamente si riferiva a questa notte.
"Non c'è di che" risposi, stanotte non mi sono sbagliata, è proprio bello...
" Non vi ho mai vista qui, siete nuova di questo ambiente?" Chiese curioso lui
"Si, sono arrivata ieri da Napoli" dissi stranita per il suo interessamento
"Se Verrocchio ti ha preso sotto la sua ala, pergiunta sei donna, devi essere molto brava" disse lui sicuro
"Ho le mie qualità" dissi anch'io sicura e lui mi fece un sorriso malizioso.
"Comunque il mio nome è Leonardo Da Vinci" si presentò
"Caterina Cherubini" risposi con un sorriso
" Beh, Madonna Cherubini, non voglio rubarvi altro tempo" disse prende la mia mano e ne bacia delicatamente il dorso.
"Arrivederci" disse sussurrandomelo 
"Arrivederci" risposi e se ne ando'.
Fui colpita da quella'incontro, non so definire in che modo ma è così. Avevo il suo volto stampato nella testa, così decisi di ritrarre lui.
Quando ebbi finito ero davvero soddisfatta, mi alzai e andai dal maestro.
"Ho terminato Maestro" gli dissi appena gli fui davanti e poi gli consegnai il foglio, lui non battee ciglio, mi disse solo: "Il prossimo compito che ti assegnerò è a tema libero, ovviamente qualcosa di più complesso di un semplice ritratto. Dovrai consegnarmelo entro domani, prima dell'ora di pranzo. Spero che rispetterai la mie aspettative Caterina" disse severo lui, io annuii sicura poi mi congedai.
"Dove è finita tutta la simpatia di ieri" dissi sottovoce, temevo che Verrocchio avesse cambiato opinione su di me, che non gli piacesse più il mio operato, ci tengo davvero ad essere una sua allieva e farò di tutto per non perdere questa occasione.
Prendo carta e carboncini ed esco fuori dalla bottega in cerca di un miglior soggetto da rappresentare.
Camminai per almeno un'ora senza trovare qualcosa che mi convincesse ,fino ad arrivare alla piazza del mercato. Un luogo vivo, pieno di sfumature, un soggetto perfetto per il mio disegni, così iniziai a rappresentare tutto quello che avevo in torno, persone e oggetti, in tutte le loro ombreggiature , finché non si avvicinò un giovane con delle rose rosse in mano...
"Ve le manda un ragazzo" disse lui porgendole a lei
"Chi?" Chiesi curiosa
"Non mi ha detto il nome"rispose lui.
"Chissà se me le ha mandate lui" pensai interrogativa.
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Note: Ah il fatidico incontro è arrivato!
Perdonate come sempre il disordine delle scritte ma ho il pc rotto e non posso usare l'html dal tablet.
Nel prossimo capitolo vi colpirò, statene certo.
I segreti di Caterina cominciano a mostrarsi, chi sarà questo Francesco?
 
THINK PINK
  
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