Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Assasymphonie    25/06/2013    0 recensioni
E Sharrkan sorrise. Yamu avrebbe avuto la sua dose di puzza un altro giorno.
{ MasShar }
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Masrur, Sharrkan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo del capitolo: Fury unleashed
Personaggi: Sharrkan / Masrur
Rating: Giallo
Note dell'autore: One-shot / Missing Moments / Slice of Life
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Fury unleashed.

Caldo, caldo, caldo, caldo. L'ha già pensato "caldo"? Perché ormai non si sentiva altro nelle strade di Sindria, sulla pelle, sui vestiti, tra i capelli- faceva troppo dannatamente caldo! Nemmeno la lievissima brezza portata dal mare riusciva a rimediare un minimo di frescura per i poveri abitanti, costretti a fermare per un po' i commerci e a rintanarsi nella penombra delle case dalle mura spesse; e il palazzo, purtroppo, non era messo certo meglio.
Bastava dare un'occhiata nella sala del trono, dove Sinbad per poco non boccheggiava, riverso su quella sedia gigantesca, con un Ja'far stoicamente morente dentro la sua divisa castigata. Degli altri nemmeno l'ombra, ed ogni passo che compiva negli infiniti corridoi gli faceva sempre più rimpiangere di essersi alzato quella mattina. Sentiva la divisa sulla schiena bagnata di sudore insieme ai rivoli che correvano lungo le tempie: nonostante fosse abituato al caldo torrido, quel giorno si superava ogni limite di sopportazione. E quella catena, santo cielo, come era fastidiosa con tutto quel sudore appiccicoso, probabilmente puzzava anche!
« ... » Ecco, quello sì che era un ottimo motivo per continuare a camminare. Se per caso Sharrkan avesse incontrato quella stupida maga delle pozze, le si sarebbe spiaccicato sulla schiena e lasciato la puzza di sudore su ogni centimetro disponibile, solo per vederla ancora più rigettata dagli uomini ma- dove poteva essere? Sicuramente non nella sua stanza, che si fosse arrampicata sulle grandi terrazze praticamente arse da quel sole del primo pomeriggio?
Dovette fare quasi violenza su sé stesso per andare avanti e salire persino le scale, incontrando il corpo del suo discepolo e dei suoi amici morenti in un angolo d'ombra, con Aladdin che cercava di far bere ad Alibaba e a Morgiana dell'acqu- Morgiana?
Sharrkan si fermò di scatto, salutando con un sorriso i ragazzi mentre la sua testa era piena di pensieri. Solitamente a quell'ora Morgiana non si trovava nel palazzo, bensì da qualche parte fuori la città ad allenarsi, in compagnia di- « Magi, hai per caso visto- er- Masrur? »
Okay, non era per lui che era salito fin lassù, ed in effetti non aveva nemmeno idea del motivo per il quale aveva posto quella domanda al piccolo Magi il quale, con un sorriso grande da un orecchio ad un altro, indicò il grande terrazzo completamente assolato poco distante dall'ombra delle colonnine: non era possibile.
Non poteva crederci.
Era al limite dell'assurdo una cosa simile e l'espressione sbigottita sulle sue labbra nei suoi occhi verdi indusse Alibaba ad annuire con le poche forze rimaste. « E' lì- si sta allenando. Non ho idea di come faccia- » E non ne aveva idea nemmeno Sharrkan. Deglutendo lentamente uscì fuori dalla protezione dell'ombra a piccoli passi. Persino dalla suola dei sandali poteva sentire le mattonelle scottare e il sole, alto sullo zenit, picchiava talmente forte che si dovette bagnare la testa al volo con l'acqua tenuta vicino a Morgiana, per non rischiare un colpo di calore. Dovette persino superare una piccola cupola ma poi...
Lo vide. Non teneva altro che il cingilombi più corto che si potesse pensare e i bracciali alle caviglie, ai polsi e agli avambracci. Per il restante, il colosso Fanalis era completamente nudo e probabilmente rovente, sotto quel sole. Sharrkan fu costretto a saltellare da un piede ad un altro mentre gli occhi verdi percorrevano ogni centimetro di quei muscoli tesi per lo sforzo di sollevare quello che doveva essere il rudere di una colonna, in seguito agli attacchi subiti da parte di quei maledetti di Al-Thamen, con la sola forza delle braccia. Teneva il fusto del pezzo di marmo bianco attaccato al petto, i piedi nudi piantati per terra ed ogni briciola di forza concentrata nelle spalle che si muovevano sinuose al di sotto della pelle, e nelle braccia che apparivano grandi come tronchi.
Sharrkan conosceva benissimo Masrur; probabilmente era la persona a lui più cara in quel coacervo di personalità che era la corte di Sindria, ma non avrebbe mai sospettato che potesse arrivare ad un tale limite. « -- Masrur- » Non avrebbe dovuto parlare o, forse, è riuscito a prendere l'unico momento in cui non si sarebbe dovuto trovare lì. Vide come al rallentatore Masrur lanciare la colonna in aria e riprenderla come se volesse abbracciarla, salvo poi romperla a metà con la semplice e bruta forza dei muscoli. Fu uno schianto terribile e mille pezzi volarono oltre l'oggetto, arrivando persino da Sharrkan che nel frattempo aveva chiuso gli occhi e- no, non arrivò nulla.
Anzi, un'improvvisa ombra lo coprì dal sole cocente, un'ombra dal respiro pesante e dall'odore intenso di sforzo fisico- e di selvaggio. Lentamente riaprì gli occhi, trovandosi immerso nelle profondità acute color rubino che erano gli occhi di Masrur. Mosse la mano a terra, trovò schegge di marmo oltre l'ombra del ragazzo, ma non sotto. Masrur lo aveva quindi sentito?
« ... non ti saresti dovuto trovare qui, Sharrkan. Saresti potuto morire. » La voce profonda altrui ebbe come un effetto calmante, probabilmente non si era accorto che le gambe avevano preso a tremare violentemente? E lui che era salito fin lì con la sola intenzione di appiccicarsi a quella maga da quattro soldi e- e da quando in qua Masrur aveva così tanti muscoli sul torace? « E tu non dovresti allenarti con questo sole, Mas. »
Rispondendo a quale preciso istinto il dito indice della destra seguì solerte una goccia di sudore che dall'altrui collo andava scendendo lungo tutto il resto del torace? Erano davvero tanti muscoli ed era la prima volta che Sharrkan si trovava in così diretto contatto con il corpo del Fanalis. Cosa avrebbe dovuto pensare? Nulla, perché le mani salirono immediatamente alle spalle bollenti, trovando piccoli pezzi di marmo che cautamente fece scivolare via dalla pelle, solo per prendere possesso della carne ancora meglio. « Volevo cercare la maga, ma ho trovato di meglio. Hai sempre avuto tutti questi muscoli e questo cingilombi? Voglio dire-- non me ne hai mai parlato, che ne dici di farlo nelle mie stanze, magari mentre ti tolgo questi pezzi di colonna che forse non dovevi rompere? »
Aveva parlato tutto d'un fiato e, a dire la verità, non sapeva nemmeno perché lo avesse fatto. Sembrava una proposta oscena e- e probabilmente lo era? Troppe domande, troppe! Ma fu la risposta altrui a stupirlo di più: il grande corpo si chinò in avanti e Masrur, incapace di avere un rapporto sociale che andasse oltre gli sguardi, lo sorprese per la prima volta. « Possiamo lavarci dopo. Suderemo anche lì. »

E Sharrkan sorrise. Yamu avrebbe avuto la sua dose di puzza un altro giorno.

.Fine.

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Nulla da dire, se non: O T P.
   
 
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