Quella sera la Sala Grande
era attraversata dal fitto mormorio degli studenti delle case.
Gli insegnanti sedevano al
loro solito posto e confabulavano tra loro,poi il preside si alzò in piedi e
facendo zittire il brusio,annunciò -miei cari ragazzi come vi avevo
accennato all’inizio dell’anno avremmo organizzato una gita nel mondo babbano.
Però questa gita portava una serie di rischi perciò è stata annullata-
un profondo sconforto pervase i ragazzi che guardavano il preside intristiti,ma
questo con un gran ghigno sul volto continuò -tuttavia ne è stato
riparlato e siamo giunti alla seguente conclusione: potranno partecipare gli
alunni del sesto e settimo anno ma...- e li guardò con un sorriso sornione
-parteciperanno i ragazzi che usciranno con ottimi voti al piccolo test
che avverrà fra una settimana. Un ultima cosa prima di recarvi nei vostri
dormitori non appena verrà effettuato il test,agli studenti prescelti verrà
consegnata la lista degli oggetti da comprare e avrete un giorno di libera
uscita ad Hogsmead per comprare il necessario- detto questo si alzò
seguito dagli altri professori mentre gli studenti si recavano nei loro
dormitori. Il brusio però non era cessato.
I due ragazzi continuavano
imperterriti a discutere sul da farsi perché nessuno dei due aveva voglia di
studiare per quell’insulso questionario -che palle a me non va proprio
di fare quel dannato test!sicuramente saranno le solite due domandine,i
professori ti traggono in inganno dicendo che è difficile mentre poi ti ritrovi
due cazzate su cui basta mettere a caso e vai!- spiegò Ron ad Harry.
Hermione scuotendo la testa disse -Ron non pensare che sia così semplice
perché sicuramente metteranno alla prova quel cervello che non hai per vedere
se almeno una volta riuscirai a scrivere una frase senza fare casino!-
lui la guardò e ghignò -e dai Herm!non essere pessimista lo sai che sarà
una cazzata…e poi non è vero che non ho il cervello è solo che lo uso per altre
cose!- e detto questo indicò una ragazza che passava davanti a loro
dando una gomitata ad Harry.
-vedremo. Ma poi non
venirmi a chiedere di farti il test al posto tuo e Harry per l’amor del cielo
risparmiami anche tu un altro votaccio e non seguire Ron!- ma Harry non
la stava a sentire così svoltò l’angolo lasciandoli da soli per andare nella
sua stanza.
Quando entrò un dolce
profumo di incenso la accolse.
Gettò i libri sul letto e
si affrettò ad uscire per arrivare al bagno dei prefetti a rilassarsi.
Lei non era un prefetto né
un caposcuola ma andava lì perché non vi si recava mai nessuno. Aprì la porta e
si sedette dentro ad una cabina,tirò fuori un rotolo di pergamena e una matita
e cominciò a disegnare nel suo beato silenzio.
Passò un po’ di tempo e
lei continuava a finire il suo bel disegno.
Era una disegnatrice molto brava ma
ciò che le piaceva ritrarre era la tristezza e la morte delle persone.
Sembrava strano,ma lei
riusciva ad immaginarsi la sofferenza di una persona qualsiasi e la ritraeva
sui fogli. In quel momento aveva terminato il disegno di una ragazza a cui era
morto una persona cara.
Era inginocchiata per
terra e piangeva mentre rivedeva la figura di un ragazzo che la salutava
tristemente.
Era bello rivedere
quell’immagine e provare le stesse sensazioni solo osservando quel disegno.
Ad un certo punto sentì
sbattere con violenza la porta e qualcuno che era entrato camminare avanti e
indietro imprecando a bassa voce.
La voce era quella di un
ragazzo ma non si mosse per paura che quello la scoprisse.
Intanto quello continuava
a camminare ma aveva cessato di parlare. Poi si fermò e si sedette proprio alla
porta della cabina dov’era Hermione.
Lo sentì sospirare.
Si alzò sul water per
vedere chi fosse il ragazzo ma proprio nel momento in cui era riuscita a stare
in piedi,cadde rovinosamente con un piede nell’acqua del gabinetto.
-merda!- esclamò
la ragazza ma poi alzò lo sguardo e vide che la porta della cabina era aperta e
davanti a lei c’era Draco Malfoy che la fissava stupito.
Aveva un espressione
strana ma la ragazza non riuscì a ragionare su quello che era successo che lui
le aveva afferrato il braccio e glielo stava stringendo molto forte -
sporca mezzosangue che cazzo ci fai qui?nessuno ti ha dato il lurido permesso
di venire qui e rompere le palle a me!- lei con una smorfia di dolore
cercò di liberarsi invano -ahi!Malfoy mi fai male…- lui non allentò
la presa e la tenne stretta - cazzo rispondi oppure te lo spezzo quel
braccio di merda che tu ritrovi!- lei l’osservò per un attimo sofferente
per quelle parole. Non gli aveva fatto niente e lui l’aveva attaccata in quel
modo -…stavo solo seduta qui in silenzio e poi sei arrivato tu…non l’ho
fatto apposta scusami se ti ho fatto qualcosa di male…- si liberò dalla
sua stretta e scappò via con lo sguardo triste di chi viene accusato
ingiustamente.
In quel momento si accorse
di quello che aveva fatto e provò una morsa allo stomaco sapendo che lei si era
caricata il peso delle sue parole.
Il serpeverde si sedette
di nuovo per terra e notò un foglio per terra.
Sicuramente era il disegno
che aveva fatto quella Granger,e non era niente male.
Sorrise nel vedere che non
era una ragazza tutta dolci e fiori. Era una che aveva sofferto molto nella
vita e l’unico modo di ribellione era il suo piccolo hobby.
Se ne tornò in camera sua
con il foglio ben piegato nella sua tasca,e ancora quel sorriso sulle
labbra,per una volta vero e sincero.
Ma dentro aveva la
consapevolezza di averla ferita e si sentiva tremendamente in colpa.
Vinta dal sonno si
addormentò e sognò Malfoy che continuava a ripeterle che era solo un’inutile
mezzosangue.