08/01/2008
26 recensioni “NELLA MIA BOCCA…”
“Hermione Jane Granger”. Ogni sei mesi quella voce le tuonava in testa.
“Ma come sei diventata carina dall’ultima volta che ti ho vista”. Tante inutili moine per poi farla soffrire.
Il bagliore delle pareti era uniforme e sgargiante, inutile provare a combattere quella distesa di candore. Doveva sopportare da schiava la solita tortura.
“Apri la bocca per favore, iniziamo”. Qualcosa di amaro e denso iniziò a nuotare libero tra le sue gengive, introdotto nella sua bocca da un dito lungo, affusolato, esile.
Il gusto insopportabile di quella sostanza biancastra le dava il voltastomaco, doveva deglutire in fretta, senza pensarci troppo.
“Cercherò di renderti la cosa il più piacevole possibile dolcezza!”. Adesso qualcosa di duro lottava prepotentemente con la sua lingua, costringendola ad obbedire.
Per più di mezz’ora numerosi estranei varcarono la soglia di quelle labbra fredde e secche, prepotenti, rigidi, martellanti, che entravano e uscivano ritmicamente dalla sua bocca.
Chiudeva gli occhi per non vedere ciò che imperversava tra le sue dolci fauci.
Teneva le mani immobili per non toccare nulla, per non infettare, per non sentire l’orrore dilagare sotto le sue dita, incrociate, lievemente tremanti, appoggiate al ventre piatto, che sobbalzava ad ogni intrusione furtiva.
Il silenzio era maestro di vita in quelle situazioni, complice di mille sospiri proibiti, convulsi, sempre i soliti ogni volta che si incontravano, appena approcciava timidamente con quella persona.
Ormai non provava più a scappare, come faceva da piccola, non provava più ad urlare, anche se aveva ancora paura, sopportava e basta, quello era il crudele destino da accettare.
I minuti erano velieri di pirati assetati di ricchezze, solcavano l’incombere del tempo, veloci, repentini, scaltri.
Hermione soppesava lo scorrere del tempo lento, stanco, pesante. Era stremata, pallida in volto, ancora irrigidita per la tensione, ma la tortura finalmente stava per finire.
“Abbiamo finito la pulizia dentale tesoro! Bisogna lavorare di più col filo però! Ci vediamo tra sei mesi!”. Quell’insopportabile igienista, la odiava da sempre!
Nota dell’autrice: avevate pensato male eh??? Birichini!!! Lo so che è un po’ insulsa come flashfic…ma oggi ho fatto la pulizia dentale…e mi è venuta l’ispirazione mentre i ferri della mia cara igienista entravano e uscivano dalla mia bocca. Sono tornata a casa ed ecco qui cos’ho prodotto!spero vi piaccia…Lasciatemi un’opinione se vi va! Un bacio a tutti!
“Hermione Jane Granger”. Ogni sei mesi quella voce le tuonava in testa.
“Ma come sei diventata carina dall’ultima volta che ti ho vista”. Tante inutili moine per poi farla soffrire.
Il bagliore delle pareti era uniforme e sgargiante, inutile provare a combattere quella distesa di candore. Doveva sopportare da schiava la solita tortura.
“Apri la bocca per favore, iniziamo”. Qualcosa di amaro e denso iniziò a nuotare libero tra le sue gengive, introdotto nella sua bocca da un dito lungo, affusolato, esile.
Il gusto insopportabile di quella sostanza biancastra le dava il voltastomaco, doveva deglutire in fretta, senza pensarci troppo.
“Cercherò di renderti la cosa il più piacevole possibile dolcezza!”. Adesso qualcosa di duro lottava prepotentemente con la sua lingua, costringendola ad obbedire.
Per più di mezz’ora numerosi estranei varcarono la soglia di quelle labbra fredde e secche, prepotenti, rigidi, martellanti, che entravano e uscivano ritmicamente dalla sua bocca.
Chiudeva gli occhi per non vedere ciò che imperversava tra le sue dolci fauci.
Teneva le mani immobili per non toccare nulla, per non infettare, per non sentire l’orrore dilagare sotto le sue dita, incrociate, lievemente tremanti, appoggiate al ventre piatto, che sobbalzava ad ogni intrusione furtiva.
Il silenzio era maestro di vita in quelle situazioni, complice di mille sospiri proibiti, convulsi, sempre i soliti ogni volta che si incontravano, appena approcciava timidamente con quella persona.
Ormai non provava più a scappare, come faceva da piccola, non provava più ad urlare, anche se aveva ancora paura, sopportava e basta, quello era il crudele destino da accettare.
I minuti erano velieri di pirati assetati di ricchezze, solcavano l’incombere del tempo, veloci, repentini, scaltri.
Hermione soppesava lo scorrere del tempo lento, stanco, pesante. Era stremata, pallida in volto, ancora irrigidita per la tensione, ma la tortura finalmente stava per finire.
“Abbiamo finito la pulizia dentale tesoro! Bisogna lavorare di più col filo però! Ci vediamo tra sei mesi!”. Quell’insopportabile igienista, la odiava da sempre!
Nota dell’autrice: avevate pensato male eh??? Birichini!!! Lo so che è un po’ insulsa come flashfic…ma oggi ho fatto la pulizia dentale…e mi è venuta l’ispirazione mentre i ferri della mia cara igienista entravano e uscivano dalla mia bocca. Sono tornata a casa ed ecco qui cos’ho prodotto!spero vi piaccia…Lasciatemi un’opinione se vi va! Un bacio a tutti!