Note
dell'autore: Sono in ritardo nell'aggiornamento della storia, lo so,
ma giuro che stavolta non è stata colpa mia, sono stata senza connessione fino
a ieri sera, e non avevo modo di pubblicare, scusate.
Non vi
nascondo che ho avuto un po’ di problemi nel scrivere, non avevo molta
ispirazione, nonostante come episodio mi piaccia molto, ma la presenza di Rose
ha reso il tutto molto complesso da scrivere, spero che vi piaccia lo stesso.
Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non
sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i diritti sono dei legittimi
proprietari, il mio è solo un divertimento.
La figlia del Dottore
Capitolo 1
Una sorpresa per il Dottore
Rose, Martha, Donna e il Dottore si tenevano saldamente
alla console, nel tentativo di non cadere, mentre il Tardis continuava a
tremare e muoversi di propria volontà.
"Che cosa succede?" chiese Rose guardando allarmata la colonna del Tardis.
"I comandi non funzionano" rispose tentando
ancora una volta di fermare
la navicella.
"Ma dove stiamo andando?"
chiese invece Donna, il Dottore si piègò un po’ notando che il recipiente con
la mano si agitava tutto.
"Non lo so, ma la mia vecchia mano è eccitata"
rispose senza nascondere la sua eccitazione.
"Credevo che fosse una stramberia aliena, vuoi dire
che tu …" tentò di dire Donna.
"Beh" si giustificò.
"Se l'è tagliata, gliene ne cresciuta un'altra"
rispose Martha.
"Persa durante un duello" specificò Rose.
"Tu sei assolutamente impossibile" continuò Donna
faticando a tenersi saldamente alla console.
"Non sono impossibile, sono solo improbabile"
rispose il Dottore un po’ contrariato, Rose non riuscì a non sorridere a
quell'affermazione.
Con un colpo finale che li fece cadere quasi tutti a
terra, il Tardis si fermò, Donna e Martha si guardarono confuse per poi guardare il Dottore, che scambiò uno sguardo veloce con Rose
e correre fuori per primo.
"Il Tardis ci ha portati qui, ma perché?"
chiese una volta fuori guardandosi attorno, le tre lo raggiunsero subito.
"Sembra un tunnel o qualcosa del genere" disse
Rose osservando il tutto, riusciva a percepire il senso di eccitazione e paura
del Dottore, verso tutta questa situazione assurda.
"Adoro questa parte" disse Martha.
"Tu non volevi andare a casa?" gli chiese
retoricamente Donna.
"E' così, ma quello che si prova, è davvero fantastico"
spiegò la ragazza, Rose si avvicinò al Dottore.
"Riesci a capire dove siamo?" chiese la
biondina.
"Non proprio, dovremmo dare un'occhiata in
giro" rispose un po’ distratto.
"Fermi, non vi muovete, gettate le armi" una
voce urlò alle loro spalle, e si ritrovarono dei giovani ragazzi che
impugnavano delle armi correndo verso di loro, per istinto il Dottore si mise
davanti a Rose, alzando le mani come gli altri.
"Non siamo armati, siamo inoffensivi"
intervenne Rose.
"Guardate le mani, sono pulite" disse il
secondo ragazzo, quasi sorpreso della cosa.
"Cosa c'è di tanto strano?"
chiese Rose.
"Ok, perquisiteli, prima lui" comandò il primo
ragazzo che sembrava il capo, i due consegnarono le armi e presero il Dottore.
"Dottore" chiamò Rose preoccupata non capendo
che stesse succedendo.
"Aspettate che state facendo?" chiese lui
mentre era condotto verso uno strano aggeggio.
"Che succede?" chiese Martha avvicinandosi con
Donna e Rose al Dottore, che fu costretto a inserire il braccio destro dentro
l'aggeggio, che si accese subito.
"Non serve a misurare la pressione del sangue,
vero?" chiese ai due dietro di sé, per poi urlare di dolore.
"Dottore" Rose tentò di avvicinarsi, ma il capo
dei tre giovani puntò il fucile contro di lei.
"Non avvicinarti" le intimò.
"Che diavolo gli state facendo?" intervenne Donna.
"Tutti vengono esaminati" spiegò senza
abbassare l'arma.
"Prede campioni di tessuto … ahi, ohi … li analizza
subito, e una specie di acceleratore" spiegò il Dottore guardando i tre, improvvisamente
il suo braccio fu liberato, Rose corse subito da lui, seguita dalle altre.
"Tutto bene?" chiese, Martha gli prese la mano
che era stata intrappolata.
"Sei ferito" disse, ma
il Dottore stava guardando davanti a sé, dove due porte si aprirono facendo uscire
del fumo, e successivamente una ragazza bionda.
"Ma cosa?" chiese Rose
sorpresa. La nuova arrivata si guardava attorno un po’ spaesata, il capo di
quei tre si avvicinò a lei consegnandole un'arma.
"Da dove è venuta?" chiese Martha.
"Da me" rispose serio senza riuscire a staccare
gli occhi da lei.
"Da te? Come?" chiese confusa Donna.
"Lei è tua figlia" disse Rose più sconvolta
delle altre, guardando attentamente la ragazza di fronte a loro, notando i suoi
occhi azzurri che le ricordavano il suo primo Dottore.
"Ciao papà" lo salutò sorridendo.
Le tre non riuscivano a toglierle gli occhi di dosso,
osservandola con attenzione, sconvolte da quell'affermazione. La ragazza nel
mentre veniva armata allontanandosi da loro.
"Quella è tua figlia?" chiese ancora Donna
sconcertata.
"Tecnicamente" spiegò freddamente.
"Tecnicamente come?" chiese invece Martha.
"Progenazione, riproduzione da un singolo organismo,
un genitore in pratica è sia madre sia padre" disse osservando l'aggeggio
da cui è venuta fuori la ragazza.
"E' tua figlia …. " ripeté Rose incredula,
senza riuscirle a staccare gli occhi di dosso, non riuscendo a dimenticarsi di
quegli occhi.
"Rose" la chiamò il Dottore avvicinandosi, lei
si voltò nel sentire la sua mano sul suo braccio.
"Rose" la chiamò di nuovo preoccupato, ma lei
lo tranquillizzò sorridendogli.
"Ha i tuoi stessi occhi …. Gli occhi del tuo vecchio
te" disse con dolcezza voltandosi nuovamente verso di lei, sorridendo.
"Rose, ti prego …" non riuscì a terminare la
frase che qualcosa veniva correndo verso di loro, e gli altri, compresa la
nuova arrivata iniziarono a sparare, il Dottore spinse Rose e Donna a riparo
dai colpi, mentre Martha si nascose un po’ più distante da loro.
Fine
Capitolo I
Note Finali: So che è
molto corto, ma è davvero difficile scrivere questo episodio, cmq spero di
aggiornare presto con il secondo capitolo, spero che continuerete a seguirmi,
alla prossima.
Scusate
eventuali errori di grammatica e altro.