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Autore: SliteMoon    25/06/2013    4 recensioni
Sono sempre stata un oggetto per mia madre.
Qualcosa da vendere al miglior offerente per ricavarne profitto.
Mi è vietato essere libera, mi è vietato essere me stessa.
Posso solo essere prigioniera in casa mia.
Beh, le cose stanno per cambiare.
Sono Emma Da Vinci e questa è la mia Ribellione.
Dal secondo capitolo:
“Mi affaccio alla finestra e mentre osservo le bellezze di Firenze penso che la mia vita sia solo uno scherzo. Non è possibile! Vivo nella culla dell’arte e mi è vietato crearla.
Mi è vietato essere me stessa.
Un’artista, ecco cosa vorrei essere.
Colei che materializza i suoi pensieri, colei che trova la libertà nella tela e nei colori.”
Genere: Azione, Generale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Nuovo personaggio, Quasi tutti, Vieri de' Pazzi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Arte della Ribellione '
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Cap. 7
Com'era mia madre?

 

Ora capisco.
Ecco perché io e mia madre, cioè, Caterina, siamo così diverse.
Ecco perché discutiamo sempre.
Ecco perché mi ha sempre trattato diversamente.
Ecco perché Leonardo possedeva questo diario.
Ci scommetto tutto il denaro che possiedo, che mio fratello ha inscenato l'incursione in casa solo per non farmelo avere.
Mi sdraio nuovamente sul letto, nuovamente tra quelle morbide lenzuola color del mare, ancora bagnate. Questa volta però, non sono i miei vestiti a inumidirle, ma le mie lacrime. Violenti singhiozzi rompono il mio respiro. Ho una profonda ferita, molto più dolorosa di qualsiasi altro male. Uno squarcio troppo grande da ricucire. 
Sembra che un buco nero voglia risucchiare la mia anima e il mio cuore.
Perché l'ho letta? Maledetta curiosità!
Bussano alla porta e prima che io possa dire qualcosa, vedo Leonardo fare capolino dalla porta.
- Emma, che hai?- è visibilmente preoccupato.
- Niente, sta' tranquillo. Torna a dormire e perdonami se ti ho svegliato.
- Non ci penso nemmeno.- dice deciso, sedendosi sul bordo del mio letto. - Perchè piangi?
- Ho trovato una cosa...- dico fra i singhiozzi, lasciando in sospeso la frase. Non riesco a dirlo.
- Cosa hai trovato?- i suoi occhi si fissano nei miei.
Distolgo lo sguardo. Leonardo si guarda intorno e individua la causa del mio comportamento.
- Dove l'hai preso?- dice prendendo il diario tra le mani.
- L'ho trovato in bottega, mentre cercavo i quadri per gli Auditore.
- ...hai letto la lettera.- non è una domanda, è un'affermazione.
- Si.
- Mi dispiace, per tutto. Non sai quante volte ho detto a nostra madre...
- Tua madre.
- ...giusto, a mia madre che non doveva trattarti a quel modo. Non era, non è, e non sarà mai giusto. Non ti ho mai detto la verità perché l'ho promesso a nostro padre. Volevamo darti una vita spensierata, peccato che mia madre non sia stata di alcun aiuto.
- Non importa, ma apprezzo lo sforzo. Grazie. Ti voglio bene Leonardo.- detto ciò, gli do un abbraccio, che viene subito ricambiato. Restiamo così per non so quanto. Mi sento sicura fra le sue braccia, quella sicurezza che non provavo più da tanto tempo ormai. Mi sembra di essere tornata bambina, quando per un qualsiasi dispiacere, trovavo conforto fra le braccia di mio fratello.
- Anch'io ti voglio bene Emma. Ora che lo osservo meglio, sembra proprio il libro che ho reso agli Auditore.- a questa affermazione mi scappa un sorriso divertito.
- Sono contento che ti sia tornato il sorriso, anche se non capisco per quale motivo.- mi dice anche lui sorridente.
- Sorrido perchè questo è il libro che hai reso agli Auditore.
- Credo di non capire. Ho reso loro il loro libro.
- No, quello dentro la tua borsa era il diario di nostro padre.
- E come c'era finito dentro?
- Ce l'ho messo io dopo che l'ho trovato, credendo che fosse la mia borsa. Mi sono accorta dello sbaglio solo quando te n'eri già andato.
- Spiegami una cosa, anche se temo di conoscere già la risposta: come hai fatto a recuperarlo?- mi chiede timoroso.
- Ehm... sono entrata di soppiatto in Palazzo Auditore, mi sono ripresa il diario e sono venuta via.
- Lo immaginavo. Non ti ha visto nessuno, vero?
- ...
- Vero?
- Mi... ha vista Ezio...però non mi ha riconosciuta.- dico per rassicurarlo.
- Ah, Emma...
- Posso chiederti una cosa?
- Cambi discorso per salvarti?
- L'ho imparato da te questo trucchetto.- gli sorrido.
- Mmm... è vero. Comunque, cosa volevi chiedermi?
- Perché e quando hai dipinto il quadro con l'aquila? Non ha molto senso e non te l'ho mai visto fare.
- Me l'ha richiesto Giovanni Auditore. L'ho fatto qualche mese fa, quando te uscivi.
- Perché?
- Perché Giovanni mi ha chiesto di non farlo vedere a nessuno.
- Capisco. Ma per...
- Ora dormi.
- Ma...
- Emma...- mi dice rassegnato.
- Va bene. Posso chiederti un'ultima cosa?
- Certo- dice tornando serio.
- Com'era mia madre?
Mentre pronuncio queste parole, la mia voce esce tremante e i miei occhi si velano di lacrime. Mio fratello è sorpreso per la domanda, ma poi un dolce sorriso gli anima il volto.
- Era una bella donna. Forte, allegra, gentile, nulla la scalfiva. Ti assomigliava molto, sia caratterialmente che fisicamente. I capelli erano focosi, come il suo carattere. Sembrava che dei magnifici smeraldi fossero incastonati nei suoi occhi.
Era una donna magnifica. Sinceramente, ogni volta che rifletto sulla parola “madre”, penso e l'associo a lei. Dopotutto è lei che mi ha cresciuto per i miei primi sette anni, che mi ha fatto nascere la voglia di scoprire, di creare. Mi ha insegnato a vedere tutto in modo positivo. È lei che mi ha fatto diventare ciò che sono ora. Le devo molto.

Mentre me la descrive, la mia immaginazione si mette subito a lavoro, facendomi venire l'idea per un prossimo quadro.
- Grazie Leonardo, grazie davvero.
- Tutto per la mia adorata sorellina. Ora dormi.
- Va bene. Buonanotte Leonardo.
- Buonanotte Emma.-detto ciò, mi da un bacio in fronte e se ne va.
Mi rilasso sul letto, più tranquilla e serena di qualche minuto fa.
Tutto grazie a Leonardo.
Osservo le stelle immerse nel cielo e vengo travolta da dolci ricordi.
Ripenso a quando osservavo quei piccoli punti luminosi con mio padre e mio fratello.
Ci inventavamo storie fantastiche, che solo dalla fantasia di un bambino possono nascere.
Penso a mia madre. Quanto mi sarebbe piaciuto crescere con lei.
La mia vita sarebbe completamente diversa.
Finalmente, dopo tutte quelle emozioni, mi addormento sognando lei.




L'Angolino dell'autrice

Eccomi qua!
Questo è un capitolo di transito, però, secondo me, molto tenero *_*
Viene minimamente descritta la madre di Emma, per cui Leonardo nutre molta ammirazione e riconoscenza.
Come al solito, spero vi sia piaciuto! ;)
È da un mese che ho iniziato a scrivere questa storia e ringrazio chiunque l'abbia letta fino a qui.
Ringrazio chi l'ha messa tra le seguite e con tutto il mio cuore chi recensisce, dandomi il loro parere, i loro suggerimenti e il loro incoraggiamento. <3
Detto ciò, spero in vostre recensioni per consigliarmi e dirmi che ne pensate! (ma come sono monotona!XD)
Al prossimo capitolo!!!

SliteMoon

 

   
 
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