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Autore: Merryweather616    09/01/2008    4 recensioni
Stremato e sanguinante si sentì incrociare le braccia al petto e trascinare verso il letto. Gli occhi appannati dal pianto non distinguevano chi lo stesse portando in braccio. Ma quelle mani le riconosceva, le aveva sentite mille volte tra le sue, le aveva curate e fasciate, avevano avvolto le sue spalle migliaia di volte. Potevano essere solo che di Frank. Il suo Frank. [ONE SHOT FRERARD ]
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Non conosco i My Chemical Romance, ne i loro personaggi mi appartengono.


Questa fic doveva essere una long, non una one shot, ma poi mi è sembrata perfetta da lasciare così, in un solo episodio. E' smielata e strappalacrime, ma l'ho scritta per pure divertimento, senza star a pensare alla storia o alla caratterizzazione dei personaggi...puro self-amusement!E anche se ormai i nostri piccoli chimici sono sposati e forse con prole in arrivo, secondo me qualcosa tra di loro c'è o almeno c'è stato...quel bacio al Project Revolution era troppo come dire appassionato...

Enjoy



I'll end my days with you



You can see it and you can almost hear it too
You can almost taste it
It's nothing to do with you
And it's still nothing that you could do

So come in my cave
And I’ll burn your heart away
Come in my cave
And I’ll burn your heart away

Please close your ears
And try to look away
So you never hear a single word I say
And don’t ever come my way (Cave, Muse, Showbiz)


Gerard Way uscì dal camerino e si guardò intorno. Il completo nero che indossava sottolineava ogni mossa che il cantante faceva, le scarpe lustre rimbombavano sul pavimento silenzioso. Ray, Bob e Mikey erano appena visibili in fondo al corridoio, lo stavano aspettando. Di li a pochi minuti sarebbe toccato a loro. La prima esibizione al Project Revolution Tour, dovevano essere perfetti, e infatti lo sarebbero stati, avrebbero dato corpo e anima e la parata nera avrebbe lasciato un segno nella cittadina di Auburn, WA.


Ma mancava Frank. Frank che era sempre puntuale e preciso. Frank che aveva deciso di sposare Jamia. Frank, che la sera prima gli aveva detto che non poteva vivere senza di lui.

E un turbine di emozioni si scatenò nella memoria di Gerard facendolo vacillare sul posto, lui glaciale e perfetto, egocentrico e geniale ai limiti della pazzia, si ritrovava a infiammarsi al solo ricordo della mano di Frank sul suo volto, delle sue braccia che lo circondavano ogni volta che finiva un concerto, ogni volta che la sua cuccetta del tour bus si dimostrava troppo grande per una sola persona e loro due si raccomitolavano al caldo a sentire vecchi album dei Rancid. Nel gelo del Canada o nel parcheggio dell'ennesima arena dove avrebbero suonato, Frank era sempre li con lui, il suo pezzo d'anima mancante, il suo migliore amico.


Ma non era più cosi, o non lo era mai stato? Aveva mai capito cosa volesse Frank da lui?


I sussurri nel suo orecchio erano stati solo una sua fantasia, le mani bollenti a riscaldarlo quando sentiva freddo dentro, i baci appassionati che si scambiavano quando nessuno li vedeva, le carezze che non avevano mai avuto paura di mostrare a tutti.Tutto una farsa. Pensò a quel giorno, alla loro prima volta, era tutto chiuso li nella sua memoria e non ne sarebbe mai uscito.

La notte di capodanno dell'anno precedente... tutti erano fuori a festeggiare, lui invece, combatteva col desiderio di bere. Vedeve bottiglie di birra ovunque, champagne a fiumi, gente ubriaca che si divertiva cercando di coinvolgerlo chiamandolo a gran nome. Nessuno di loro sapeva, nessuno capiva. Ma non doveva cedere, c'era riuscito per due anni e ce l'avrebbe fatta ancora. Ma era cosi dannatamente difficile. Cosi fottutamente impossibile.

Si era chiuso nel tour bus, al buio di quel luogo così familiare si sentiva al sicuro. “Se stai tranquillo Gee, ce la puoi fare” continuava a ripertersi.

Un minuto dopo prendeva a calci qualsiasi cosa si trovasse di fronte.

Quella parete era cosi stronza, non poteva non colpirla.

Un pugno, due pugni, tre pugni.

Una goccia di sangue

Quattro pugni, cinque pugni, sei pugni

Una lacrima

Due goccie di sangue

Sette pugn...

Gee”

Stremato e sanguinante si sentì incrociare le braccia al petto e trascinare verso il letto. Gli occhi appannati dal pianto non distinguevano chi lo stesse portando in braccio. Ma quelle mani le riconosceva, le aveva sentite mille volte tra le sue, le aveva curate e fasciate, avevano avvolto le sue spalle migliaia di volte. Potevano essere solo che di Frank. Il suo Frank.

Frank che ci fai qui?”

Chiese pulendosi gli occhi.

Frank non rispose. Gli prese il volto tra le mani, passandò il pollice sulle ultime tracce salate rimaste, e portandoselo alla bocca con lentezza impressionante.

Quel semplice gesto scatenò una tempesta nel suo corpo gia frastornato. Sentì tutto il sangue affluire alla testa, e un pericoloso gonfiore espandersi tra i suoi pantaloni.

Aprì leggermente le gambe, Frank con una mossa veloce si insunuò tra di esse appogiando con forza le mani sulle spalle di Gee e spingendolo contro la parete della cuccetta.

Gli afferrò i capelli e lo strattonò indietro. Le sue labbra si fecero pericolosamente vicine, si passò la lingua su di esse e baciò Gee con violenza, facendogli aprire la bocca e insunuando la lingua dentro.

In una danzare infuocato, senza mai staccarsi l'uno dall'altro si ritrovarono entrambi sul letto, le gambe di Frank attorcigliate alla vita di Gee, lo stringevano con forza, muovendosi ritmicamente. Anche Frank era eccitato, non mancò di notare Gee, che con uno scatto repentino si tirò su e mise le gambe attorno Frankie, inchiodandolo al letto, tenendogli le mani strette l'una all'altra. Voleva guardarlo in faccia, osservare le labbra gonfie sporgersi verso le sue, i capelli coprirli gli occhi, volevo spostargli il ciuffo e attirarlo verso di se..

Era bello ai limiti dell'inverosimile.E forse ora sarebbe stato suo per sempre.

Non sai quanto ti ho aspettato, Frank” gli disse mentre gli sfilava la maglia sudata.

Non sai quanto mi ci è voluto, Gee...il coraggio non è mai stata una delle mie doti migliori”

shuhsss” sussurrò Gee baciandolo “ormai è andata così”

Quando ti ho visto che spaccavi qualsiasi cosa, quando ho capito perchè lo facevi, dentro di me è caduto un muro, non avevo più scuse, perchè in quel momento l'unica cosa che volevo fare era stringerti tra le mie braccia e farti sorridere, il tuo sorriso è come la luce per me, non posso vederti piangere, non ce la faccio”

Per Gerard quelle parole erano come la brezza tiepida che ti carezza in un passeggiata autunnale, come tremila abbracci della persona che ami, come la canzone preferita che passa alla radio nel momento più brutto...quelle parole erano tutto. Frank era tutto.

Lentamente si spogliarono, la cuccetta era piccola e scomoda ma sembrarono non farci caso. Fuori c'era un fracasso degno di Capodanno. Ma loro si muovevano solo al ritmo dei rispettivi respiri, seguendo una musica che apparteneva solo a loro due e a nessun altro.

Come in una sola emozione rivissero tutte le loro prime volte.

La prima volta che si erano dati la mano.

La prima volta che avevano incrociato gli sguardi.

La prima volta che si erano truccati per uno show

La prima volta che la voce di Gerard accompagnata dalla chitarra di Frank aveva mandato in deliquio la folla.

La prima volta che le loro labbra si erano toccate.

La prima volta che avevano capito di aver bisogno l'uno dell'altro come dell'aria.


Ma ora era tutto finito.Jamia era incinta. Frank non poteva lasciarla.E tutto quello che era stato...beh, sarebbe rimasto nella sua memoria scolpito a fuoco.


Si riscosse dal torpore dei ricordi e si avviò lentamente verso gli altri, ma non si sentiva bene, vedeva le pareti dello stretto corridoio farsi ancora più vicine, attorniarlo e ergersi contro di lui, cingersi ai suoi fianchi, il buio lo stava avvolgendo, e vide Frank in fondo al corridoio, che lo guardava e si girava.

In un urlo strozzato lo chiamò, ma il ragazzo non si voltò proseguendo per la sua strada, andando verso una nuova vita. Una vita dove il nome di Gerard Way non sarebbe stato niente più che un blando ricordo e un segreto chiuso la cui chiave sarebbe stata buttata.

E poi l'oscurità, voci rauche che lo tormentavano, ombre sfocate gli passavano davanti confondendolo, e sentiva la presenza di Frank farsi sempre più lontana. Capiva che l'aveva perso. Come in rewind rivedeva il momento in cui aveva capito che ormai l'aveva perso e gli piangeva l'anima e il cuore.

Ti amo Frankie”

Fu l'ultima cosa che riuscì a sussurrare prima di perdere i sensi.





























  
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