Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: JD Jaden    26/06/2013    2 recensioni
Come è nata Panem? Lei lo sa. Lo ha imparato a scuola e ne ha sentito parlare dagli anziani del Distretto 12. Come si è passati dalla pace ai Giorni Bui? Beh lei li ha vissuti, anche se era piccola e ha cercato di rimuovere il trauma. Come è finita la guerra? Per lei con una perdita inaccettabile. E come si sono svolti i primi Hunger Games? Lei è stata il primo Tributo femmina del Distretto 12. Ed è stata la prima vincitrice. Nessuno meglio di lei può raccontare questa lunga, terribile storia...
Chi è lei? Jaden Cartwright, 17 anni, ragazza del Giacimento che cerca di tirare avanti in un mondo difficile e crudele. In questa brutta avventura cercherà di imparare come si fa a sopravvivere in mezzo alla morte, a non impazzire davanti a scelte impossibili, a ricominciare a vivere quando tutto sembra finito.
Ma capirà che niente è finito. Che è proprio quando sembra che la vita sia più bella, più semplice, che l'incubo ricomincia, più reale e temibile di prima.
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Image and video hosting by TinyPic


 

"..."

(...)


 

CAPITOLO 17.
Mi risveglio nel mio letto, al dodicesimo piano del Centro di Addestramento. Un ragazzo vestito di bianco regge un vassoio con il mio pasto. Mi sollevo e lascio che me lo posi sulle gambe.
«Grazie. Come sono arrivata qui?» nessuna risposta. Forse non mi è permesso saperlo, sto per chiedergli qualcos'altro quando sento una voce terribilmente familiare provenire da un angolo buio della stanza.
«Non può parlare. E' un senza-voce. Un traditore al quale è stata chirurgicamente mozzata la lingua.» il tono è freddo, quasi annoiato. Solo un mostro può parlare di una cosa tanto terribile in questo modo distaccato. E Snow è senza dubbio il mostro più orribile di Panem!
«Spero di non essere stato io a procurarle un tale disagio da farla svenire, ieri sera.» devo pensarci. In effetti le sue parole sono state il colpo di grazia, ma la testa mi girava già dal momento il cui la pedana ha iniziato a sollevarsi... e comunque non gli darei mai questa soddisfazione! Però vorrei davvero capire cosa diavolo voleva dire con quella frase enigmatica.
«Solo un calo di zuccheri. Non ho mangiato molto fra preparazione, trucco, acconciatura e beh... insomma cose da donne.» mi sembra una risposta sufficientemente neutra.
«Certo, immagino. Tutte quelle ore a "prepararsi"...» l'enfasi sull'ultima parola non mi piace per niente.
«Sì, insomma. Non è facile apparire sempre belle e in forma... soprattutto dopo le privazioni dell'arena!» glie la butto li, un po' come battuta, ma lui non abbocca.
«Credo che sia meglio finirla con le prese in giro. So cosa sta combinando e non mi piace.» sinceramente non so a cosa si riferisce, anche se ho un brutto presentimento!
«Se ho fatto qualcosa di sbagliato non ne sono cosciente.»
«Ah no? Beh in questo caso sarò più esplicito. Lei sta intrattenendo una relazione proibita con uno dei miei stilisti.» Ray! Ecco a cosa si riferisce... mi assale l'agghiacciante idea che abbia visto tutto, che ci fossero delle telecamere nascoste nella mia stanza del Centro di Addestramento.
«E' rimasta senza parole, signorina Cartwrite?»
«Mi sembrava che avesse detto di finira con le prese in giro, presidente. - chissà da dove mi esce tanto coraggio? - Non mi viene in mente nulla di utile da dire, per cui eviterò di rifilarle altre scuse. E' d'accordo?»
«Molto appropriato da parte sua. Mi ha risparmiato inutili giri di parole. Quindi, se per lei non è un problema, le chiarirei subito la situazione.» se per me non è un problema? Come se potessi ribellarmi in qualche modo!
«La prego, chiarisca pure.» il mio tono distaccato e al limite dell'ironia mi stupisce e mi spaventa, ma non sembra disturbare il presidente.
«Perfetto. Il problema principale è il seguente: lei è piaciuta molto ai miei amati cittadini di Capitol City e molti di loro desiderano approfondire la sua conoscenza.»
«A quanto ho capito ci sarà il Tour della Vittoria per questo...»
«Mi riferisco ad una conoscenza un po' più... intima. - intima? Sta scherzando spero! - Ma so che lei non sarà mai d'accordo e ho deciso di concederle il lusso di scegliere.» non ci casco dev'esserci qualcosa sotto...
«Scegliere fra diventare la sua prostituta o...?» non credevo davvero che avrei mai avuto il coraggio di rivolgermi in modo tanto duro all'uomo più potente di Panem!
«Non la metta in questi termini. - prosegue in uno snervante tono calmo - Le sto davvero offrendo un'opportunità unica. Lei sa benissimo che potrei obbligarla a fare ciò che voglio, con la forza delle minacce. Dovrebbe ringraziarmi, non disprezzarmi con ogni fibra del suo essere...» e come potrei non disprezzare una persona tanto spregevole? Come può pensare che io possa ringraziarlo, quando per colpa sua ho dovuto uccidere degli innocenti ed assistere ad omicidi brutali? Però forse ha ragione, è da considerarsi un privilegio il fatto che non mi stia minacciando.
«Capisco. Ma quale sarebbe, comunque, la mia scelta?»
«Molto meglio. La sua alternativa è togliersi dalla testa il suo stilista.» ora ho capito davvero dove vuole arrivare. E la scelta è più difficile che mai! Mi sembra di soffocare. Mi ero quasi abituata all'idea di una vita con Ray. Avremmo potuto stare bene, essere felici. Ma la felicità è un lusso che gli abitanti dei distretti non possono permettersi, a quanto pare.
«Non sia così sconvolta. Ha tempo fino alla fine del Tour della Vittoria, per decidere cosa preferisce. La sua libertà o una sciocca storiella d'amore. A mio parere la scelta sarebbe ovvia. Però riconosco che per lei quel ragazzo possa essere stato importante. Resta il fatto che è una storia che, in un modo o nell'altro, deve finire. Preferirei non perdere il mio stilista migliore. - sta per uscire dalla stanza, ma all'ultimo si volta verso di me - Si goda gli ultimi abiti da favola di Ray, perché è probabile che saranno gli ultimi.»
E su questo commento misterioso e sinistro Snow sbatte la porta lasciandomi sola con la mia confusa disperazione...

Ho fatto cadere rumorosamente il vassoio per terra, senza toccare una briciola di cibo e poi ho finto di dormire per tutto il giorno. Sono sicura che nella stanza sono entrati sia Flavia che Ken che Ray. Ho ascoltato i loro discorsi preoccupati. Parlavano di me. In alcuni momenti mi sono irritata al punto da rischiare di saltare fuori dal letto e insultarli. Ma in altri momenti ho sentito di non avere più forza. Nemmeno per aprire gli occhi, altro che saltare.
Nei rari momenti di silenzio ho provato a pensare a come uscire da questa situazione. Ho pensato a tutte le alternative, fra le quali ho infilato anche un'ipotetica fuga, la messa in scena del mio suicidio, un eventuale attentato al presidente e altre follie della mia mente, che ovviamente non potrei mai mettere in pratica!
Però ho pensato anche alle alternative reali, che sono solo due e mi aprono scenari diversissimi.
Posso scegliere Ray. In questo caso lui verrebbe a vivere con me al Villaggio dei Vincitori, al Distretto 12, potremmo diventare una famiglia. Magari avremmo dei figli. Ma dovrebbero subire anche loro la Mietitura e non potrei sopportare di vederli scelti per gli Hunger Games! Però il vero problema sarebbe un altro: io dovrei "approfondire la conoscenza" di alcuni amici del presidente Snow. Dovrei costantemente tradire Ray. Lui potrebbe sopportarlo? Io potrei sopportarlo? No, credo di no... e poi chi mi dice che Snow ce lo lascerebbe fare? La sua frase di chiusura lasciava ben poco all'immaginazione... "è una storia che, in un modo o nell'altro, deve finire"; "perdere il mio stilista migliore"; "probabilmente saranno gli ultimi". Non riesco a togliermi dalla testa la terribile idea che ciò significa che, se scegliessimo di vivere assieme, Snow lo farebbe uccidere!
L'alternativa è rinunciare a lui. Per salvarmi, ma soprattutto per salvarlo. Continuerebbe a fare lo stilista per Capitol City e io tornerei a casa. Ogni anno però saremmo costretti a rivederci, perché io sarò Mentore degli stessi Tributi che lui dovrà vestire... La storia sarebbe finita, come vuole Snow, io sarei libera (se così si può definire una ragazza che non ha il diritto di scegliere chi amare), ma il presidente avrebbe comunque la sua "vendetta" costringendoci a lavorare insieme.
Certo questa è la soluzione più sicura, ma come dirlo a Ray?
Potrei mentirgli, dire che non lo amo, che non voglio stare con lui. Gli farei del male, ma poi sarebbe più semplice per entrambi, non dovremmo fingere... peccato che io non sia capace di mentire, capirebbe subito che c'è qualcosa che non va. E allora dovrei dirgli la verità. Che Snow non approva la nostra relazione e che se decidessimo di disubbidire alle sue regole trasformerebbe, sicuramente, me in una prostituta e, probabilmente, lui in un... cadavere!
E' una cosa talmente inaccettabile che mi spinge a raccogliere le forze residue e sollevarmi. Il silenzio protratto nel tempo mi aveva fatto credere di essere sola, invece, seduto su una poltrona accanto al mio letto, c'è Ken...
«Come ti senti signorina?»
«Non molto bene.»
«Cos'è successo sul palco, ieri sera?» non ho pensato a come parlarne agli altri, ma credo che a Ken si possa dire la verità. Non qui però, non è sicuro. Se il presidente ha saputo della mia storia con Ray, sicuramente può sentire anche questa conversazione e non sono sicura di essere autorizzata a parlare in giro di queste cose...
«Ti va di portarmi al terrazzo sul tetto? Ho bisogno di prendere un po' d'aria.» spero riconosca il sottinteso nella mia frase: aria equivale a vento, vento a rumore. Sul terrazzo possiamo parlare liberamente, senza pericolo di venire ascoltati.
«Certo signorina. Riesci a camminare da sola?»
«Credo di sì...» mi alzo e poso i piedi nudi sul pavimento di marmo freddo. Un brivido gelido mi percorre il corpo e risveglia del tutto il mio cervello. Ora sono lucida davvero, come non lo ero da quando ho ucciso Andrew, nell'arena. E' strano, ma non mi ero accorda del torpore mentale che mi aveva colpita, finché non è terminato, finché la nebbia non si è diradata...

«Ora puoi dirmi cosa diavolo sta succedendo?» arrivati sul terrazzo, ci siamo appoggiati al parapetto (il punto dove il vento fischia con più intensità) e Ken non ha pensato a giri di parole. Dritto al punto. Meglio così.
«Il presidente Snow ha scoperto la relazione fra me e Ray.» uso la stessa strategia: non gli addolcisco la pillola... tanto è talmente amara che non basterebbero chili di miele!
«Relazione? Dimmi che stai scherzando!»
«Purtroppo no, Ken. All'inizio, prima degli Hunger Games, non pensavo che fosse una cosa seria... in fondo credevo che sarei morta! E' stato quasi un capriccio... più suo che mio, forse. Ma poi, quando sono tornata...»
«Ok, ho capito. Risparmiami i particolari... Avete combinato un bel casino, lasciatelo dire! Posso capire la tua posizione, ma non Ray. Lui dovrebbe saperlo che le relazioni fra Capitolini e abitanti dei distretti sono vietate.»
«Non pensavo che fosse vietato, giuro! Anzi non ho pensato affatto...»
«Capisco, ma mi dicevi che il presidente vi ha scoperti... cosa ha intenzione di fare? Sono molto preoccupato!» gli racconto tutto, dalla frase di Snow all'intervista alla sua apparizione in camera mia, fino alle sue ultime, criptiche, frasi. E dopo mi sembra come se un peso si fosse dissolto dalle mie spalle, dal mio stomaco. Condividere con Ken i miei dubbi, i miei pensieri, le mie idee... è stato liberatorio come... come confessare ad un genitore di aver fatto una sciocchezza. E so che ora lui mi aiuterà, in qualche modo...


Image and video hosting by TinyPic

NOTE DI JD:

 

Quattordicesimo capitolo aggiornato, ma non betato. Scrivere questa storia sta diventando sempre più complesso e spero davvero di non star facendo un pessimo lavoro! Qui vediamo un senza-voce e un bel po' di paranoie... e basta. Sono attualmente senza parole, anche perché migliorare la grafica si sta rivelando più pesante del previsto e non vedo davvero l'ora di finire... perciò mi limito a salutarvi e a proseguire col lavoro ^^
Saluti, pace, amore e palme nane a tutti voi,
JD

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: JD Jaden