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Autore: Faith Smile    26/06/2013    2 recensioni
Freddo , un brivido di freddo e il mio corpo si immobilizzò all’istante.
Un vento gelido mi aveva invasa dopo che ero uscita dalla piccola biblioteca cittadina dove passavo la mia maggior parte del tempo .
Ero andata a scrivere la mia ultima lettera all’anagrafe dopodiché avrei solo dovuto aspettare la risposta entro pochi giorni alla mia domanda di iscrizione .
Mi guardavo le mani , le rigiravo , erano sporche di pensieri , l’inchiostro indelebile con cui avevo scritto sulla carta da lettera mi aveva sporcato quelle piccole e fievoli mani .
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo , un brivido di freddo e il mio corpo si immobilizzò all’istante. Un  vento gelido mi aveva invasa dopo che ero uscita dalla piccola biblioteca cittadina dove passavo la mia maggior parte del tempo . Ero andata a scrivere la mia ultima lettera all’anagrafe dopodiché avrei solo dovuto aspettare la risposta entro pochi giorni alla mia domanda di iscrizione . Mi guardavo le mani , le rigiravo , erano sporche di pensieri , l’inchiostro indelebile con cui avevo scritto sulla carta da lettera mi aveva sporcato quelle piccole e fievoli mani .

Mi stringevo nel mio impermeabile rosso che avvolgeva timidamente il corpo , la brezza autunnale echeggiava nel piccolo parco ricoperto di punti rossi , arancioni e ocra che ricoprivano gli alberi  . Le foglie sparse su quel misero cemento grigiastro davano allegria in quella tavolozza di colori . Il profumo di pioggia aveva invaso tutto il parco , nei giorni precedenti era piovuto molto , ogni goccia che cadeva dal cielo era come se stesse per sbocciare dentro a un fiore , guardavo fuori dalla finestra tutte le mattine cercando di immaginarmi a come la mia vita sarebbe stata se fossi stata un accumulo di elementi che formavano quella goccia piccola e frivola che riprendeva il suo circolo dopo che si era schiantata perennemente al suolo seguita da tante altre simili ad essa.

Mi sedetti sulla solita panchina vicino ad un’enorme specchio d’acqua arricchito da piccoli cigni e tirai fuori il mio quaderno . Amavo ritrarre quel piccolo parco , mi riportava alla mia tenera giovane età quando io e il mio povero padre giocavamo con le altalene che una volta erano poste qui , proprio vicino a questa panchina , dove mio padre sempre mi prendeva in braccio e cominciava a raccontarmi delle favole . Si , quelle favole mi facevano sognare ad occhi aperti , ognuna di essa veniva psicologicamente immaginata nella mia testa già con un lieto fine , ognuna di essa mi portava in una realtà fuori dal comune senza che nessuno potesse minimamente turbarla o disturbarla perchè solo mia.

Mi ripresi dai ricordi passati e cominciai a girare la matita cercando qualche particolare che ogni volta dava un tocco in più alla mia opera , in un istante mi sentì mancare , lo vidi , era dall’altra parte del ruscello che mi osservava , era lui il ragazzo del pane .
Improvvisamente il mio cuore cominciò a battere sempre più e l’istinto di scappare si era impadronito della mia testa , la confusione e l’agitazione mi misero ansia . Mi osservava silenzioso , lo avevo notato e lui se ne era accorto . Riportai fugacemente il mio sguardo sul disegno che avevo lasciato per metà incompiuto perché ancora cercavo quel particolare che mi mancava per completarlo quando ad un tratto sentì una mano toccare la mia appoggiata accuratamente sulla panchina di legno di fianco alla mia borsa rossa . Alzai di nuovo lo sguardo e il mio cuore perse un battito , due occhi verdi mi apparvero improvvisamente davanti e sentì il fiato mancare . Assomigliavano più a una gemma preziosa più che occhi , avevano una sfumatura verde e azzurra , non avevo mai visto degli occhi così , erano indescrivibili e mi fissavano apertamente . Due curve si posarono su quel viso simile a un bambino .

“Ciao” lo sentì pronunciare.

“C-ciao” risposi con un po’ di timidezza .

Abbassai il viso imbarazzata , sentivo le guancie esplodere ,  i miei pensieri erano fugaci cercando di terminare un’azione da compiere nei prossimi secondi che sarebbero passati . Lui, sembrava tranquillo all’apparenza e continuava a fissarmi senza pretese .

Si sedette accanto a me e riprese ad osservarmi e io , io non sapevo che dire , mi sentivo la strada bloccata come se nel mio accumulo di pensieri una gomma li avesse cancellati e la mia testa era soltanto uno spazio vuoto privo di immaginazione e parole .

“Harry” lo sentì pronunciare .

Mi girai verso di lui e ancora quegli occhi mi avevano incantata lasciandomi senza parole , balbettai per i due secondi successivi poi non so con quale coraggio risposi .

“Rose”  pronunciai con un po’ più di sicurezza di prima.

Lo sentì sospirare.

“Amo questo parco , non credi che sia bellissimo?”

“Si hai ragione è davvero molto bello” mi rilassai non so come feci ma mi rilassai ascoltando la sua voce roca che trasmetteva pensieri .

“Cosa ci fai tu qui?” mi disse.

“Io , ecco io , sono qui per disegnare” risposi.

“Posso vedere?” mi chiese gentilmente allungando la mano toccando il quaderno che poco prima tenevo in mano .

“S-si certo”.

Lo vidi sfogliare ogni pagina del quaderno molto lentamente , quando ad una in particolare si fermò . Rappresentava sempre lo stesso dipinto ma c’era qualcosa in quel dipinto che lo aveva incuriosito , lui non sapeva che lo ritraevo sempre quando veniva al parco ogni volta sulla stessa panchina . Lo ammiravo da lontano cercando di immaginarmelo tutte le volte che lo ritraevo in un contesto diverso dalla volta precedente . Lo vedevo sempre con in mano il suo libro pieno di cultura , infatti lo ritraevo sempre nella stessa posizione, senza di lui il mio disegno non era finito .
Il suo sguardo si posò sul mio viso arrossato ancora per la vergogna .

“Mi hai ritratto” esclamò.

“S-si ecco vedi .. Quando vengo qui tu sei sempre su quella panchina e io non tolgo mai i particolari nei miei disegni” .

Sentivo le guancie arrostire , il tremolio delle gambe aumentava sempre più e l’imbarazzo era tornato a far parte della stanza poco prima priva di pensieri e preoccupazioni .
“Quindi io sarei un particolare dei tuoi disegni , bhe questo mi fa piacere”.
Le piccole curve sul suo viso che poco prima erano scomparse , ora erano ricomparse ancora più allungate e grandi.

“Mi dispiace se ti ho ritratto , lo so non dovevo farlo , scusa io non dovrei nemmeno essere qui” .
Mi alzai velocemente dalla sedia presi la mia borsa rossa , il mio quaderno e cercai di raggiungere la fine del parco ma qualcosa o qualcuno mi bloccò .

La mia mano era rinchiusa in una piccola prigione , da lui , mi aveva preso la mano e con uno scatto mi scaraventò contro il suo petto .
Gli occhi dal colore indescrivibile incontrarono ancora i miei celesti . Il mio stomaco era sottosopra , improvvisamente la mia testa era posta altrove .
Avevo ancora la mia piccola mano incastrata nella sua , mi aveva presa alla sprovvista , continuavamo a guardarci senza proferire parola perché il nostro incastro parlava da solo .

Sentì sollevarmi da terra come una piuma , il suo viso si faceva sempre più vicino , le sue labbra rosse e increspate contro le mie rosee crearono un’armonia di emozioni , colori e voracità nel mio corpo . Il ragazzo del pane mi aveva baciata , Harry mi aveva baciata , quelle labbra che avevo sempre desiderato e sognato finalmente mi avevano accolta in un vortice di emozioni e intrugli di passione .

Ci staccammo di poco facendo assaporare ancora per un secondo il nostro bacio , ci guardammo ancora negli occhi .

Quegli occhi di cui mi ero perdutamente innamorata quel giorno al forno , quelle mani ancora strette lungo i miei fianchi che avevo sfiorato solo una volta per prendere il sacchetto del pane che quel giorno mi aveva posto sul bancone della panetteria ora mi tenevano furtivamente avvicinata al suo corpo , quelle fossette che avevo amato quel giorno quando mi aveva servita ora erano davanti a me che mi sorridevano vogliose e spezzate dal bacio .
Harry era il mio particolare , quella parte che mi era sempre mancata , quella parte che sarebbe sempre mancata , ora era davanti a me più felice che mai .

“Sei speciale Rose , io lo percepisco , lo sento”.

“Harry io non so che dire … è ..è stato uno sbaglio , io sono uno sbaglio”.

“No non lo sei , ti ho riconosciuta sai , quel giorno al forno non lo scorderò mai , quando sei entrata da quella porta e hai spezzato l’aria con il tuo profumo che ricorda la vaniglia . Mi sono ammalato di te , si esatto hai capito bene ammalato , ti ho vista , i tuoi occhi tendenti al blu mi hanno incantato e da quel giorno non mi sono mai scordato di te Rose”.

“Harry io …. Non saprei cosa dire”.

“Shh , silenzio , lascia che il tuo cuore parli per te”.

La tavolozza di colori aveva incontrato la sua tela da dipingere , la nuvola aveva incontrato la pioggia , le foglie degli alberi avevano cessato di cadere e io avevo trovato il ragazzo del pane , il mio segreto , il mio pezzo mancante .




Spero vi sia piaciuta la mia OS su Harry . 
Se avete voglia lasciate qualche recensione .
Un bacio a tutti coloro che passeranno anche solo per una visita a leggerla . Siete eccezzionali . 

  
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