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Autore: Michaelis Ashley Warblers    26/06/2013    2 recensioni
Le vite di Sebastian Smythe ed Hunter Clarington si incrociano per la prima volta alla Dalton Accademy. Ognuno di essi ha il proprio modo di essere e il proprio modo di vedere la vita, ma non è detto che sia un punto di vista definitivo, qualcuno potrebbe cambiare opinione su molte cose. La vita infondo è un viaggio di cui nessuno conosce i dettagli.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. Sedici anni.

 
Quando Sebastian riaprì gli occhi nel suo letto la prima cosa che vide furono i volti di Thad, Nick e Trent. Le espressioni dipinte sui loro volti non le aveva mia viste prima, almeno non su di loro. Un misto di paura, rabbia e delusione aveva posto sui volti dei tre ragazzi mentre osservavano il loro amico riprendersi.
 
<< Ti sei svegliato. >> esordì Thad con un tono fin troppo arrabbiato.
 
Quel tono attirò su di sé tutti gli sguardi dei presenti perché nessuno lo aveva mai sentito parlare così con distacco. Eppure i suoi sentimenti per Sebastian erano noti a tutti. Come si poteva essere così freddi con la persona amata nel momento del bisogno? Per quanto male gli avesse fatto, Nick e Trent pensavano che non fosse quello il tono da usare con Sebastian in quel momento.
 
<< Thad per favore, silenzio. Ho la testa che mi scoppia. >> rispose un frastornato e confuso Smythe.

<< Certo, non preoccuparti. Da adesso in poi ci sarà il silenzio che desideri. Ho chiesto il cambio di stanza. Da stasera dormirai da solo. Ah e soprattutto ci sarà silenzio nella tua vita perché ti sei fatto soffiare i Warblers dal nuovo arrivato. >>
 
Il silenzio calò nella stanza e dopo aver colto gli sguardi accusatori di Nick e Trent, Thad lasciò la stanza, definitivamente quella volta.
 
Dopo due ore Duvall e Nixon tornarono nella stanza di Sebastian e lo trovarono ancora a letto, in fondo non aveva ancora smaltito la sbronza della notte precedente.
 
<< Tutto ok, Bas? >> chiese Trent rivolgendo uno sguardo carico di comprensione al convalescente amico.

<< Sì Trent, più o meno sì. Devo solo smaltire la sbronza e poi tornerò alla carica. >>

<< Se vuoi stasera Nick può dormire qui per qualsiasi evenienza, nel caso ti sentissi ancora male, ecco. >>

<< Tranquilli ragazzi sto bene sul serio, sono una roccia. L’unica cosa di cui ho bisogno è solo dormire. >>

<< Va bene, allora ti lasciamo riposare, per qualsiasi cosa manda pure un sms. >> questa volta fu Nick a parlare.
 
Quando i suoi amici lasciarono la sua stanza Sebastian si rese conto di aver mentito. Non aveva bisogno di dormire, aveva bisogno di stare da solo per esaminare ed assimilare gli avvenimenti degli ultimi giorni. Ad un certo punto estrasse dal cassetto del comodino vicino al suo letto un block notes e una penna, non sapeva perché li avesse presi, ma in quel momento sentiva solo di aver bisogno di quei due oggetti.
 
Fissò a lungo il foglio che teneva tra le mani, come se stesse aspettando che le parole si scrivessero da sole e apparissero per magia sul foglio. Dopo un’ora passata a fissare il foglio bianco vi poggiò la penna e cominciò a scrivere:
 

<< Caro Sebastian,
hai diciassette anni e mi dici cosa hai mai ottenuto nella tua vita?

Esattamente niente. L’unica cosa che sei riuscito a costruire è stata distrutta da uno sconosciuto soldato arrivato nella tua vita direttamente da Colorado Springs.

Fin dalla tenera età sei stato viziato, in quanto figlio unico. Ogni cosa tu volessi i tuoi genitori, o i tuoi servitori te lo davano. Non hai mai dovuto lottare per niente.

All’età di sei anni hai insistito perché i tuoi genitori ti iscrivessero alla scuola elementare pubblica, tutti i tuoi amici dell’asilo andavano lì e tu non volevi ritrovarti solo. Li hai seguiti e cosa hai ottenuto? Nulla.

Non reggi il puzzo delle scuole pubbliche perché ti hanno ferito. Al contrario del pensiero altrui, che sostiene che la tua avversione alle scuole pubbliche sia dovuto al reddito elevato dei tuoi genitori, tu sai come è la realtà in quelle scuole.

Nessuno voleva fare amicizia con te solo perché eri un bambino viziato e i tuoi genitori erano “ ricchi sfondati “, come li definivano quei bambini.
Gli unici bambini che conoscevi piano piano hanno cominciato ad allontanarsi e tu ti ritrovavi sempre a mangiare da solo in angolo sperduto della mensa ad osservare gli altri che socializzavano.

Invece di provare ad aprirti e abbattere quei pregiudizi hai preso la via più facile, ti sei chiuso a riccio e alla fine del primo anno hai cambiato scuola, andando alla scuola privata che i tuoi genitori avevano scelto per te già l’anno prima. Anche lì, in mezzo a quelli che dovevano essere i tuoi simili, ti sei trovato in difficoltà nel socializzare infatti hai legato solo con un gruppo di bambini arroganti che minacciavano i bambini più timidi. Così sei stato etichettato e quasi tutti ti stavano alla larga tranne quel gruppetto di sei bambini. Non potevi permetterti di perdere anche loro allora hai cominciato ad avere un atteggiamento strafottente e di superiorità.

I rimanti anni delle scuole elementari li hai passati come padrone assoluto della scuola, tutti ti guardavano con terrore, ma non ti importava almeno ti guardavano. Avevano delle attenzioni per te.

Poi sono arrivati gli anni delle medie, ovviamente anche quelle le hai fatte in una scuola privata quella pubblica aveva chiuso con te era una ferita troppo dolorosa da riaprire, sono stati facili anche quelli primeggiavi in tutto: nello studio, nello sport, nelle attività extra curricolari e poi il tuo atteggiamento da “duro” ti aiutava, ti proteggeva.

Quando ti sei preso la prima cotta ti sei sorpreso di scoprire che era un ragazzo, hai avuto paura e hai scelto anche li la via più semplice uscivi con delle ragazzine che non ti interessavano per niente solo per non destare sospetti e per accontentare quei sei amici che ti porti dietro dalle elementari e che non sei nemmeno sicuro di poter definire tali.

Alla fine delle medie, tuo padre ti ha detto che vi sareste trasferiti in America. La cosa non ti ha dispiaciuto come pensavi, lasciare la Francia era una perfetta via di fuga, era la via più facile.

Il primo anno di liceo lo hai trascorso a New York, la Grande Mela, lì finalmente hai avuto il coraggio di ammettere la tua omosessualità. Lo hai fatto solo perché sapevi che lì era concesso essere quello che volevi. Non hai mai provato amore per nessun ragazzo, solo attrazione fisica, infatti ti definiscono un ragazzo da una botta e via. Sei sicuro che la cosa ti stia bene?

Quando hai parlato ai tuoi genitori delle tue tendenze sessuali e loro l’hanno presa bene ti sei sentito deluso. Un senso di insoddisfazione ti ha pervaso per giorni. Quando hai capito che volevi che non accettassero il tuo essere solo perché avevi bisogno di lottare per affermare chi eri o meglio avevi bisogno di lottare per qualcosa ti sei definito un idiota. Eri il ragazzo più fortunato del mondo. Non tutti i genitori avrebbero capito.

A Natale tuo padre ti dice che vi sareste di nuovo trasferiti, questa volta a Lima una piccola città dell’Ohio, ti sei opposto a New York stavi bene, potevi essere te stesso tranquillamente, ma hai fallito. Ti hanno portato a Lima e ti hanno iscritto alla Dalton Accademy di Werterville. L’unica scuola a tolleranza zero su qualsiasi tipo di discriminazione.

Sei tornato ad essere il solito tipo indisponente perché non volevi essere iscritto a quella scuola. Quando sei arrivato qui hai ricominciato ad essere un tipo chiuso. Un giorno Thad, il tuo compagno di stanza ti sente canticchiare e ti dice di presentarti alle audizioni per la selezione del capitano dei Warblers, il gruppo di canto coreografato della scuola.

“ Perfetto!” hai pensato, una prova. Proprio quello di cui avevi bisogno da tutta una vita. Ti sei presentato cantando Viva la vida dei Coldplay, una delle tue canzoni preferite, e hai vinto. Il tuo primo traguardo. Sei diventato il loro leader e hai dovuto sostituire Blaine Anderson, leggenda vivente della Dalton, è stata dura. Hai cercato di raggiungere i tuoi scopi con tutti i mezzi, ma poi la vita ti ha messo davanti alla realtà il tentato suicidio di David Karofski ti ha fatto capire davvero il valore della vita e ti sei scusato con Blaine per averlo quasi accecato e gli altri membri delle New Directions. Il tuo secondo traguardo.

Dopo questi avvenimenti hai cercato di costruire dei rapporti sinceri con i tuoi compagni, cercando di essere te stesso e ci sei riuscito. Altra vittoria. Il secondo posto alle gare Regionali è stato un trionfo per te, nuovo arrivato.

Adesso arriva un perfetto idiota a rovinare tutto. No! Non puoi permetterlo. Non puoi permettertelo.

Come se non bastasse in tutto questo macello hai anche perso Thad, l’unica persona che ti sia stata realmente vicino, anche quando tu lo usavi come ruota di scorta.

Devi combattere Sebastian Smythe. Devi riprenderti ciò che è tuo. >>

 
Quando finì di scrivere il suo sfogo  appallottolò il foglio e lo lanciò ai piedi della scrivania di Thad o almeno quella che un tempo era stata la scrivania di Thad. La testa si fece più pesante e un martello pneumatico cominciò a battere nel suo cranio, decise di riposare ancora.
 
Thad entrò nella stanza per scusarsi con Sebastian sul suo poco cortese approccio post risveglio, ma si accorse che il suo amico dormiva fece per andarsene quando notò il foglio vicino alla sua scrivania. Incuriosito lo prese ed uscì dalla stanza.
 
Arrivato nel suo nuovo alloggio, che altro non era che la camera di Nick e Jeff, si sdraiò sulla brandina – letto provvisorio – e cominciò a leggere quello che vi era scritto sul foglio; arrivato alla fine della lettera si sentì un completo idiota. Diceva di amare Sebastian, ma lo aveva abbandonato nel momento del bisogno. Diceva di amare Sebastian, ma non si era mai soffermato a chiedersi il perché del suo comportamento. Diceva di amare Sebastian, ma non lo conosceva per nulla.
 

Warbler’s corner.

Salve,
intanto chiedo venia per il ritardo di questa pubblicazione.
Questo capitolo è uno spaccato sulla vita di Sebastian, che servirà in seguito per capire meglio gli sviluppi del rapporto tra Sebastian e Hunter.
Come sempre ringrazio chi recensisce, segue o inserisce la storia nelle preferite. Colgo l’occasione per dire che le recensioni sono sempre gradite, mi fa piacere conoscere la vostra opinione.
Alla prossima  :) 
   
 
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