Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Rachel Parker    26/06/2013    3 recensioni
Una vita normale, da comunissima adolescente.
Un giorno però, lei si scontra con un ragazzo nel corridoio.
E se questo ragazzo diventasse uno dei suoi migiori amici? Ma se ci fosse un'attrazione tra loro?
Con degli amici divertenti, una recita particolare e i dubbi tipici delle ragazze della sua età, Rachel si ritroverà faccia a faccia con l'amore.
----------------------------------------------------------------------------------
Spero possa piacervi! Un bacio a tutti i lettori c:
Rachel
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 20

Rachel sentì squillare il cellulare, per cui uscì di corsa dal bagno, tenendosi stretta l’accappatoio.
“Pronto?” rispose col fiatone, avendo corso per raggiungere il telefonino dall'altra parte della casa.
“Rachel!” esclamò sua madre quando la vide. “Stai sgocciolando ovunque!”
Lei liquidò la faccenda con un gesto della mano e assicurandole che poi avrebbe asciugato.
“Racheeeeeeeeeeel!” udì la voce gioviale di Giulia salutarla dall'altro capo del telefono.
“Ciao Giulia!”
“Stai pronta che tra mezz'ora siamo sotto casa tua. Niente domande!”
“Cosa?” esclamò Rachel, passandosi una mano tra i capelli. “Siamo? Chi? E poi, mezz'ora? Sono appena uscita dalla doccia, non posso essere pronta in mezz'ora!”
“Oh, sono sicura che ce la farai tranquillamente! Mi raccomando, anche se è sera non metterti troppo elegante” rispose l’amica, noncurante del poco tempo che aveva per darsi una sistemata.
“Ma di cosa stai parlando?” domandò Rachel, esasperata.
“Perdonami cara ma devo scappare! Ci vediamo tra trenta minuti”
Detto questo, Giulia chiuse la chiamata, lasciando una Rachel esterrefatta col telefono in mano e con una pozza d’acqua ai piedi.
Sospirando, la ragazza raccattò uno straccio e asciugò il pavimento, per poi fiondarsi in bagno ad asciugare i capelli.

Dopo mezz'ora esatta, suonò il campanello.
Rachel era ancora in bagno, per cui fu Stefano ad andare ad aprire la porta.
“Sorellina, sono i tuoi amici!” le gridò dalla porta.
“Un attimo e arrivo!” gridò lei di rimando, mentre finiva di sistemarsi i capelli.
Vista l’agitazione, aveva combinato un casino con il phon e aveva dovuto ricorrere all'aiuto di una piastra per capelli e di tanta, tanta pazienza.
Corse verso la camera a recuperare la borsa e ci buttò dentro il cellulare. Nell'andare in salotto, imprecò andando a sbattere con il mignolo del piede contro lo stipite della porta.
Finalmente riuscì a raggiungere suo fratello e gli amici, saltellando.
“La prossima volta, magari,” disse, rivolgendo un’occhiataccia a Giulia mentre recuperava le scarpe, “avvisami un po’ prima così non mi uccido!”
“Scusa” disse quella ridendo, nel vedere l’amica saltellare da una parte all'altra della casa.
“Andiamo?” domandò Daniele.
Rachel alzò lo sguardo, e notò che oltre a Giulia, sulla porta c’erano n Daniele e Federico, entrambi che cercavano di trattenere le risate.
Lei sbuffò, spostando anche una ciocca di capelli che le era finita davanti agi occhi. Borbottò qualcosa in risposta e salutò il fratello. Questo le gridò di chiamarlo se aveva bisogno di un passaggio per tornare, mentre gli amici si allontanavano lungo il vialetto.
“Dove andiamo di bello?” domandò, chiudendosi il cancello alle spalle.
“Al luna park!” esclamò Giulia, contenta come una bambina.
Anche sul volto di Rachel spuntò un gran sorriso.
Il luna park era arrivato in città già un mese prima, ma a causa della scuola e di vari impegni non erano potuti andarci. Ora, alla fine di giugno, buona parte dei loro amici era già partito per le vacanze, ma almeno loro quattro potevano passare lì una serata.
I poveri Federico e Daniele vennero trascinati dalle due amiche da una giostra all'altra, entusiaste come due bambine.
Dal trampolino elastico, alle montagne russe, dall'autoscontro ai seggiolini volanti (per i comuni mortali, il calcinculo), si ritrovarono nel labirinto di specchi. Dopo qualche svolta si separarono, per procedere da soli e vedere chi sarebbe uscito per primo.
Rachel aveva camminato per qualche minuto, e ora si trovava ad un bivio. Stava per dirigersi nel corridoio a sinistra, quando da dietro di lei sbucò qualcuno, che la prese per i fianchi e la tirò indietro.
Lei, spaventata, fece per lanciare un grido ma subito le tappò la bocca con la mano.
Indecisa se mordere o meno la mano del suo 'assalitore', venne investita da un profumo familiare.
Si divincolo dalla sua presa e lo guardò, arrabbiata.
“Idiota, mi hai fatta spaventare!”
Federico cercò di trattenere le risate, ma non ci riuscì. Nonostante la (finta) rabbia, anche sul volto di lei comparve un sorriso.
“Ma come potevo resistere?” disse lui “Non potevo non farlo!”
Lei gli diede una leggera spinta, e lui la braccò di nuovo.
“Lasciami andare!” esclamò, dimenandosi, ma lui la tenne ancora più stretta.
“No, così impari a spingermi” rispose Federico, con il tono di un bambino capriccioso.
“Ti prego” disse lei, voltandosi a guardarlo e assumendo un’espressione da cucciolo smarrito.
Lui scosse la testa e la lasciò andare. Lei sorrise vittoriosa.
“Devo imparare a resistere a quell'espressione” commentò il ragazzo.
“Non si può” rispose lei, ammiccando mentre il sorriso sul suo viso si allargava.
“Allora…” disse Rachel, “da che parte andiamo?”
“Di qua!” rispose lui, sicuro. Mosse qualche passo e andò a sbattere contro un vetro.
Mentre arretrava massaggiandosi la testa, andò a sbattere con uno specchio dietro di lui e finì col sedere a terra.
“Dannazione!” esclamò, mentre l’amica si tratteneva dal rotolarsi per le risate.
“Certo che potresti anche aiutarmi!” disse Federico sbuffando.
“Hai ragione, scusa” disse lei, ma non riuscì a fermare le risate. Gli offrì una mano per alzarsi, ma lui non l’afferrò. Anzi, la guardò con un cipiglio serio non da lui.
“D’accordo, la smetto” acconsentì Rachel. Federico alzò le sopracciglia.
“Eddai, ho detto che la smetto!” Lui le sorrise, e lei subito ricambiò. Il ragazzo afferrò la sua mano e si rialzò.
“Per cui, da che parte andiamo?” domandò nuovamente Rachel.
“Non di la! Sai, c’è un vetro” rispose subito lui, indicando il vetro contro cui era andato a sbattere.
Lei rise, e cercò di nascondere la risata con un colpo ti tosse, ma lui se ne accorse comunque e le scompigliò i capelli.
“Smettila di farlo” mormorò la ragazza, risistemandoli.
“Non ci penso nemmeno!” esclamò invece lui, spettinandola di nuovo. Lei lo fulminò con lo sguardo.
“Tu vuoi la morte, non è vero?”
“Se mi uccidi tu, posso anche farci un pensierino” rispose Federico, ammiccando.
“Sarò felice di accontentarti, un giorno o l’altro” sostenne lo sguardo del ragazzo ma, suo malgrado, arrossì.
“Dai, andiamo di qua” Federico la spinse verso il corridoio a destra, ottenendo in cambio solamente un’altra occhiataccia, che lo fece ridere. Lei sbuffò, e proseguì per il corridoio.
Finito lo scivolo per uscire, raggiunsero Giulia e Daniele pochi metri più avanti.
“Dove eri finita?” domandò subito Giulia a Rachel, ma poi notò Federico accanto a lei.
Un sorriso malizioso si dipinse sulle labbra della ragazza.
“Oh, ecco come mai ci hai messo tanto” disse all'amica.
“Ma smettila!” esclamò Rachel ridendo, contagiando anche Giulia.
“Laggiù” disse poi lei, “c’è una pista a ballo. Ci andiamo?”
Rachel sgranò gli occhi. Una pista da ballo? Giulia? Che cosa si era persa?
“Sicura di volerci andare?” le domandò, ancora scioccata dalla richiesta dell’amica.
“Assolutamente!” rispose quella, con un gran sorriso in volto.
“O-okay…” acconsentì Rachel, ancora stranita dalla scelta dell’amica.
Notò che anche Federico era piuttosto stupito.
Una saltellante Giulia prese a braccetto Daniele che, per nulla stupito, la seguì fino alla pista.
Rachel, invece, si sedette tranquilla a lato della pista. Tempo qualche minuto, e Federico era davanti a lei.
Lei gli sorrise, e lui subito ricambiò il sorriso.
Quel sorriso… ferma, ferma, ferma. Rachel, che diamine stai pensando? Togliti questi pensieri dalla testa, immediatamente.
“A che pensi?” le chiese lui, incuriosito dal suo sguardo assente.
“Che è bella questa canzone” mentì lei.
“Che ne dici di fare un salto in pista, allora?” propose Federico tendendo una mano, con un leggero ghigno sul volto.
Con te, verrei in capo al mondo.
Rachel, ho detto smettila.

Perfetto, ci mancava solo una discussione interiore con la sua coscienza.
Vedendola titubante, lui si affrettò ad aggiungere: “Lo so che non ami ballare, ma vuoi davvero stare qui seduta tutta la sera?”
No, non lo voleva. Moriva dalla voglia di ballare con lui, ma non poteva. Non mentre stava con Roberto, e non importava se lui non c’era.
Lei si morse un labbro, indecisa. Lui le sorrise, e lei si convinse.
Oh, al diavolo. Erano solo amici, un ballo non poteva fare la differenza!
Ricambiò il sorriso e afferrò la mano di Federico, che subito la trascinò in pista.
Non appena raggiunsero Giulia e Daniele, la musica cambiò.
Dalle casse si diffuse una musica dolce e meno ritmata della precedente.
Un lento, sul serio? Pensò Rachel. Questa non è proprio la mia serata.
Federico le sorrise nuovamente, mentre portava la sua mano sul fianco della ragazza.
Automaticamente, Rachel si ritrovò a sorridere in risposta e ad allacciare la braccia dietro al collo del ragazzo, che la fece avvicinare maggiormente a sé.
In fondo, non si stava affatto male così. Il profumo di Federico l’avvolgeva, e si scoprì quasi famelica. Aveva un odore semplicemente magnifico, dolce ma non troppo. Si sarebbe potuta nutrire di quel profumo così intenso.
All'improvviso, ogni pensiero riguardante Roberto svanì, e si concentrò sul ragazzo che aveva di fronte a sé. Impresse nella sua mente ogni lineamento, ogni minimo particolare del suo volto. Dalle fossette che comparivano agli angoli della bocca quando sorrideva, alle lentiggini quasi invisibili che si ritrovava sul naso. Impresse nella sua mente la sensazione del suo corpo caldo a contatto col suo, della solidità con cui le stringeva i fianchi, della morbidezza dei pochi capelli che le sfioravano le dita, dietro al suo collo.
Con il capo appoggiato al petto di lui, iniziò a ricordare le prime volte in cui si erano visti, i pomeriggi passati al paro, la recita scolastica…

Rachel, assieme a Giulia e Daniele, si sedette su una panchina davanti agli autoscontri. Avevano appena preso un po’ di zucchero filato che, in una serata al luna park, non poteva mancare.
“Dove è finito Fede?” domandò a u ratto Giulia.
“E’ andato nel bar qui vicino, voleva prendersi qualcosa da bere” rispose Daniele per poi addentare lo zucchero filato.
Speriamo solo non torni ubriaco, pensò Rachel.
Non l’avesse mai pensato. Dopo venti minuti, videro un soggetto uscire dal bar, e in egli riconobbero l’amico.
Daniele scosse la testa e lo raggiunse, per poi tornare con lui dalle due ragazze.
E si può dire che fosse leggermente ubriaco.
“Okay,” disse Giulia, “direi che è ora di tornare a casa”. “Venite da me” propose Rachel. “I miei sono via e mio fratello non darà fastidio”.
Gli amici annuirono e si diressero verso casa di Rachel.
Arrivati da lei si accomodarono sul divano e decisero di guardare un film (o almeno quel che ne rimaneva, visto che era iniziato tre quarti d’ora prima).
Rachel si alzò dopo qualche minuto per dire a suo fratello che Giulia sarebbe rimasta da lei per la notte.
Finito il film, Daniele e Federico si alzarono.
“Rachel, Fede viene a casa mia stanotte” disse Daniele.
“Siete sicuri di non voler restare? Per me non c’è problema” rispose lei, vedendo che ormai era piuttosto tardi.
“Tranquilla, portiamo il motorino di Fede nel parcheggio qui vicino e poi ci viene a prendere mia madre” la rassicurò l’amico, con un sorriso.
Salutarono i ragazzi che uscirono di casa.

Nonostante sarebbe venuta la madre di Daniele a è prendere gli amici, Rachel era agitata e preoccupata.
Aveva un gran brutto presentimento, ma cercava di calmarsi dicendosi che era solo la sua immaginazione.
Le due ragazze si trovavano in camera, e stavano sistemando il letto in cui avrebbe dormito Giulia.
Improvvisamente, il cellulare della ragazza squillò.
Lei si affrettò a rispondere.
“Pronto?” “Sì, sono io”.
Si ammutolì improvvisamente, e la sua espressione divenne sempre più triste e preoccupata man mano che la telefonata andava avanti.
Chiuse il telefono, mormorando con un filo di voce un debole 'Grazie per avermi chiamato'.
Rachel, anche lei sempre più preoccupata, le domandò cosa fosse successo.
Mentre prendeva la borsa da terra, Giulia parlò.
“Dobbiamo andare in ospedale” disse, con un filo di voce, da cui traspariva tutta l’angoscia che provava in quel momento.
“Cosa? Perché?” chiese Rachel, temendo di sapere già la risposta.
Giulia fece un respiro profondo prima di rispondere alle domande dell’amica.
“Federico e Daniele. Hanno fatto un incidente”.






Angolo Autrice (sadica)
TAN TAN TAAAAAAAAAAAAAAN!
Cosa sarà successo? Saranno ancora vivi i due? Saranno in coma? O avranno solo qualche graffio?
Lo scoprirete nella prossima puntata!

Spero che, in ogni caso, il capitolo sia stato di vostro gradimento! Temo di essermi lasciata andare un po' troppo nei momenti 'Fechel', ma così viene fuori meglio l'inizio dei problemi nel rapporto con Roberto, no? u.u
Il prossimo capitolo sarà da un P.O.V. diverso :3
Uh, avviso importante:
Lunedì parto per Dublino, e starò via due settimane. Per cui, non potrò aggiornare!
Visto che non sono poi così crudele, cercherò di aggiornare sabato o domenica, per non lasciarvi troppo sulle spine.
Sappiate anche che le vostre recensioni potrebbero invogliarmi maggiormente a scrivere e postare u.u
Per cui, miei cari, RECENSITE!
Taaanto love ♥ dalla vostra
Rachel Parker
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Rachel Parker