Capitolo 2 – Ce la faremo
Probabilmente erano tutti impegnati a formulare un piano dato il nuovo cambio delle regole. Cato e Clove sicuramente erano felicissimi a quell’idea, si consideravano i più forti. Peeta stava sicuramente cercando Katniss, e lei faceva lo stesso. E Faccia di Volpe? Rue era convinta che stesse spiando qualcuno di loro, cercando di capire come farcela da sola. Thresh doveva essere nel campo dove lo aveva visto nascondersi dall’inizio degli Hunger Games. Nessuno si era avventurato fin lì e sembrava praticamente scomparso. Rue si chiese se stesse bene e se la stesse cercando.
Per lei era come un fratello maggiore che si era preso cura di lei dal giorno della Mietitura. Ma i Giochi avevano cambiato tutto e loro due, dopo il segnale del via, non si erano più parlati. “Non venirmi a cercare, stammi lontana. Una volta iniziati gli Hunger Games sarà come se non ci conoscessimo” aveva detto il giorno prima dell’inizio.
A causa di quelle parole Rue si chiese se fosse il caso di andare da lui. Ma in fin dei conti ora potevano tornare a casa insieme, perché non collaborare?
Il sole era tramontato e lei era arrivato all’inizio del campo di grano. Aveva iniziato a vagare senza una meta precisa. Non sapeva dove potesse essere Thresh e non aveva mai visto quel luogo prima d’ora. Sapeva solo che alle sue spalle c’era la radura con la Cornucopia e che doveva stare lontana da lì.
Vagò per ore, al buio, graffiandosi tra il grano e inciampando varie volte. Era abituata a lavorare nei frutteti, non nei campi di grano, e si sentiva a disagio. La spalla le faceva ancora più male e di Thresh non c’era traccia.
Lo troverò, ne sono sicura. Ce la farò, lo troverò e ce la faremo insieme a uscire fuori da questa stupida Arena, pensò con rabbia. Avrebbe voluto piangere, ma non avrebbe risolto i problemi. Sua mamma non l’avrebbe stretta tra le braccia e niente di sarebbe sistemato, anche se avesse pianto per ore.
Sentì un leggero fruscio alle sue spalle. Si voltò giusto in tempo per vedere il grano muoversi, ma sembrava non esserci nessuno. La luna era semi-oscurata da qualche nube e non era facile scorgere le figure. Sentì ancora il fruscio, ma in un’altra direzione, e pensò fosse un ibrido e che la sua fine era vicina.
“Rue…” una voce roca alle sue spalle. Si voltò di scatto. “Thresh!” strillò con gioia correndo ad abbracciare il ragazzo. “Non sai quanto ti ho cercato!”
“Tranquilla, adesso è tutto okay. Hai sentito l’annuncio?”
“Sì, sono venuta apposta per questo motivo.”
Thresh sciolse l’abbraccio e la guardò negli occhi. Sorrise. “Ce la faremo a tornare a casa, Rue.”
Buon pomeriggio a tutti! Ecco il nuovo capitolo di questa storia, lo so è un po' monotono, ma nei prossimi si passerà all'azione. D'altro canto, i giochi stanno arrivando alla fine. A presto!