26/06/2013
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You have to be really special
if you wake up me in the morning
and I’m happy
Zayn Jawaad Malik, proprietario della porta accanto alla mia da circa un anno e mezzo, aveva il sonno di una specie non identificata di orso pakistano in letargo.
Era un Dj in un locale di Manhattan e devo ammettere che fosse anche abbastanza famoso nel suo campo; ma, a parte questo, era un disastro. Sorvolando sul fatto che ci provasse più o meno con la metà della popolazione newyorkese femminile, avevo costantemente l’impressione che non sapesse dove si trovasse, o che giorno fosse. In parte era dovuto al fatto che non dormisse molto, visto che lavorava di notte, o comunque era semplicemente un po’ frastornato dalla nascita.
Insomma, era anche carino a modo suo, doveva solo sembrare più umano. Magari sistemato e tirato a lucido, con un corso mooolto intensivo di buone maniere, vestito decentement…
I miei pensieri furono interrotti da una voce impastata dal sonno che proveniva dall’interno
-Un momento, arrivo…-biascicò
Pochi secondi dopo mi apparve davanti un ragazzo con un paio di pantaloncini( o almeno credo che fossero pantaloncini) e una maglietta con la scritta “cool kids don’t dance”. Come non detto. Nessun corso lo avrebbe mai potuto cambiare perché lui era..bhè, perché lui era Zayn.
-Era ora- dissi acida
-Ragazza, devi essere davvero speciale per svegliarmi a quest’ora del mattino e trovarmi di buon’umore-disse sorridendo con la lingua fra i denti
Alzai gli occhi al cielo e feci per parlare:
-Ti ho avvisato ieri che oggi parto per Londra e torno venerdì, ti devi solo ricordare…Salsa Worchester?!-esclamai indicando il barattolo che il ragazzo aveva in mano
Lui se lo portò più vicino al viso e lesse che effettivamente si trattava di salsa Worchester.
-Questa? Sì, vuoi un po’?-e mi porse il barattolo svogliato
-Zayn sono le otto e mezza del mattino, chi vuoi che a quest’ora mangio della salsa…-ma mi interruppi. Era inutile.
-Ok, cool kid, devi solo tenermi le chiavi fino al week-end. Tornerò nel pomeriggio, quindi non ti scoccerò molto e tu potrai andare ad animare qualche mega party-conclusi
Io partivo abbastanza spesso per scrivere qualche articolo e Zayn mi teneva le chiavi di casa. Non che mi fidassi particolarmente di lui, ma non avevo nessun altro a cui affidarle e,comunque, io le avrei sicuramente perse.
-A che ora è il tuo aereo, Jul ?- si informò
-Tra 20 minuti. Ce la faccio giusto in tempo ad arrivare all’aereoporto, sempre che non trovi il traffico infernale nella 42esima- risposi guardando l’orologio
-Vuoi che ti accompagni?-chiese -Tanto ho preso una giornata libera dal lavoro-aggiunse
-Quale lavoro?-commentai sarcastica. –Non lavori comunque a quest’ora-
-Questo è un piccolo particolare- ed enfatizzò la frase con un gesto della mano, quasi a voler scacciare le mie parole
-E comunque non sei pronto, farò tardi- puntualizzai
-Non è vero, sono pronto- e si infilò un paio di Nike bianche e un cappellino di Vans.
-Possiamo andare- disse
-Escì così?-domandai con una faccia leggermente disgustata
Lui si annusò la maglietta e controllò il ciuffo, guardandosi in uno specchio dell’entrata.
-Perché? C’è qualcosa che non va ai capelli? Sono ok.- disse stranito
-Allora andiamo- e scossi la testa, sorridendo
Sospirai e non potei non essere gelosa pensando ai miei capelli che, nonostante il miliardo di prodotti che avevo in bagno, non volessero stare in piega e che lui potesse avere dei capelli così perfetti appena sveglio.