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Autore: Riri_Chan    26/06/2013    0 recensioni
Britta Kreuzenberg è una svampita e testarda ragazza di 14 anni. Grazie al sostegno dei suoi genitori, Britta riesce ad andare a vivere finalmente a Berlino, da sempre la città dei suoi sogni, dove comincerà una nuova vita e dove incontrerà nuova gente, tra cui una ragazza, Inger, e quattro ragazzi che diventeranno, presto, i suoi migliori amici. Ma non tutto è così facile come sembra: ci sono immensi ostacoli e difficoltà da superare e ben presto si aggiungeranno anche i cosiddetti "problemi di cuore". Riuscirà Britta ad affrontare le difficoltà e realizzare, così, i suoi sogni in una città grande e caotica come Berlino? Sfoglia il suo diario e lo scoprirai.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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III pagina di diario

7 settembre, ore 01:45
 
"Cosa sei tu per lei?" E' questo quello che continuo a domandarmi da questo pomeriggio.
Adesso è notte fonda. Riesco a scrivere solamente adesso visto che ieri non ho avuto il tempo di farlo. Già, perché la nostra uscita con la cugina di Inger e i suoi amici si è dimostrata un fiasco totale, anzi peggio visto che Inger adesso sembra avercela con me e non fa altro che piangere, chiusa nella sua stanza. Non solo sono rimasta delusa dai ragazzi e dalle ragazze che ho conosciuto (che sono uno più antipatico e maleducato dell'altro), ma soprattutto sono riusciti a far piangere Inger. Sì, Inger ha pianto davanti a tutti. In verità, non so nemmeno io quello che è successo di preciso, anche perché una volta ritornate a casa Inger si è rinchiusa in camera sua e non ha voluto parlarmi di niente. Posso solo raccontarti ciò che è successo.
 
Avevamo appuntamento con Eva, la cugina di Inger, alle 17.00 in un grande parco. Da là i suoi amici ci avrebbero raggiunto presto. Non appena arrivate, Inger ha abbracciato Eva, una ragazza alta, bionda, dagli occhi verdi e anche abbastanza carina, ma quest'ultima non sembrava così felice di vederla, anzi credo proprio l'abbia invitata solamente per deriderla davanti a tutti! Presto arrivarono anche altri 5 o 6 ragazzi, non ricordo molto bene. Sembrava, però, che tutti conoscessero Inger, e anche da molto tempo. Tutti la accusavano di essere una traditrice e di avere avuto una bella faccia tosta per aver deciso di venire ad abitare proprio a Berlino.  
 
Tutti si catapultarono contro di lei, offendendola e deridendola, eccetto un ragazzo dai capelli castani molto chiari, quasi biondi, aggrovigliati su stessi, che gli arrivavano fin lungo le spalle. Indossava un cappellino, una maglia che sembrava molto più grande rispetto alla taglia che avrebbe dovuto indossare e dei pantaloni molto larghi. Gli altri sembravano tutti uguali, ma lui catturò la mia attenzione, non solo a causa del suo strano abbigliamento, ma soprattutto perché fu l'unico a non sgridare Inger. Tuttavia, non la stava neanche difendendo: più che altro, credo che se ne stava semplicemente per conto suo, ad osservare la scenata. 
 
Comunuqe, non appena ho notato che la situazione stava peggiorando sempre di più, ho cercato più volte di intervenire, ma Inger mi disse di non mettermi in mezzo, visto che non sapevo neanche di cosa stessero parlando. Inger rispondeva, senza rimanerci troppo male e anzi, nonostante le accuse, riusciva a difendersi e ad offendere a loro volta chi la stava veramente offedendo. Ma poi la situazione si ribaltò. Si sentì una voce, anche se all'inizio non avevo capito da dove provenisse.
 
«Come diavolo vi è venuto in mente di fare una cosa del genere? Invitarla per poi deriderla tutti quanti. Siete davvero patetici»
 
Nessuno rispose, ma calò improvvisamente il silenzio. L'unica suono che si sentiva era, adesso, quello del canto dei grilli.
Da dietro un albero del parco si vedeva un' ombra, che sembrava avvicinarsi sempre di più. Era l'ombra di un ragazzo piuttosto alto, dallo sguardo serio e deciso, con dei capelli castani lunghi fin sopra le spalle, occhi chiari che andavano sul verde e braccia conserte.
 
«Georg... tu qui?» Disse Inger, la quale impallidì improvvisamente.
 
Per prima cosa, il ragazzo puntò lo sguardo verso il tipo con la maglietta e i pantaloni larghi. I due si guardarono per un paio di secondi, senza dirsi niente, dopo di che il ragazzo rispose:
«Sì, Inger, sono proprio io. E sono qui per te. E tu lo sai bene»
 
«No, Georg io non posso né voglio ascolt...»   le parole di Inger furono interrotte da un grosso singhiozzo, seguito da delle lacrime che le rigavano il volto.
Il ragazzo veniva verso di lei, ma lei indietraggiava sempre di più, incominciando a sudare e a impallidire ulteriormente.
Io, istintivamente, senza neanche pensarci, afferrai il braccio di Inger, e incominciai a correre. Non sapevo perché tutti la stavano accusando, non sapevo chi fosse quel ragazzo, né tanto meno perché Inger stesse piangendo. Ma sentivo che dovevo fare qualcosa, e in quel momento sentì che dovevo allontanarla da tutte quelle persone, altrimenti la situazione si sarebbe inasprita ancora di più.

«Perché lo hai fatto? Che cosa ne puoi sapere tu! Era una faccenda tra me e loro!» 

Mentre correvo e la trascinavo, Inger stava ancora piangendo, ma nonostante questo riusciva a parlarmi. Una volta lontane abbastanza dal parco, decisi di risponderle, così mi sono fermata, smettendo di correre.

«Perché, mi chiedi? Non lo so. So solo che non mi è piaciuto per niente vederti piangere in quel modo. So che non mi riguarda e che forse ho sbagliato perché ho agito d'impulso, ma non direi proprio che era una faccenda tra te e loro, ma piuttosto una faccenda tra te e lui »

«Lui? No, ti sbagli. Non lo avrei neanche ascoltato»

«Eppure, non appena è arrivato hai cominciato a piangere. Piuttosto strano, non trovi?»

«Niente affatto, non stavo piangendo! Ero solo nervosa perché quel branco di idioti pensa di potermi offendere senza che io reagissi!»

«Questo non è vero, perché tu stavi reagendo, ed anche bene! Ma quando è arrivato lui e ha cominciato a parlarti sei scoppiata in lacrime»

«Sta' zitta! Non voglio sentire una parola di più su questa faccenda!»

«Ma tu non puoi fare finta di nulla...»

«Ti ho detto di stare zitta! Tu non conosci questa situazione! Tu non sai niente! Non sai chi sono loro, non sai chi è lui. Non sai nemmeno chi sono io! Non hai il diritto di parlare, come non avevi il diritto di trascinarmi via nel bel mezzo di una discussione fra me e quegli stupidi! E ricorda: fra me e loro, non fra me e lui»

Ero piuttosto confusa. Anzi, forse ero semplicemente ferita dalle parole di Inger. Le sue parole echeggiavano nella mia mente, e in quel momento quella che avrebbe voluto piangere ero io. Inger voleva chiaramente che non mi intromettessi, così non dissi più niente. Di certo ha ragione lei, io non sono nessuno. Io non so niente di lei e non sono nulla per lei. E' così.

Infine, con un filo di voce lei disse: «Lui per me non conta nulla».

Poi ci incamminammo verso casa. Nessuno di noi due osò dire una parola durante tutto il tragitto. Non appena arrivammo a casa, Inger filò dritta verso la sua stanza, senza neanche uscire per cenare. 
Non so che le prende. Lo so bene che non dovrei intromettermi, ma sono abbastanza preoccupata per lei, perché trovo molto strana questa situazione: prima sua cugina la invita ad uscire e poi la offende insieme ai suoi amici, poi arriva un certo Georg che la sconvolge e le fa cambiare umore, anche se lei si ostina a dire che di lui non gli importa... Vorrei davvero aiutarla, ma non so come. Anzi, forse non sono neanche la persona adatta a farlo: lei stessa mi ha detto di starne fuori, perché non so niente di lei. Aspetterò fin quando non sarà lei a decidere di dirmi tutto, sempre se vorrà. Fino ad allora, farò finta che non sia successo nulla, anche se non credo che questa sia la cosa migliore da fare, ma lei vuole che io faccia così, l'ho capito ormai. Posso fingere che non mi importi niente, ma non è così e spero che lei lo capisca.

Avrei voluto domandarle chi è lui. Vorrei sapere perché la sua presenza ha così sconvolto Inger e perché non appena è arrivato tutti tacquero... Georg, ma chi diavolo sei? E Inger, a te vorrei chiederti: cosa posso fare per farti stare meglio? Sento il bisogno di venirti incontro, eppure so ancora così poco di te.
 
Sono già le due di notte: adesso è meglio che vada a dormire. Buonanotte.
 

...L'angolo dell'autrice "blaterante":

Ciao a tutti, Aliens 
Ho visto che alcuni lettori hanno inserito la mia ff tra le storie "seguite" ! ♥♥
♥♥
Non so come ringraziarvi, mi rendete davvero felice! ;w; Danke sch
ön! *inchin*
Comunque, eccoci al terzo capitolo. Finalmente qualcuno dei nostri crucchetti (lol♥) si è fatto vivo: sto parlando ovviamente di Georg, a cui ho dedicato una descrizione più ampia (anche se per adesso non si sa praticamente quasi nulla di lui, eccetto per il fatto che conosce Inger) e di Tom, che non ho neanche "nominato", ma di cui scopriremo dell'altro molto presto.
Maaa come maaai Inger scoppia a piangere non appena vede il nostro amatissimo Georg? Georg, brutto cattivo! Cosa le hai fatto?! <_< E tu Tom che ci facevi in mezzo a tutti quei "cattivacci?" <_< Boh, boh! u_u
Se non vi sto annoiando troppo, continuate a seguire la mia storia, mi farebbe molto piacere! >w< E mi farebbero molto piacere anche le recensioni, vorrei un vostro parere ♥♥♥
Adesso vi lascio ;w; A presto! See ya *sparge cuoricini* ♥
♥♥
  
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