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Autore: Folg_89_Franko    09/01/2008    3 recensioni
La ricerca del potere assoluto, Vegeta non vuole altro. E per trovarlo avrà bisogno di Goku.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Dark souls, infernal deity


Kakaroth avanzava a velocità folle verso il Palazzo del Supremo, eccitato all’idea della vita eterna.
Niente poteva fermarlo, ormai era il numero uno dell’Universo, e con la vita eterna lo sarebbe stato per sempre.
Solo un manipolo di sciocchi lo separava dal suo obiettivo, e di certo quei guerrieri da quattro soldi non lo avrebbero fermato, d’altronde non c’erano riusciti né Vegeta né Cell.
La costruzione fu ben presto in vista, e accelerò ancora il passo.
Si poso silenziosamente sulle mattonelle di pietra bianca della struttura.
All’entrata del Palazzo i suoi avversari lo attendevano.
Yamcha, Crilin, Piccolo, Tenshinan e Jaozi, finendo con il giovane Trunks.
Il sayan li fissò con aria divertita, per poi incamminarsi verso di loro.
Un colpo di energia si schiantò ai suoi piedi, segno di fermarsi.
Piccolo ritrasse il braccio, mettendosi in guardia.
“Stupido muso verde…” borbottò il sayan, avviandosi verso il gruppo.

“Fermati Goku!” intervenne allora Trunks, caricando un colpo di energia pronto a lanciarlo sul bersaglio.
Venne allora avanti Crilin, che chiese con voce insicura “ma che cosa stai facendo Goku?”
“Mpf…”
“Amico dimmi cos’hai”
“Io non sono amico di un insulso terrestre. E smettetela di chiamarmi Goku! Io sono Kakaroth!”
“Amico non dire così…”
“Taci!” urlò il sayan, colpendolo con un ki blast in pieno petto, sbalzandolo via.
Si sarebbe schiantato nell’edificio se Yamcha non lo avesse afferrato in tempo.
Il fatto che avesse attaccato Crilin stava a significare che ormai il loro avversari non era Goku ma il sayan Kakaroth.

“Ascoltatemi bene voialtri! È mio desiderio ottenere le sfere del drago e so che sono in questo posto. Non tentate manovre strane, ho il radar e posso rintracciarle senza problemi. Portatemi dunque le sfere e potrei anche lasciarvi in vita!”
“E per farne cosa?” grignò Piccolo.
“Mi sembra ovvio. Avrò la vita eterna!”
Il gruppo era ammutolito.
Consegnare le sfere a Kakaroth significava condannare l’intero Universo alla distruzione.
Tutti erano consapevoli di quale fosse il loro compito e che probabilmente sarebbero morti nel farlo, ma non si tirarono indietro.
Tutti si misero in guardia, rispondendo così alla richiesta del sayan, che non fece altro che sogghignare un “idioti…”.

Poi un raggio scaturito dalla sua mano colpì al petto Crilin, trapassandolo da parte a parte.
Solo un piccolo fiotto di sangue uscì dalla sua bocca prima di perire, non aveva avuto nemmeno il tempo di un ultima parola.
Piccolo e Trunks si scagliarono allora sul sayan, cercando di colpirlo, senza riuscirci.
Si allontanarono poi di scatto, dando modo a Tenshinan e Yamcha di colpirlo con delle onde energetiche.
Kakaroth non si aspettava tale mossa e fu quasi preso in ritardo, riuscendo solo all’ultimo a farsi scudo con le braccia.
Si era tuttavia distratto e si sentì afferrare alla schiena.
Il piccolo Jaozi si era saldamente aggrappato alla sua tuta, preparandosi a farsi esplodere come aveva fatto con Napa.
Era certo che non avrebbe eliminato il sayan, ma sperava almeno di danneggiarlo seriamente.
Il suo piccolo corpo cominciò a illuminarsi rapidamente, ma proprio all’ultimo il sayan riuscì ad afferrarlo e a scagliarlo in aria, dove lo polverizzò con un lampo di energia.
“Pidocchio…”
Poi un’altra presa alle spalle, questa volta era Trunks, che aveva nel frattempo raggiunto il limite.
Kakaroth vide con la coda dell’occhio il namecciano che caricava il suo colpo migliore.
I due stavano cercando di usare la tattica con cui aveva sconfitto Radish anni addietro.
Ma lui non era suo fratello, non avrebbe fatto la sua fine.
Si scansò all’ultimo, evitando il colpo, per poi liberarsi dalla presa di Trunks con una violenta testata al volto del giovane.
Ma non fece in tempo a evitare il colpo del Cannone scagliato da Tenshinan.
Un violento boato scosse la costruzione, ma dalla nube di polvere un lampo di energia colpì in pieno il guerriero dai tre occhi riducendolo in fin di vita.

Il super sayan avanzò verso il gruppo.
Lo avevano stancato, era ora di finirla.
L’aura ricominciò a schioccare intorno a lui, e la potenza ritornò a livelli spaventosi.
I suoi avversari cominciarono a sudare freddo, ormai era finita.
Si mise nella sua classica posizione, preparandosi a caricare il suo colpo.
Se quell’onda partiva non c’erano speranze, avrebbe raso al suolo l’intero palazzo e loro con esso.
Il colpo stava per partire, non li avrebbe mancati, quando qualcosa fece schiantare Kakaroth nel Palazzo con un violentissimo impatto.

Vegeta era ritto in piedi, con la sua postura altera e i capelli infiammati d’oro.
La sua potenza era enorme, ma comunque inferiore a quella di Kakaroth, che aveva oltrepassato il limite del super sayan.
Questi riemerse dalle macerie stupito per il colpo ricevuto, e ancor più stupito allo scoprire chi lo aveva offeso con tale attacco.
“Allora sei vivo…”
“Certo che lo sono Kakaroth”
“Non hai comunque possibilità contro di me e lo sai, come questo branco di falliti”
“Non credo”
Vegeta ricominciò ad espandere la sua aura, sempre più rapidamente, per poi essere avvolto nella sua stessa aura lucente.
Un vampata di luce intesa abbagliò tutti, per poi ritirarsi e mostrare il prodigio.
Anche il principe era avvolto in un aura contornata da folgori di energia come l’altro sayan, anche lui aveva superato completamente il limite.
Ora le loro auree erano equivalenti come potenza.
“Adesso sono al tuo stesso livello, forse addirittura superiore” ghignò Vegeta.
“Senza forse” rispose l’altro sommessamente.

I restanti guerrieri erano stupiti di tale avvenimento, ma ora avevano veramente la possibilità di vincere, ora potevano farcela.
Fu Trunks a parlare “papà ce l’hai fatta!”
Vegeta girò la testa e stese il braccio nella sua direzione.
“Sparisci” e una quantità assurda di energia si sprigionò dal suo palmo, disintegrando tutto ciò che stava lungo la sua traiettoria, compresi i guerrieri.
Un quarto abbondante della costruzione venne spazzato via in meno di un secondo.
Kakaroth si avvicinò a Vegeta.
I due si fissarono per alcuni istanti, poi Kakaroth si inginocchiò davanti all’altro sayan.
“Bentornato Maestà”
Vegeta lo fissò per alcuni secondi, per poi parlare “devo ringraziare te Kakaroth. Se non fosse stato per il tuo intervento quel buono a nulla di Vegeta avrebbe ancora lui il controllo. Ora finalmente sono tornato, il Principe Vegeta è tornato! Anzi mio padre è morto, quindi ora sono io il Re!”
“Certamente Maestà”
“Mi chiedo solo cosa ti abbia spinto a rischiare così tanto Kakaroth, lasciarmi quel senzu. Se non avessi ripreso il controllo avresti potuto morire sotto i colpi di Vegeta, lo sai vero?”
“Certo”
“E allora perché?”
“Perché era mio dovere di sayan salvare il mio Principe. Ne andava del mio onore e del mio orgoglio, Maestà”
Il Principe era stupito da tale affermazione.
“Alzati in piedi Kakaroth, mio vice-re. Sappi che per il tuo comportamento leale ti concedo il privilegio di chiamarmi per nome”
“Sono onorato”
“Bene. Adesso credo che abbiamo da fare con 7 sfere o mi sbaglio?”
“No, nessuno sbaglio. Le prendo subito”
Il sayan riemerse dopo pochi minuti con le sfere magiche e Dende tramortito sotto braccio.

Dopo poco il Dio Drago fece la sua comparsa.
“Cosa volete voi che mi avete evocato, posso esaudire 3 desideri”
“Ecco le nostre richieste” gridò Vegeta.
“Primo, ripristina il pianeta Vegeta distrutto da Freezer, insieme a tutti i sayan”
“Fatto” rispose il drago, dopo che gli occhi si erano illuminati di un bagliore rossastro.
“Secondo, voglio l’immortalità per me e Kakaroth, che è qui accanto a me”
“Fatto. Esprimi ora il tuo ultimo desiderio”
“Voglio che a me e a Kakaroth ritorni la coda di cui siamo stati barbaramente privati su questo pianeta”
“Ho esaudito anche questo desiderio. Ora posso andare” e il drago svanì, mentre le sfere si allontanavano in sette direzioni diverse.
“Bene, ora siamo a posto” esclamò Vegeta, accarezzandosi la coda, che aveva aumentato i già straordinari poteri di lui e di Kakaroth.

“Cosa facciamo adesso, Vegeta?” chiese l’altro sayan.
“Per prima cosa andiamo in quel posto bianco che hai in parte distrutto”
“La Capsule Corp?”
“Si, li ci procureremo delle tute da combattimento serie, poi prenderemo una navicella per tornare su Vegeta, dove riceveremo gli onori che ci meritiamo. Io mi troverò una degna regina, non una insulsa terrestre come l’aveva scelta Vegeta, e poi troveremo una moglie anche a te”
“Troppa cura per un umile suddito”
“No Kakaroth, grazie a te i sayan domineranno finalmente l’Universo. Genereremo dei figli con le nostre compagne, dei veri sayan, e seguiranno le nostre orme alla conquista dell’Universo”
“Non merito tali cure”
“Invece sì. La tua umiltà è un grande dono Kakaroth, e sarà ricompensata. La tua famiglia d’ora in poi sarà nella casta d’elite”
“Come desideri”
“Piuttosto, partiamo per prendere le ultime cose”
“Si. Aspetta un attimo Vegeta, non faremo prima con il teletrasporto? Orami posso riconoscere l’aura dei sayan. Saremo sul pianeta in un attimo”
“Hai ragione, ma prima abbiamo una cosa da fare”
“Sarebbe?”
“Mi sbaglio o eri stato mandato su questo pianeta con l’ordine di conquistarlo ed eliminare la popolazione locale?”
“Esattamente”
Un ghigno comparve sui volti dei guerrieri, assetati di distruzione.
“Mi pare che non sia stato fatto”
“Provvederò subito”
“Prego, fammi strada” disse Vegeta, e i due si diressero verso la città più vicina, un espressione felice sul volto.
I super sayan erano tornati, presto l’intero Universo lo avrebbe saputo.




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