26/06/2013
5 recensioniNon appena misero piede lì dentro, Haruna strinse forte la mano di suo fratello. La sentì tesa e un po’ sudata, a contatto con la sua. Camminarono lungo un viottolo ghiaioso costeggiato da un velo d’erba tagliata da poco. Cupa. Spenta.
All’odore dell’erba si mischiava quello della pioggia imminente e di fiori, secchi o freschi che fossero.
Le nuvole si erano addensate nel cielo, coprendo il sole che a tratti inviava ancora qualche pallido e coraggioso raggio dorato su quel luogo silenzioso.
Haruna venne scossa da un leggero brivido, ma cercò di non darlo a vedere: doveva essere forte. Per Yuuto.
Gliel’aveva promesso, no?
***
- Non ti preoccupare, Nii-san. Ci sarò io con te. -
- Haruna…-
- Non temere. Se ne avrai bisogno io sarò lì accanto a te. Te lo prometto. –
***
L’ex capitano della Teikoku lanciò uno sguardo tutto attorno a sé.
Non un’emozione gli attraversava il volto: era impassibile come sempre. Almeno all’apparenza.
Nei suoi tratti si leggeva solo una certa tensione, e la Otonashi ne conosceva bene il motivo.
Kidou odiava i cimiteri.
Erano entrambi vestiti di scuro, i due fratelli.
La blu indossava un grazioso vestito nero, lungo fino alle ginocchia e ravvivato da qualche fiocco bianco qua e là.
Era proprio un bel vestito. E le stava anche bene.
Però a lei non piaceva – non era mai piaciuto - quel colore così cupo.
Kidou invece indossava, per l’occasione, la sua vecchia uniforme della Teikoku.
Era bello, il suo adorato fratellone, serio e austero in quella divisa.
Bello, nella sua invisibile sofferenza.
Yuuto non sapeva, come non lo sapeva Haruna, perché avesse indossato proprio quell’uniforme.
L’aveva fatto e basta. Quello non era il giorno giusto per le domande.
La blu rimase a scrutare il rasta che si avvicinava piano ad una tomba lontana dalle altre.
La pietra della lapide era bianco-grigiastra, non c’erano fiori.
Haruna strinse i denti, mentre Yuuto si sfilava gli occhialini e li appoggiava per terra, sull’erba leggermente umida.
Il mantello rosso sventolava alle sue spalle, mosso da quel poco di vento presente nell’ambiente.
- Haruna, potresti…?
La Otonashi, che aveva capito, mosse un passo indietro: suo fratello aveva bisogno di un po’ di privacy.
- Si, vado a prendere dei fiori…-
Si allontanò piano, senza perderlo di vista, lasciandolo davanti alla tomba di Reiji Kageyama.
- Yuuto…-
Era da tanto che non lo chiamava per nome…
Lui era rimasto dove Haruna l’aveva lasciato.
Se aveva pianto, lei non lo sapeva, né voleva chiederglielo.
Si limitò ad avvicinarsi e ad abbracciarlo forte. Poi lo prese di nuovo per mano e lo condusse via.
Sapeva quanto soffrisse il suo Nii-san, e lei non poteva fare altro che soffrire insieme a lui.
- Andiamo a trovare mamma e papà. -
Essere una sorella, in fin dei conti, significava anche questo.
Angolo del Corvo:
Ed ecco la seconda OS della serie.
Che ne dite? Spero che vi piaccia.
Qua l'atmosfera è un pochino diversa, c'è un aria un filo più cupa.
Ma, perdonatemi, stavo trascurando l'Angst e il genere Drammatico. Inoltre sono di umore un po' cupo stasera.
Ci vediamo nelle recensioni, allora ^^
A proposito, per chi volesse, io e Kiiko Kya_ abbiamo indetto un Contest, su Inazuma Eleven.
Per le persone interessate, qua ci sono tutti i dettagli:
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10637842
Kiss,
Rae