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Autore: NCSP    26/06/2013    2 recensioni
Piccole shot su momenti inaspettati, frutto della mia mente malata
Un grazie speciale alla mitologia norrena per un nome impronunciabile come Jormungandr
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«Beh? Sei andato a prendere il latte ad Asgard perché quello di qui ti faceva schifo?» la voce gli muore in gola non appena alza gli occhi sul compagno: accanto a lui c'è quello che sembra un cucciolo di husky, appesa al suo collo una bambina dai lunghi capelli neri che potrebbe avere quattro o cinque anni e a completare il quadretto un serpente simile a un boa avvolto attorno alle sue spalle come uno scialle.
[IronFrost]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si stanno decisamente godendo questo momento di solitudine. Hanno affidato i piccoli a quelli che si sono eletti loro zii e finalmente possono starsene un attimo da soli.

Un attimo in due settimane di capricci e piagnistei che non hanno alcuna intenzione di sprecare.

Tony si avventa con poca grazia sul suo collo, quasi mordendolo per la foga con cui vi poggia la bocca sopra. Loki si lamenta a malapena, stringendo tra le dita la canottiera nera dell'altro che usa per costringerlo a stendersi sul letto su di lui e che scompare in un battito di ciglia subito dopo.

Il miliardario nota quanto sia fastidiosa e inappropriata la camicia dell'altro, così inizia a slacciarla bottone per bottone, tormentando con la lingua e con i denti i lembi di pelle che si scoprono al passaggio delle sue dita; quando arriva all'altezza dell'addome diventa quasi diabolico, puntellandosi tra le sue gambe per tenersi in equilibrio e torturando la sua pelle nivea tesa allo spasmo mentre Loki si inarca per andargli incontro.

«Stark sono venuto per... Loki?»

La voce di Thor li fa sobbalzare e separare in fretta, Tony impaurito dall'idea di beccarsi il Mjolnir in testa e Loki spaventato dal fatto che Thor potrebbe facilmente prendere a martellate il moro.

«Ehm, ciao fratello.» accenna lisciando i lembi della camicia che stava per finire sul pavimento.

«Che ci fai qui?» alterna occhiate interrogative a altre sospettose, passando in rassegna i due colpevoli.

Lancia un'occhiata a Tony che annuisce cercando di chiudersi discretamente i pantaloni.

«Io qui ci vivo.»

«Cosa?!»

«Se andassimo a parlarne di là?» Stark si alza e conduce il biondo nel salone.

«Cosa vuol dire che vivi qui?» ignora il padrone di casa per rivolgersi al non-fratello.

«Che la mattina mi sveglio qui e che ci torno la sera, sentendomi per la prima volta da quando io abbia memoria a casa

Tony gli posa una mano sulla spalla, conoscendo la storia celata dietro quelle parole.

«Tu vivi qui?»

«Quella Jane ti ha instupidito notevolmente, e devo ammettere che non è un’impresa facile.» si siede sul divano chiudendosi la camicia.

«Vivi qui con lui?» indica Stark che intanto è andato a prendere dei bicchieri; anche se sa che il biondo darà fondo alle sue scorte d’alcool è sempre meglio avere delle bottiglie vuote e un asgardiano alticcio che il cranio fracassato da un asgardiano sobrio che ha appena scoperto che vive e si porta a letto il suo non-proprio-solo-non-fratello.

Non ha tempo di ricevere una risposta che le porte dell’ascensore si aprono.

«Zio Thor!» esclama una voce argentina che si fionda ad abbracciare un ginocchio dell’incazzato dio biondo, non riuscendo ad arrivare più in alto.

«Hela?» fissa sconcertato prima la bambina e poi Loki, che si stringe nelle spalle con un sorriso colpevole.

Presto la bimba viene seguita da Jormungandr, che attorcigliandosi attorno alle gambe di Thor riesce a raggiungerne le spalle dove si posiziona, trovando che l’ampiezza di queste sia molto più comoda del suo solito posto su quelle del padre.

«Fenrir! Torna qui!» sentono gridare Steve dalle sale, giusto un attimo prima che la porta di queste si spalanchi e ne fuoriesca il cucciolo festante, che si trascina dietro un guinzaglio rosso.

«Si può sapere che ci fanno tutti qui?»

«Gli hai messo un guinzaglio?!» esclama Loki, ignorando del tutto il fratello e precipitandosi a liberare il cucciolo che in risposta gli lecca la faccia.

«Sì, ecco, volevo portarlo a spasso…»

«Gli hai messo un guinzaglio come a un stupido cane?!» urla fronteggiando il povero capitano che incassa la testa nelle spalle.

«Pensavo che gli sarebbe piaciuto uscire…» sussurra contrito.

«Lo hai legato per il collo e…» viene interrotto dallo strangolare Steve solo dall’intervento di Tony che gli posa le mani sulle spalle e lo fa indietreggiare di un paio di passi.

«Sono più che sicuro che Capitan Ghiacciolo avesse delle buoni intenzioni, vero Rogers?» si volta verso il chiamato in causa facendo di sì con la testa e suggerendogli la risposta da dare.

«Sì, certo, non volevo fargli del male o umiliarlo, volevo solo portarlo a spasso perché guardava la porta con quegli occhioni… Sai che quando fa così è impossibile resistergli.»

«E dovevi proprio legarlo come uno stupido cane?» ringhia cercando di scansare Tony per potersela prendere con il biondo.

«Ora non uccidermi, ma ammetti che Fenrir sembra un cucciolo di husky, che è una razza molto simile al lupo.» aggiunge precipitosamente, alzando le mani per difendersi alla vista del lampo omicida che si è acceso negli occhi del moro.

«Penso che quello che Rogers stia cercando di dire,» lo interrompe Tony, conscio che se il capitano continuerà a parlare sarà costretto ad asciugarne il sangue dal pavimento «è che facendo così la gente non si accorgerebbe del fatto che Fenrir è un lupo proveniente da un altro pianeta, ma lo prenderebbe erroneamente solo per un cagnolino molto carino, senza fare domande e senza chiuderlo in laboratorio per fargli delle analisi inumane, e intanto lui sarebbe felice perché non dovrebbe più stare sempre rinchiuso qui.»

«È quello che stavo cercando di dire.» conferma Cap, ringraziando per una volta la parlantina del genio.

Loki rilassa lievemente le spalle.

«Qualcuno mi vuole spiegare qualcosa?» interviene Thor, che per tutto il dibattito è rimasto a fissarli sconcertato, con Hela in braccio.

«Aspetta.» lo zittisce Loki con un gesto. Si avvicina minacciosamente a Steve, che indietreggia spaventato anche se potrebbe stenderlo dandogli un colpo con un dito «Se le tue intenzioni erano di portarlo in giro perché si divertisse bene, sono d’accordo, ma prova a farli del male» lo inchioda al muro con lo sguardo, dato che il biondo non può indietreggiare di più se non scavando un cunicolo nella parete con la schiena «E giuro che ti pentirai di essere nato e di essere sopravvissuto fino ad adesso. Immaginati la cosa peggiore e più tremenda che ti passi per quel cervello ghiacciato, e quella ti sembrerà piacevole in confronto a ciò che ti farò io se lo riportassi a casa con anche solo un pelo fuori posto. Chiaro?»

«Cristallino.» sussurra terrorizzato più dal tono gelido e al tempo stesso infuocato del dio che dai suoi occhi che sono diventati rosso brace.

«Bene.» si volta con gli occhi che gradualmente tornano alla loro tonalità smeraldo «Thor, ti spiego. Io vivo qui, con Tony che ha deciso di ospitare non solo me ma anche loro. Li ho portati via da Asgard perché sarebbe stata una questione di poco tempo e li avrebbero trovati e poi uccisi, oltre che per il fatto che stavo passando sempre più tempo qui e non potevo più lasciarli soli.»

«Sempre...più...tempo...qui?» domanda allibito.

«Esatto.» si avvicina a Tony rimarcandone il possesso.

Continua a fissarli confuso, senza sapere bene cosa dire; non si stupisce più per le abitudini del fratello, è un fatto del tutto normale, ma quello che lo sorprende è Stark.

«Io magari me ne vado.» accenna Steve con voce timida.

«Bravo.» Loki non si volta nemmeno a guardarlo.

«Ciao Fenrir.» lo saluta con la mano, non osando avvicinarsi di più e poi scompare nell'ascensore.

«Perché proprio qui?» domanda Thor.

Si siede sul divano mentre Stark si defila con la scusa di preparare la merenda ai piccoli.

«Questa è casa mia, Thor, è un posto in cui finalmente vengo amato e tutto ciò che provo non è odio o amarezza, è un posto dove posso vivere ed essere...felice.» conclude stringendosi nelle spalle.

«Quindi voi...»

«Sì.»

Persino Thor riesce a comprendere il monosillabo, che nasconde la valanga di sentimenti che Loki fa già fatica ad ammettere a Tony, figuriamoci a qualcun'altro.

«Ma perchè hai portato anche loro qui?» indica i piccoli che aspettano impazientemente la merenda.

«Te l'ho detto, ero sempre più spesso qui e non potevo più lasciarli da soli. Inoltre questo posto è speciale: la forza del reattore Arc» rotea gli occhi all'espressione confusa dell'altro «La versione grande della cosa blu che Tony ha nel petto, allontana i nostri poteri, e gli Asi qui non possono vederli.»

«Sai che li avrei protetti se avessero provato a far loro del male.»

«Lo so, ma cerca di capire, fratello. Ho bisogno di un posto da chiamare casa, dove possa stare con chi amo senza la paura che qualcuno sfrutti un tuo momento di distrazione per far loro del male. Puoi venire quando vuoi a trovarli, loro ti vogliono bene proprio come tu ne vuoi a loro, non ho intenzione di portarteli via.»

«E tu?»

«Io cosa?»

Tentenna, alla ricerca delle parole giuste, sapendo che una sola parola sbagliata scatenerà una scenata apocalittica da parte di Loki «Tu, qui, con lui...» accenna a Tony che ha abbandonato del tutto la conversazione prestandosi come clown per i piccoli.

«Dove vuoi andare a parare?»

«Prima...» non riesce a mettere più di due sillabe in fila.

«I tuoi innocenti occhi non si sono posati su cose che non avevano mai visto prima, non fare quella faccia.»

«Non intendevo...»

«Allora cosa vuoi sapere?»

«Mi sembra che Stark la stia prendendo sul serio, ma non mi fido.» ammette in un sospiro.

Sorride «Non devi preoccuparti di questo, so farlo filare dritto se ne ho voglia, ma guardalo: si sta prendendo cura di loro quasi come se fossero suoi e riesce a ignorare il fatto che non abbiano una forma umana; inoltre anche loro gli si sono affezionati, non potrei pensare di portarli via.»

«Questo può essere un problema. Insomma, Stark è un umano, la sua vita ha una durata limitata...»

«Anche a questo ho già pensato.»

«Come?»

Sorride sornione.

«Non dirmi che...»

«Esatto.»

«Tu sei pazzo!» esclama.

«Abbassa la voce, idiota. Non deve saperne niente.»

«Non deve sapere che se ti scoprissero esporrebbero la tua testa su una picca?» continua con un tono talmente alto che Tony riesce a sentirlo nonostante si trovi dall'altra parte dell'immensa sala.

«Che cosa?» si avvicina a grandi passi ai due che intanto si sono alzati in piedi, pronti a prendersi a botte.

«Niente, straparla.»

«Tu ora gli dici cosa hai combinato.» si impone il biondo.

«Fatti i cazzi tuoi e torna in New Mexico, e casomai avessi voglia di fare un salto qui prima cuciti la bocca, visto che è una cosa che sei tanto bravo a fare.» ringhia.

«Ti ho giá chiesto scusa, quante volte dovrò ancora farlo?»

«Mi spiegate che cazzo c'entrano le teste e le picche?!»

«Fallo e ti ammazzo!»

«Devi dirglielo!»

«Sono fatti miei, non ti immischiare.»

«O lo fai tu o lo faccio io.»

«Vi degnate di considerarmi?»

«No.» sibila Loki.

«É quello che sto cercando di fare.» risponde il biondo.

«Ora basta! O mi spiegate cosa cazzo sta succedendo o dico a Jarvis di darvi un colpo con il teaser.»

Alla vista del compagno che sta perdendo le staffe Loki si arrende «Dammi un attimo e poi lo faccio.» si gira verso il fratello «Thor, fuori. Tu non c'entri nulla, quindi non servi qui. Se proprio vuoi renderti utile porta i tuoi nipoti a giocare al ventisettesimo piano, lì si divertiranno.»

«Come ci arrivo?»

«Hela ti insegnerà.» raggiunge i piccoli e li conduce verso il dio con il martello «Ora andate a giocare con lo zio Thor, fate i bravi.» accompagna i quattro compagni di merende all'ascensore e aspetta che le porte si siano chiuse prima di voltarsi.

«Pensi di fornirmi una spiegazione decente o no?»

«Sì, ma sediamoci.» si accomoda sul divano facendogli segno di venirgli vicino e l'altro dopo avergli scoccato un'occhiata un po'diffidente e un po'offesa lo accontenta.

«Okay, io te lo dico ma tu non ti arrabbi, va bene?»

Continua a fissarlo.

«O mi prometti che non ti arrabbi o non ti dico niente.»

«E va bene, te lo prometto.» sbuffa esasperato.

«Non sembri molto convinto.»

«Non pretendere troppo.»

Sospira «Okay. Allora, sai l'ampolla che ti ho portato?»

«Sì, e non finirò mai di ringraziarti, anche se prima mi sono venute un paio di idee...»

«Non distrarmi.»

«Mi scusi, signore.»

«Ecco, l'acqua che vi era contenuta dentro come sai è magica, e diciamo che ad Asgard non è propriamente legale portarne via un po'...»

Sgrana gli occhi «Stai dicendo che...?» non completa la frase, sperando di sbagliarsi.

«Esatto, se mi scoprissero la mia testa finirebbe su una picca.»

«Tu sei pazzo!»

«Perché oggi me lo dite tutti?»

«Perché lo sei! Come ti è saltato in mente di rischiare di farti ammazzare non solo andando là e attraversando la foresta incantata del vattelappesca e affrontando i rispettivi orridi abitanti, ma anche infrangendo delle leggi per cui potresti finire decapitato?!»

«Non urlarmi contro, non lo sopporto.»

«Come posso non urlarti contro, tu razza di...» conclude l'invettiva stringendogli il viso tra le mani e baciandolo con forza, una forza disperata che l'altro non può che assecondare.

«Meglio ora?» sussurra Loki dopo essersi trovato premuto contro il divano dal corpo di Tony che reclamava il suo bruciando di un bisogno disperato.

«Un po'.» mormora al suo orecchio, avvolgendolo tra le proprie braccia e stringendolo a sé «Ma non del tutto.»

«Non è successo nulla di grave.» prova a tranquillizzarlo con un filo di voce.

«Ma potrebbe.»

«Non se non riescono a prendermi. Comunque ne ho combinate di peggiori.»

«Lo so, e ne hai sempre pagato il prezzo, non voglio che succeda di nuovo.»

«Se non fossi stronzo dentro saresti quasi tenero.»

«Per una volta che mi dimostro preoccupato mi insulti, non vale.»

«Non era un insulto, voleva essere un complimento. Quasi.»

Lo bacia nuovamente, trovando particolarmente difficile separarsi da lui anche solo per prendere aria.

«Che ti prende oggi? Perché tutte queste effusioni e abbiamo ancora i vestiti addosso?»

«Come sei volgare. Si può anche non finire subito a letto, ci si può prendere tempo, soprattutto nel nostro caso.»

Accenna un sorrisino, mettendosi a cavalcioni su di lui e avvicinando la bocca al suo orecchio «Ecco perché ho attraversato la foresta del vattelappesca, affrontato i rispettivi orridi abitanti e infranto delle leggi per cui potrei finire decapitato.» sussurra in un soffio caldo che scatena dei brividi all’altro.

«Ciò non toglie che tu sia pazzo. Se lo avessi saputo…»

«Cosa? Non mi avresti lasciato? Sul serio?» si siede su di lui inarcando un sopracciglio.

«Esattamente.» provare a fare un’espressione risoluta dalla posizione in cui si trova non è facile.

«Forse dimentichi il fatto che posso viaggiare tra le dimensioni e i luoghi senza nemmeno dover ricorrere allo squallido trucchetto di schioccare le dita.» inizia a far scorrere l’indice intorno al reattore Arc.

«Perché la luce verde non è per nulla squallida e pacchiana.»

«Disse l’uomo con l’armatura luccicante rossa e oro. Che scelta pessima di colori.»

«Cosa proporrebbe sua maestà?» con un colpo di reni lo fa cadere sotto di lui, sapendo quanto la cosa lo innervosisca. Almeno fino a quando non viene distratto da altro.

«Il verde è un bel colore.» accenna con un sogghigno.

«Questo lo so.» fa scorrere i pollici poco sotto le sue iridi smeraldine «Ma scordatelo.»

«Perché no?»

«Tanto varrebbe esporre dei manifesti dicendo a tutti che ti sei trasferito qui.»

«E non ti sembra una buona idea, vero?» mormora un po’deluso.

«Sei venuto qui principalmente per nascondere i piccoli, se tutti sapessero che adesso vivi qui i tuoi simpatici compatrioti anche se fossero tutti come Thor non ci metterebbero molto a fare due più due e a venire qui per portarli via.» spiega pazientemente, accompagnando le parole con dei leggeri baci.

«Quindi è solo per questo?» domanda sollevato, le labbra che tornano a curvarsi verso l’alto.

«No. L’armatura verde farebbe schifo.»

 

 

 

 

 

 

Note della Vecchia Volpe

Ta-da, rieccomi nel mio mantello verde.

Come ho già detto nelle note della Stony mi scuso con chi segue la long Ironfrost, ma come per quella shot anche queste le scrivo sul cellulare e quindi sono già belle e pronte da pubblicare senza che io debba mettermi a copiarle e quindi ho approfittato di questa serata fredda per aggiornare visto che è da tanto che non mi facevo più sentire qui.

Grazie a tutte come sempre, mi date la voglia di continuare a scrivere <3

Baci e a presto (se non mi squaglio al sole e non mi porta via il vento)

  
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