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Autore: OmgQueen    26/06/2013    3 recensioni
[Questa fan fiction partecipa al contest “Let’s go have some craic” di Caffelatte e Bloody Alice]
Finalmente anch'io ce l'ho fatta, l'ho scritta. La mia prima fanfiction per un contest.
I protagonisti sono i bellissimi Alpha e Gamma, anche se un po' mi dispiace che questa coppia venga considerata crack.
Storia davvero orrenda.
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#[ ... ] «Nulla.»
La sua semplicità in quel momento era straziante per Gamma, che immaginava questa impassibilità come un segno di disapprovazione, di disgusto.
Voleva confessargli tutte le ferite che aveva, indicargli dove si trovavo, invisibili, sul suo corpo. Voleva fargli vedere quanto male facevano, quanto erano profonde.
Per una semplice scelta, stava penando come un cane; nauseato dai legami oramai intrecciati con lui, per i quali si dannava ogni giorno. Senza un logico e apparente motivo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alpha, Gamma
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: OmgQueen~ (Con la forza di Lullola, Kii, Kyhio e Mamma ♥)
Prompt: ///
Pairing: Ma ovviamente, Alpha/Gamma
Parole: C'è scritto 523.
Eventuali note: Non saprei come spiegare questa coppia sinceramente... Le occhiatacce secsi di Alpha a Gamma si vedono da miglia e miglia, suvvia. 
È in assoluto la mia OTP preferita, una OTP di bellissimi, gnh.
Ho passato tutta la serata dalle 19.00 a cercare di scrivere qualcosa di decente per il contest. Oddio, il mio primo contest, dai. Grazie a mamma che mi ha detto "trasferimento" come prompt, lol
E tutti quelli che hanno provato ad aiutarmi con una pairing o con prompt, arigatooou~
Ma ovviamente, come vedrete, ho scritto con scarsissimi risultati... ... e... se... forse... vedo dell'OOC... Oddio, fuggo,  voi non leggete, miraccomando T-T




 
Un sospiro - l'ennesimo - gli scivolò fuori dalle labbra, quando un leggero buffo di vento, arrivato da chissà quale finestra, si fece spazio fra i suoi argentei capelli.
Le braccia, così affusolate e impigrite dagli scarsi movimento del loro padrone, si allungavano quasi in cerca di una fuga, davanti a lui.
Nel mentre, Gamma manteneva rigorosamente lo sguardo di fronte a sè, rivolto al nulla, rimuginando confusi pensieri riguardo il suo futuro.
 
Annoiato e chiuso in quella postazione così monotona in cui non faceva altro che passare inutilmente la sua vita, provava ad escogitare a un metodo utile e funzionante con cui ingannare Alpha.
Non che lo volesse. Forse "ingannare" è un verbo di eccessiva forza; Gamma non avrebbe mai ingannato Alpha.
 
Odiava semplicemente i confronti in cui non poteva vincere e, chissà come mai, per fortuito caso con Alpha non vinceva mai.
Era quasi impaurito dalla possibile reazione di Alpha ai suoi piani immaginari.
Sapeva che Alpha non era un ragazzo che si irritava facilmente, ma anche lui, per quanto atono e spento, era umano.
Alla confessione di un trasferimento, dopo anni di lavoro insieme, dopo anni di lavoro passati come colleghi, chiunque si arrabbierebbe.
 
Almeno ciò pensava, saltuariamente.
 
Alternava pensieri in cui era sicuro che ad Alpha non sarebbe mai importato nulla, a momenti in cui invece era convinto che Alpha gli avrebbe detto qualcosa di sicuramente poco carino, accrescendo i suoi dubbi.
 
Era stato offerto a Gamma un lavoro di maggiore spicco, di maggiore importanza... Sicuramente degno di lui, secondo le sue parole.
Ma i pensieri di Gamma vennero interrotti quando sentì, tra un misto di brivido e paura, la porta bussare. Si morse il labbro inferiore quasi a sangue mentre guardava, al suo comando, entrare il ragazzo immaginato fino a pochi secondi fa.
 
Alpha aveva un preciso scopo lì; chiedere, da parte del Master, la decisione di Gamma.
Di conseguenza, era già a conoscenza di tutto ciò che Gamma non osava dirgli.
«Il Master chiede di una tua risposta.» pronunciò Alpha, in un modo che a Gamma parve più inespressivo del solito.
Capì subito ciò di cui Alpha stava parlando.
«Cosa ne pensi, Alpha?» Chiese subito dopo, non riuscendo a trattenersi. In quel momento abbassò gli occhi, arrossendo impercettibilmente le gote, rimanendone quasi stupito.
Stupito da quel suo così umile comportamento.

 
«Nulla.» 
 
La sua semplicità in quel momento era straziante per Gamma, che immaginava questa impassibilità come un segno di disapprovazione, di disgusto.
Voleva confessargli tutte le ferite che aveva, indicargli dove si trovavo, invisibili, sul suo corpo. Voleva fargli vedere quanto male facevano, quanto erano profonde.
Per una semplice scelta, stava penando come un cane; nauseato dai legami oramai intrecciati con lui, per i quali si dannava ogni giorno. Senza un logico e apparente motivo.
 
«È solo un capriccio.» ammise infine Gamma.
Si stupì egli stesso delle sue parole, sbarrando solo in seguito gli occhi.
 
Quella confessione mai detta a causa dell'orgoglio, finalmente era salita a galla; era proprio lì, oramai esposta alla luce del sole, che sguazzava - almeno lei - felicemente, nelle orecchie dei due ragazzi.
 
Alpha si sporse verso di lui, mantenendo un'espressione che lasciava trasparire ben poco di ciò che pensava; avvicinatosi al viso di Gamma, che manteneva serrata la sua difesa verso i suoi grigi e bui occhi, sussurò appena un «Lo so.», seguito da un fisso, piatto e vuoto bacio.
  
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