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Autore: Mitsuki91    26/06/2013    2 recensioni
Come è nata la Stanza delle Necessità? E per cosa è stata usata?
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Dal testo:
Sua madre l’aveva chiamata la Stanza dei Desideri.
“Qui, Helena, è dove il tutto si concentra nel nulla. Dove le cose scomparse trovano dimora, giungendo dal non-essere, a seconda dei desideri di chi la apre.”
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Raccolta di 3 flashfic da 120 parole ciascuna.
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[Partecipa al contest: "Rowling, mi chiedevo solamente..." indetto da Moonspell]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Helena Corvonero, Priscilla Corvonero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Titolo della storia: Il tutto si concentra nel nulla
Domanda scelta: c (parlo della Stanza delle Necessità)
Rating: verde
Introduzione: Come è nata la Stanza delle Necessità? E per cosa è stata usata?
***
Dal testo:
Sua madre l’aveva chiamata la Stanza dei Desideri.
“Qui, Helena, è dove il tutto si concentra nel nulla. Dove le cose scomparse trovano dimora, giungendo dal non-essere, a seconda dei desideri di chi la apre.”
Note dell’autore: allora… Ho pensato i scrivere qualcosa di insolito. Più che sulla nascita – spero di essere riuscita ad evidenziare che la madre la crea con l’ausilio del Diadema; che non è cosa da tutti, ecco, riuscire a produrre una magia simile – mi sono concentrata sulla storia di Helena Corvonero, che è sempre e comunque legata alla Stanza stessa. Insomma, spero di aver azzeccato il tema del contest e, nel contempo, di essere stata originale D= dopotutto, chiedevi anche gli usi di Stanza e passaggi segreti u.u
Altra piccola cosa: mi sono ispirata anche alla risposta che la McGranitt dà quando deve aprire la Torre di Corvonero… L’indovinello era “dove finiscono le cose che scompaiono?” e lei risponde “nel non-essere, ovvero nel tutto” (non credo di aver citato alla lettera, vado a memoria). Questo, per me, spiegherebbe molte cose XD lo puntualizzo nel caso non lo ricordassi XD
PS= per non so quale assurdo motivo, credevo che il limite delle drabble fosse 120 parole. Beh, saranno flash mascherate da drabble! XD



Il tutto si concentra nel nulla


La Stanza dei Desideri

Sua madre l’aveva chiamata la Stanza dei Desideri.
“Qui, Helena, è dove il tutto si concentra nel nulla. Dove le cose scomparse trovano dimora, giungendo dal non-essere, a seconda dei desideri di chi la apre.”
L’aveva creata quando lei aveva otto anni, utilizzando magia di livello avanzato e la sua conoscenza superiore, poco dopo che Hogwarts era stata costruita.
L’aveva portata a vivere con sé al castello, ma non aveva mai tempo per lei, così le aveva donato la Stanza, perché potesse giocare e sentirsi meno sola. Ma, pensò Helena, osservando il Diadema che riluceva splendido sul capo materno, nemmeno il tutto era in grado di colmare il suo cuore, la sua solitudine.
Avrebbe preferito una madre ad una Stanza.


Il Diadema

Crescendo, in Helena erano cresciute anche gelosia ed invidia.
Vedeva la madre circondata da luminari e studenti, la vedeva sorridere gentilmente e vedeva l’ammirazione degli altri; ammirazione per la sua intelligenza e per la sua invenzione.
Il Diadema.
Crescendo, Helena iniziò a considerare l’idea di superare sua madre, di essere lei quella ammirata e ben voluta, e non solo un’ombra alle sue spalle. Forse, così facendo, anche lei avrebbe avuto fama e gloria.
Forse, così facendo, anche sua madre si sarebbe accorta della sua esistenza.
Non più solo la gelosia e l’invidia la legavano al Diadema. Anche il desiderio, la voglia di possederlo. La voglia di avere vendetta.
La voglia di essere considerata, per una volta, degna di sua madre.


Il tutto si concentra nel nulla

“Qui, Helena, è dove il tutto si concentra nel nulla.”
Quelle parole le rimbombavano in testa, mentre lei era sola nella camera di sua madre, con il Diadema dinanzi a sé. Un manufatto così raro era protetto da incantesimi antifurto, sì, e neppure lei sarebbe riuscita a scioglierli.
Eppure…
Il tutto si concentra nel nulla.
Helena alzò la bacchetta.
Evanesco.”
Di sfuggita, mentre usciva dalla stanza, Helena vide sua madre osservarla, riflessa in uno specchio. E capì che se ne sarebbe dovuta andare per sempre.
Gli occhi di sua madre la stavano giudicando, delusi.
L’ultima tappa fu la Stanza dei Desideri, dove il tutto si concentra nel nulla.
Fra le mani, mentre correva lontano da Hogwarts, Helena stringeva il Diadema.



Un’altra piccola nota: Quell’”eppure…” lascia le cose in sospeso, me ne rendo conto. Il passaggio logico sottostante è: il diadema è protetto e non posso rubarlo -> ma gli incantesimi non funzionano se non si ha l’intenzione di prenderlo -> maschero la mia intenzione, lo faccio sparire -> il diadema non è protetto da questa eventualità, perché è un oggetto talmente raro che nessuno si sognerebbe di farlo sparire -> ovviamente io sono furba e, avendolo mandato nel non-essere, lo posso rievocare dalla Stanza.


   
 
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