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Autore: theclansman95    26/06/2013    2 recensioni
Essere un Mangiamorte, ai tempi della seconda guerra magica, non era facile. E voi direte, grazie tante. Perché non mi dici anche che Potter è il Prescelto, visto che sei in vena di verità profonde?
In realtà, se per gli Auror la questione Mangiamorte era un filino delicata, dal punto di vista dei Mangiamorte stessi era un cristallo già incrinato in più punti e prossimo a sfaldarsi.
***
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction.
Ho deciso di scrivere una song-fic tratta da una canzone, forse poco conosciuta, intitolata The mercenary, da cui il titolo. Nulla di che, solo quello che, secondo me, passava nella mente di un personaggio a mio parere molto sottovalutato: Lucius Malfoy.
Come introduzione fa schifo, lo so, ma non sono capace di scriverle :(
Se vi ho incuriosito almeno un po' (speriamo), entrate a leggere: spero vi piaccia!!!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The Mercenary

 

 

Pay to kill, die to lose
Hunted, hunter which are you
Diablo comes again
To make trophies out of men

 

Essere un Mangiamorte, ai tempi della seconda guerra magica, non era facile. E voi direte, grazie tante. Perché non mi dici anche che Potter è il Prescelto, visto che sei in vena di verità profonde?

In realtà, se per gli Auror la questione Mangiamorte era un filino delicata, dal punto di vista dei Mangiamorte stessi era un cristallo già incrinato in più punti e prossimo a sfaldarsi.

Già, perché avere come capo il Signore Oscuro non è mica una cosa semplice.

Innanzitutto, non sono ammessi errori di alcun genere, soprattutto nel corso dei rari raid effettuati. Voldemort, infatti, preferiva la tattica della guerra psicologica, preferiva agire nell'ombra, strisciare come un serpente, manovrare le istituzioni e causare un colpo di Stato, piuttosto che attaccare brutalmente e sterminare a destra e a manca.

Comunque, anche azioni di questo genere erano quasi all'ordine del giorno. Si trattava di azioni di guerriglia, un tocca e fuggi rapidissimo, per gettare scompiglio tra le fila degli Auror. Il braccio armato dell'Esercito Oscuro era diviso in piccole truppe di venti, venticinque uomini al massimo. Essi giravano l'Inghilterra come i Ghermidori, dando la caccia agli Auror ed ai membri della Resistenza, che a loro volta li cercavano e li combattevano, creando un circolo vizioso in cui prede e cacciatori si scambiavano continuamente di ruolo.

Il Signore Oscuro era un generale molto severo. Sapeva premiare chi aveva successo, concedendogli onori, donne ed il diritto di trattenere gran parte dei bottini di guerra.

Era però estremamente crudele e sadico con coloro che fallivano, e Lucius Malfoy lo sapeva bene.

Aveva temuto di perdere suo figlio a causa del suo fallimento al Ministero. La missione che l'Oscuro aveva assegnato a Draco rasentava l'impossibile, neppure Voldemort stesso non era mai riuscito a fronteggiare a Silente al punto di ucciderlo.

Eppure, si diceva Lucius, eppure una volta la famiglia Malfoy era la prediletta di Voldemort. Lucius stesso era il suo braccio destro, aveva ucciso e torturato su ordine dell'Oscuro decine e decine di Mezzosangue e Babbani, tutti lo rispettavano, la lista di avversari caduti per mano sua era sempre più lunga.

Erano i suoi trofei, era ciò che offriva al suo signore. La vita di quegli inutili traditori del proprio sangue (potessero marcire all'Inferno), che era come la gramigna che contamina un giardino perfetto, andava estirpata per il bene della comunità magica.


Lose your skin, lose your skull
One by one the sack is full
In the heat dehydrate
Know which breath will be your last

 

All'epoca della prima guerra non ci aveva fatto caso, probabilmente accecato dalla fame di potere e dalla brama di essere il prediletto dell'Oscuro, ma Lucius, ora che era praticamente “decaduto” agli occhi del suo padrone, si era accorto di non essere più un uomo.

Era un burattino, una marionetta nelle mani di Voldemort. Non aveva più una mente, non poteva più pensare ed agire come voleva, ma c'era sempre il Signore Oscuro nella sua mente che gli diceva che cosa fare e come farlo. Non aveva più un cervello. Non era più un uomo. Era una macchina, praticamente.

Ed ora lo sapeva. Sapeva che questa condizione lo stava consumando, lo essiccava, lo distruggeva, come la siccità distrugge la vita.

Il suo Signore non ammetteva fallimenti, di alcun genere. Se diceva “uccidi”, bisognava solo chiedere con quale Maledizione. Questa situazione portava ad una conseguenza: non si era mai sicuri di quanto e se Voldemort sarebbe stato soddisfatto del loro operato. Naturalmente, le conseguenze della delusione dell'Oscuro erano le più varie: i più fortunati venivano Cruciati o torturati. Gli altri ingrassavano Nagini.

E per questo Lucius Malfoy sapeva. Era sempre stato convinto di dover conoscere con un ampio margine di certezza gli avvenimenti futuri, per poter avere tutto sotto controllo. E in quel periodo, all'epoca della missione suicida che Voldemort aveva assegnato a Draco, aveva saputo che suo figlio non sarebbe mai riuscito nell'impresa, e sarebbe stato punito. E dopo sarebbe toccato a lui.


Nowhere to run, nowhere to hide
You've got to kill to stay alive

 

Show them no fear, show them no pain
 

Non c'era modo di uscirne. Una volta marchiati, i Mangiamorte erano costantemente sotto il controllo di Voldemort.

Il Marchio Nero funzionava un po' come quelle che i Babbani chiamano “segnalatori di posizione”. Una volta imposto, la magia del Marchio entra in contatto con Voldemort, e lui sa con certezza chi si trova dove.

Non c'era modo di scappare. Karkaroff l'avevano beccato in una baracca in mezzo alla steppa russa.

Ricordava ancora quel giorno. Era stato lui in persona a finire quell'insetto. Non che gli fosse spiaciuto. Aveva sempre odiato Karkaroff: era un uomo inutile, di quelli sempre pronti a nascondersi sotto le sottane degli uomini più potenti e importanti. Era un leccapiedi, un servetto, uno scarafaggio senza un minimo di dignità.

Un po', doveva ammetterlo, gli faceva pena. Aveva scelto due schieramenti in vita sua, ed entrambe le volte aveva sbagliato; fosse stato per lui, cinque o sei Cruciatus sarebbero bastati. Non valeva neppure la pena di sporcarsi le mani per un uomo così. Ma il Signore Oscuro era stato lapidario: Karkaroff ha tradito, deve pagare. O pagherete voi per lui.

Una vita per una vita.

Importante, per sopravvivere, era il controllo delle emozioni.

E in questo lui era bravo. Mai mostrare che hai paura; mai manifestare ogni emozione.

Bisognava sempre essere freddi, come se il provocare la morte di decine di persone fosse qualcosa di assolutamente normale e privo di importanza.

In realtà lui aveva paura. Una paura fottuta di lasciarci le penne, o in battaglia o, più probabilmente, per via di uno schizzo del Signore Oscuro.

E non gliene fregava più nulla di ammazzare Mezzosangue e Nati Babbani. Quella guerra stava diventando un inutile massacro.

Ma, se voleva cavarsela anche questa volta, non avrebbe mai dovuto mostrare questi sentimenti.


Human heart, human mind
Intellect intertwined
Focus sharp in the night
Watch the jungle burning bright

 

Ricordava ancora quando avevano attaccato un villaggio al confine con la Scozia, covo di un gran numero di combattenti della Resistenza.

Erano arrivati dal bosco antistante.

Evidentemente, Voldemort pensava di prendere di sorpresa i ribelli sbucando nel bel mezzo del parco attraverso la foresta. Non che avesse poi così torto, in effetti la resistenza che avevano trovato era stata minima. Il problema è che, come al solito, il Signore Oscuro aveva sottovalutato i suoi avversari e aveva dato troppe cose per scontate. Ad esempio, non aveva pensato ai cecchini nascosti sugli alberi e alla maggiore conoscenza del territorio di cui gli avversari godevano.

Era stato un massacro. Avevano vinto, questo sì, ma per uscire da quel bosco avevano dovuto usare l'Ardemonio. Ancora ricordava le fiamme che divampavano, guidate da Voldemort in persona, e le urla di dolore e di agonia dei ribelli e anche di qualche Mangiamorte.

Era lì che se ne era reso conto. Voldemort era pazzo, completamente folle. La sua mente era ormai del tutto distorta dalla brama di potere e dalla sua malata idea di distruggere i Mezzosangue.

Viveva al momento, ragionava al momento. Se si focalizzava su un obbiettivo, lo attaccava direttamente. Non c'era tattica, nella sua mente malata.

Ad esempio, il villaggio di quella notte. Il piano era: arriviamo, radiamo tutto al suolo, ce ne andiamo.

Ormai ragionava solo quando si trattava di ammazzare Potter, ma quello era l'unico obbiettivo che riusciva a studiare con calma, e neppure sempre. Ormai aveva il fisico ed il cervello corrosi dal male e dal suo stesso potere.

Per quanto sia potente e terribile, si era ritrovato a pensare Lucius una sera, è anche lui umano; ha anche lui una mente. Ed è ormai malata ed insanabile.


Toe to toe throw the line
Everyone's caught hand tied
Iron fist Iron will
How could it have come to this?

 

Istante dopo istante, Lucius si era convinto che schierarsi con Voldemort non fosse stata proprio la scelta più saggia. Ma, ormai, non avevano più scelta, né lui né gli eventuali altri Mangiamorte che avessero avuto i suoi stessi dubbi. Al punto in cui erano, avevano, come si suol dire, le mani legate: se avessero deciso di passare dal lato del bene, Voldemort ed i suoi li avrebbero visti come traditori e avrebbero dato loro la caccia. Viceversa, i “buoni” li avrebbero guardati con diffidenza, non avrebbero mai concesso loro fiducia.

Perciò, Lucius era stato costretto ad andare avanti, per quanto avesse potuto.

Quasi con rabbia, si ritrovò a pensare a ciò che era diventato: da uomo ricco, potente e rispettato qual era, ora si trovava ad essere un assassino, una macchina al servizio di uno squilibrato, un oggetto, senza anima né mente. Era un pezzo di legno, per Merlino.

Ora, non che lui fosse del tutto contrario alle idee di Voldemort. Credeva ancora nella superiorità del sangue, anche se meno fermamente di una volta.

Ed era disposto a tutto pur di ottenere il potere, anche a sfruttare metodi non del tutto leciti.

Ma questo era troppo.

Si guardò intorno, e vide solo morte.

Distruzione.

Decadimento.

E lui, sostenendo quel folle, aveva causato tutto ciò.

Per Merlino, come si era potuti arrivare a questo?

 

 

Note dell'autore:

Buongiorno, o per meglio dire, buonasera a tutti :)

Come detto nell'introduzione, questa è la mia prima FF; se fa schifo (molto probabile), io vi avevo già avvertiti.

La canzone da cui è tratta, per chi non l'avesse riconosciuta, è “The Mercenary”, tratta dall'album “Brave New World” degli Iron Maiden, pubblicato nel 2000. Ogni diritto sul testo della canzone appartiene a Janick Gers e Stephen Harris, autori della stessa.

I personaggi citati in questa FF, ovvero Lucius Malfoy, Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Igor Karkaroff e Lord Voldemort non sono, ovviamente, miei, ma appartengono a J. K. Rowling.

Ora, voi che siete giunti fino a qui: potreste, per favore, lasciare una piccola recensione? Sarebbe cosa gradita, davvero :)

Vabbé, dai, smetto di rubarvi del tempo e vi saluto:

CIAO A TUTTI!!!

  
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