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Autore: telesette    27/06/2013    2 recensioni
Dopo cinque giorni di navigazione in internet, i Beta di Garibaldi approdarono sul forum di Marsala e lì diedero battaglia durissima contro i Borboni a colpi di recensioni e critiche spietate.
Malgrado l'esercito borbonico avesse schierato tutte le sue peggiori ficcìne ( un'accozzaglia di: lemon, yaoi, horror, salsa/splatter e via dicendo ), Garibaldi e i suoi Beta sapevano il fatto loro. Ad unirli infatti, oltre la mera soddisfazione personale, vi era la stoica consapevolezza di essere tutti parte di qualcosa di grande.
Facevano la storia in quella battaglia...
Genere: Demenziale, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
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PREMESSA:

Poiché molte Beta non hanno colto l'ironìa della mia storia precedente - per non dire che si sono inc***ate di brutto - mi vedo costretto a sottolineare il mio messaggio umoristico in un altro modo.
Non avevo nulla da fare stasera e, guardando la vecchia VHS di Garibaldi alla televisione, m'è venuto spontaneo buttar giù questa scemenza. I riferimenti a fatti storici sono ovviamente e volutamente alterati, come chiunque può comprendere, e la storia in sé è in chiave parodistica per la gioia ( si fa per dire! ) di chi si arrischierà a leggere quanto segue...
In Fede

L'Autore

La Spedizione dei Beta

( le immagini sono tratte da internet )

Correva l'anno 1860...

In quei giorni il Re Vittorio Emanuele II, figlio di Carlo Commento di Savoia e WebMaster indiscusso del Sito di Sardegna, mirava ad annettere il Regno delle Due Ficcìne sotto la propria bandiera. In passato l'ardua impresa di betàre quella zona fu iniziativa del prode Carlo Pisacane che, partito alla volta del sito borbonico alla guida di trecento Beta-Readers, fallì miseramente nella sua impresa. I bimbiminkia al soldo di Francesco II erano una presenza scomoda per la Gran Bretagna, la quale potenza editoriale mirava all'abbattimento dell'isolamento diplomatico che i Borboni avevano istituito.
Sotto l'occhio benevolo di Vittorio Emanuele e del Vice-Amministratore Camillo Benso di Cavour, un prode e valoroso lettore nizzardo di nome Giuseppe Garibaldi si imbarcò in una missione che lo avrebbe fatto passare alla storia.
Dopo aver indetto uno speciale contest dal server di Quarto, in Liguria, Garibaldi riunì a sé circa un migliaio di volontari.
Costoro erano tutti Beta in gamba, gente di provata lealtà e fiducia, che avrebbero combattuto fino alla morte pur di liberare le Due Ficcìne dai bimbiminkia borbonici che ancora rifiutavano la vera letteratura.
Cavour ebbe agevolato i preparativi, nel più assoluto segreto, convinto che Garibaldi non avrebbe deluso le aspettative.
E infatti così fu.
Dopo cinque giorni di navigazione in internet, i Beta di Garibaldi approdarono sul forum di Marsala e lì diedero battaglia durissima contro i Borboni a colpi di recensioni e critiche spietate.
Malgrado l'esercito borbonico avesse schierato tutte le sue peggiori ficcìne ( un'accozzaglia di: lemon, yaoi, horror, salsa/splatter e via dicendo ), Garibaldi e i suoi Beta sapevano il fatto loro. Ad unirli infatti, oltre la mera soddisfazione personale, vi era la stoica consapevolezza di essere tutti parte di qualcosa di grande.
Facevano la storia in quella battaglia.
I bimbiminkia non avevano speranze, lo stesso Francesco II si vide rimuovere buona parte delle fanfiction da lui stesso caricate.
Per Garibaldi fu un trionfo!
I Mille Beta, guidati dal loro magnifico generale, risalirono i vertici della letteratura in men che non si dica.
Il sovrano borbonico, costretto a rintanarsi presso il suo blog a Gaeta in cerca di rifugio, si ritrovò assediato dai Beta di Garibaldi e dalle loro spietate recensioni il 13 novembre 1860. Dopo mesi di assedio, costretto a capitolare il 13 febbraio 1861 e facendo umile ammenda per tutte le castronerìe da lui scritte, Francesco II e la moglie si ritagliarono un angolino di Facebook e si trasferirono a Roma sotto la protezione di Pio IX ( Sommo Pontefice dell'epoca e autore di numerose fanfiction yaoi a rating rosso, sui suoi cardinali appunto! ). Alcune voci sostengono che l'ex-re borbonico avrebbe precorso i tempi, dedicando numerose odi ad eroi nati dalla sua fantasia perversa... Tali personaggi sarebbero stati in seguito identificati, con molta probabilità, come Justin Bieber e gli altrettanto famigerati One Direction.
Proseguendo dunque nella ricerca e sterminio dei bimbiminkia superstiti, Garibaldi e i Beta risalirono velocemente le Due Ficcìne e puntarono decisi contro lo sbarramento dei fandom ribelli presso Volturno. Qui i Mille spazzarono via la bellezza di 50.000 bimbiminkia borbonici e le loro storie, recuperando i siti meridionali di: Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise e Abruzzo.
Non potendo tradire la promessa fatta a Pio IX, temendo pesanti ritorsioni da parte della Casa Editrice austriaca, Vittorio Emanuele II fu costretto ad interrompere la marcia vittoriosa di Garibaldi per impedirgli di recensìre Roma.
Chattàndo tramite Facebook, il WebMaster dei Savoia e il Beta-Reader nizzardo concordarono di aprire insieme una pagina-web che simboleggiasse la caduta dei Borboni e il trionfo del betàggio sulle fanfiction italiane. Inaugurando tale pagina, Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrarono dunque a Teano per discutere gli ultimi dettagli.
E fu così che il 26 ottobre 1860, dopo faticose ed estenuanti correzioni, il Beta-Reading venne ufficialmente riconosciuto.

- Saluto il WebMaster d'Italia - esclamò Garibaldi, tendendo la mano a colui destinato a diventare il sommo sovrano di tutto il fanwriting locale.

Vittorio Emanuele II strinse la mano del Beta con fare cavalleresco, ringraziandolo tacitamente per l'ottimo lavoro svolto.
Con il trionfo di Garibaldi, non c'era più bisogno di anticipare i tempi.
Gli ultimi baluardi deliranti di Papa Pio IX, ove tuttora si annidavano i bimbimikia lemonisti e yaoisti senza arte né parte, erano destinati a cadere solo dieci anni più tardi ( quando una vittoriosa manovra dei Beta-Bersaglieri, con grande destrezza e decisione, avrebbe violato i server vaticani il 20 settembre 1870 - la Beta di Porta Pia! ).

- Il tempo è venuto, mio buon Garibaldi - disse allora il sovrano, sottolineando il completamento della missione. - Questa storia finisco...
- Recensisco!

E sulla "storica" risposta di Garibaldi, quivi si chiuse la storia della gloriosa Spedizione dei Beta.

FINE

   
 
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