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Autore: KingArthur92    27/06/2013    0 recensioni
L’amore è indiscreto, lui non bussa, non chiede permesso, si insinua ovunque, l’amore è questo, non credo ci siano altre parole per definirlo!
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Storico
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Quando Isabella entrò nella stanza della contessa lei alzò subito le braccia verso di lei come a voler ricevere un caldo abbraccio da quella sua ancella che considerava come una figlia che non aveva mai avuto…«oh bambina mia, vieni a sedere qui accanto a me, ho sentito molto la tua mancanza quest’oggi e stavo pensando che non saresti venuta più, ora raccontami qualcosa che cosa avete fatto tu e bel ragazzo che hai avuto la fortuna di avere come sposo?»

Isabella abbracciò d’istinto la donna che considera come sua madre e le sorrise che sembrò riportare Maria nel fiore degli anni…«nulla di importante contessa, Stefano mi ha voluto portare a caccia con se nella foresta dopo la cascata per cercare di catturare una pernice, ma ci siamo dovuti accontentare di un fagiano, ma per noi due è un animale che ci sfamerà almeno per questa sera. Avete bisogno di qualcosa contessa?»...l’anziana donna tossi e poi gli parlò…«cara figliola, sai di cosa avrei bisogno?....di uscire da questa stanza e andare a fare una passeggiata nel parco, ma mia figlia me lo vieta, mi considera come se già stessi con un piede nella fossa e poi sai cosa vorrei?...vorrei tanto vedere mio nipote, sono già tre anni che manca da casa e desidero molto vederlo. Ora gentilmente andresti a dare ordini per la cena e più tardi mi porterai qualcosa da mangiare, ora va pure io dormirò un’pò!».

Isabella fece un leggero inchino e uscii dalla stanza e andò nelle cucine dove l’anziana cuoca, Emilia, una donna molto saggia che voleva un gran bene a Isabella, l’aveva cresciuta come una figlia e occupava un posto privilegiato nel suo cuore. Emilia si diede subito da fare e preparò velocemente ciò che la contessa desiderava mentre Isabella si reco nella grande biblioteca del castello, era un luogo veramente spazioso, era ricca di tantissimi libri di ogni genere, dalla poesia, dai romanzi d’amore, libri adatti per ogni fascia d’età. Isabella adorava molto immergersi in quel momento, sognare le gesta di valorosi cavalieri che difendevano con onore i propri ideali battendosi con grande coraggio per difendere la donna che amavano o che desideravano. Ora il desiderio della giovane ragazza era un altro, voleva far tornare il giovane conte per rendere felice la contessa, cosi iniziò a guardarsi in giro fra le numerose carte che erano sparse ovunque nella biblioteca fino a quando non trovò una lettera dove c’era scritto l’indirizzo dove il conte Francesco viveva. Iniziò a scrivere una lettera chiedendogli di tornare il più presto possibile a casa perché sua nonna stava poco bene, siglò la lettera e la inviò presso la guarnigione con la speranza che Francesco ricevette il più presto possibile quella lettera.

Francesco era un giovane conte che si era dedicato alla carriera militare seguendo sempre i valori che sua madre gli aveva trasmesso, ormai era diventato un giovane sergente e godeva dell’ammirazione di tutti quanti all’interno della guarnigione. Era alto, aveva lunghi capelli neri, degli occhi celesti ed era molto muscoloso. Stava impartendo una lezione ai nuovi cadetti quando fu interrotto dal comandante che gli recapitò una missiva dalla sua famiglia e cosi la lesse e dopo aver appreso le gravi condizioni di salute di sua nonna chiese un congedo di due mesi dalla guarnigione per fare ritorno in Piemonte dalla propria famiglia.

Fece preparare rapidamente il suo cavallo, Efesto, un cavallo bianco, molto robusto e veloce e a gran galoppo tornò a casa per andare a trovare sua nonna. Il giovane si mise si mise di buon passo e dopo qualche giorno arrivò finalmente a casa, era molto contento di vedere di tornare a casa, ma allo stesso tempo tutti i suoi ricordi, belli e brutti tornavano nella sua mente, aspetto un’pò prima di entrare nel grande cancello ammirando la bellezza della propria tenuta. I servitori notarono immediatamente qualcuno alla porta, non riuscivano a capire chi fosse dalla divisa che l’uomo indossava e si interrogavano a vicenda su chi fosse quell’uomo misterioso. Francesco tirò un profondo respiro e spronò il proprio cavallo ad entrare nel castello, fu cosi che i servitori capirono chi era, era il giovane conte che finalmente era tornato a casa e cosi gli andarono incontro e non appena lui smontò da cavallo andò ad abbracciarli uno ad uno felice e al tempo stesso commosso di essere tornato in quella meravigliosa famiglia. Li salutò uno ad uno e poi corse immediatamente nel castello per andare incontro alla sua adorata nonna e senza volerlo fini in biblioteca, dopo la sua partenza, nel castello erano stati fatti molti lavori e si ritrovò disorientato e ancora di più quando entrando in biblioteca notò una giovane donna seduta su una poltrona intenta a leggere un libro. Francesco rimase molto capito da Isabella, che non osò pronunciare parola quasi per non disturbarla mentre leggeva, infine si decise a parlare, tossi lievemente e poi le rivolse la parola … «vi chiedo perdono mia signora se vi ho disturbato mentre stavate leggendo, non vi ho mai visto qui, non siete di queste parti?...Perdonatemi io sono il conte Francesco, il nipote della contessa, mi è arrivata una lettera con su scritto di recarmi il più presto possibile qui, perché mia nonna stava poco bene, dov’è?»…La ragazza si alzò di scatto e fece un inchino nei confronti dei conte…«piacere mio signor conte, io sono Isabella e vi ho scritto io per farvi fare ritorno a casa, vostra nonna era cosi desiderosa di vedervi ed abbracciarvi che ha sofferto molto!»...gli disse alzando la testa verso di lui e li anche lei rimase senza parole nel vedere la bellezza del conte e il suo modo raffinato di porsi nei suoi confronti, anche se lei era solamente una serva, nessun nobile gli aveva parlato con tanta gentilezza e ammirazione!…

  
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