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Autore: MrsBlack_MrsFelton    27/06/2013    1 recensioni
Questa storia parla di Clorinda, Peppino (evitiamo commenti sui nomi) e Draco.
Clorinda è una ragazza bionda con i capelli alla Lucius, Peppino porta un caschetto platinato di cui Draco è invidiosissimo.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Clorinda era una ragazza con i capelli biondi e il visetto dolce. Aveva gli occhi verdi, ma non come quelli di ‘sua’ madre. No, rispetto a Lily aveva gli occhi decisamente più scuri. Quel giorno stava tranquillamente camminando per il bosco con le infradito, quando trovò un arco. Per dirla in parole semplici “se la stava a sentì un sacco Katniss”. Peccato non avesse così esperienza come lei. Infatti scoccando una freccia, quasi infilzò un biondo ragazzo dagli occhi marrone cioccolato. In realtà volevo dire merda, ma visto che i difetti li ha tutti lui, ho deciso di non giudicare almeno i suoi occhi. Peppino Carrà, molto simile a sua sorella Raffaella, avanzò lentamente verso Clorinda. Aveva l’aria da duro, ma in realtà sembrava solo ridicolo data la sua prominente altezza di un metro e cinquantadue. Mentre continuava ad avanzare, sempre con quello sguardo da pesce lesso, Clorinda iniziò a scrutarlo per bene. Decise di iniziare dal basso: portava 43 di scarpe. Clorinda pensò che se lo avessero steso a terra e poi misurato la lunghezza dei piedi sarebbe risultata maggiore della sua reale altezza. Le gambe erano sottili ed esili, quasi prive di muscoli. Salì ancora un po’. Notò una parte quasi più lunga del piede. Forse era vera la regola della L. Scosse fortemente la testa, e vide che in realtà quello era solo un bastoncino. Maledetti aghi inseguitori di merda. Continuò la sua ‘ispezione’, passando in rassegna gli addominali e i muscoli delle braccia. Pensò che probabilmente anche uno come Piton avesse molti più muscoli di lui. Forse aveva i capelli anche più puliti. Dovette subito rimangiarsi la parola: i capelli di Peppino risplendevano al sole manco fossero Edward Cullen in persona. Clo si chiese se per caso non li avesse presi in prestito da lui. Un luccicante caschetto biondo platino gli ricadeva sugli occhi. Emanavano una bellezza lucente, quasi accecante. Ormai lui era vicinissimo a lei – avresti potuto uccidermi! – disse con finta arrabbiatura. Lei era ancora in estasi per i suoi capelli. – Sto parlando con te – Pep si stava spazientendo. Mosse la sua bionda chioma a destra e sinistra, e Clorinda con voce persa nella bellezza, piena di tutta la sua ammirazione esclamò – Wow… meglio di Lucius –
E fu un vero peccato che Lucius, mentre era a funghi con suo figlio Draco, si trovasse a neanche 3 metri da lei. Si avvicinò a Clorinda e lei schivò per miracolo il suo Avada Kedavra. Cercò di evocare un protego, ma si ricordò che non aveva la bacchetta. Decise di prendere l’arco, ma faceva abbastanza schifo a tirare. Subito le venne allora in mente di usare il suo stilo. Scarmucinò nella sua tasca ma niente. Era una babbana, una mondana. Che cazzo, imprecò mentalmente. Intanto il giovane figlio di Lucius si stava dirigendo verso Clorinda. Il suo sguardo era tutto per le sue enormi tette, o almeno così pensava lei. In realtà il suo sguardo stava ammirando le punte perfette dei suoi biondi capelli. Ah, anche Draco ovviamente era biondo, e portava anche lui il caschetto. Mentre continuava ad avanzare lentamente verso Clorinda, Draco notò qualcuno alla sua destra. Lì rimase davvero scioccato. Qualcuno con i capelli più luccicanti dei suoi. Non era possibile. Fece mentalmente due più due, ma non arrivando al risultato in fretta decise di usare la calcolatrice. – Salve biondissima. Salve Caschetto Platinato, io sono Malfoy. Draco Malfoy – disse. – Hey James Bond – disse Peppino – non penso tu sia nella posizione di parlare Caschetti Platinati – Clorinda strinse la calda mano del purosangue. ‘Io so tutto di te l’ho letto nei libri’ pensò. – Non fare la Granger, biondissima. Ne ho abbastanza di tutte queste storie in cui me la faccio – disse Malfuretto.
Con la faccia di chi sta ancora pensando alla strana coincidenza che Lucius e Clorinda avevano gli stessi capelli, come anche Draco e Peppino, Clo rispose – Sei un abile Legilmens, Draco – lui fece una smorfia come a dire ‘vedi mpo’’ e si allontanò. Diede il numero del suo gufo a Clorinda e lei ricambiò dandogli il numero di telefono. Lui appena girato l’angolo lo buttò, domandandosi che diamine fosse un telefono. A molti sembrerà strano che si sono detti solo due battute e si sono già scambiati il numero di telefono, ma nelle fanfiction funziona così. Peppino riportò a casa Clo, dopo aver scoperto che si era persa. La sera nella città di Hogsmeade c’era la festa più grande dell’anno. La ‘394° sagra del furetto’. La si faceva tutti gli anni, ma ovviamente quest’anno essendo la 394° edizione c’erano molte più attrazioni! Clorinda aveva cercato di contattare Mr Carrà per dirgli di andare con lui alla sagra, ma non aveva risposto a nessun messaggio. Il fatto che lei avesse il suo numero è spiegabilissimo: per una notte erano stati limona-amici, e poi avevano cercato di continuare questa storia. Ma lui insisteva a voler essere un ciliegia-amico. E non per quello che pensate voi, no! Niente perversione per lui. Pensava solo che le ciliegie si intonassero di più al suo vestito. Ovviamente Clorinda questo non poteva saperlo, anche perché nessuno sapeva di che vestito andava blaterando Caschettino. Le guess star della sagra, come da copione, erano Malfuretto Platinato, ovvero Draco Malfoy e Severus Piton (si capisce chiaramente il perché). Dopo la spettacolare esibizione di Severus con la canzone ‘Always’ di Bon Jovi e altre fantastiche barzellette raccontate da Piton (della serie: il marinaio spiegò le vele al vento, ma il vento non capì), toccò a Draco Malfoy. Quando salì sul palco, Clorinda era già bagnata. Ma tu guarda se proprio in quel momento avrebbe dovuto iniziare a piovere. – Stasera avrò l’onore di presentarvi la mia co-star. RAFFAELLA CARRA’! – Malfuretto urlò. Clorinda, che non aveva mai visto dal vivo la sorella del suo ciliegiamico, non stava più nella pelle. Ma quando entrò, non potè non restarci di merda. Quello era lui. Ne era certa. Ed era così attizzante nel vestito rosso fuoco che le arrivava appena sopra il ginocchio. Il tacco dodici sempre rosso portato con eleganza. E infine, quei capelli. Quei capelli lucenti. Clo ne era totalmente sicura: quello era il suo Peppino, il suo Caschetto Platino, il suo Carrà, il suo capelloallaCullen. Con fare seducente sia Caschetto che Malfuretto attaccarono a cantare ‘Com’è bello far l’amore far l’amore da Trieste in giù’, mentre la gente si chiedeva se Trieste fosse il vero nome di Voldemort, Casky iniziò a cambiare le parole. In particolare calcava sulle parole ‘Buena Vista’ al posto di Trieste. Clorinda arrossì violentemente. Si ricordava ancora quella sera d’inverno. Alla fine della sagra, lei andò dietro le quinte e trovò le quarte. Trovò Casky con ancora il vestito rosso e lei lo accusò di essere un impostore. Draco sorrise lievemente pensando che ‘impostore’ fosse un misto tra posto e pastore. Per zittire la sua ciliegiaamica, Casky la baciò. In quel momento, lei si rese conto di quale vestito parlava. ‘Sei così sexy’ pensò lei. Casky la lasciò andare mentre tirava fuori da una borsa un pacchetto di Mikado. Piton entrò blaterando qualcosa su ‘Casky’, ‘mikado’ e ‘mirialzo’. La serata si concluse con lei che cercava di strappare i gambaletti dalle gambe di lui e Malfuretto che faceva video eccitandosi lui stesso. 

Questa fic è dedicata all'altra metà del mio nick (ovvero Mrs_Felton).
LOL, so che non ha senso. 
  
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