Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: Ehybastaldo_    27/06/2013    14 recensioni
Poi Liam ci richiamò all'attenzione.
"Ragazzi, voi siete la mia seconda famiglia e penso che dobbiate essere tra i primi a sapere di questa cosa." Disse serio.
I nostri occhi vagavano per la stanza, curiosi.
"Danielle è incinta?" Ipotizzò Niall.
Liam scosse la testa, divertito.
"Avete preso un altro cane insieme e stavolta si chiama Xanax!" Disse sicuro Harry.
Ma anche questa volta Liam scosse la testa, ridendo.
"Oh, allora avete preso casa insieme." Disse tranquillamente Louis.
"Quasi." Rispose vago Payne.
"Non avete comprato il cd delle Little Mix!" Ci voltammo tutti verso Zayn, sbuffando per quella continua storia sulla pubblicità del gruppo della sua ragazza. Peralda.
"No." Ridacchiò, unicamente, Liam "Veramente avremmo deciso di sposarci...Alle Hawaii. I nostri genitori consentono felicemente questa nostra scelta e vorrei anche il vostro appoggio." Disse serio.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


*Ringrazio _ciuffano per il bellissimo banner*


SEI COME UNO SCARAFAGGIO...UN PARASSITA!
 
 
Era Luglio, e il cielo terso e sereno, di un azzurro fresco, illuminava le nostre giornate. 
Adoravo osservare il cielo estivo, soprattutto con Louis, sdraiati sul letto della sua camera, girati verso la finestra, a coccolarci e a guardare quello splendido manto azzurro. Il frinire delle cicale era la nostra unica colonna sonora, la più bella che abbia mai sentito, e i dolci baci, inaspettati, di Lou mi riempivano di gioia.
Che minchia stavo dicendo? Di certo Louis mi aveva drogato nella notte. Sì.
Louis continuava a spingermi sul letto, cercando di prendersi più spazio possibile sul mio materasso. Ed io, di certo, non gliela davo vinta e mi tenevo saldamente aggrappata alle sue braccia, cercando di non cascare a terra. E ridevamo come due scemi.
Stavo ancora insieme a lui, nulla era cambiato e, anzi, ci amavamo più di prima.
Quel 18 Agosto era troppo tranquillo, stranamente. Chissà perchè avevo, però, come la sensazione che il pericolo fosse in agguato.
Come fossi stata letta nel pensiero, fece irruzione in camera nostra un furente Liam.
"Non si usa bussare a casa tua?" Chiese uno scocciato Louis, prima di iniziare a ridere sguaiatamente, lasciandomi perfino cadere a terra con un sonoro tonfo.
Mi massaggiai la parte lesa, alla base della testa, voltandomi verso Liam, curiosa di una simile reazione da parte del signorino Tomlinson.
Dopo aver realizzato la scena che mi si era parata davanti, iniziai a ridere a perdifiato.
Il povero Liam indossava una normalissima T-shirt, solo che, sembrava di parecchie taglie più piccola. Le maniche gli stringevano attorno alle braccia e l’orlo copriva a malapena l’ombelico. Ce n’era da ridere.
"Sophy smettila. E’ colpa tua se mi trovo in questa situazione." Mi rimproverò il castano.
"Colpa mia?”" Chiesi smettendo di ridere istantaneamente.
"Hai fatto tu il bucato ieri. O sbaglio?" Mi domandò beffardo.
"Si, e allora?" Mi rialzai, spingendo Louis dal mio posto, sedendomi al suo fianco.
"Non pensi di aver sbagliato lavaggio?" Incrociò le braccia al petto.
"Suvvia, capita." Dissi noncurante, abbracciando Louis.
Liam prese un profondo respiro e poi parlò.
"Ascolta Sophy, so di essere dotato di una pazienza quasi infinita, ma quando è troppo, è troppo."
Continuai a guardarlo non capendo a cosa si riferisse.
"Ti ricordi la mia maglia preferita? Quella che adesso ha un enorme buco al centro, causa ‘Ho dimenticato il ferro da stiro sopra la maglia’? O il famoso calzino scomparso misteriosamente in lavatrice? Ma sicuramente ti ricorderai dei miei boxer bianchi della Polo, diventati magicamente rosa, perché non sapevi che bianchi e colorati non vanno lavati insieme." E fissò il tetto, pensieroso, cercando di ricordare altri simili inconvenienti accaduti a causa mia.
Più si allungava la sua lista, più sprofondavo dalla vergogna. Non sono mai stata un’ottima casalinga, ma rinfacciarlo così...
"Lee, ti ricordi di quando ha messo il sale, al posto dello zucchero, nell’impasto della torta per il mio compleanno?" Sghignazzò a quel punto, Louis.
Si erano coalizzati contro di me? No perché...non faceva ridere. Non era mica colpa mia se non scrivevano dei maledettissimi nomi sui barattoli!
Li guardai per una manciata di secondi ridere senza ritegno, storcendo le labbra in una smorfia di disappunto.
"Scusate se non faccio la domestica per carriera, eh!" Sbottai, infastidita.
Liam sembrò calmarsi per un attimo, mentre sentivo lo sguardo insistente di Louis su di me.
Poi Payne sospirò "Non solo non collabori con le faccende domestiche, e forse è meglio; ma non paghi nemmeno le bollette, o il mangiare...o l'affitto." Ricominciò con una nuova lista.
"O i vestiti che ti rovina!" Aggiunse Louis, ricevendo un pugno da parte della sottoscritta. Massaggiò il braccio, mimando un 'ahia' di dolore.
"Oh sì!" Gli diede ragione, ancora, Liam, puntando un dito nella nostra direzione "Sei come uno scarafaggio...Un parassita! Vivi sulle spalle degli altri." Finì.
Mi alzai da letto, scocciata "Andate al diavolo." E detto questo decisi di scendere per prendere un bel bicchiere di acqua fresca. 
Con passo strascicato scesi le scale che mi portarono nella zona giorno della casa, quando venni attirata da un odore a me conosciuto: tabacco. E tabacco voleva dire solo una cosa: Zayn. 
E non c’era niente di meglio di un bel caffè fumante, in veranda, mentre chiedevo al migliore pakistano come fosse andata la giornata con la Winx.
"Malik." Accennai un saluto con un'alzata di mano.
Il moro, che ora mi dava le spalle, parlò "Caffè?"
Mi misi comoda su una sedia, lanciando uno sguardo in fondo alla cucina, scorgendo Niall e Harry giocare intensamente alla play station.
Odiavo quella cosa! Da quando l'avevano montata in casa, ogni santo pomeriggio dovevano disputare una gara. Calcio, macchine, sparatorie. Non c'era nessun problema per fare una scommessa!
"Sì, grazie." Risposi riportando l'attenzione su Zayn, che ora beveva il suo caffè.
Fece un passo laterale "Qui c'è la macchinetta." Disse.
Per poco non mi strozzai con la mia saliva, presa alla sprovvista. Beh, credevo lo facesse lui per me.
Mi alzai mormorando sottovoce, spingendo via  il moro, scocciata.
Lui ridacchiò "Non far scoppiare la caffettiera, ok? Non voglio ritrovarmi a pulire le mattonelle per colpa tua." Disse a mo’ di supplica.
Lo guardai dal basso, perché il mio metro e una vigorsol mi permetteva quello, e alzai un sopracciglio.
"Guarda il lato positivo! Puoi mimetizzarti con le pareti." Risposi io, stufa di tutte quelle prese in giro solo per la mia sbadataggine.
Sembrò scottarsi col caffè che beveva, e molto sottovoce dissi "Dio vede e provvede”, litigando con la macchinetta del caffè.
Possibile che non fossi capace nemmeno di farmi una tazza di acqua calda?
Era vero, non ero un genio in fatto di pulizie, bucato o anche cucinare. Ma quando in più ci mettevano della tecnologia, io ero davvero negata a prescindere.
La caffettiera mi cadde rumorosamente nel lavandino, facendo così ridere il moro al mio fianco.
"Vuoi una mano?" tentò ancora il pakistano facendomi vergognare.
Negai velocemente con la testa "Tanto nemmeno lo volevo." Mentii, allontanandomi dalla cucina e lasciando lui a sistemare il mio casino.
Decisi di vedere come andava la partita tra i due, curiosa di sapere cosa si fossero scommessi quel pomeriggio.
Prestando attenzione alle gambe di Niall, le scavalcai, sedendomi proprio in mezzo ai due che premevano sui bottoni dei joystick con forza, quasi rompendoli.
"Cosa vi siete giocati, stavolta?" chiesi curiosa, fissando poi lo schermo della tv piena di colori.
Non che Fifa mi attirasse più di tanto, ma almeno stavo ferma, immobile, e non causavo danni. 
La partita si faceva interessante: Niall è sempre stato il  migliore, si sapeva, ma Harry stava dimostrando di aver imparato e conduceva il gioco per 3 reti a 2.
"Rifare il letto per l'altro per una settimana." Rispose il riccio, mordendosi la lingua per concentrarsi meglio e centrare la rete di Niall.
Le cose erano due: o il biondo faceva schifo a quel gioco, o aveva scelto una squadra che era una checca ambulante. 
Forse, in realtà, era un mix. Niall era una checca ambulante in quel gioco, come la squadra da lui scelta.
Nello stesso momento in cui Niall segnò la sua terza rete, la voce del mio fidanzato mi rimbombò nelle orecchie "Sophy, ti suona il telefono!" 
Scattai in piedi il secondo dopo aver udito quelle parole, pronta a correre verso la mia stanza, luogo dove avevo lasciato il telefono.
I miei piedi si impigliarono tra i fili della console, facendomi cadere a terra come un'allocca, mentre mi portavo dietro il tutto.
Sentii un ringhio alle mie spalle, e quando mi girai per constatare il danno che avevo fatto, Harry e Niall mi guardavano con sguardo assassino. Ops.
Ridacchiai nervosa, mettendomi in piedi e liquidandoli con un misero "Mi dispiace."
Ok, a volte ero davvero imbranata. A volte, però.
 
*  *  *
 
Entrai piano in camera di Liam; dovevo agire di soppiatto o le ore spese a pensare ad un modo decente per contribuire alle spese domestiche, non erano servite a niente. Era da poco entrato in bagno per fare la doccia, e potevo mettere in atto il piano che avevo pensato in quelle poche ore dopo il suo rimprovero.
Mi chiusi la porta alle spalle ed infilai dei guanti in lattice, iniziando a rovistare tra  i suoi cassetti; prelevai il famoso calzino, che stava lentamente morendo di solitudine, due maglioncini talmente vecchi che si erano formati i pallini da ‘troppo lavaggio’ e un paio di mutande quasi strappate.
Ma con tutti i soldi che aveva, non potrva comprarsi delle mutande nuove? Bo. Chi ci capiva qualcosa con quei ragazzi, era un genio!
Improvvisamente sentii un rumore alle mie spalle e mi voltai lentamente. Un piccione si era appollaiato sul davanzale della finestra. Pregai mentalmente che colpisse in pieno uno dei ragazzi, giusto per farmi due risate.
Mi dispiaceva davvero tanto fare certi pensieri, ma certe volte mi facevano urtare le ovaie dicendo cose allucinanti!
Ringraziai il piccione perché mi permise di trovare quelle che tutte le cacciatrici di cimeli bramerebbero avere. Infatti, sul comodino accanto al letto, vicino appunto alla finestra, trovai un pacco di biscotti quasi finito, una bottiglietta d’acqua e un fazzoletto con dentro una chewing gum.
Raccattai tutto e lo misi in un sacco nero che mi ero portata appresso.
Sentii il rumore del phon e sapendo che Liam ci metteva davvero poco per asciugarsi i capelli, non mi rimaneva molto tempo, ma la mia attenzione venne catturata dal cestino sotto la scrivania. Pensai che in qualche secondo avrei ispezionato la sua immondizia. 
Mi fiondai come un'assatanata sulla mia miniera d'oro, iniziando a scavare tra i rifiuti. Trovai varie carte di barrette energetiche, una lettera d’amore per Danielle -so che ve lo state chiedendo, e sì, è schifosamente romantico- rasoi e...un preservativo usato. 
In un primo momento lo guardai schifata, prendendolo con un fazzoletto presente nel cestino. Poi ci pensai meglio: mi avrebbe fruttato parecchio, soprattutto per la presenza elevata di piccoli Payne, morti, bloccati in un misero pezzo di plastica. Dopo averlo preso, lo misi nel sacco e mi alzai per poi finalmente uscire, ma qualcosa andò storto.
Trovai Liam a fissarmi, sopracciglio alzato e braccia incrociate. 
Rimasi paralizzata per qualche secondo.
"Si può sapere cosa stai combinando in camera mia?" Sbraitò lui.
"Stavo...ehm..." Mi grattai la testa, incapace di dire una frase di senso compiuto.
E Liam mi fissava ancora più insistente, sbattendo un piede per terra in modo fastidioso. E che ansia!
Improvvisamente, mi venne una fantastica idea.
"Posso spiegarti Liam. Allora, stavo mettendo in ordine camera mia, quando ad un certo punto ho visto un enorme scarafaggio, ho cercato di ucciderlo, ma mi è scappato ed è uscito da camera mia per entrare in camera tua. Stavo cercando di ucciderlo, ma adesso è scappato di nuovo.” Speravo ci cascasse.
"E cosa ci fai con un sacco nero con dentro la mia roba?" Con la testa, indicò il sacco che nascosi prontamente dietro le spalle, sorridendo.
"Donarla in beneficienza?" Azzardai con viso angelico.
"Pensi che non mi sia accorto che mi stai prendendo per il culo?" Oh, almeno era intelligente!
"Ok Liam, volevo vendere la tua roba vecchia su Ebay per racimolare qualche soldo e contribuire con le spese di casa. L'hai detto anche tu! Anzi, se devi soffiarti il naso, ho qui un fazzoletto. Sai quanto potrebbe fruttarmi il tuo muco?" E gli porsi il fazzoletto.
Chiuse gli occhi per un attimo e prese un profondo respiro.
"E’ meglio se esci da questa stanza, e ti conviene non entrarci più. Lascia il sacco dove sta e scendi in salotto, devo darvi una notizia."
Sconsolata e frustrata uscii dalla sua camera e scesi nella zona giorno.
In sala già ci stavano gli altri intenti a giocare a 'Non si muove una foglia'.
Sì, lo so, era un gioco demente. Ma chi ha detto che questi ragazzi sono dei tipi normali?
Niall era in mezzo agli altri tre, intenti a ridere tra loro, aspettando il passaggio del povero biondo.
Mi affiancai a Zayn, sorridendo a Niall in modo sornione. E mi guardò male.
"Che c'è? Pure io mi voglio divertire." Misi un broncio, incitandolo a muoversi.
Non ho detto che io sia meglio di loro, eh.
Il ragazzo fece qualche passo, ricevendo tante di quelle sberle che per poco si abbronzò senza il bisogno di usare la lampada. E ridemmo tutti insieme, meno Niall, ovviamente.
Liam entrò in sala, finalmente, invitandoci a sederci intorno al tavolo. Lui prese posto al capo tavola, giungendo le mani davanti a lui.
Io e i ragazzi ci guardammo per qualche secondo confusi. Poi finalmente il ragazzo prese un profondo respiro e aprì bocca per parlare.
Ma il campanello di casa lo anticipò.
Ma porca di quella scodella! Ma ditemi se questa non era sfiga!
"Scusatemi." Scattò dalla sedia, cominciando a saltellare come una chicca isterica, avviandosi al portone d'ingresso.
Mi voltai verso Zayn, intento a fissarsi le unghie più curate delle mie "Quante volte devo dirti di non far fumare a Liam la tua roba? Lui non la regge."
Il moro alzò la testa, confuso, mentre gli altri ridevano per quello che avevo detto. Peccato che era la triste verità.
Liam rientrò in cucina una manciata di secondi dopo, con in mano una bottiglia di champagne e seguito dal suo barboncino personale, alias Danielle.
Era impossibile non notarla a causa del suo cespuglio al posto dei capelli. 
Mi ricordo una volta di aver visto in tv un cantante straniero, Caparezza mi sembra, e per sbaglio l'avevo scambiata per lei. Com'era possibile che fosse diventata così famosa in poco tempo? Ovvio, per Payne. Ma per fortuna non era lei.
I due, ridendo, presero posto attorno al tavolo, di fronte a noi e si scambiarono un bacio veloce.
Niall, al mio fianco, fece finta di infilarsi un dito in bocca, simulando un gemito di vomito, facendoci ridere.
Poi Liam ci richiamò all'attenzione.
"Ragazzi, voi siete la mia seconda famiglia e penso che dobbiate essere tra i primi a sapere di questa cosa." Disse serio.
I nostri occhi vagavano per la stanza, curiosi.
"Danielle è incinta?" Ipotizzò Niall.
Liam scosse la testa, divertito.
"Avete preso un altro cane insieme e stavolta si chiama Xanax!" Disse sicuro Harry.
Ma anche questa volta Liam scosse la testa, ridendo.
"Oh, allora avete preso casa insieme." Disse tranquillamente Louis.
"Quasi." Rispose vago Payne.
"Non avete comprato il cd delle Little Mix!" Ci voltammo tutti verso Zayn, sbuffando per quella continua storia sulla pubblicità del gruppo della sua ragazza. Peralda.
"No." Ridacchiò, unicamente, Liam "Veramente avremmo deciso di sposarci...Alle Hawaii. I nostri genitori consentono felicemente questa nostra scelta e vorrei anche il vostro appoggio." Disse serio.
"Io adoro le spiagge Hawaiane." Squittì la riccia, sognando ad occhi aperti.
Perché la mia sveglia non suonava? C'era qualcosa in quell'incubo che non quadrava. Perché stavo dormendo, vero?
"Le nozze sono previste per l’anno prossimo vero? Per la fine del tour." Domandai cauta, quasi a presa per il culo.
Perché ci stavano prendendo per i fondelli, vero? Quant'ero schifosamente retorica!
"Veramente, cara, le nozze sono previste per il prossimo 29 Agosto." Disse fiera, Capy.
Caparezza non le donava; meglio Capy. Che poi, assomigliava anche a capra, cosa davvero simile per la sua barbetta presente sul mento. Ma si era per caso rasata?
"E io che cosa ho detto?" Appoggiai le spalle allo schienale, sicura dei miei conti fatti mentalmente.
"Sophy, Danielle intendeva il 29 Agosto di questo anno. Praticamente tra qualche giorno." Mi schiarii le idee Liam.
Era vero che mia madre un tempo era stata insegnante di matematica, ma io da sempre ero stata negata in quella materia. Ma visto che non doveva essere una cosa più difficile del previsto, comincia a contare i giorni mancanti sulle dita della mano.
Liam sembrò accorgersi del mio gesto e cercò di aiutarmi.
"So..." Lo interruppi.
"TRA VENTI GIORNI TI SPOSI?" Sbraitai, sorpresa.
Ok, forse avevo alzato un pò il tono di voce. L'avevo capito dai poveri ragazzi al mio fianco che si erano tappati le orecchie, mormorando.
"Veramente sono undici giorni, ma sì. Mi sposo finalmente." E baciò Danielle.
Dove potevo vomitare?
Guardai gli altri, che con un cenno della testa mi fecero capire di non insistere, e mi limitai a sorridere, complice.
Ci congratulammo con loro, fingendoci felici per la nuova coppietta e augurandogli il meglio. Ovviamente per Danielle, il meglio era giocare a moscacieca in autostrada. Ma mi tenni per me quei pensieri.
Quando la riccia si rinchiuse in bagno per motivi personali, Liam ci mostrò l'anello che le avrebbe permesso di farle la proposta a tutti gli effetti durante la cena al ristorante italiano dove aveva prenotato per quella sera.
Sperai si affogasse in quel bagno.
Possibile che esistesse qualcuno più odioso della Scodella?
Quando la porta d'ingresso venne finalmente chiusa dai due piccioncini, ci guardammo tutti, increduli ed impauriti, cercando di metabolizzare la cosa.
"E’ troppo giovane." Esordì Harry.
"Non mi ha mai convinto quella ragazza." Continuò Niall.
"Secondo me c’è qualcosa sotto." Ipotizzò Zayn.
"Fama e soldi?" Chiese Louis.
"No, non penso sia così meschina." Ribatté Zayn.
"E allora perché sposarsi così presto? Insomma Liam ha diciannove anni, non ha mai avuto tutta questa fretta di sposarsi." Si intromise Harry. E aveva ragione, per una volta.
"Dovremmo, allora, rovinare il suo piano prima ancora di farglielo mettere in atto." Dissi d'un tratto.
"E se piazzassimo una bomba in Chiesa?" Se ne uscì Zayn, convinto.
"Waaaaaaaaaa, che figata!" Gli diede man forte Niall.
"E poi ti chiedi perché la gente ha paura di te; ma ti rendi conto di quello che dici? E comunque, Liam ha esplicitamente detto che si sposeranno in spiaggia, alle Hawaii, quindi non distruggeremo un bel niente.” Risposi a Zayn.
"Idea!" Urlò Harry.
Ci voltammo tutti nella sua direzione e Niall lo incitò a parlare.
"Sophy, puoi pensarci tu, proprio come hai fatto con El e Lou. Li farai lasciare, con il nostro aiuto, ovviamente." Concluse con un enorme sorriso stendi-ragazza.
Effettivamente era una bella idea e poi mi vennero in mente anche tutte le risate e scene comiche che avevo dovuto subirmi per far scollare quell’essere dal mio attuale fidanzato.
"Harry, ma Sophy non sarebbe capace nemmeno di far male ad una mosca, come potrebbe far lasciare quei due?” Si mise in mezzo Louis.
Probabilmente il mio ragazzo si era dimenticato di quando avevo fatto tingere di verde i capelli alla sua ex. In ogni caso, richiamai la sua attenzione con un colpo di tosse e gli tesi la mano, poi parlai.
“Piacere, Please, Bitch please. Lasciate fare a me, ho già in mente qualcosa.” Conclusi con un enorme sorriso malefico, mentre strofinavo una mano nell'altra "Adesso per te, Peazer, sono uccelli senza zucchero." Ridacchiai da sola.
"Ehm...Cioè?" Mi voltai verso Niall, sfoggiando un sorrisone a trentadue denti.
"Cazzi amari." Mi precedette Harry, capendomi al volo.
Evidentemente il Barboncino non sapeva a cosa stesse andando in contro.
 
 
SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALVE :)
Sofia is back! Ma stavolta non sono soletta, no.
Infatti una certa Simona ( Arimi_chan ), mi sta aiutando
a scrivere questa fanfiction, continuo di Give me love (vecchio profilo)
Qui potrete trovare il trailer, e non vi preoccupate se non avete
letto la vecchia ff, diciamo che questa collega solo qualche
volta a quella :)
 
In ogni caso, vi ringrazio anticipatamente se seguirete questa storia;
le risate sono assicurate e i colpi di scena non saranno da meno.
 
Trovate tutti i miei contatti nel mio profilo,
lo stesso per Simona :)
 
   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Ehybastaldo_